Banca Marche: il presidente Costa si dimette

Al termine del Cda di oggi pomeriggio sono arrivate anche le dimissioni del vicepresidente Michele Ambrosini. Al via il progetto di ricapitalizzazione per 250 milioni di euro

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Lauro Costa

Lauro Costa

 

Sono arrivate al termine del Cda di oggi pomeriggio le dimissioni dalla presidenza di Banca Marche del maceratese Lauro Costa. Un’ipotesi che circolava da tempo –  Cronache Maceratesi lo aveva scritto già lo scorso 7 febbraio (leggi l’articolo) – e che si sono concretizzate probabilmente per scongiurare il commissariamento di Banca Marche e lasciare il vertice del Cda ad un tecnico di alto profilo voluto da Bankitalia (circola il nome di Rainer Masera, 69 anni, ex ministro del Bilancio nel Governo Dini, ex ad di Imi, poi fusa con Sampaolo nell’operazione che portò alla luce il colosso del credito Sampaolo-Imi).

Ha rassegnato le dimissioni anche il vicepresidente Michele Ambrosini che era consigliere di nomina della Fondazione di Pesaro, mentre Costa era consigliere di espressione della Fondazione Macerata a cui spetterebbe anche la presidenza e che di sicuro avrà voce in capitolo nel cambio dei vertici.

“A conclusione dell’iter che ha determinato l’approvazione del nuovo piano industriale 2013-2016 e del progetto di rafforzamento patrimoniale – si legge in una nota di poche righe di  Banca Marche – , il Presidente del Consiglio di Amministrazione di Banca Marche Lauro Costa e il Vicepresidente Michele Ambrosini hanno rassegnato le dimissioni con effetto immediato per favorire ulteriormente il rinnovamento della governance dell’istituto”.

Marche Ambrosini

Michele Ambrosini

APPROVATO L’AUMENTO DI CAPITALE DI 250 MILIONI – Attraverso un’altra nota stampa Banca Marche informa che “Il Consiglio di Amministrazione di Banca Marche riunitosi in data odierna ha deliberato, in coerenza con quanto previsto dal Piano industriale 2013-2016 approvato lo scorso 11 aprile, di sottoporre ad una prossima assemblea straordinaria dei Soci, con eliminazione del valore nominale dell’azione, un progetto unitario di: aumento a pagamento in via scindibile del capitale sociale per massimi euro 125 milioni mediante emissione di nuove azioni ordinarie; emissione in via scindibile di un prestito obbligazionario subordinato convertibile, con clausola di soft mandatory e con facoltà di riscatto anticipato in capo all’emittente, per massimi Euro 125 milioni e correlato aumento a pagamento in via scindibile del capitale sociale al servizio della conversione per massimi Euro 125 milioni mediante emissione di nuove azioni ordinarie, da offrire in opzione agli azionisti ai sensi dell’art. 2441 cod. civ..
Ciascun azionista avrà il diritto di sottoscrivere pro-quota un pacchetto inscindibile composto da azioni e da obbligazioni convertibili subordinate nel rapporto che sarà stabilito una volta definite le caratteristiche puntuali dell’offerta, ferma restando la possibilità per ciascun socio di esercitare anche solo parzialmente i diritti di opzione.
La clausola di soft mandatory, oltre alla consueta attribuzione all’obbligazionista della facoltà di conversione delle obbligazioni in azioni, consente all’emittente – nei modi e nei tempi definiti dal regolamento del prestito – di effettuare il rimborso anche mediante la
consegna di azioni, ovvero in forma mista – cassa e azioni – in modo da garantire il rimborso del capitale a scadenza.

La clausola cosiddetta “rimborso anticipato” prevede la facoltà della Banca di riscattare il prestito convertibile (per cassa, in azioni o in forma mista) a partire dal 18esimo mese con l’attribuzione di un premio agli obbligazionisti.
Tale operazione di aumento di capitale permetterà a Banca Marche di aumentare il proprio livello di Total Capital Ratio di circa 110 basis point e il Core Tier 1 Ratio di circa 80 basis point, generando le condizioni per un importante consolidamento della componente di qualità primaria del suo patrimonio.
Il Consiglio di amministrazione convocherà l’assemblea straordinaria e avvierà le ulteriori attività volte a dare esecuzione al progetto all’atto dell’ottenimento dei positivi provvedimenti di accertamento e delle previste autorizzazioni delle Autorità di Vigilanza
competenti.
Dell’avvio delle operazioni e della pubblicazione del relativo prospetto di offerta sarà data comunicazione a norma delle disposizioni regolamentari e di legge vigenti”.

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Intanto si è costituita l’Associazione Azionisti Dipendenti e Pensionati Gruppo Banca Marche: “DiPendiamo Banca Marche” (DPBM).

“L’Associazione, apolitica e senza fini di lucro – si legge nella nota stampa – ha lo scopo di preservare l’autonomia, il radicamento nei territori in cui è presente  il Gruppo Banca Marche e di rafforzare il legame fra lo stesso, i dipendenti e i territori di riferimento della Banca, di tutelare l’occupazione presente e di generare futura buona occupazione. Possono presentare domanda di ammissione tutti i dipendenti o ex dipendenti in quiescenza o lavoratori che hanno prestato la loro opera, anche a tempo determinato, nel Gruppo Banca Marche e che possiedano almeno 1 (una) azione della banca stessa (email: [email protected]).

In attesa che la prima assemblea dei soci, che si terrà entro la prima metà del mese di maggio, elegga gli organi dell’Associazione, nel corso dell’atto costitutivo, i soci fondatori hanno provveduto al conferimento, in via provvisoria, dei seguenti incarichi:
Sandro Forlani, Presidente e Portavoce
Maria Grazia Fausti, Vice Presidente
Lorenzo Mancinelli, Tesoriere
Marco Santecchia, Segretario
Paolo Trognoni, Consigliere”.

L’ Associazione “DiPendiamo Banca Marche” interverrà all’assemblea ordinaria degli azionisti Banca Marche di martedì 30″.

 

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