di Marco Ricci
Il dissesto Banca Marche sta inanellando, carte alla mano, una serie di virtuosi primati da rendere famosa l’ormai epica regione virtuosa. Dopo aver visto l’istituto di credito passare da una semestrale chiusa in attivo nel 2012 a più di un miliardo di euro di perdite in pochi mesi, dopo un numero di indagati che, numeri alla mano, fa già impallidire tangentopoli nonostante l’enorme numero di posizioni che la Procura di Ancona sta ancora vagliando, l’ennesimo quasi primato regionale viene questa volta dalle sanzioni comminate dalla Banca d’Italia a seguito delle ispezioni della Vigilanza condotte tra il 2012 e il 2013. Via Nazionale, al termine delle procedure sanzionatorie avviate nell’autunno scorso, ha infatti comminato a Massimo Bianconi e agli ex amministratori di Banca Marche le più alte multe che siano mai state inflitte nella storia dopo quelle che hanno raggiunto gli ex amministratori e dirigenti del Monte dei Paschi di Siena.
Se per il dissesto della Cassa di Risparmio di Spoleto e della Cassa di Risparmio di Teramo le cifre in ballo sono state nell’ordine dei 100.000 euro per ogni singolo amministratore, in Banca Marche l’ex direttore generale, Massimo Bianconi, si è visto infliggere da Via Nazionale ben 387.330 euro di multa a cui se ne aggiungono ulteriori 54.000 come membro del Cda di Medioleasing. Sanzionato per 105.000 euro anche l’ex vice direttore di Banca Marche, Stefano Vallesi, mentre ben 345.000 euro di sanzioni sono stati inflitti al maceratese Lauro Costa. 291.000 euro come presidente di Banca Marche, 54.000 come consigliere di amministrazione di Medioleasing.
Durissime anche le multe che hanno raggiunto il consiglio di amministrazione in carica fino al 2012. Michele Ambrosini, Tonino Perini, Francesco Calai, Bruno Brusciotti, Marcello Gennari, Eliseo Di Luca, Walter Darini, Germano Ercoli, Mario Volpini, Pio Bussolotto, Massimo Cremona e Giuliano Bianchi dovranno versare infatti a Via Nazionale 256.000 euro ciascuno. Il cda, così come Massimo Bianconi e l’ex presidente Costa, sono stati ritenuti responsabili da parte della Banca d’Italia di violazioni nelle disposizioni sulla governance, di carenze nell’organizzazione e nei controlli interni nonché, al pari di Stefano Vallesi, nella gestione e nel controllo del credito. Anche nei confronti dei membri del collegio sindacale di Banca Marche – composto nel 2012 da Piero Valentini, Franco d’Angelo e Marco Pierluca – Bankitalia ha emesso sanzioni per omesso controllo pari a 129.000 euro ciascuno. Il totale delle multe, nel complesso, è superiore ai 4 milioni di euro.
Tra i nomi che spiccano – oltre a quelli di Bianconi e degli ex presidenti Costa, Ambrosini e Perini e dell’attuale presidente della Camera di Commercio di Macerata, Giuliano Bianchi, – anche quello di Massimo Cremona. Cremona, allora in Cda come rappresentante del gruppo assicurativo Aviva, è attualmente presidente del collegio sindacale di Fonspa, quel nuovo Credito Fondiario che da qui a breve dovrebbe non solo rilevare i crediti deteriorati di Banca Marche ma anche divenire azionista di maggioranza dell’istituto di credito, almeno nell’ipotesi di operazione di salvataggio messa in atto dai commissari Feliziani, Terrinoni e Inzitari.
MEDIOLEASING – Le multe, oltre ai vertici di Banca Marche, hanno raggiunto anche le figure apicali di Medioleasing. Banca d’Italia ha infatti sanzionato l’ex direttore generale, Giuseppe Barchiesi, i componenti del consiglio di amministrazione della controllata di Banca Marche (Michele Ambrosini, Lauro Costa, Tonino Perini, Massimo Bianconi e Stefano dell’Aquila) e quelli del collegio sindacale (Pietro Paccapelo, Francesca di Marino e Giovanni Caruso). Ognuno dovrà pagare 54.000 euro di multa, per un totale di quasi mezzo milione di euro. Gli addebiti mossi riguardano le carenze nell’organizzazione e nei controlli, in particolare per quanto riguarda l’erogazione del credito.
Coloro che sono stati raggiunti dalle sanzioni emesse dal direttorio della Banca d’Italia hanno ora trenta giorni di tempo per opporsi. Le multe, lo ricordiamo, sono seguite ad una prima fase istruttoria in cui il Rea ha integrato gli addebiti mossi dalla Vigilanza con le posizioni difensive espresse non solo attraverso la presentazioni di diversi memoriali ma anche tramite audizioni personali. A seguito di una recente sentenza della Corte Costituzionale, i ricorsi da parte degli interessati dovranno essere presentati alla Corte d’Appello di Roma, dunque a un tribunale ordinario, e non più al Tar del Lazio.Nel frattempo sarà Banca Marche, entro trenta giorni, a pagare le sanzioni comminate, rivalendosi poi sui singoli interessati.
Sebbene le sanzioni amministrative non abbiano nulla a che fare con le eventuali circostanze di carattere penale che hanno contribuito al dissesto dell’istituto di credito, Massimo Bianconi, Stefano Vallesi, Giuseppe Barchiese, il Cda di Banca Marche raggiunto dalle sanzioni, nonché altri ex dirigenti e amministratori dell’istituto di credito, sono altresì indagati a vario titolo per reati che vanno dall’associazione a delinquere all’appropriazione indebita, passando per il falso in bilancio e la corruzione tra privati. Anche la Consob, nelle scorse settimane, ha avviato nei confronti di Bianconi e degli stessi amministratori di Banca Marche in carica ad inizio 2012 delle formali contestazioni in merito alle informazioni fornite al mercato in relazione all’ultimo aumento di capitale aperto dalla banca nel 2012. Secondo Consob l’allora presidente Ambrosini, l’ex dg Bianconi e il Cda in carica omisero “scientemente” di informare il mercato della comunicazione in cui il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, sottolineava alla banca i problemi di governance nonché l’esposizione a rischi creditizi e finanziari.
UN NUOVO ESPOSTO – In merito a questa vicenda, la Consob e la Procura di Ancona hanno recentemente ricevuto un ulteriore esposto, dopo le numerose segnalazioni pervenute nei mesi precedenti. Alla Consob e ai magistrati dorici viene formalmente chiesto come mai Banca Marche informò della lettera di Visco soltanto le tre Fondazioni che detenevano il controllo della banca (Pesaro, Macerata e Jesi) ma non tutti gli altri azionisti molti dei quali, pochi giorni dopo l’arrivo delle comunicazione del Governatore di Bankitalia, sottoscrissero l’aumento di capitale apertosi nel febbraio del 2012. Secondo Consob, lo ricordiamo, l’informazione celata al mercato avrebbe potuto dissuadere gli investitori dal sottoscrivere le nuove azioni emesse al prezzo di 0.85 euro ciascuna, mentre al contrario gli azionisti furono oggetti di una lettera, dai toni più che rassicuranti, la quale denotava una situazione dell’istituto che Consob stessa ha definito particolarmente “florida”. Il valore delle azioni, prima della recente sospensione delle contrattazioni stabilita dai commissari, era di poco superiore a 0.2 centesimi di euro ciascuna,
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E dire che alcuni di loro si sono pavoneggiati e fatti fotografare durante tutte le occasioni mondane. Un po’ di vergogna,no?
And the winner is…
Si ma queste sanzioni pero’ devono essere rispettate perche questi signori troveranno sempre la strada per nn pagarle
Questa lunga lista di cattivi amministratori non può non portarci alla mente quanto cantava il poeta Rino Gaetano: “se togli il cane, escluso il cane, vedo solo gente assurda”.
Bene! Un punto fermo, il primo, è stato messo. Il massimo Organo di Vigilanza delle Banche Italiane, ha emesso una sentenza di colpevolezza di molti (tra Amministratori e Dirigenti della Banda delle Marche) ed ha sanzionato economicamente la Banca, che può (dico può) rivalersi sui soggetti colpevoli. Ora, al popolino, la prima cosa che viene in mente e la OBBLIGATORIETA’ dell’azione pecuniaria intrapresa (visto che sono state disattese delle direttive emesse da Bankitalia e, quindi, si tratterebbe di un atto dovuto) e la seconda è capire, perché, se sono stati puniti economicamente, questi soggetti, non siano anche INTERDETTI dall’amministrare o fare parte di collegi sindacali di altre aziende, altre banche o enti pubblici. Penso che sia naturale che uno cha ha sbagliato o che non sia capace a gestire una SPA, non possa gestire altri enti economici o addirittura pubblici.
Ricordo che, Bankitalia, vigila in maniera solerte e fortemente punitiva su alcuni Albi di intermediari del credito, di promotori finanziari e di istituti di emissione di garanzie e lo fa con molto zelo e con previsione di detenzione carceraria anche per una anche pur piccola formalità non rispettata da detti enti. Ecco, in questo caso è evidente che l’azione dovrebbe essere MOLTO, ma MOLTO PUNITIVA.
Poi, altra cosa che viene in mente al lettore è la assoluta sproporzione tra il danno procurato (si parla di diversi miliardi di euro di problemi tra diretti ed indiretti) e le multe comminate (solo 4 milioni di euro), c’è una spiegazione per tutto questo, prima che noi poveri cittadini comuni cominciamo a pensare di chiamare l’Organo supremo di Vigilanza Bancaria che riduce le sanzioni ai propri figliastri BANK-I-TAGLIA?
Grazie per le risposte che il bravissimo e sempre puntale Marco Ricci potrà riferire.
Oltre al danno la beffa:banca marche,sbudellata( nn mi vengono altre similitudini) da questi signori,ora paga per loro conto 4milioni di euro di sanzioni.Poi per recuperarli paghera’ profumate parcelle ,ma tutti sanno che da tempo questi…signori…non hanno intestata a loro nome neanche una bicicletta( magistratura,non ti viene qualche dubbio se cio’ fosse vero?…)quindi non recuperrera’ proprio niente.La candid camera delle assurdita’ continua.Mi chiedo,nel caso mps dopo pochi mesi c’era la gente al fresco,qua che cosa c’e’ di tanto complicato e difficile da capire per giustificare questi tempi biblici?Le sanzioni parlano chiiaro ,vogliamo iniziare a fare qualche sequestro conservativo ed assicurare qualche galantuomo alla giustizia invece di consentirgli di organizzare cene,incontri e magari l’ennesimo inciucio?Grazie
Rispetto ai danni fatti ed al denaro rubato la sanzione è davvero ridicola, soltanto la certezza di finire in GALERA forse potrebbe evitare episodi simili ma purtroppo siamo in Italia……….e noi siamo Italiani!!!
Gentile Furio,
le sanzioni comminate dalla Banca d’Italia sono strettamente regolamentate dal Testo Unico Bancario. Agli amministratori ai dirigenti o dipendenti di un istituto di credito Via Nazionale può solo erogare sanzioni di carattere pecuniario, per altro anch’esse ben definite – con importi minimi e massimi – a seconda della violazione amministrativa riscontrata. Venendo alla sua domanda, le sanzioni non hanno strettamente a che fare con gli eventuali danni procurati a una banca. Per fare un esempio, gli amministratori BM vennero già sanzionati nel 2011, nonostante i bilanci facessero faville. Qualora però i commissari rilevassero che le condotte messe in atto possano aver procurato danni patrimoniali, sempre il Tub prevede la possibile apertura di un’azione di responsabilità da parte dei commissari per ottenere l’eventuale risarcimento. Avevamo già scritto in un altro articolo che Feliziani e Terrinoni hanno inoltrato qualche mese fa alla Banca d’Italia la richiesta di avvio per un tale tipo di azione la quale necessità dell’autorizzazione di Bankitalia. Una volta avviata, l’azione di responsabilità non potrebbe venire interrotta neppure al termine del commissariamento da parte dei nuovi amministratori.
Spero di esserle stato utile,
Marco.
@Furio: aggiungo alla risposta precedente alla sua domanda, dopo aver rapidamente (e sommariamente) sfogliato il Testo Unico Bancario, che Banca d’Italia ha in molti casi inflitto ai dirigenti e agli amministratori di Banca Marche il massimo possibile della sanzione prevista per la specifica violazione amministrativa contestata.
Marco.
x Anna: hai ovviamente un miliardo di ragioni, ma per certi personaggi la vergogna e’ un sentimento sconosciuto… per lo contano solo LI SORDI…. del resto il Berlusca per 20 anni ci ha educato a questa etica.
Facce rubizze, capillari in evidenza, solitamente sudati, pero’ ricchi……….
PER I SIGG.COMMISSARI: bene per la ricerca della giustizia? e della verita’? per il passato,ma noi azionisti oggi siamo molto piu’ interessati A L FUTURO DI BMARCHE.Vigileremo con l’attenzione che non abbiamo mai messo,tuteleremo in tutti i modi i ns interessi.Dimpstrateci con i fatt la discontinuita’ e che siete diversi da chi vi ha indegnamente preceduti.E non di enticate mai che prima di essere azionisti siamo clienti della banca
Grazie Marco Ricci, (non avevo dubbi sulla precisione e tempestività della sua risposta; non le ho messo io il pollice verso, visto che non amo particolarmente questo genere di cose)
Lei, praticamente, mi dice che gli Amministratori di una Banca, possono combinare tanti casini (e dico solo casini) da mettere in ginocchio una Regione e, secondo il TUB, se la possono cavare con una sanzione, diciamo minima? Se non vado errato, lo stesso TUB, dovrebbe prescrivere, per altri intermediari finanziari, diversi anni di galera e visite della Guardia di Finanza (tante quante ne farebbe una vedova centenaria e fedele alla tomba del marito prematuramente scomparso), nel caso di lievi inottemperanze amministrative. Chi sarebbe poi, Consob, a definire la frode perpetrata nei confronti degli azionisti? Ed il Tribunale, l’organo che dovrebbe comminare altre sanzioni (anche di carattere detentivo e patrimoniale e di interdizione) nei confronti degli indagati? Si, lo so, sono le regole, le procedure, ma vede, lei è un addetto ai lavori e sa quante cose ha scritto e sa quante ne abbiamo già lette su questa triste vicenda ed ANCORA NON E’ STATO PUNITO NESSUNO?
Quando leggo qualcosa su Banca Marche, mi preparo con l’indice destro a pigiare il tasto per scorrere gli Articoli Correlati e, questa preparazione, la faccio solo ed esclusivamente in occasione del mio possibile commento nel merito dell’articolo, vede quanto tempo è passato dalle prime (e addirittura tardive avvisaglie). In ogni caso, non siamo molti, ma siamo buoni a resistere Alexis, Nardino etc e tanti altri si stanno avvicinando a questo argomento che ci “disturba”, ma ci rende consapevoli e protagonisti di una denuncia in itinere, che tiene alto l’interesse e l’attenzione che, lei per primo, ci ha “confidato”.
Ultima annotazione (stavo per scrivere domanda, machecepensiaffà……), le sanzioni comminate da Bankitalia nei 2011 agli Amministratori e Dirigenti dei Banca Marche, sono state chiaramente corrisposte dalla Banca, ma la stessa si sarà rivalsa sugli stessi per il rimborso…………………
Dall’ultimo esposto emerge chiaramente che le tre fondazioni erano a conoscenza della lettera di Visco e si sospetta che sia stata tenuta nascosta agli investitori perche’ li avrebbe potuto dissuadere dal partecipare all’ac a 0,85.Perche’ lo stesso effetto la lettera non lo ha sortito sulle fondazioni che compatte hanno aderito?Tacciarle di complicita’ e collusione e’ azzardato?Altro che azioni di responsabilita’,erano tutti una unica banda
Bene benissimo ottimo. Si poteva fare anche meglio, secondo me. Ma meglio di niente.
@ Jerry Luciani
“signori” mi pare un po’ improprio…
Credo che le sanzioni comminate fossero abbastanza scontate, tenuto conto delle vicende che hanno caratterizzato la scellerata passata gestione. Peraltro l’importo delle stesse, anche se consistente in valore assoluto, risulta,di contro,alquanto irrilevante rispetto al presunto danno arrecato(1 mld di eu.si dice) Non tutti ,comunque, sarebbero concordi nell’ attribuire la responsabilità dell’intero disastro alla precedente gestione della banca, ritenendo,di contro,che anche l’avvento dei nuovi amministratori alle leve di comando dell’istituto abbia, di fatto, peggiorato di molto una situazione già di per se particolarmente complicata. Ciò,secondo il parere di molti,in seguito all’imposizione di una politica aziendale lacrime e sangue sicuramente non idonea e particolarmente controproducente in presenza di peculiari condizioni di mercato, caratterizzate da una devastante crisi economico-finanziaria senza precedenti. Questo avrebbe agevolato,secondo una certa convinzione crescente(soprattutto in parecchi piccoli azionisti),anche il forte peggioramento dell’economia regionale,soprattutto nell’ultimo periodo,con conseguente accentuazione della crisi in atto di tutto il comparto primario e terziario territoriale e successivamente anche l’ulteriore aggravamento della crisi aziendale , con l’imposizione di accantonamenti stratosferici(ritenuti da molti e da parecchi rumors interni iniqui e fortemente eccessivi) per rettifiche su crediti, peraltro alimentati,per lo più, direttamente col patrimonio della banca e pertanto con quello dei suoi soci e in particolare dei piccoli azionisti che ne detengono ca il 40% del totale( oltre al ca 55% delle quattro fondazioni marchigiane e poco più del 5% da Intesa). Il successivo commissariamento, tra l’altro, secondo alcuni fortemente voluto da bankitalia(con l’imposizione di ulteriori forti accantonamenti a fondo rischi), avrebbe letteralmente devastato l’immagine della banca nei confronti del mercato di riferimento e della sua clientela acquisita e potenziale, con conseguente perdita di fiducia , faticosamente conquistata nel corso di tanti decenni. Ciò avrebbe procurato,secondo alcuni, elevatissimi esborsi per pagamento interessi(nettamente più elevati rispetto a quelli corrisposti dalla concorrenza) onde non rischiare di perdere buona parte della raccolta in essere. Così il fabbisogno finanziario della banca, necessario per la ricostituzione del proprio patrimonio, è lievitato dai 300 mil. di eu. del 1.8.2013(ved. art. C.M. in pari data), quando era già da ca 1 anno sotto l’egida della nuova dirigenza, agli attuali 1 MLD ca. Una voragine di 700 mil. che molti, ed in particolare parecchi piccoli azionisti, riterrebbero dover ascrivere,pertanto, anche all’attuale amministrazione nel suo complesso..Fa riflettere ,al riguardo(se quanto divulgato corrispondesse a verità), quanto pubblicato, all’inizio dello scorso mese di dicembre e dello scorso mese di aprile, dal WALL STREET JOURNAL COL TITOLO :”IMPRENDITORE CHE VA BENE FALLISCE PERCHE’ LA BANCA VA IN DISSESTO” e da Dagospia (Andrea Giacobino) dal titolo “CHI C’E’ DAVVERO DIETRO LA MAXI PERDITA DI BANCAMARCHE CHE HA PORTATO AL COMMISSARIAMENTO?” Una vera sciagura che avrebbe,si dice, penalizzato in modo rilevante sia l’operatività, sia la redditività aziendale, ma soprattutto il suo patrimonio e di conseguenza quello dei soci ed in particolare quello dei poveri piccoli soci risparmiatori, da sempre(per lo più)affezionati clienti dell’Istituto. Un vero e proprio tradimento,se cosi fosse(in aggiunta alle disgrazie precedenti),sicuramente non accettabile. L’operazione di salvataggio prospettata( se portata a compimento) avrebbe il suo aspetto rilevante(oltre all’aumento di capitale di 1 mld….ma sarà vero?) nella cessione dei crediti deteriorati della banca( in particolare quelli assistiti da garanzia immobiliare) e pertanto la validità o meno di tale operazione dipenderà,soprattutto, dal ricavato che potrà essere realizzato da questa transazione.Dato che per la differenza tra prezzo di vendita e ricavato della cessione di quei crediti ,la banca dovrà necessariamente attingere a quei fondi rischi alimentati principalmente(come abbiamo visto) col patrimonio aziendale e pertanto con quello dei suoi soci e, qualora non sufficiente, anche col rimanente patrimonio ancora in azienda(fino all’eventuale suo totale azzeramento-…….peraltro risulterebbe esserne rimasto veramente poco …si dice ca 1/6 di quello iniziale?), sarebbe particolarmente opportuno che tutti i soggetti interessati, a vario titolo, seguissero da vicino questa vicenda, onde non ricadere in ulteriori situazioni spiacevoli come in passato. Speriamo,invece, che le cose vengano condotte(anche in relazione all’eventuale intervento del Fitd, come divulgato) in maniera completamente differente rispetto al pregresso(alcuni affermano comunque,al riguardo,che bancamarche recuperasse ,in periodo pre-crisi,oltre il 96% dei suoi crediti in sofferenza garantiti da ipoteca su immobili) perché altrimenti potremmo davvero assistere ad una vera e propria spoliazione del patrimonio aziendale(ora massicciamente presente in quei fondi rischi)e di conseguenza di quello dei suoi soci, in favore del Fonspa( da molti ritenuto facente riferimento alla finanza speculativa internazionale, in quanto indirettamente controllato dalla City). Il tutto potrebbe configurarsi,in tal caso,come un vero e proprio biscotto miliardario , o se si vuole,usando un termine eufemistico inerente evidenze pubblicitarie della banca,come un “TOCCO MAGICO”… finale ,in favore dei soliti noti, e a discapito del patrimonio della banca e dei suoi azionisti ,con particolare riferimento ai poveri piccoli soci risparmiatori che pagherebbero,così, il prezzo più salato di questa incredibile vicenda.