di Marco Ricci
“Cavalieri, Ufficiali e Commendatori a capo, di associazioni di categoria che rappresentano la quasi totalità del tessuto economico produttivo provinciale o di Enti Pubblici locali che hanno come missione la promozione economica, lo sviluppo del sistema delle imprese e dell’economia locale”. E’ durissimo l’attacco lanciato dal segretario provinciale della Cgil, Daniel Taddei, ai sistemi di governance economico-sociale della provincia di Macerata. Un attacco frontale e a tutto tondo che prende spunto dal dissesto Banca Marche e dalla sentenza della Banca d’Italia che ha comminato agli ex vertici oltre 4 milioni di euro di sanzioni e dall’inchiesta aperta dalla Procura di Ancona che vede indagati, anche per appropriazione indebita e truffa aggravata, molti di coloro che ebbero posizioni di vertice in Banca Marche e che tuttora occupano ruoli di rilievo in associazioni ed enti maceratesi.
“L’anomalia o meglio la morbosità – secondo Taddei – risiede soprattutto nella resistenza che viene espressa da questi protagonisti nel rimanere abbarbicati nelle loro postazione di controllo e d’ingerenza. In una fase storica che dovrebbe vederci impegnati in una ricostruzione materiale e morale, ciascuno per il suo ruolo e responsabilità, assistiamo a perseveranze che tarpano non solo l’innovazione, ma l’aspettativa di migliorare la società. L’aspetto che mi preme sottolineare è l’articolazione di questo sistema di potere, le cui diramazioni portano a diversi esponenti del sistema economico e produttivo della nostra provincia che ancora muovono le leve di comando e risiedono in sedi istituzionali”.
“Ci troviamo di fronte alla rappresentazione drammatica di un sistema malato che ha determinato le cause di una crisi sistemica – ha scritto Taddei – una crisi che, purtroppo, sta condizionando anche le prospettive di uscita. Mentre migliaia di famiglie erano costrette a rientrare dal loro indebitamento, le aziende si vedevano negare forme di finanziamento più elementari ed i lavoratori non percepivano lo stipendio o perdevano il posto di lavoro, i vertici e gli amministratori di Banca Marche favorivano interventi di nuova finanza a sostegno di grandi gruppi immobiliari con gravi carenze nella gestione del controllo del credito. Facevano favori agli amici degli amici sulle spalle della collettività e della banca del territorio.”
Il discorso di Taddei, partendo dai singoli amministratori ed arrivando ad investire l’intero sistema di potere regionale e provinciale, parla di un silenzio assordante più che esplicativo. “Le responsabilità sino ad ora accertate non esauriscono e giustificano un tale disastro, in quanto Banca Marche era la banca di sistema. A questo sistema appartengono gli attori con un ruolo politico, amministrativo, imprenditoriale e finanziario che agiscono sulla scena regionale. Il silenzio assordante che li contorna è più che esplicativo. Ci troviamo di fronte alla rappresentazione drammatica di un sistema malato che ha determinato le cause di una crisi sistemica e che, purtroppo, sta condizionando anche le prospettive di uscita. Mentre migliaia di famiglie erano costrette a rientrare dal loro indebitamento, le aziende si vedevano negare forme di finanziamento più elementari ed i lavoratori non percepivano lo stipendio o perdevano il posto di lavoro, i vertici e gli amministratori di Banca Marche favorivano interventi di nuova finanza a sostegno di grandi gruppi immobiliari con gravi carenze nella gestione del controllo del credito. Facevano favori agli amici degli amici sulle spalle della collettività e della banca del territorio.”
Lo scossone del segretario della Cgil appare indirizzato in primo luogo ai vertici delle associazioni di categoria i quali, per lunghi anni, hanno avuto ruoli di primo piano nel tessuto produttivo, economico e sociale della provincia di Macerata nonché, appunto, in Banca Marche. Un attacco che viene spinto ad un intero sistema il cui potere non sarebbe stato scalfito neppure dalle drammatiche condizioni in cui è stato ridotto l’istituto di credito. “Il paradosso – ha scritto Taddei – è che lo stesso Governo Italiano ha dato i più elevati riconoscimenti a queste personalità per ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari. Così ci ritroviamo Cavalieri, Ufficiali e Commendatori a capo, o almeno fino a poco tempo fa, di Associazioni di Categoria che rappresentano la quasi totalità del tessuto economico produttivo provinciale o di Enti Pubblici locali che hanno come missione la promozione economica, lo sviluppo del sistema delle imprese e dell’economia locale. C’è qualcosa di più della crisi della rappresentanza.”
Sul piano di salvataggio da parte di Fonspa, Taddei dice che “è tutto da verificare, da un lato potrebbe costituire una buona prospettiva di rilancio ma dall’altro decreterebbe il dissolvimento della ‘banca del territorio’, semmai ci fosse pienamente stata”. Taddei lancia poi il suo forte invito a rompere il silenzio, invitando ad una profonda riflessione anche il mondo dell’impresa della provincia di Macerata. “E’ necessario farlo per il rispetto di tutti i dipendenti di Banca Marche che continuano a lavorare onestamente, di tutte le famiglie che seguitano a dare fiducia a questo istituto, di tutte le imprese e dei lavoratori che lottano quotidianamente per la sopravvivenza, per tutti i giovani e disoccupati che si meritano un futuro migliore ed un posto in una società più giusta. E’ doverosa una assunzione di responsabilità di tutti i soggetti politici e sociali che intendono salvaguardare il destino del nostro territorio”.
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Come si fa a non essere d’accordo con Taddei?! La recente rielezione di un Presidente di un noto ente è la prova provata di quanto dice Taddei. Ancora complimenti ai vari boss di conf di qua e conf di la, specializzati nel rilasciare dichiarazioni di fuoco nei confronti del sistema politico causa del dissesto economico e a loro volta principali attori di questo sistema.
Crisi sistemica…banca sistemica,sistema di potere,sistema economico,difesa della territorialita’,rischio perdita della territorialita’,caro Taddei,lei che oggi parla di questi profondi concetti,silenzi assordanti e sederi attaccati alle poltrone dov’era insieme al suo sindacato,quando bmarche apriva filiali inutili,assumeva amici,amici degli amici ,quando nominava tre,dicasi tre vicedirettori generali ecc ecc?Dov’era quando le illuminate fondazioni,nascondendosi dietro la difesa dell’occupazione,si sono opposte alla vendita della banca?Adesso lei scopre che la banca agevolava grossi gruppi a scapito dei piccoli imprenditori,ma questo e’ sempre avvenuto,tutti lo sapevano e tutti tacevano,sindacati compresi.E non mi risultano dimissioni di vs diriginti,date il buon esempio o fate quello che per anni avete fatto,tacete,bmarche di predicozzi,luoghi comuni,slgan e di crisi sistemiche non ne ha proprio bisogno.
Non avete alzato un dito finora e avete ancora il coraggio di parlare. E poi voi ve ne intendete di culi appiccicati alle proprie poltrone.
Visto che finalmente laCGIL ha deciso di prendere posizione a due anni dallo scoppio dello scandalo in Banca Marche ci saremmo aspettati che la denuncia fosse esplicita. E’ inutile fare affermazioni generiche, parlando di vertici, di posizioni apicali , di classe dirigente delle associazioni di categoria, occorre essere espliciti ed indicare con nome e cognome coloro che hanno ricoperto questi ruoli e dunque:
Lauro COSTA (Cavaliere e presidente dei Coltivatori Diretti)
Giuliano BIANCHI (Cavaliere e direttore degli artigiani, nonche’ fresco presidente della Camera di Commercio)
Mario VOLPINI (Ufficiale ed ex Presidente dei Commercianti)
Germano ERCOLI (Commendatore ed ex presidente della Confindustria).
Inoltre sarebbe stato anche doveroso fare il mea culpa visto che nell’ambiente di Banca Marche si sapeva che gli iscritti della CGIL in particolare al l centro di elaborazione di Piediripa godevano di tutte le dovute attenzioni e riguardi da parte dei vari Costa, Bianconi, Vallesi ecc.
I sindacati si sono finalmente svegliati, il problema è che i burocrati incaricati di controllare anomalie e quant’altro verso le aziende che hanno “beneficiato” delle regalie ancora non si sono mossi. Sinceramente questa è la cosa più preoccupante.
Solite dichiarazioni dei sindacalisti a giochi fatti. Voi dove eravate?
Penso che i sindacati dovrebbero guardare avanti e non indietro. Queste recriminazioni arrivano in ritardo.
E non vedono il possibile pericolo all’orizzonte.
Non sono un esperto di finanza ma ho avuto a che fare con fonspa anni fa. Era una delle pochissime banche italiane a rischiare dopo il fallimento della lehman brothers nel 2008, anno di inizio della crisi del sistema bancario. Tanto che esiste anche un blog dei lavoratori dal titolo esplicativo “fonspa in lotta”. Se non erro Santoro ci fece un servizio in uno dei suo programmi.
A ottobre 2013 (non un secolo fa) questa banca cambia proprietà (e a leggere in giro non è che gli acquirenti siano così facoltosi) e ora a un anno di distanza fonspa compra banca marche?
Ripeto, di finanza non ne capisco niente e forse mi sbaglio, però questa cosa non mi piace per niente.
Daccordissimo con Nardino e Castellani. Lei, Taddei, si è svegliato tardi ed è pure caduto dal letto. Come si fa a fare una denuncia elencando ciò che è successo e che sanno ormai anche i bambini e non dire neanche i nomi dei denunciati? Ma per favore……
Sig. Taddei, quanto sopra non basta. Lei parla di assunzioni di responsabilità, rispetto e allora, per il ruolo che ricopre, si esponga oltre quanto già detto.
Vada fino in fondo, proponga soluzioni e chieda le dimissioni di chi non degno di ricoprire delle cariche. Gli Iscritti e a quel punto, anche i non , vedrà che lo apprezzeranno.
C’e’ un’ipocrisia impressionante,la CGIL,che al centro elettronico di Piediripa ha come iscritti tutti i capi dei vari settori e raccomanda per gli scatti di carriera solo i suoi adepti,ma per favore almeno statte zitto caro TADDE.C’e’ una concussione tra politica,sindacato,chiesa,i movimenti vari come Comunione e Liberazione,i figli dei raccomandati di turno,cose che tutti sanno e tutti tacciono per i vari tornaconti…..continuiamo cosi’…che bella ITALIA!!!!
Ma è uno scherzo…!?!?!? La CGIL…!?!? Ma se erano loro, dopo aver eliminato i concorsi dal 1998, a decidere assunzioni a CHIAMATA, trasferimenti strategici, e percorsi di carriera…! Come sulla dirigenza così pure su quei trasferimenti strategici dovrebbe indagare la MAGISTRATURA…! Oggi i vostri iscritti minimo sono quadri di 2° o dirigenti di prima, e debbo dire che guardandoli bene, così avidi, pare Berlusconi più comunista di loro, pontificanti con stipendi da 10.000,00 euro al mese…! E per finire… un appunto… in una società in cui i nostri giovani, iperqualificati, con più di una laurea o master, si spaccano la schiena, vanno all’estero e sono passati al tornasole del dirigente, inetto, di turno e vessati con contratti a tempo determinato… il suo orecchino, visto che si sta parlando del SISTEMA BANCARIO, fa più male di un cazzotto a tutta forza in pieno stomaco.
Non farò discorsi complicati…..ma dirò cose scontate. Sono un lavoratore extrabancario che paga la tessera sindacale con regolarità da 30 anni per rispetto del lavoro e di chi dovrebbe essere chiamato a tutelare i lavoratori a tutto tondo
.I SINDACATI IN BANCA MARCHE HANNO SEMPRE PROTETTO LE CARRIERE INTERNE, FAVORITO DEGLI INETTI NEI POSTI DECISIONALI ( uffici direzionali e direttori di filiale) ,SPOSTAMENTI E TRASFERIMENTI LEGATI SOLO A MANTENERE DEI PRIVILEGI!
SINTESI : i sindacati in bancamarche hanno sempre avuto campo libero per tutte le loro beghe….con il beneplacito della dirigenza “compromessa” che ha potuto operare indisturbata per portare avanti il piano criminale che ora è offerto alla luce di tutti e di un “umanità” ingannata!
Taddei fa il paio con il suo collega regionale Pertoldi che si è messo a sponsorizzare pubblicamente alcuni dirigenti precari da stabilizzare in regione. Sempre peggio.a volte il silenzio è d’ oro sa signor taddei?
Mi scusi Signor/Dottor Taddei, ma sbaglio o organizzaste anche un convegno sul credito o qualcosa di simile con al tavolo dei relatori il Dottor Bianconi ed altri esponenti della Banca? Intendo dire che sarebbe un pò più giusto evitare di commentare a posteriori quando poi addirittura orgogliosamente si sosteneneva la Banca e la stessa dirigenza. Le allego un Vostro(CGIL) filmato che si trova su youtube.
https://www.youtube.com/watch?v=5l4JI-zm0oU
Le preciso che il mio pensiero sul sindacato è identico a quella della Lady di Ferro…la Signora Thatcher…
Mi fido di quello che dice il signor morti. Dal di fuori era evidente, per quel poco che ho avuto a che fare con banca marche, che era così. Se lo dice lui che c’è stato dentro.
Ho l’impressione leggendo i commenti che a troppi sfugga un dato fondamentale,e la cosa a parer mio è davvero preoccupante : responsabili di questa vicenda devastante sono ancora sulla scena e di questo passo altri se ne presenteranno.Il gattopardismo per la nostra morale corrente è duro a morire e si procede con il vecchio adagio di ” passata la festa gabbato lo santo”.Ci si sazia di qualche strepito,magari diretto verso bersagli sbagliati.Giovanni Bonfili.
A quanto pare si finge di non leggere le dichiarazioni di Taddei rimproverando alla Cgil la tardiva presa di posizione. In pochi hanno peró notato che la Cgil non si limita a descrivere lo scandalo della situazione, ma denuncia il fatto che nonostante le multe comminate dietro solide motivazioni non hanno portato ad un ricambio nella gestione del potere economico del nostro territorio ma che, anzi, “lor signori” continuano baldanzosi a ricoprire le proprie cariche di prestigio, con l’appoggio di pezzo importanti dell’economia maceratese.
Perchè invece di puntare l’indice contro la “tardiva” presa di posizione della Cgil (unico soggetto schieratosi apertamente contro la ricandidatura di Bianchi alla presidenza della Camera di Commercio) non si volge lo sguardo sui silenzi degli altri? Perchè non si chiede a gran voce un ricambio doveroso di una classe dirigente giudicata da più parti fallimentare?
È solo pregiudizio o mala fede?
Pongo queste domande perchè altrimenti rischiamo di fare la fine di quella storiella che parla di stolti che guardavano dita invece di mirare alla luna..
a molti pregevolissimi commentatori sfugge che la sostanza dei fatti è quella descritta da Taddei (insediatosi da pochi mesi), e che la cgil è l’unico soggetto che si è apertamente opposto alla ricandidatura di Bianchi alla Camera di Commercio (la terza) e che sta mettendo in evidenza un problema serio: i responsabili del tracollo di banca marche sono ancora tutti li, ai posti di comando di importanti strutture, organizzazioni ed enti, qualcuno anche con onoreficenze pubbliche. P.S. voi commentatori della domenica dove eravate invece? a vedere milan juve? cordialità
Su banca marche tutti parlano , e nessuno ci ha rimesso un euro, solo gli azionisti che l’hanno portata a questi livelli stanno per essere massacrati …..io non ci sto e tutto pronto per chiudere tutti i conti, avanti azionisti non fatevi prendere per l’ ennesima volta per il c..
marcucci lascia perdere non è pane per i tuoi denti.
dovì’era taddei quando il suo sindacato porchettava con BDM , assurde dichiarazioni , completamente d’accordo con le parole di kampf wagen
Il Sig Taddei parla a nome del sindacato che rappresenta (anche se da poco), quindi non a titolo personale. Questo sindacato è un centro di potere che ha “condiviso” alcune scelte con grandi imprese, enti ed istituti bancari, quindi, che si sia opposto alla ricandidatura di Bianchi alla Presidenza della CCIAA (forse anche perchè Bianchi stesso non aveva più poltrone da offrire), poco c’entra con le vicende di Banca Marche. Non sviamo “le indagini” please.
Quotiamo in pieno @nardino e @castellani. Proprio la Cgil, quella che ha spalleggiato quei poteri oggi…
Qualcuno ha parlato di “concussioni” ( confermi @Vaccai ?). Se sono vere si denunciano all’Autorità Giudiziaria altrimenti si è complici. Oppure se non sono vere si prenda atto che si parla a “vanvera” e lo si ammetta.