Lo spostamento è motivato dalla volontà di approvare le linee guida del nuovo piano industriale 2013-2015. Ufficializzato Andrea Carradori nuovo direttore Carilo
Bisognerà ancora attendere per conoscere con esattezza a quanto ammonta la perdita che, come è ormai noto, Banca delle Marche registrerà nel bilancio 2012. Slitta infatti di 10 giorni, dal 25 febbraio al 7 marzo, il Cda che dovrà discutere e approvare il bilancio , il primo in rosso nella storia dell’istituto di credito. Lo comunica il portavoce di BdM, precisando che lo spostamento “é motivato dalla volontà di approvare, contestualmente al bilancio 2012, anche le linee guida del nuovo piano industriale 2013-2015 in corso di predisposizione”. Il conto economico 2012 sarà illustrato nel corso di una conferenza stampa annunciata per l’8 marzo alle 12 presso la sede di Fontedamo, a Jesi. Probabile anche che nella stessa sede saranno presentate le linee guida del piano industriale triennale messo a punto con la consulenza della società Bain & Co.
La Banca smentisce poi le voci di esuberi e di ingresso di un partner finanziario (leggi l’articolo). Banca Marche prende posizione ufficiale, comunicando che “allo stato attuale non esistono stime riguardanti eventuali esuberi di personale, sicché le recenti notizie pubblicate dalla stampa sono prive di qualsiasi attendibilità. Sono altresì prive di qualsiasi attendibilità le notizie di stampa che segnalano ipotesi di ingresso di partner finanziari nel capitale di Banca Marche”.
Non sono stati resi noti invece i tempi relativi alla nomina del vicedirettore unico, e della presentazione del piano finanziario per la valutazione delle esigenze del rafforzamento patrimoniale di BdM, in via di elaborazione con la collaborazione di Mediobanca. Tra le voci circolate in questi giorni, giunge una precisazione anche dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi in merito ad una presunta convocazione a Roma nella sede di Banca d’Italia dei presidenti delle tre fondazioni di Pesaro, Macerata e Jesi, che detengono il pacchetto di maggioranza.
Intanto ieri il Consiglio di Amministrazione della Carilo Cassa di Risparmio di Loreto S.p.A ha nominato, come già annunciato (leggi l’articolo), AndreaCarradori nuovo Direttore Generale. Dirigente della Banca delle Marche distaccato in Carilo S.p.A. dal 2008 in qualità di Vicedirettore Generale, si è laureato all’Università degli Studi di Pisa ed ha maturato un’ampia competenza professionale acquisita con diverse esperienze nel settore bancario e finanziario.
Un potenziale investitore avrebbe chiesto un analisi dei costi e previsto un esubero di 400 dipendenti. Ciccioli: “Occorre un tetto di credito per i grandi clienti e la liquidità per i piccoli”. Acquaroli: “Una proposta di legge per separare banche commerciali e di investimento”
E’ attesa per i prossimi giorni la relazione di Bankitalia, mentre il bilancio sarà discusso il 25 febbraio. Poche le informazioni che trapelano verso l’esterno ma il direttore generale ha spiegato la situazione in una lunga lettera
LA RICOSTRUZIONE – Il buco di oltre 300 milioni preoccupa e troppi interrogativi restano senza risposte dopo il duro intervento di Bankitalia e il conseguente divorzio dal d.g. Bianconi e dai suoi vice Cavicchia, Giorgi e Vallesi
GIORNI CALDI PER L’ISTITUTO DI CREDITO – Con Goffi per ora resta solo Armando Palmieri. Cessazione del rapporto di lavoro con il maceratese Stefano Vallesi, direttore generale della controllata Carilo. Al suo posto Andrea Carradori
Situazione complessa per l’istituto tra riassetto strutturale, declassamento di Moody’s e bilancio del 2012 in passivo. Domani l’incontro con i sindacati
L’istituto di credito annuncia il ritorno ad un risultato positivo già nel 2013: “Abbiamo gettato le basi per un naturale ricambio della squadra di direzione”
L’agenzia di rating declassa il rating da Ba1 a B3, con outlook negativo. Tagliata la valutazione anche dei covered mortgage bonds da A3 a Ba2: “L’istituto ha una bassa capitalizzazione e una minore capacità di coprire le sofferenze bancarie”
Come li capisco!!!! Hanno bisogno di altro tempo per verificare il bilancio! Ad un istituto bancario credo non dovrebbe essere difficile tenere i conti sotto controllo, in regola e corretti, quindi essi stessi dovrebbero essere disponibili nel giro di poco tempo, (ORE) come sarebbe in grado di fare un buon imprenditore riguardo i bilanci della propria ditta, o meglio come ognuno di noi fa per il proprio bilancio famigliare, non hai bisogno di tempo per capire se il tuo bilancio e’ in rosso oppure no!!! L’altenativa e’ quella che se non lo sai e’ perche’ sei uno sprovveduto. Tale ipotesi e’ a mio modo di vedere la situazione nella quale si trova BdM. ” Da non confondere con Banda della Magliana”.
L’impressione è che molti degli errori non lievi del passato stiano venendo al pettine.
Il che non dovrebbe stupire: i periodi di crisi servono proprio a questo, cioè a verificare, con un bilancio non di mera contabilità ma più che altro etico – politico, la portata di scelte che risalgono a tanto tempo fa.
La mancata fusione di Cassa di Risparmio di Macerata con la Cassa di Risparmio di Ancona; il decentramento della Direzione a Jesi, senza che prima si verificassero gli effetti dell’abbandono del territorio di Macerata, che, negli anni passati, abbondava di liquidità; l’esuberanza – negli ultimi anni – di credito facile ad imprese che hanno poi dimostrato di non averlo affatto meritato; l’eccesso di ottimismo sulla breve durata della catastrofica crisi che ha colpito il mondo occidentale (che invece si è dimostrata strutturale) con la perdita di migliaia di nostre imprese che la Banca avrebbe potuto o dovuto sostenere con saggezza dirimente tra “buono” e “cattivo”.
Tutto questo può avere una ricaduta pesantemente negativa sulla nostra economia e quindi, di conseguenza, sulla economia nazionale.
Sarebbe opportuna quindi una uscita pubblica sull’argomento, per tranquillizzare, non tanto l’opinione pubblica (che, tanto, più che opinare non può fare) ma i ceti produttivi e le realtà imprenditoriali rimaste sane sul territorio, che, forse, si aspettano che la “loro” Banca di massimo riferimento rimanga, appunto, la loro.
Sono in totale disaccordo con chi mi ha preceduto.
senza andare troppo indietro negli anni… La scelta dai mantenere il controllo da parte delle fondazioni e’ il primo grave errore strategico.
non subasta avere la maggioranza di un banca per sostenere l!economia di un territorio, e’ necessario avere una visione d’insieme….una prospettiva, un percorso da seguire.
Sostenere le aziende locali a prescindere non favorisce né la banca ne gli imprenditori, questi ultimi hanno molte colpe….poche sono le aziende locali cache hanno programmato per tempo il ricambio generazionale , poche quelli che investono per essere competitive sui mercati Esteri, troppi coloro che hanno semi abbandonato il loro business per provare a fare facili utili nell’immobiliare.
Le colpe sono di tutti, la banca non ne è’ priva, ma non e’ nemmeno la causa di ciò che sta accendendo intorno a Lei.
Come li capisco!!!! Hanno bisogno di altro tempo per verificare il bilancio! Ad un istituto bancario credo non dovrebbe essere difficile tenere i conti sotto controllo, in regola e corretti, quindi essi stessi dovrebbero essere disponibili nel giro di poco tempo, (ORE) come sarebbe in grado di fare un buon imprenditore riguardo i bilanci della propria ditta, o meglio come ognuno di noi fa per il proprio bilancio famigliare, non hai bisogno di tempo per capire se il tuo bilancio e’ in rosso oppure no!!! L’altenativa e’ quella che se non lo sai e’ perche’ sei uno sprovveduto. Tale ipotesi e’ a mio modo di vedere la situazione nella quale si trova BdM. ” Da non confondere con Banda della Magliana”.
L’impressione è che molti degli errori non lievi del passato stiano venendo al pettine.
Il che non dovrebbe stupire: i periodi di crisi servono proprio a questo, cioè a verificare, con un bilancio non di mera contabilità ma più che altro etico – politico, la portata di scelte che risalgono a tanto tempo fa.
La mancata fusione di Cassa di Risparmio di Macerata con la Cassa di Risparmio di Ancona; il decentramento della Direzione a Jesi, senza che prima si verificassero gli effetti dell’abbandono del territorio di Macerata, che, negli anni passati, abbondava di liquidità; l’esuberanza – negli ultimi anni – di credito facile ad imprese che hanno poi dimostrato di non averlo affatto meritato; l’eccesso di ottimismo sulla breve durata della catastrofica crisi che ha colpito il mondo occidentale (che invece si è dimostrata strutturale) con la perdita di migliaia di nostre imprese che la Banca avrebbe potuto o dovuto sostenere con saggezza dirimente tra “buono” e “cattivo”.
Tutto questo può avere una ricaduta pesantemente negativa sulla nostra economia e quindi, di conseguenza, sulla economia nazionale.
Sarebbe opportuna quindi una uscita pubblica sull’argomento, per tranquillizzare, non tanto l’opinione pubblica (che, tanto, più che opinare non può fare) ma i ceti produttivi e le realtà imprenditoriali rimaste sane sul territorio, che, forse, si aspettano che la “loro” Banca di massimo riferimento rimanga, appunto, la loro.
Sono in totale disaccordo con chi mi ha preceduto.
senza andare troppo indietro negli anni… La scelta dai mantenere il controllo da parte delle fondazioni e’ il primo grave errore strategico.
non subasta avere la maggioranza di un banca per sostenere l!economia di un territorio, e’ necessario avere una visione d’insieme….una prospettiva, un percorso da seguire.
Sostenere le aziende locali a prescindere non favorisce né la banca ne gli imprenditori, questi ultimi hanno molte colpe….poche sono le aziende locali cache hanno programmato per tempo il ricambio generazionale , poche quelli che investono per essere competitive sui mercati Esteri, troppi coloro che hanno semi abbandonato il loro business per provare a fare facili utili nell’immobiliare.
Le colpe sono di tutti, la banca non ne è’ priva, ma non e’ nemmeno la causa di ciò che sta accendendo intorno a Lei.