di Marco Ricci
Per riportare il Total Capital Ratio di Banca Marche sopra il limite di vigilanza dell’8 per cento basterebbero circa 200 milioni di euro. Una cifra minore dei 400 milioni di euro previsti per l’aumento di capitale. Così se fonti molti vicine alla banca non confermano nessun importo superiore ai 400 milioni per porre rimedio alle perdite subite nell’ultimo anno, il rischio maggiore in cui potrebbe incorrere Banca Marche in caso di bassa patrimonializzazione è il credit crunch. L’impossibilità di erogare nuove somme a causa dello scarso capitale a garanzia, deprimendo l’attività dell’istituto e ponendo in situazione di stallo l’intera economia regionale verso cui sarebbe impossibile iniettare denaro.
L’aumento del patrimonio ha infatti una duplice funzione. La prima è quella di riportare i coefficienti patrimoniali oltre i limiti di vigilanza. La seconda è continuare ad impiegare il denaro prestandolo alle famiglie e alle imprese. Da questo punto di vista il “capitale ponderato per il rischio” di Bdm è attualmente a una percentuale molto alta. Circostanza che rende non solo improponibili ulteriori consistenti erogazioni ma obbliga a ridurre le esposizioni. Ed è in quest’ottica che vanno lette le dismissione di filiali. Una cessione di esposizioni con i connessi rischi assunti, così da ottenere un’adeguata proporzione tra capitale a garanzia e rischi. E in merito all’acquisizione della Cassa di Loreto – dopo le parole di qualche giorno fa di Sorato, il dg della Popolare di Vicenza che ha confermato non solo l’interessamento ma anche l’avvio già questa estate di una due-diligenze per l’acquisizione dei 15 sportelli di Carilo e delle 50 filiali di Bdm sparse tra Lazio ed Emilia Romagna – oggi il presidente della Popolare Zonin ha ribadito l’intenzione dell’istituto di ” crescere e diventare una banca nazionale”, ribadendo così l’interesse per il pacchetto messo sul mercato da Bdm. Immaginando però, alla luce della gestione provvisoria, come “i tempi possano allungarsi.”
Non hanno trovato alcuna conferma le voci di un possibile commissariamento dopo la gestione provvisoria di Banca Marche che terminerà ad ottobre. Al contrario i commissari, a cui viene lamentato un eccessivo silenzio, starebbero proseguendo in maniera determinata nella loro attività. Rendendo prematura ogni previsione sul futuro e l’eventuale necessità di un commisariamento che lascerebbe Bdm sotto la guida di Banca d’Italia. Un commissariamento che non andrebbe in ogni caso ad indicare una svolta negativa nella situazione dell’istituto, situazione che ambienti vicini ai ruoli istituzionali escludono possa condurre in futuro ad ipotesi catastrofiche. Come vengono reputate fuori luogo le notizie sulle corse agli sportelli o sulle fughe dai depositi. Voci etichettate come veri e proprio tentativi di “sciacallaggio.”
Continuano nel frattempo a levarsi critiche incisive sulla quantità di rettifiche e di crediti considerati deteriorati dalla nuova dirigenza di Banca Marche. Accusata di eccessiva prudenza e di aver imposto parametri troppo rigorosi e penalizzanti nella valutazioni delle erogazioni deteriorate. La Vigilanza di Banca d’Italia riterrebbe invece congrua la politica assunta dalla nuova dirigenza in capo al dg Luciano Goffi e al presidente, attualmente “sospeso”, Rainer Masera. Una politica prudente ma che non può non tener conto del problema di attuale scarsa capitalizzazione di Banca Marche che pone l’istituto nell’impossibilità di assumersi ulteriori rischi. Piena fiducia, parrebbe dunque, da parte di via Nazionale sul nuovo management e sulle politiche dell’ultimo anno.
Politiche verso le quali i sindacati non mostrano però entusiasmo. Se solo pochi giorni fa Fiba-Cisl, Fisac-Cgil e Dircredito hanno parlato di “cura da cavallo” potenzialmente in grado di abbattere il povero equino, è di oggi la notizia che le stesse organizzazioni hanno inviato al Governatore Regionale Spacca e al presidente del Consiglio Sollazzi una formale richiesta scritta per ottenere un incontro “urgente”. Per le tre sigle sindacali “l’interlocuzione con la politica e con le istituzioni marchigiane” sarebbe una via obbligata alla ricerca di nuove soluzioni.” E così ricordiamo che Fiba, Fisac e Dircredito hanno criticato piuttosto duramente una politica concentrata solo sull’aumento di capitale che porrebbe Banca Marche nelle mani di un socio industriale lontano dalla regione. Proponendo al contrario l’emissione di una sorta di “Letta bond”, riducendo così l’afflusso di capitali esterni alle Marche. Al momento dalla Regione non si è avuta risposta.
Dall’altro lato del versante sindacale, la Fabi ritiene poco opportuno un inconto del Governatore con le sole tre sigle sindacali che hanno indetto lo sciopero di fine agosto. Fabi che comunque, secondo quanto espresso in un comunicato, non sembra avere rispetto alle azioni da intraprendere posizioni eccessivamente distanti da quelle tenute da Fiba, Fisac e Dircredito. Molto dura è netta invece la presa di posizione della Federazione Autonoma nei confronti dell’attuale management e della Vigilanza di Banca d’Italia. Rea di aver ritenuto, fino a gennaio 2011, “più che adeguati gli accontonamenti effettuati dalla banca. Spingendo solo successivamente su una politica di rigore da molti ritenuta eccessiva.” Per la Fabi il ruolo dei commissari non dovrebbe inoltre andare più in là della “gestione corrente”, senza assumere “decisioni strategiche prima di aver definito e consolidato la nuova compagine proprietaria.” In merito al mangement che guida attualmente Banca Marche, Fabi parla di “grave inadeguatezza di chi ha raccontato una favola. Peccato che”, prosegue il comunicato, “come lieto fine ci abbia portato alla gestione provvisoria.” Critica dunque neppure troppo velata a Luciano Goffi e alle posizioni apicali di Bdm. La Federazioni Autonoma termina il comunicato con l’invito a una migliore comunicazione da parte dell’azienda. Sia per “rassicurare la comunità di riferimento della banca” che per veicolare al meglio l’immagine dell’istituto.
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Ogni tanto arriva anche qualche buona notizia, penso che con la ripresa dell’economia, e un po di tempo in piu le cose andranno meglio del previsto
Ripresa economica ? E dove ? Quella che si dice in televisione ? Io vedo quella reale e credo che il peggio debba ancora venire. Spero tanto che sia lei ad avere ragione in modo che le persone che conosco che ora non in mobilità potranno ritrovare lavoro. Saluti
verrebbe da ridere se la situazione non fosse cosi drammatica…. per la Banca d’Italia le valutazioni sono congrue…. e ci credo!! sono le politiche di valutazione più stringenti d’Italia!! come farebbe la banca d’Italia a dire che sono troppo prudenti? chi si prenderebbe questa responsabilità?? in altre banche applicano gli stessi criteri?? siamo proprio sicuri?? a fare le valutazioni cosi son capaci tutti, se serve 50 metto 70 o magari 100.. per essere tranquillo… se trovo qualche posizione poco chiara dico che era tutto un magna magna..e cosi il malato è stato ucciso dalla cura…sarà cosi o quello che hanno fatto i nuovi manager era necessario ed è tutto corretto?? purtroppo solo il tempo lo dirà, quando magari i colpevoli saranno spariti e gli innocenti già condannati…a cominciare dai piccoli azionisti e dipendenti che nel frattempo hanno perso i soldi o sono stati trattati da ladri quando invece magari hanno solo fatto il loro lavoro..
Ci manca solo che valutino che cristo è morto di freddo e poi avremo l’oscar per il grottesco
DISPIACE DOVER RILEVARE COME NELLE BATTAGLIE DI RETROGUARDIA SI DEBBA SEMPRE TROVARE IL SINDACATO DEI BANCARI.
OGGI INVECE DI RINGRAZIARE CHI HA FATTO FINALMENTE CHIAREZZA SUL BILANCIO DELLA BANCA MARCHE SI RIMPIAGE IL PASSATO CIOE’ LA SISTEMATICA FALSIFICAZIONE DEI BILANCI A DANNO DEI RISPARMIATORI CHIAMATI A SOTTOSCRIVERE OBBLIGAZIONI ED AZIONI DELLA BANCA MARCHE.
SE I CITTADINI MARCHIGIANI CREDONO FERMAMENTE CHE LA NS. REGIONE SIA UNA COMUNITA’ CHE INTENDE CRESCERE ARMONIOSA CON IL CONCORSO DELLE FORZE PRODUTTIVE E DEI GIOVANI DEL NS. TERRITORIO E’ INDISPENSABILE POTER DISPORRE DI UNA BANCA LOCALE CHE NON CHIUDA LE PORTE IN FACCIA A FAMIGLIE E PICCOLI IMPRENDITORI DI CUI ERA E DICO PURTROPPO ERA RICCA LA NS. REGIONE.
A RIGUARDO SEGNALO COM IL 24 SETTEMBRE P.V. A ROMA SI SVOLGERA’ LA PRIMA MANIFESTAZIONE NAZIONALE ANTI USURA BANCARIA PROMOSSA DAL SIG. EMIDIO ORSINI DI ASCOLI PICENO, UNO TRA I PIU’ ONESTI E SERI IMPRENDITORI DI ASCOLI PICENO, CHE DIMOSTRA COME LE BANCHE NAZIONALI NON SIANO COMPRENSIVE VERSO FAMIGLIE E PICCOLI IMPRENDITORI DELLA NS. REGIONE, MENTRE SONO MOLTO PIU’ ACCOMODANTI VERSO I BANCAROTTIERI ( LIGRESTI E ZALESKI DOCET ….. ).
ANCORA GRAZIE A CHI STA FACENDO CHIAREZZA SUL BILANCIO DELLA BANCA MARCHE ED AL PRESIDENTE DELLA NS. REGIONE CHE SI STA ADOPERANDO PER UNA SOLUZIONE CHE POSSA DARE SPERANZA AI PICCOLI IMPRENDITORI ED AI GIOVANI DELLA NS. REGIONE.
FABIO TROYLI
Oggi in Italia siamo nel pieno di una recessione senza precedenti, le banche avrebbero bisogno di nuova benzina finanziaria per far ripartire il motore della ripresa.
Bankitalia ha usato la mano pesante, imponendo accantonamenti a copertura dei crediti a rischio che adesso si dice siano adeguati.
Nel condurre l’operazione pulizia, tuttavia la Vigilanza non ha mostrato indulgenza, dato che ai mercati bisognava trasmettere un messaggio di serietà, eliminando le opacità.
Da dove venivano queste opacità??
Oggi in Italia ci sono tre istituti bancari in palese difficoltà: sappiamo dei casi del Monte dei Paschi di Siena, la Carige e’ l’ultima in ordine di tempo di cui si è parlato e quella che ci riguarda piu’ da vicino, la Banca delle Marche.
Sono banche diverse, per cultura e territorio di riferimento, per storia aziendale, cos’ come le loro “crisi” sono diverse, sia per dimensione che per le particolarità che le hanno generate, unico denominatore comune potrebbe essere la fase congiunturale che appesantisce l’intero panorama l creditizio italiano.
D’altro canto, il punto in comune che, a ben vedere, induce ad una riflessione e’ quello sul ruolo degli azionisti di controllo degli istituti di credito.
Tutte e tre le banche finite sotto la lente di Bankitalia hanno quote importanti del loro capitale in portafoglio alle fondazioni di origine bancaria: oltre il 49% a Genova; quasi il 37,6 % a Siena, per arrivare al 59,15 % per tra le prime quattro azioniste di Banca Marche: le fondazioni di Macerata, Pesaro, lesi e Fano.
La legge Amato-Ciampi, infatti, prevedeva la progressiva uscita delle fondazioni bancarie dal capitale degli istituti che le avevano generate, per avviarsi ad operare in relazione alla loro vera natura di attivo operatore non profit per il paese .
Con anche il fine di evitare I’autoreferenzialità.
Così non è stato, anzi ancora si manovra e tanto dietro le quinte in attesa di cordate o di cavalieri bianchi, o anche di partner internazionali….la cosiddetta opzione straniera (Bnp Paribas, Credit Agricole-Cariparma o Bayerische Landesbank).
Nel frattempo alcuni nodi “locali” verranno al pettine. Aspettiamo ancora 1 mese e i “silenziosi” ispettori ci diranno di più.
Nel vicino abruzzo intanto prende forma la Cassa dell’Adriatico dalla fusione fra Tercas, Cassa di Pescara (Caripe) e Carifano sotto l’egida del Credito Valtellinese (CreVal).
allora vi faccio qualche domanda1) vi chiedo cosa succederebbe ad altre banche di medie dimensioni se venissero applicate tutte le nuove policy di banca marche? 2) perchè nel rispetto doveroso delle norme si applicano i criteri più restrittivi di tutta l’Europa?, Basta guardare alla maggiore banca tedesca: il suo patrimonio, pressoché interamente assorbito da attivi inconsistenti (c.d. level 3), copre appena il 2% dell’attivo tangibile contro il 4% della bistrattata Banca delle Marche e il 3,6% dei 20 principali istituti europei (dati R&S-Mediobanca); eppure, sono diversi anni che il suo vigilante se ne sta tranquillo ad attendere una più che necessaria ricapitalizzazione.Quando scopriremo il cavaliere bianco che si prenderà gratis la banca allora forse le cose saranno più chiare ……
Regionemarche hai copiato le mie domande?? 😉 a parte gli scherzi sono domande a cui qualcuno a Roma dovrebbe rispondere. E’ evidente che la gestione della Banca d’Italia è radicalmente cambiata con l’arrivo di Visco. Ma rimane il dubbio di capire se i crediti di Zaleski in Intesa sono svalutati con gli stessi criteri di Banca Marche o no. E dato che la risposta è no, viene da chiedersi perchè…. a quelli che sbandierano azioni di responsabilità come paraventi dietro cui nascondersi (inutilmente) presi da isterismi vari (chi commenta su queste pagine ne ha addirittura fatto un discorso di età dei controllori), direi che mentre si affannano a fare i giacobini, i nostri soldi, le nostre azioni sono diventate carta straccia. Sono tutti crediti marci? tutte sofferenze da abbattere? tutti immobili nel deserto per cui non prenderai più del 30% del valore?? oppure si nascondono laute plusvalenze per chi compra?? se fanno l’aumento di capitale a 0,2-0,3-0,4 io compro…
secondo me ci sono 2/300 dipendenti (ed ex dipendenti) milionari di banca marche, potrebbero sottoscrivere loro l’aumento di capitale e mandare fuori tanti che vogliono approfittare della situazione, infondo quando si è trattato di pagarli bene e di dare lauiti premi la banca lo ha fatto, adesso sarebbe ora di restituire, forse e meglio dire investire, nel rilacio di una banca che investa nel territorio
@cesarini…..devo dire che leggo con molto interesse ogni tuo intervento,e talvolta ne prendo spunto per approfondire, sei preparato e mai banale, e devo dire che cogli sempre nel segno, bankitalia con questo modo di fare da primi della classe,sta mettendo in cattiva luce quanto di buono avevamo in italia…….il sistema bancario, quando in giro per l’europa c’e’ di peggio , basti guardare le attività sui derivati, delle major bank tedesche…..un vero disastro! Per questo Angela …è parecchio “restia” ad un controllo BCE sulle banche BIG Europee! ….spero che a bm si dia tempo di prendere decisioni sensate, bm opera in un territorio che come pil a sempre guidato la classifica, e per questo fa gola a molti, chi disprezza compra!!!!!
In Parlamento si discute di Berlusconi, nessuno, a partire da Letta ha capito che le politiche procicliche di Banca d’Italia stanno determinando fabbisogni di capitale mostruosi che spalancano le porte alle banche straniere e determinano l’impossibilità di fare credito. Se il mio cliente (magari lo Stato..)mi paga a 200 giorni e la banca a cui chiedo ossigeno per pagare i dipendenti e i fornitori dopo 60 giorni mi manda ad incaglio e se non rientro mi butta a sofferenza come faccio a sopravvivere?? Letta o i geni del governo al posto di pensare all’imu perchè non fanno una politica industriale credibile iniziando dal sistema bancario? salvare le banche non basta, bisogna farle operare. Dare i soldi a chi li ha gia è troppo facile, allo stato attuale è impossibile che una banca finanzi un’idea o un investimento, è troppo rischioso..meglio comprare un bel pò di BTP…
Banca marche,la banca d’Italia e tutto quello che è’ successo e purtroppo aime’ succedera’ con molta probabilita’ sono lo specchio di come vanno le cose in Italia.Politica,malaffare,incompetenza le ritroviamo ovunque ci siano interessi,soldi e poltrone da spartire.Stiamo assistendo al tentativo di purificazione delle fondazioni,dei sindacati,dei politici di turno finora assenti e silenti ed oggi inutilmente iperattivi,siamo in preda alla demagogia ed alla assurdità,in poche parole c’è’ tutto quello che serve per farci servire da bitalia la pietanza preparata da tempo.Imprenditori seriamente interessati,azionisti privati insieme alle loro associazioni svegliamoci,il tempo e’ scaduto,fate sentire la vostra voce,quello che pensate,adesso o mai più’ poi sarà’ troppo tardi,non fate come i sindacati che hanno scoperto il rischio di un ridimensionamento del personale quando la banca e’ stata commissariata…
molto bene il teatrino si arricchisce di nuovi elementi quantomeno sconcertanti. Ora Bankitalia esterna che la valutazione delle sofferenze sarebbe adeguata!….com’era invece la situazione all’inizio del 2011 al termine di un’ispezione,all’interno della banca(per non parlare di altre già eseguite in precedenza),durata parecchi mesi….”anche all’ora adeguata”?…..forse molte posizioni oggi sotto osservazione(comprese quelle soggette ora al vaglio dell’ autorità giudiziaria) erano già presenti?….come mai non allora ma solo ora o poco tempo addietro si intraprendono decisioni di una tale gravità(1,3 ca mld di eu. di accantonamenti in pochi mesi)che forse avrebbero fatto traballare qualsiasi istituto di medie dimensioni?…..non si era percepito bene la portata del problema?…oppure nonostante tutte le presunte pecche della vecchia gestione(comunque da accertare nelle sedi competenti)la situazione era un pò diversa da quella rappresentata ora(peraltro MF nel marzo 2011 aveva premiato anche la banca quale migliore banca media italiana nella creazione di valore….e quest’ultima aveva sempre distribuito dividendi,per diverse centinaia di milioni di euro, ai suoi azionisti-“aveva distribuito caspitale?” a differenza della concorrenza che da anni non distribuiva più utili)…..ma cosa e’ effettivamente accaduto?…qual’e’ la verità? ……il sindacato Fabi,con le sue esternazioni, forse ci da una lettura che ci possa far avvicinare…”.forse”….”forse”….più alla verità. Non e’ poi possibile che questa crisi economico-finanziaria di proporzioni catastrofiche e senza precedenti abbia deteriorato(comunque a prescindere da presunte malversazioni e varie malefatte precedenti)tutto il contesto di riferimento soprattutto in una regione fra le più colpite da questa sciagura?…..e qualora così fosse effettivamente stato, quali contromisure sarebbero state intraprese dalla nuova dirigenza affinché un tale impatto potesse arrecare meno danni possibili?……la Fabi parla di grave inadeguatezza dell’attuale dirigenza,perché?…..forse non sono state attuate tutte quelle iniziative più opportune a sostegno di quelle imprese che pur avendo in essere rapporti, da diversi anni con la banca,e in difficoltà per effetto della crisi sono state lasciate al proprio destino determinando e accelerando,in tal modo, la loro fine, con gravi ripercussioni negative sui bilanci della banca e anche sull’occupazione e sull’economia dell’intera regione?…..poi di queste presunte sofferenze quante debbono essere imputate alla banca e quante alle sue controllate tipo Medioleasing?…e ancora quante sono garantite da ipoteca su immobili e quante chirografe?……e quali sono stati i parametri d’imputazione applicati negli accantonamenti?….E’ possibile poi che solo dopo pochi mesi della cura da cavallo somministrata nel bilancio 2012(accantonamenti di oltre 800 mil. di eu che hanno determinato,per la banca, una perdita d’esercizio di oltre 500 mln di eu…così determinata anche dall’imputazione diretta in c-esercizio della perdita della controllata Mdioleasing…..ma e’ normale….quest’ultima non dovrebbe evidenziarsi nel bilancio consolidato?)e dopo tutte le assicurazioni fornite nell’occasione da questi signori(circa la messa in sicurezza della banca), ora solo dopo 4 mesi si debba assistere a un altro disastro con un ulteriore accantonamento di 451 mln di eu? …. e su queste basi cosa ci dovremmo aspettare in sede di chiusura del bilancio di fine anno?……..ma chi sono questi presunti salvatori della patria che invece ne starebbero scavando la fossa?…..C’e’ qualche pierino che ritiene di potersi far bello sulle disgrazie altrui? ..penso che i media debbano fare indagini più approfondite sulla questione e fare piena luce su tutto il contesto,e non accettare e divulgare supinamente solo comunicazioni di parte che possano rappresentare solo un aspetto parziale della verità ma non la totale verità su questi accadimenti…….credo che da tutto questo dipenda non solo il futuro della banca e dei suoi dipendenti,ma anche dell’intera economia della nostra regione e non solo!……non basta chiamare ai vertici dell’istituto nomi altisonanti ,peraltro non avezzi alla gestione e alla soluzione di situazioni irte di complessità ,come la presente,e che non ha mai avuto riscontri precedenti(crisi economica devastante senza precedenti)….al riguardo ci bastino i riscontri negativi già avuti,nella precedente legislatura, alla guida del governo nazionale!….credo che occorra ben altro di quello che abbiamo sul tappeto,forse servono manager di tipo diverso che sappiano gestire questa complicata situazione con visuale più adeguata , più ampia e concreta nell’affrontare il problema. Parrebbe,peraltro, che i due commissari,dicono dotati di alta professionalità e avvezzi alla gestione di tali situazioni,si stiano muovendo nel verso sperato(di ieri e’ la notizia di un’iniziativa,insieme alla regione Marche,volta al sostegno delle imprese pesaresi) anche sotto il profilo di una puntuale e trasparente comunicazione(sin ora dicono mancante),sulle vicende della banca,alla sua clientela sempre più disorientata dal bombardamento mediatico negativo sulla questione. Speriamo che in prosieguo queste negatività si possano almeno ridurre anche con l’aiuto di una corretta informazione scevra,peraltro, da inconcludenti e spocchiosi concetti basati principalmente sul senno del poi….di cui sono già piene le fosse………che si spera di non riempire ancor più con banca marche e con la nostra economia regionale!