di Marco Ricci
Ieri pomeriggio si è svolto in Banca Marche l’incontro tra i direttori di filiale e i capi area con i commissari Feliziani e Terrinoni. Un incontro definito “colloquiale ed informale” avente come scopo “il contenimento della paura e le rassicurazioni ai clienti.” Sembra infatti siano stati più d’uno i clienti di Bdm a recarsi ieri nelle filiali a chiedere rassicurazioni dopo la notizia che Banca d’Italia ha imposto la gestione provvisoria dell’istituto. Un problema noto quello della rassicurazione a una clientela confusa dall’intervento di Bankitalia, ma una preoccupazione su cui i due commissari non hanno inteso al momento intervenire pubblicamente se non nel comunicato relativo al loro insediamento.
Da quanto si apprende, i direttori di filiale avrebbero avuto un’ottima impressione sia in merito a quanto comunicato nel corso dell’incontro, sia per quanto riguarda le figure dei due commissari. Oltre ad aver avuto l’impressione di trovarsi di fronte a due professionisti di alto livello, è stato considerato un dato molto positivo la profonda conoscenza di Feliziani in merito alla realtà bancaria regionale, con una dettagliata visione commerciale del settore. La sensazione, dunque, è che i commissari siano perfettamente in grado di guidare la banca in questo momento.
In merito alla riunione di ieri, si è data enfasi all’importanza della rete commerciale che, secondo i nuovi commissari, deve prendersi cura dei clienti. Alcuni di questi, infatti, avrebbero notato come ci siano costi, compresi quelli dei prestiti, che sono aumentati nell’ultimo periodo. Dunque una responsabilizzazione dei dipendenti delle filiali che si trovano in prima linea davanti ai clienti, i commissari avrebbero sottolineato come Banca Marche si possa salvare. Punto di svolta ovviamente l’aumento di capitale, come avrebbero riportato anche ieri i commissari. Nella giornata di oggi i capi-area e i direttori di filiale hanno poi trasmesso ai coordinatori e al personale il messaggio del vertice aziendale, appunto con la volontà di tranquillizzare e rasserenare gli animi.
Sempre ieri si è svolto l’incontro tra i rappresentanti dei lavoratori e il Direttore generale Luciano Goffi. Più che un incontro sindacale, il summit è stato l’occasione per il Dg di illustrare puntualmente i risultati tecnici della gestione e per fornire una serie di informazioni sullo stato della banca. In particolare sono stati messi in evidenza anche quei risultati positivi emersi, nonostante le gravi perdite, dalla semestrale. Un concetto, a proposito delle potenzialità di Banca delle Marche, che era stato sottolineato dai sindacati al momento dello sciopero proclamato lo scorso 30 agosto e che ha avuto un’alta adesione tra i dipendenti dell’istituto di credito. Secondo i sindacati alcune peculiarità del gruppo, tra cui l’ottimo rapporto con la clientela, dovrebbero essere fonte di rilancio dell’istituto in grado di allontanare tutte quelle preoccupazioni emerse circa un possibile ridimensionamento dell’attività. Al momento non sono calendarizzati altri incontri tra la direzione e i rappresentati dei lavoratori.
«Nel corso dell’incontro – fa sapere Sergio Crucianelli dell’Uilca – abbiamo ribadito con nettezza la necessità di avere un confronto preventivo all’assunzione delle decisioni definitive e all’avvio della trattativa sulle ricadute delle stesse sul personale. Provvedimenti che, per come al momento sono stati ipotizzati respingiamo totalmente in quanto inaccettabili per i lavoratori, unici attori che fin dall’inizio di questa fase critica per la Banca stanno dimostrando la ferma volontà di superare l’impasse in cui siamo stati condotti».
Ulteriori preoccupazioni sono state espresse dalla Fiba: «Il nostro auspicio è che Banca d’Italia percorra tutte le strade possibili per preservare l’integrità aziendale ed il patrimonio economico, sociale e occupazionale al fine di salvaguardare I lavoratori di Banca Marche ed il tessuto ecomico-sociale dei territori dove la stessa opera, garantendo la sua assoluta terzietà in quanto organo di vigilanza.Siamo assolutamente contrari a qualsiasi azione che possa, anche lontanamente, apparire come “liquidatoria dell’azienda Banca Marche” e con chi pensasse di favorire un percorso che conduca Banca Marche “in mano ad altra azienda di credito».
Critiche allo sciopero sono arrivate oggi, tramite un comunicato diramato da Fabi e Uilca, che non avevano aderito alla giornata di mobilitazione. Nonostante la Fisac-Cgil avesse richiamato ad una rinnovata unità sindacale, le due rappresentanze dei lavoratori contrarie allo sciopero hanno confermato la loro posizione. “Uilca e Fabi rilanciano l’esigenza di un forte senso di responsabilità da parte di tutti – si legge nel comunicato diffuso – che metta da parte la facile demagogia finalizzata al consenso immediato”. Le due sigle sindacali rinnovano le preoccupazioni sull’autonomia dell’istituto: “Un futuro che si presenta assai problematico e denso di incognite, che potrebbe anche segnare la fine dell’autonomia del nostro istituto, a vantaggio di un grande gruppo bancario pronto, stando ai si dice, ad intervenire in misura maggioritaria e conseguentemente invaiuva nella improcrastinabile azione di rafforzamento patrimoniale”.
Ieri pomeriggio c’è stato un duro passaggio su Radio24 di Fabio Pavesi, giornalista de Il Sole 24 Ore all’interno della rubrica Focus Economia (ascolta qui). In passato già piuttosto critico sulla situazione di Banca Marche, Pavesi nel suo intervento radiofonico ha criticato in modo aspro l’ex dg Bianconi, sottolineando anche le criticità relative a quel quasi 25% di crediti tutt’ora “considerati malati” dalla stessa banca, come li definisce lo stesso Pavesi sul suo articolo apparso oggi su Il Sole 24 Ore.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Fabio Pavesi continua a dire cose inesatte come gli articoli dei primi di agosto: ha detto che 4 mld erano esposizioni verso crediti malati, peccato che 3,6 fossero titoli di Stato, crediti verso regione MArche e Asl regionale….. grande giornalista….sparare stupidaggini con un aumento di capitale in corso è da killer ma serve a riempire i giornali e trovare uno spazio nel mondo…
I commissari restino e attivino loro l’azione di responsabilità contro chi ha ridotto la banca in queste condizioni, sennò chiunque potrà scrivere inesattezze e il fango soffocherà tutti.