di Marco Ricci
L’intenzione dei fratelli Andrea e Diego Della Valle di sottoscrivere parte del prossimo aumento di capitale di Banca delle Marche non ha trovato fino ad ora una decisiva conferma. Sebbene la notizia giri, al momento si può al massimo parlare di colloqui di interessamento ma lo scenario non si è però ancora compiutamente svelato, tanto che sarebbe affrettato parlare di esito. Sappiamo di certo che non dovrebbe essere stata messa sul piatto alcuna cifra. E’ immaginabile a questo proposito un gioco di equilibrio tra le grandi disponibilità dei due imprenditori marchigiani e quell’idea di “cordata locale” con nessun sottoscrittore in posizione preminente.
Dunque una giornata interlocutoria quella di oggi per Banca delle Marche. E sono anche pochi coloro che vogliono rilasciare dichiarazioni dopo le novità di ieri. L’opinione pubblica ha indubbiamente accolto con favore l’iniziativa assunta da Banca delle Marche di presentare esposti alla Procura della Repubblica di Ancona. E’ infatti forte il desiderio di allontanarsi da un passato che ha creato danni enormi all’istituto, non solo patrimoniali ma anche di immagine. E come solo un mese fa venne accolta con favore la nomina di Rainer Stefano Masera alla presidenza della banca, oggi viene ugualmente apprezzata l’azione del direttore generale Goffi mirata ad individuare le responsabilità passate e a fare chiarezza.
Particolarmente soddisfatto si è detto il Presidente del’Associazione dei piccoli azionisti, Bruno Stronati. “Un’iniziativa lodevole – ci ha dichiarato – con un’aggiunta di trasparenza offerta dal comunicato stampa della banca – in cui di fatto si confermava quanto contenuto nel nostro articolo – che è seguito alle notizie apparse. La direzione ci aveva già accennato dell’esistenza di posizioni strane – ha proseguito rinnovando a Goffi l’invito a proseguire su questa strada, rilanciando inoltre la richiesta a Banca delle Marche di consegnare all’associazione l’analisi legale dello studio Bonelli Erede Pappalardo. “Avevamo chiesto di vedere i documenti e ci è stato riferito che non vi fossero difficoltà. Solo poche settimane fa, il 22 di luglio, abbiamo di nuovo formalizzato al Presidente Masera e al Direttore Goffi la richiesta di un incontro. Rimaniamo in attesa e siamo disponibili a un colloquio.”
Più cautela su quanto emerso ieri traspare dalle dichiarazione dei sindacati. Preoccupati in questo momento del futuro dei lavoratori e del piano industriale, sia la Fabi che la Cgil – pur apprezzando anch’esse il tentativo di chiarezza – si limitano in questo momento a parlare di ciò che concerne il loro ruolo piuttosto che entrare nel merito dei compiti spettanti alla direzione e al Cda della banca. Una preoccupazione comune, la massima tutela dei dipendenti del gruppo, che in questa fase sta però creando tensione e divisione. Se solo pochi giorni fa a dividere era stata la sollecitazione del segretario regionale della Fiba-Cisl Giovanni Gianuario in merito alla necessità di un netto ricambio degli uomini che furono al fianco di Massimo Bianconi, oggi a dividere è la proclamazione dello sciopero indetto per il 30 di agosto da Fiba-Cisl, Fisac-Cgil e Dircredito. La Fabi e la Uilca non condividono infatti, così come hanno espresso in un loro comunicato, “le frettolose forme di mobilitazione che allo stato attuale non darebbero alcun contributo alla trattativa, assumendo i connotati di un inopportuno e inutile atto dovuto.”
Fabi e la Uilca hanno inoltre ironizzato su una comunicazione della Fiba-Cisl che dovrebbe essere stata inviata via email agli iscritti e in cui ci si riferisce con ogni probabilità alla mancata consegna ai sindacati del piano industriale da parte di Luciano Goffi. Invio che invece è puntualmente avvenuto. “I lavoratori”, scrivono Fabi e Uilca, “prendono invece atto del rispetto da parte del direttore generale dell’impegno assunto e della disponibilità a ulteriori momenti di confronto da riprendersi subito dopo la pausa estiva.” Luciano Goffi, con una lettera a tutte le rappresentanze sindacali inviata ieri, ha infatti trasmesso il documento contenente le decisioni strategiche assunte nel Cda del primo di agosto, nonché “le variabili numeriche dalle stesse discendenti. Il documento”, prosegue il direttore generale nella sua lettera ai sindacati, “riporta le azioni già svolte e quelle da intraprendere, con l’indicazione dei responsabili aziendali incaricati di presidiarne la realizzazione.” Goffi ha anche confermato la disponibilità ad ulteriori momenti di confronto dopo la pausa estiva, “da considerarsi preventivi rispetto all’attivazione della procedura ex art.117 del Ccln”, la cui data di avvio cadrà non prima del dieci settembre.
Terminiamo adesso, dopo giornate convulse, con una piccola curiosità che – se letta bene – un suo significato ce l’ha. Perchè poi nulla capita mai per caso. Dopo mesi in cui i comunicati stampa di Banca delle Marche hanno spesso riservato sorprese in pochi casi gradevoli, oggi abbiamo accolto con un minimo di stupore la notizia proveniente dall’ufficio stampa del lancio di una nuova linea di mutui da parte dell’istituto di credito. Mutui per sfruttare i bonus fiscali per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica. Un’iniziativa che la banca rivolge non solo ai privati ma anche alle ditte individuali che sostengono spese per ristrutturazione e/o riqualificazione energetica di immobili ad uso residenziale, per le quali è possibile usufruire delle detrazioni. Banca Marche finanzierà fino al 100% dei costi sostenuti per un massimo di 150mila euro. Perché sorpresa? Perchè abituati alle rettifiche sui crediti, agli esiti dei Cda, alle dimissioni, a qualche conferenza stampa rimandata, in qualche modo si torna a parlare delle attività della banca.
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Troppo intelligente Della Valle per interessarsi a Banca Marche. Non credo ad un suo intervento. Se mai ci fosse lo sarebbe solo al di fuori della cordata “armata brancaleone” organizzata e proposta dal duo Spacca/Tanoni. Della Valle è un imprenditore che appare molto pragmatico e deciso, non puo’ invischiarsi in questa vicenda senza avere garanzie di autonomia, capacita decisionale e libertà dai condizionamenti dai “potentati” locali e delle Fondaziioni !!!!!!!! Bene comunque l’azione del Presidente Masera e del Direttore Goffi per fare pulizia e chiarezza sui danni della passata gestione.
Facendo una riflessione di carattere generale.
Chissà perchè ci sono degli illuminati imprenditori che entrano sempre in gioco sempre e solo quando sul piatto c’è una azienda stracotta.
Quando invece le aziende sono in salute, e non si possono acquistare per un piatto di lenticchie, questi imprenditori, pur potendo investire, non investono mai…
La domanda che sorge spontanea è perchè, casualmente, capita in Italia che, quando sembra che tutto sia pilotato verso il baratro, arrivano sempre i salvatori della Patria…
Sig. Gianfranco la risposta alla sua domanda è ovvia.
Gli imprenditori entrano quando vedono un’affare, quando vogliono fare beneficienza o mecenatismo si scelgono obiettivi più prestigiosi e qualificanti (colosseo)
Inoltre per acquistare qualcosa è necessario che qualcuno venda, le Fondazioni hanno sempre dichiarato non utile farlo, e far vedere i conti…. che come gli ultimi eventi drammaticamente dimostrano, sono stati tenuti, a mio avviso colpevolmente e dolosamente, segreti, (vedere ultimo auc),
@ Claudio Vololini
Ma allora perchè questi illuminati, che come dice lei fiutano l’affare, in situazioni come queste vengono spesso dipinti come mecenati, quando invece fanno solo gli imprenditori??
Se Della Valle entrerà banca marche non lo farà per fare la comparsa.