Si è svolto ieri il primo incontro tra Banca Marche e le rappresentanze sindcali sui prospettati esuberi che interesseranno l’istituto di credito. Con un tavolo di trattativa che vedrà al centro il fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, ovvero il fondo esuberi. Se fino a qualche giorno fa avevamo ipotizzato tra i 300 e i 350 lavoratori, dalla riunione di ieri è emerso il numero esatto di 321. Di questi dipendenti 240 potrebbero uscire entro il mese di giugno, la prima finestra utile. I lavoratori interessati sarebbero tra coloro che raggiungeranno l’età pensionistica entro il 2020 e le uscite verranno richieste su base volontaria. Il meccanismo prevede più finestre di uscita e il grosso sarebbe concentrato nel 2014. Dopo le uscite di giugno 2014, una seconda tranche di lavoratori dovrebbe fuoriuscire dal gruppo a dicembre del prossimo anno. L’ultima parte a giugno del 2015. Non sarebbe comunque sul tavolo di trattativa quel numero di 600 lavoratori interessati dalla fuoriuscita dal gruppo di cui oggi si era parlato.
L’azienda garantirebbe ai lavoratori in esubero circa il 60% dello stipendio, anche se i calcoli sono piuttosto complessi e la cifra indicativa. Una proposta complessiva su cui l’azienda avrebbe voluto la firma entro venerdì mattina, in un incontro che era già stato convocato per le 10.00. Si è invece appreso che il tavolo riprenderà la prossima settimana alla presenza di Lorenzo Riggi, il nuovo responsabile delle risorse umane. Da parte loro i sindacati affrontano la vertenza con a fianco le segreterie nazionali.
Si può ora immaginare che – dopo la formale apertura di ieri del tavolo – adesso verrà il momento della contrattazione tra le parti. Con i sindacati che si devono muovere tra le diverse rivendicazioni dei lavoratori. Se da una parte gli interessati agli esuberi più vicini alla pensione saranno tra coloro a cui andrà meglio, chi maturerà l’eta pensionistica in prossimità della data limite del 2020 rischia di vedere un taglio di reddito per diversi anni. Va pur detto però che il prossimo anno potrebbero esservi regole peggiori di quelle attuali per le uscite dal lavoro. Considerando infatti anche le ultime richieste dell’Abi, l’area che tira per i lavoratori del settore bancario non sembra certo essere in via di miglioramento. Così in parte viene vista positivamente da alcune rappresentanze sindacali la volontà dei commissari – e dunque di Banca d’Italia – di stanziare le risorse necessarie per accompagnare i lavoratori fino alla pensione. Vista la situazione patrimoniale del gruppo, la decisione di Banca Marche non era affatto scontato. L’intera cifra necessaria infatti, seppure erogata mese per mese, dovrà essere accantonata anticipatamente dalla banca per tutti i lavoratori e per tutto il periodo necessario al raggiungimento dell’età pensionabile. E si parla nel complesso di qualche decina di milioni di euro.
Sul tavolo della trattativa potrebbero rientrare anche i precari del gruppo Banca Marche. Di fatto senza tutele, i giovani rischiano di essere i più penalizzati dal dissesto dell’istituto di credito. E diverse fonti sindacali hanno confermato che, fermi restando i limiti imposti dal difficile contesto, laddove ci sia una possibilità e uno spiraglio verrà ovviamente posta attenzione al problema. Anzi l’obiettivo del ricambio generazionale e quindi la stabilizzazione dei precari potrebbe essere uno dei punti importanti di trattativa che man mano emergeranno dal confronto tra sindacato e azienda. Questo anche se nelle quattro pagine di proposte presentate ieri dall’istituto non ci sarebbe al momento traccia di questi 80 lavoratori di cui Banca Marche non vorrebbe parlare. Così i precari, dopo aver già espresso le loro preoccupazioni al presidente della Camera Laura Boldrini, ieri hanno chiesto un incontro al direttore generale Luciano Goffi e ai commissari Feliziani e Terrinoni. I giovani con i contratti in scadenza si sono detti ”sorpresi ed amareggiati” dal silenzio che avvolge la loro situazione. E hanno scritto ai vertici della banca inviando una lettera sottoscritta al momento da trenta firme.
I Giovani Precari di Banca Marche S.p.A., in vista delle prossime decisioni che dovranno essere prese in merito alla riduzione dell’organico, chiedono un incontro con l’Azienda al fine di poter esprimere le loro preoccupazioni circa il futuro dei giovani lavoratori a tempo determinato di Banca Marche S.p.A. Da anni l’Istituto si avvale della collaborazione di giovani preparati e motivati, che, seppure “a tempo”, hanno lavorato con passione, dedizione e fedeltà per questa Banca, spesso ricoprendo con successo ruoli importanti e di responsabilità. In ciascuno di noi, soprattutto in chi ha maturato un’ampia anzianità di servizio nell’ultimo quinquennio, si è consolidata la volontà di lavorare stabilmente per questa azienda e la legittima consapevolezza di averne diritto, se non legalmente, sicuramente sotto il profilo morale. È per questo che, sorpresi ed amareggiati dal silenzio che avvolge la situazione dei precari di Banca Marche S.p.A., chiediamo un incontro con i vertici dell’Istituto per ricordarVi che ci siamo anche noi. Comprendiamo, infatti, la difficile situazione aziendale ma se davvero Banca Marche S.p.A. vuole guardare al futuro ripartendo dal Territorio, deve necessariamente rivolgersi a noi, giovani di questo territorio, che in questi anni, orgogliosi di far parte di questa Azienda, abbiamo investito in Voi le nostre speranze, mettendo nelle Vostre mani il nostro futuro. Ripartite da Noi e con Noi, metteremo al servizio dell’Azienda la nostra professionalità, il nostro impegno e la nostra passione. Ci aspettiamo un segno di discontinuità con il passato: sarà questa la Vostra migliore pubblicità e la prova che qualcosa nel Gruppo Banca Marche S.p.A. è davvero cambiato.
UN CONSULENTE PER MEDIOLEASING – Non sarà un nuovo dirigente di Medioleasing Marino Belloni, proveniente da Sanpaolo Leasint dove ha ricoperto il ruolo di vice direttore generale. Per lui un contratto di consulenza della durata di qualche mese per la riorganizzazione anche gestionale della controllata di Banca Marche che in passato è stata al centro di diverse criticità. In ogni caso – dopo la chiamata di Lorenzo Riggi alla direzione del personale e la nomina di Filippo Corsaro (leggi l’articolo) al ruolo di direttore commerciale di BM, la sensazione che in questi mesi di commissariamento si tenti di fare il possibile per riorganizzare l’istituto. E raggiungere al più presto il pareggio di bilancio che sembrerebbe la prerogativa necessaria all’aumento di capitale.
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Perché devono pagare gli operai per gli errori dei dirigenti? Nessuno li ha controllati quando facevano le operazioni e oggi mancano i soldi come è tutto strano? Ora quelle persone che perderanno il lavoro andranno a mangiare a casa dei dirigenti? o saranno licenziati e tutto sarà come prima.
Javier,certo che non e’ giusto che paghino i dipendenti,molti dei quali vittime incolpevoli di questa situazione,il problema e’ che sindacati e politica,oggi molto attivi e combattivi,non hanno fatto niente per impedire che bmarca sprofondasse negli abissi quando ancora le cose potevano essere sistemate.Nessuno si e’ opposto alla decisione folle delle fondazioni di non vendere nel 2007,avevano tutti paura degli esuberi,nessuno si e’ opposto alle nomine demenziali volute da politica e fondazioni,ne’ alle consulenze necessarie a colmare l’ignoranza totale dei dirigenti,si rischiava di perdere l’autonomia edora?Perdiamo territorialita’,autonomia,speriamo che qualcuno ci compri a due lire e chi ci comprera’ e se ci comprera’ dovra’ fare tornare i conti,per cui credo che il problema esuberi,costi,numero filiali siano solo rinviati.In pratica i commissari il lavoro vero,quello sporco ed impopolare lo faranno fare al nuovo eventuale acquirente.Grazie Bianconi,Costa,fondazioni,cda,dirigenti ed a tutti i responsabili diretti ed indiretti di questo disastro
I commissari hanno iniziato a fare ciò che gli amministratori non hanno avuto la forza o il coraggio di agire.
È pensare che qualcuno sostiene che il commissariamento sia stato un complotto!
Su questo tema Nardino non può essere un buon maestro. Non è bene informato, in quanto lega il valore della vendita (sfumata nel 2008) ad Intesasanpaolo all’occupazione. Due temi molto diversi fra loro, tanto che l’allora a.d. Passera aveva provato ad invogliare le tre fondazioni offrendo ad esse: a) un concambio azionario favorevole, prospettive di dividendi principesche a fronte, però, di 900 esuberi, dicansi 900 (notizia rimessa in circolo anche di recente sulla stampa). Con quale prospettiva per apprendisti (poi consolidati) e precari (allora pochi)? Finì come finì, con la scelta fatta dalle fondazioni (2 su tre, in quanto Jesi era ancora orientata alla cessione) di non mollare la banca anche per quel motivo lì. 900 “cadaveri” non avrebbero fatto bene all’immagine di quegli enti, magari alle tasche di Nardino e degli azionisti privati (jesini in testa) però si. Ma guarda un pò, la scuola dei cattivi maestri non va mai in vacanza…
Caro Radio o Kabul,forse ti sfugge che per difendere quei 900 posti,fondazioni,azionisti e la banca stessa hanno perso una somma tale che bmarche avrebbe potuto mantenere a vita con annessa pensione non solo i 900 esuberi paventati,ma 90000 dipendenti anche se inutili.Con la stessa cifra bruciata al vento bmarche avrebbe potuto finanziare a tasso zero tutta l’imprenditoria delle marche,comprese famiglie,start up.La teoria da te sostenuta e’ quella del mitico Gazzani nel VIDEO YOUTUBE INTERVENTO GAZZANI ASSEMBLEA CARIMA,ma e’ una boiata pazzesca.Secondo cio’ che sostieni e’ stato meglio tutelare l’immagine degli enti??quali poi non si capisce piuttosto che il valore di una banca a cui fanno capo 40000 azionisti e 4 fondazioni che si sono rovinate.Tutto cio’ per difendere l’occupazione,ma ti accorgerai presto,tra l’altro,che il licenziamento dei famosi 900 esuberi e’ stato solo rinviato,pero’ con una banca distrutta e alla fine di questa storia i ‘cadaveri’ saranno molti di piu.Come stai ironizzando sugli azionisti e le loro tashe vuote,ironizza anche sulle dichiarazioni delle fondazioni che per i prossimi anni non avranno un becco di quattrino per svolgere il ruolo per il quale dovrebbero esistere,che non e’ quello di sfasciare banche,ma occuparsi della socialita’ e della povera gente.Con l’approssimarsi del natale chiedi almeno scusa a queste ultime,incolpevoli di tutto cio’ che e’ successo.Auguri anche a te di buone feste
ogni giorno ci sono centinaia di esondati che sono senza stipendio e senza pensione,e nessuno se ne frega non vedo dove il problema in bm dopo che ancora una volta sono stati trattati in guanti bianchi, e cmq e solo l’inizio al contrario di quanto pensa nardino il lavoro sporco lo faranno propio i commissari , e presenteranno la banca risanata e pronta per la vendita, e questa cura da cavallo e’ 5 anni che andava fatta, e nessuno a avuto il coraggio
Che il piano di risanamento sarebbe dovuto passare anche per molti esuberi lo si poteva capire, anche senza aver conseguito un nobel in economia.
Così come dovrebbe essere un segreto di pulcinella scoprire oggi che la BdM (o prima Cassa) -nel corso degli anni- avesse assunto molto personale (ben al di sopra delle proprie effettive necessità).
Personale che adesso -che si tira la cinghia- sembererbbe non essere più necessario.
Se a tutti gli operai che devono pagare per gli errori dei dirigenti fosse promesso (e fino alla pensione del 2020) il 60% di uno stipendio da “operaio” di Banca Marche, credo che tutti gli operai che devono pagare per gli errori dei dirigenti si sentirebbero come se avessero vinto alla lotteria.
regione marche,sai bene che se cura da cavallo deve essre di certo non basteranno 321 esuberi trattati comunque con i guanti bianchi.L’importante pero’ e’ che il lavoro di risanamento e pulizia sia iniziato ora dobbiamo vigilare che continui e nel modo giusto.Detto cio’ grande solidarieta’ per i dipendenti,dispiace che come al solito a rimetterci sono sempre i piu’ deboli ed il caso bmarche non fa eccezione.Resto della mia idea che non toccare niente quando ancora si potevano sistemare le cose in nome della difesa della occupazione sia stata una utopia ed oggi vengono al pettine i nodi di ieri. Oggettivamente un dipendente ogni 300clienti,ed oggi i cluenti sono diminuiti,sono troppi anche se bmarche avesse navigato in buone acque,figuriamoci nella situazione in cui si trova.
Non mi piace entrare in polemica con qualche utente le cui osservazioni proprio non condivido però nel contempo vorrei fare osservare che se la Banca Marche ha oggi tutte queste perdite e tutti questi esuberi la colpa è sicuramente di coloro che fino ad oggi l’ha gestita. Non è assolutamente credibile che tutti questi problemi arrivino all’improvviso. Dove erano gli anni passati gli Ispettori della Banca d’Italia o i vari Dirigenti che dovevano certificare la regolarità finanziaria della Banca? Era necessario che arrivassero i Commissari per far emergere il problema? A questo punto credo che la cosa è stata pilotata da lungo tempo. Immagino che a monte ci sia stato da tempo un disegno politico-economico che la Banca Marche doveva essere smembrata, messa in perdita, per essere facilmente acquistata da un grande gruppo ad un prezzo molto accessibile. Di certi giochetti l’Italia è piena ed ha finito per farci perdere credibilità economica anche in ambito europeo.
Lupetti,non c’e’ bisogno di scomodare complotti e congiure,basta prendere degli incapaci presuntuosi e smodatamente ambiziosi e metterli a capo delle fondazioni,poi attraverso loro e un po’ di politica mettere alla presidenza e nel consiglio di una banca,non di una azienda agriaria,altrettanti incapaci presuntuosi e smodatamente ambiziosi ,specchio fedele di chi li ha nominati,amici degli amici,con provenienze piu’ disparate,ma rigorosamente che niente hanno a che fare con il mondo della finanza ed il gioco e’ fatto.Per concludere il capolavoro metti poi un d.g. che invece di banca capisce e come ed al quale viene fatto fare per timore reverenziale ed una serie di favori,raccomandazioni,carriere incrociate il bello ed il cattivo tempo.Ecco qua riassunta la storia di bmarche e degli artefici del disastro.Non possiamo dimenticare che Gazzani candidamente dichiara che era tranquillo perche’ gli dicevano?.ma chi glielo diceva,sempre gli incapaci,che andava tutto bene!!!Diverso e’ il discorso dei controlli di banca d’italia e delle omesse verifiche,ma mi pare di capire che la conbriccola abbia preso in giro se non truffato anche loro(licenziamenti e riassunzioni nascoste,Tardioli rimasto al suo posto nonostante la inadeguatezza manifesta ecc. ecc.. ecc).,ma questa e’ un’altra storia