BM, 321 esuberi:
i giovani precari scrivono a Goffi

L'isituto chiede uscite volontarie al 60% di stipendio per chi raggiungerà l'età pensionistica entro il 2020. Previsti tre scaglioni entro il 2015. L'azienda tace al momento sugli 80 precari che si dicono "sorpresi ed amareggiati per il silenzio che ci avvolge". Da Intesa-San Paolo un consulente per Medioleasing

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banca_marche.jpgdi Marco Ricci

Si è svolto ieri il primo incontro tra Banca Marche e le rappresentanze sindcali sui prospettati esuberi che interesseranno l’istituto di credito. Con un tavolo di trattativa che vedrà al centro il fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, ovvero il fondo esuberi. Se fino a qualche giorno fa avevamo ipotizzato tra i 300 e i 350 lavoratori, dalla riunione di ieri è emerso il numero esatto di 321. Di questi dipendenti 240 potrebbero uscire entro il mese di giugno, la prima finestra utile. I lavoratori interessati sarebbero tra coloro che raggiungeranno l’età pensionistica entro il 2020 e le uscite verranno richieste su base volontaria. Il meccanismo prevede più finestre di uscita e il grosso sarebbe concentrato nel 2014. Dopo le uscite di giugno 2014, una seconda tranche di lavoratori dovrebbe  fuoriuscire dal gruppo a dicembre del prossimo anno. L’ultima parte a giugno del 2015. Non sarebbe comunque sul tavolo di trattativa quel numero di 600 lavoratori interessati dalla fuoriuscita dal gruppo di cui oggi si era parlato.

Il direttore generale di Banca delle Marche Luciano Goffi

Il direttore generale di Banca delle Marche Luciano Goffi

L’azienda garantirebbe ai lavoratori in esubero circa il 60% dello stipendio, anche se i calcoli sono piuttosto complessi e la cifra indicativa. Una proposta complessiva su cui l’azienda avrebbe voluto la firma entro venerdì mattina, in un incontro che era già stato convocato per le 10.00. Si è invece appreso che il tavolo riprenderà la prossima settimana alla presenza di Lorenzo Riggi, il nuovo responsabile delle risorse umane. Da parte loro i sindacati affrontano la vertenza con a fianco le segreterie nazionali.

Si può ora immaginare che – dopo la formale apertura di ieri del tavolo – adesso verrà il momento della contrattazione tra le parti. Con i sindacati che si devono muovere tra le diverse rivendicazioni dei lavoratori. Se da una parte gli interessati agli esuberi più vicini alla pensione saranno tra coloro a cui andrà meglio, chi  maturerà l’eta pensionistica in prossimità della data limite del 2020 rischia di vedere un taglio di reddito per diversi anni. Va pur detto però che il prossimo anno potrebbero esservi regole peggiori di quelle attuali per le uscite dal lavoro. Considerando infatti anche le ultime richieste dell’Abi, l’area che tira per i lavoratori del settore bancario non sembra certo essere in via di miglioramento. Così in parte viene vista positivamente da alcune rappresentanze sindacali la volontà dei commissari – e dunque di Banca d’Italia – di stanziare le risorse necessarie per accompagnare i lavoratori fino alla pensione. Vista la situazione patrimoniale del gruppo, la decisione di Banca Marche non era affatto scontato. L’intera cifra necessaria infatti, seppure erogata mese per mese, dovrà essere accantonata anticipatamente dalla banca per tutti i lavoratori e per tutto il periodo necessario al raggiungimento dell’età pensionabile. E si  parla nel complesso di qualche decina di milioni di euro.

La sede di Banca Marche di Fontedamo a Jesi

La sede di Banca Marche di Fontedamo a Jesi

Sul tavolo della trattativa potrebbero rientrare anche i precari del gruppo Banca Marche. Di fatto senza tutele, i giovani rischiano di essere i più penalizzati dal dissesto dell’istituto di credito. E diverse fonti sindacali hanno confermato che, fermi restando i limiti imposti dal difficile contesto, laddove ci sia una possibilità e uno spiraglio verrà ovviamente posta attenzione al problema. Anzi l’obiettivo del ricambio generazionale e quindi la stabilizzazione dei precari potrebbe essere uno dei punti importanti di trattativa che man mano emergeranno dal confronto tra sindacato e azienda. Questo anche se nelle quattro pagine di proposte presentate ieri dall’istituto non ci sarebbe al momento traccia di questi 80 lavoratori di cui Banca Marche non vorrebbe parlare. Così i precari, dopo aver già espresso le loro preoccupazioni al presidente della Camera Laura Boldrini, ieri hanno chiesto un incontro al direttore generale Luciano Goffi e ai commissari Feliziani e Terrinoni. I giovani con i contratti in scadenza si sono detti ”sorpresi ed amareggiati” dal silenzio che avvolge la loro situazione. E hanno scritto ai vertici della banca inviando una lettera sottoscritta al momento da trenta firme.

I Giovani Precari di Banca Marche S.p.A., in vista delle prossime decisioni che dovranno essere prese in merito alla riduzione dell’organico, chiedono un incontro con l’Azienda al fine di poter esprimere le loro preoccupazioni circa il futuro dei giovani lavoratori a tempo determinato di Banca Marche S.p.A. Da anni l’Istituto si avvale della collaborazione di giovani preparati e motivati, che, seppure “a tempo”, hanno lavorato con passione, dedizione e fedeltà per questa Banca, spesso ricoprendo con successo ruoli importanti e di responsabilità. In ciascuno di noi, soprattutto in chi ha maturato un’ampia anzianità di servizio nell’ultimo quinquennio, si è consolidata la volontà di lavorare stabilmente per questa azienda e la legittima consapevolezza di averne diritto, se non legalmente, sicuramente sotto il profilo morale. È per questo che, sorpresi ed amareggiati dal silenzio che avvolge la situazione dei precari di Banca Marche S.p.A., chiediamo un incontro con i vertici dell’Istituto per ricordarVi che ci siamo anche noi. Comprendiamo, infatti, la difficile situazione aziendale ma se davvero Banca Marche S.p.A. vuole guardare al futuro ripartendo dal Territorio, deve necessariamente rivolgersi a noi, giovani di questo territorio, che in questi anni, orgogliosi di far parte di questa Azienda, abbiamo investito in Voi le nostre speranze, mettendo nelle Vostre mani il nostro futuro. Ripartite da Noi e con Noi, metteremo al servizio dell’Azienda la nostra professionalità, il nostro impegno e la nostra passione. Ci aspettiamo un segno di discontinuità con il passato: sarà questa la Vostra migliore pubblicità e la prova che qualcosa nel Gruppo Banca Marche S.p.A. è davvero cambiato.

 medioleasingUN CONSULENTE PER MEDIOLEASING – Non sarà un nuovo dirigente di Medioleasing Marino Belloni, proveniente da Sanpaolo Leasint dove ha ricoperto il ruolo di vice direttore generale. Per lui un contratto di consulenza della durata di qualche mese per la riorganizzazione anche gestionale della controllata di Banca Marche che in passato è stata al centro di diverse criticità. In ogni caso – dopo la chiamata di Lorenzo Riggi alla direzione del personale e la nomina di Filippo Corsaro (leggi l’articolo) al ruolo di direttore commerciale di BM, la sensazione che in questi mesi di commissariamento si tenti di fare il possibile per riorganizzare l’istituto. E raggiungere al più presto il pareggio di bilancio che sembrerebbe la prerogativa necessaria all’aumento di capitale.

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