di Marco Ricci
Banca d’Italia al termine delle ispezioni della Vigilanza ha dato avvio alle procedure sanzionatorie nei confronti di chi rivestì ruoli di amministrazione, direzione e controllo nell’istituto di credito. Questo è quanto trapela da fonti vicine a Banca Marche e che hanno già trovato riscontro in alcuni ex-amministratori.
Le procedure sanzionatorie vanno ad interessare soprattutto gli ex consiglieri e l’ex direttore generale Massimo Bianconi e solo in misura minore i consiglieri in carica dall’aprile del 2012. I rilievi di via Nazionale ricadrebbero anche sugli ultimi due collegi sindacali. Da quanto abbiamo verificato, Rainer Masera, il presidente di Banca Marche nominato a luglio di quest’anno, non è stato invece interessato dai rilievi della Vigilanza. Così come non sono stati sottoposti a procedura sanzionatoria il vice presidente Mario Pirro e il consigliere Alberto Costantini, entrambi nominati nell’estate di quest’anno. Oltre ovviamente ad Andrea Farroni, il commercialista entrato in Cda il giorno della sospensione degli organi amministrativi.
L’esclusione dell’ex-presidente di Banca Marche dalla procedura sanzionatoria lascia supporre che il banchiere comasco, nei pochi mesi in cui si è trovato alla guida dell’istituto, si sia mosso in modo concorde con via Nazionale. L’avvio della procedura sanzionatoria era già stata anticipata dagli stessi commissari durante un incontro in cui agli amministratori venne comunicato lo scioglimento degli organi dell’istituto di credito. Le contestazioni, che si immaginano modulate in base al grado di responsabilità e alla durata della carica, dovrebbero essere in consegna da parte dalla filiale anconetana di Banca d’Italia tramite ufficiale giudiziario.
L’apertura della procedura sanzionatoria da parte di via Nazionale sta a significare non solo la chiusura dell’attività ispettiva. Ma soprattutto il riscontro da parte della Vigilanza di irregolarità e violazioni normative di chi ha rivestito ruoli importanti in Banca Marche. Rilievi che nei mesi estivi potrebbero aver dato un’ulteriore spinta a Banca d’Italia, in aggiunta alle ragguardevoli perdite e ai problemi di capitalizzazione dell’istituto, nel porre Banca Marche in gestione provvisoria prima e in amministrazione controllata poi. Non è neppure detto che in futuro non possano giungere in Banca d’Italia ulteriori elementi raccolti durante le attività di indagine attualmente in corso da parte della Guardia di finanza.
Cosa accadrà adesso? Secondo il regolamento sulle disposizioni di vigilanza (leggi qui), una volta terminata la fase ispettiva che ha portato all’accertamento delle violazioni e dopo la consegna delle contestazioni agli interessati, il Servizio rapporti esterni e Affari generali di Banca d’Italia (Rea), responsabile dei provvedimenti sanzionatori, attenderà trenta giorni per il ricevimento di eventuali controdeduzioni da parte degli interessati. Deduzioni in ordine agli addebiti contestati che possono essere prodotte sia sotto forma di memoria scritta che di documenti. Coloro che sono coinvolti nella procedure sanzionatorie posso anche richiedere al Rea un’audizione personale. Una volta integrato il materiale ispettivo con il materiale difensivo il Rea chiuderà la vera e propria fase istruttoria. Con l’invio di una proposta motivata al direttorio di Banca d’Italia il quale predisporrà le sanzioni, richiederà eventuali supplementi di istruttoria oppure stabilirà l’archiviazione. Il direttorio di Banca d’Italia ha 240 giorni di tempo dalla scadenza dei termini di presentazione delle controdeduzioni per emanare il vero e proprio provvedimento sanzionatorio. Si immagina dunque che al massimo entro l’estate del 2014 Banca d’Italia possa emettere nuove sanzioni a carico degli ex-amministratori di Banca delle Marche.
Nuove perché per gli amministratori e i massimi responsabili di Banca Marche non sarebbe la prima volta. Già il primo settembre del 2011 furono infatti sanzionati per complessivi 208.000 euro l’allora direttore generale Massimo Bianconi, gli ex-consiglieri Michele Ambrosini, Tonino Perini, Lauro Costa, Giuliano Bianchi, Massimo Cremona, Bruno Brusciotti, Pio Bussolotto, Eliseo Di Luca, Germano Ercoli, Walter Darini, Marcello Gennari, Mario Volpini, Francesco Calai, oltre i sindaci Piero Valentini, Marco Pierluca e Franco D’Angelo.
Nel frattempo, mentre Banca d’Italia ha dato l’avvio alle procedure sanzionatorie, proseguono le indagini della Guardia di Finanza di Ancona e della Procura dorica sugli eventuali risvolti penali della questione, indagini a cui starebbe collaborando anche Banca d’Italia. Il quadro sottostante il lavoro della magistratura, da ciò che emerge negli ultimi giorni, potrebbe essere molto più inquietante di quanto immaginato fino a questo momento.
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