Il Governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco
di Marco Ricci
Banca Marche potrebbe trovarsi in pancia, come ogni istituto bancario che detiene un partecipazione in Banca d’Italia, un piccolo tesoretto. Cinque giorni fa infatti – presumibilmente su invito del governo – Banca d’Italia ha conferito ad un comitato di esperti la valutazione delle quote del proprio capitale posseduto in buona parte da istituti bancari. Attualmente il patrimonio di Bankitalia è suddiviso in 300.000 quote con un valore nominativo di 0.52 euro ciascuna, per un totale di soli 150.000 euro circa. Banca Marche ne possiede lo 0.82%, per complessive 2459 quote iscritte a bilancio 2012 per un valore, valutato al costo, di 6827 euro.
Una cifra risibile rispetto al reale patrimonio di Bankitalia che, dopo anche le diverse sollecitazioni ricevuta da parte degli istituti di credito, via Nazionale andrebbe a rivalutare. Ma quanto verrà valutata Banca d’Italia e quanto di conseguenza varrà quello 0.82% detenuto da Bdm? Se si immaginasse un valore di 2 miliardi di euro Bdm si troverebbe in bilancio circa 16 milioni di euro in più. Ma se i miliardi fossero 20, la quota in possesso di Banca Marche salirebbe a 160 milioni. Un valore probabile, ma forse arrotondato per difetto, è intorno ai 6 miliardi di euro. Il cui 0.82% corrisponderebbe per Bdm a 50 milioni.
Le quote in possesso dagli istituti bancari possono essere cedute con il consenso del Consiglio Superiore di via Nazionale e su proposta del Direttorio, ma è la loro iscrizione nel patrimonio a poter offrire una boccata di ossigeno a quegli istituti, come Bdm, attualmente sotto capitalizzati. Le partecipazioni in Banca d’Italia rientrano infatti nel capitale primario della banca, il così detto Tier I. Patrimonio che Banca Marche sta andando ad accrescere con il prossimo aumento di capitale stimato al momento in 400 milioni di euro. Probabilmente non una cifra decisiva quella che interesserà Bdm a seguito della rivalutazione patrimoniale di Bankitalia, ma da un certo punto di vista neppure trascurabile. Il comitato incaricato da Via Nazionale dovrebbe decidere in tempi piuttosto brevi.
Oggi le rappresentanze sindacali di Banca Marche Fiba-Cisl, Fisac-Cgil, Dircredito, Fabi e Uilca sono state ascoltate in Regione dalla commissione attività produttive. Invitati da Fabio Badiali, presidente della Commissione, alla presenza del presidente del consiglio Vittorino Sollazzi, i sindacati hanno espresso le loro preoccupazioni per la situazione di Bdm, sottolineando allo stesso tempo però i segnali positivi emersi nell’ultima semestrale. Perplessi per la quantità di accantonamenti effettuati dall’istituto di credito e ritenuta eccessiva a fronte dello stato dei crediti, i sindacati hanno di nuovo espresso la loro preoccupazione per l’eventuale perdita di autonomia che pregiudicherebbe non solo posti di lavoro ma l’intera economia marchigiana. Hanno così di nuovo rivolto un invito alla politica perché faccia la sua parte.
Un invito che, nella parole del presidente Badiali da noi raggiunto telefonicamente, la politica regionale sembra aver accolto. “Dal mio punto di vista”, ci ha detto, “sono fortemente preoccupato, ma i sindacati ci hanno portato una lettura diversa della reale situazione dei crediti deteriorati e degli accantonamenti. Per quanto ci riguarda”, ha proseguito, “la terza commissione proporrà con il consenso di tutti i partiti una mozione consiliare per riportare alta l’attenzione sul caso Banca Marche e per ridare mandato al governatore Spacca e alla giunta regionale per riaprire tutti i canali, dalla dirigenza di Banca Marche a Banca d’Italia, con l’auspicio che quest’ultima operi con uno spirito di garanzia e lealtà verso un istituto di credito. Lavoriamo in sinergia”, ha concluso, “perché quell’istituto che è stato il volano dell’economia marchigiana torni di nuovo a svolgere quella funzione propulsiva per tutto il territorio.”
L’audizione è stata definita “positiva” da Fiba-Cisl, Fisac-Cgil e Dircredito che, attraverso un comunicato, hanno nuovamente invitato a ricercare strumenti finanziari alternativi all’aumento di capitale, come ad esempi l’emissione dei così detti “Letta Bond” o l’intervento della Cassa Depositi e Prestiti. Infine, le tre rappresentanze dei lavoratori, hanno chiesto “un incontro immediato, attraverso i gruppi consiliari marchigiani, con i parlamentari marchigiani.” La Fabi e la Uilca invece, dopo aver duramente ripreso durante l’audizione le politiche del credito messe in campo dalla dirigenza della banca e non nascondendo la loro preferenza per una soluzione che preveda l’aumento di capitale – pur non nascondendo la loro attenzione a dei possibili bond – hanno rinnovato il loro invito all’unità sindacale. “Tenuto anche conto della non eccessiva distanza di posizione tra le diverse sigle sindacali”, hanno scritto in un loro comunicato, “avevamo proposto a Fiba, Fisac e Dircredito di uscire con una nota unitaria su quanto accaduto stamattina. Come potete dedurre da questa nostra comunicazione a sole due sigle, l’invito è stato cortesemente declinato. Sarà nostra cura”, hanno concluso le due rappresentanze dei lavoratori, “invitare quanto prima ufficialmente le altre OO.SS. ad un incontro che rilanci l’azione unitaria del Sindacato in Banca Marche.”
Per venerdì mattina alle 12.30 la Uilca ha indetto all’Hotel Europa di Torrette di Ancona una conferenza stampa sulle problematiche di Banca Marche, alla presenza del segretario generale della Uilca Massimo Masi, oltre a quelle di Graziano Fioretti, segretario generale Uil Marche e di Maria Teresa Ruzza della segreteria nazionale Uilca. Il sindacato solo pochi giorni fa aveva nuovamente espresso in un comunicato firmato anche dalla Fabi quanto ribadito oggi in regione. Ovvero le proprie perplessità nei confronti del nuovo management, in particolare rispetto a quelle che viene considerata “la devastante politica posta in essere in tema di accantonamenti a copertura dei crediti deteriorati che ha colpevolmente messo in ginocchio la più grande azienda di credito marchigiana.” Alla direzione della banca viene imputato di aver “riaperto e appesantito consistentemente posizioni già esaminate, nonché l’innalzamento a livelli stratosferici degli accantonamenti sui crediti generici (in bonis). Imputata per Fabi e Uilca anche Banca d’Italia, accusata di “aver gettato benzina sul fuoco mediatico contro la nostra azienda sin dal novembre scorso”, quando il direttore Goffi, a bilancio ancora da definire, convocò una conferenza stampa per annunciare le pesanti perdite di fine anno.
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…valutando bankaitalia 20 miliardi di euro circa…..sono 160 milioni di euro….che messi a bilancio porterebbe il tier1 a circa 8% , soglia considerata di guardia……..questa cosa l’avevo notata gia una settimana fa….!!!gli azionisti stanno avanti altro che quei somari che stanno dentro!!!
Regionemarche stavolta, come per i ‘letta bond’, non sei arrivato primo! Ti hanno fregato sul tempo i sindacati, pensa che smacco! Se passa la soluzione del pubblico intervento molti, a quella ‘cordata’ ci si impiccheranno, pesaresi o jesini che siano…
…bene allora siamo a posto! vendiamo la partecipazione in Banca d’Italia, vendiamo CARILO, Tanoni fa intervenire i suoi imprenditori pronti con altri 150 ml e la banca è salva! Allora aveva ragione COSTA a dire che l’aveva lasciata in sicurezza!!
Caro Castellani, non serve vendere la partecipazione di bankitalia, basta riscriverla a bilancio con la rivalutazione e…voilà, il patrimonio è cresciuto. il giochetto degli speculatori ormai è chiaro: far cadere il valore del titolo, acquistare a 2 soldi la maggioranza assoluta, recuperare parte degli accantonamenti fatti dagli zelanti dirigenti, attendere la buona sorte della rivalutazione di bankitalia, rivendere a pezzi la banca in poco tempo guadagnando il 3-400% di quanto ‘investito’… Intanto una banca sistemica passa di mano e l’economia marchigiana va in gloria. A meno che non si creda alla proposta “Moschini”, una vera tro**ta. Ringraziamo Costa che ‘ha messo la banca in sicurezza’ magari lo richiamano per un altro mandato assieme ad Ambrosini…
mi pare che comunque questi interventi,peraltro sempre degli stessi soggetti,non diano al dibattito alcun valore aggiunto, come anche le frequenti isterie della Fondazione Carima che parrebbe aver smarrito(qualora ne avesse mai avuto)quel pò di equilibrio operativo,intellettuale e culturale,forse anche in seguito alla scomparsa del suo vice-presidente Massi, e che parrebbe ora essere gestita con metodi(peraltro dicono anche fortemente avversati) da”padre padrone”. ho già commentato almeno due volte sulla questione e credo di non essere andato,allora, molto lontano dalla verità, e,peraltro, questo subbuglio sindacale(ma non solo) parrebbe dare(che se ne voglia pensare) un certo sostegno alle mie tesi. bisogna partire,a mio avviso, dall’assunto che banca marche e’ un fulcro intorno al quale gira e ha sempre girato ,sin dalla sua cotituzione(prima con le casse di riferimento),l’intera economia regionale risultando un punto di riferimento insostituibile(almeno a livello regionale) per famiglie e imprese ivi operanti. Ciò ha avuto nel tempo anche un forte riscontro di carattere culturale socialmente rilevante che non può,ora,non essere preso nella debita considerazione senza tradire tutti quegli aspetti fortemente caratterizzanti del nostro territorio. l’interscambio continuo,capillare e culturalmente importante tra i suoi dipendenti e la collettività marchigiana(sempre recepiti con indice di elevato gradimento dalla clientela)ne fanno un elemento caratterizzante e irrinunciabile. Orbene,assunto che i deprecabili accadimenti precedenti vanno sicuramente stigmatizzati( e qualora vi siano i presupposti anche perseguiti nelle forme di rito), non si può certamente accettare che la banca venga ora devastata(dicono senza apparente necessità) da iniziative a dir poco sciagurate(accantonamenti stratosferici 1,3 mld eu ,in pochi mesi, che avrebbero sconquassato qualsiasi banca di medie dimensioni)intraprese dall’attuale management(peraltro avvezzo alla gestione di istituzioni non autonome ma assoggettate a controllo verticistico e praticamente come commissariate, dalla capogruppo, nell’assunzione di decisioni di particolare rilevanza,ma non certo di situazioni di tale complessità)dicono fortemente inadeguato(ad affrontare la situazione) e succube e imbelle alle discutibili indicazioni di bankitalia(che in passato,e in altri contesti,avrebbe già evidenziato pecche non di poco conto….mps-bnl-antonveneta etc) che,ricordo, aveva già effettuato più volte ispezioni,anche in tempi recenti, all’interno dell’istituto senza segnalare,allora, evidenze di particolare rischio(non avevano ben valutato o la situazione era diversa da come ora rappresentata?). si tenga nel debito conto inoltre della spaventosa crisi economico-finanziaria in atto( da cui la nostra regione risulterebbe fra le più colpite) e di cui alcuni pierini ora parrebbero averne dimenticato l’esistenza. In questo contesto e’ evidente(a prescindere,ripeto, da eventuali malversazioni e varie malefatte del precedente management comunque da accertare nella sedi competenti)che anche banca marche possa aver risentito dei flussi negativi di questi avvenimenti rivenienti dal conseguente forte calo della domanda interna che ha messo in ginocchio imprese e famiglie del territorio e di conseguenza anche in difficoltà l’istituto di credito(comunque come altri -ved. per esemp. aumento capitale Unicredit di 7 mld di eu etc) che capillarmente le assisteva. tutto questo contesto,di carattere straordinario, avrebbe dovuto essere affrontato,a mio avviso, con strumenti di carattere straordinario(e’ stato fatto?…ossia,per esempio,seguire e accompagnare da vicino le imprese,vecchie clienti e in precedenza in bonis, ora in difficoltà cercando di poter stimolare i presupposti per un’eventuale ripresa futura e non decretarne invece la loro fine con politiche restrittive e insensate,cercare di gestire al meglio la comunicazione alla clientela ,specialmente quella primaria,in modo che la stessa,in seguito al bombardamento mediatico negativo sulla questione -caratterizzato anche da una certa disonestà intellettuale dei media- non migri in altri lidi acuendo, in tal modo,ancor più, il problema anche con la possibile perdita di rilevanti giacenze a tutto discapito del bilancio della banca,dei suoi dipendenti e dell’occupazione e dell’economia dell’intera regione).E’ tempo di agire in modo diverso scevro da rivalità e divisioni per cercare di fermare un progetto scellerato che parrebbe essere posto in essere proprio ai danni della collettività marchigiana colpendo in maniera deprecabile e secondo molti,non necessaria, la sua banca di riferimento.Si dice,inoltre,che il problema di banca marche sia riveniente principalmente dal mercato immobiliare e gran parte di tutti quegli straordinari accantonamenti a fondo rischi faccia proprio riferimento ad esso. ammesso e non concesso che le cose stiano realmente cosi'(poi quante posizioni hanno fatto deteriorare,nell’ultimo anno,con politiche dicono non adeguate?) chi beneficerà delle cospicue plusvalenze che potranno determinarsi in favore della banca alla ripresa del mercato immobiliare(forse centinaia di mil. di eu.?)? in america quel settore e’ già in forte ripresa(e anche in Italia si stanno già adottando misure per stimolarne la crescita, in quanto basilare per la nostra economia)) e ha già superato gli scambi e le quotazioni pre-crisi. a chi si vuol dare la banca a costo zero? a qualcuno che forse non conosce il territorio e avrebbe sicuramente meno presenza e meno attenzione per esso? e poi perche’?…questi sistemi vecchi inefficaci e arcaici sono fuori tempo e non possono essere più accettati da noi cittadini. mancanza di trasparenza e opacità non possono più essere tollerati. poi un domani qualora effettivamente si verificasse quanto suesposto, soci della banca e cittadini corregionali a chi dovranno chiedere conto per i disastri procurati?…a bankitalia o a questo management? il sindacato(anche se criticato e criticabile da più parti, anche per le sue contraddizioni precedenti)e’ sceso ora in campo in forze e credo che la sua azione vada anche,in qualche modo, sostenuta per non lasciare a questi signori il destino della banca e della nostra regione. i media,compreso il presente,più volte sollecitati per fare piena luce su queste sconfortanti vicende parrebbero invece non ravvisarne l’opportunità….mah?…svegliamoci!!!!!…………infine al caro Ricci…….veda di non farsi infinocchiare da questi signori!!!!!
Banca Marche, le carte che accusano
«Decisioni sui crediti pilotate dai vertici»
PER APPROFONDIRE BANCA MARCHE, BANKITALIA, DOCUMENTI SEGRETI, CARTE, ACCUSE
ANCONA – Inchiesta Banca Marche, il Messaggero rivela in esclusiva i documenti su cui si basano le indagini. Si tratta del verbale ispettivo della Banca d’Italia, classificato riservato e firmato dal governatore Visco, del 25 giugno 2013. Dei promemoria alla stessa Bankitalia dei consiglieri Giuseppe Grassano e Francesco Maria Cesarini. Della lettera inviata al Dg Goffi da un consulente tecnico che, messo da parte, accusa il management della banca.
Ecco le carte che scottano della vicenda Banca Marche, ora sotto la lente della Guardia di Finanza che indaga sui circa 800 milioni di perdite dal 2011 a metà 2013. Il comun denominatore dei documenti sembra quello di un’organizzazione interna in cui i controlli sul credito erano fortemente allentati, e di decisioni che venivano prese da pochi, al vertice, con criteri non del tutto trasparenti. Questo limitatamente al periodo della gestione del Dg Bianconi, vista la discontinuità imposta da Bankitalia con il cambio di governance prima e il commissariamento attuale.
L’allarme rosso scatta a giugno, con la notifica del verbale della Banca d’Italia. L’Area vigilanza, al termine degli accertamenti ispettivi sul comparto creditizio, esprime «giudizio in prevalenza sfavorevole», ed evidenzia «gravi lacune nella gestione del credito». E ancora: «In presenza di un quadro congiunturale critico e di un portafoglio prestiti da tempo caratterizzato da elevata concentrazione nel settore immobiliare, il Cda aveva ispirato la propria azione a criteri gestionali poco prudenti; in particolare non aveva adeguatamente orientato le scelte in tema di organizzazione del comparto crediti e di valutazione delle perdite deteriorate, nè aveva svolto un incisivo controllo sull’operato dell’esecutivo».
La nota, dopo le analisi tecniche, sollecita come noto l’aumento di capitale e un nuovo presidente che vedrà la nomina di Rainer Masera. Uno scossone che provoca la reazione dei membri del Cda Giuseppe Grassano e Francesco Maria Cesarini, entrambi indicati da fondazione Carima. Il professor Grassano scrive a Bankitalia lo scorso 18 luglio. Sottolinea la sua incessante opera per far chiarezza sui conti di BM. Parla di organi fino ad allora non idonei a farsi carico dei problemi dell’istituto, già segnalati da precedenti lettere di Bankitalia. Punta il dito sul ruolo dominante della direzione generale nelle stesse riunioni del Cda e del Comitato esecutivo, con i dossier delle operazioni messi a disposizione dei commissari solo all’ultimo momento.
Nell’agosto 2012 Grassano e Cesarini avrebbero espresso perplessità sulla semestrale, a cui altri consiglieri avrebbero reagito con ”aggressioni verbali”, trovandosi in una situazione di isolamento. Grassano sottolinea anche la sua incessante richiesta di monitoraggio sui primi venti gruppi a rischio, l’incompletezza di alcune pratiche relative alla posizione del gruppo Lanari, la perplessità su finanziamenti ad altri gruppi. Di qui le considerazioni finali di Grassano alla Vigilanza: «Io, insieme a Cesarini, sebbene in una situazione che ci ha visto troppe volte in minoranza, ho cercato di dare contributi utili a creare le condizioni per un miglioramento della complessiva gestione della Banca».
Il consigliere indipendente Cesarini, scrivendo a Bankitalia, segue la stessa linea di Grassano. Rivela le difficoltà incontrate nel sollecitare l’avvicendamento di Bianconi, l’incompletezza dei dossier preparati dal top management per l’esame del Cda, la nebulosità del reale stato della situazione creditizia fino a metà ottobre 2012. Cesarini dice di aver chiesto accantonamenti più adeguati ai rischi, ricevendo in risposta l’obiezione di come «gli accantonamenti in bilancio fossero eccessivi, volti a pregiudicare inopportunamente la redditività e la posizione di mercato della Banca e addirittura preordinati a favorire la perdita dell’autonomia o la sua cessione».
I fatti specifici segnalati da Grassano e Cesarini, come le accuse lanciate da un perito escluso dal nuovo corso della banca, profilando situazioni di potenziale rilievo penale o civile, vanno ovviamente approfonditi dalla Guardia di Finanza e quindi non li riportiamo in attesa di riscontri. Resta la sensazione che in molti sapessero della grave situazione creditizia di BM e abbiano fatto di tutto per tacitare le voci fuori dal coro.
@Radio Kabul: solo per precisare che “banca sistemica” non è in alcun modo da riferire a Banca Marche !!!
Sono 29 le banche di rilevanza sistemica, (SIFI) ovvero quelle banche o grandi istituzioni finanziarie che se falliscono possono avere un impatto sul sistema economico e finanziario globale, come è avvenuto nel 2008 con la Lehman Brothers, finendo per danneggiare l’economia reale e compromettendo la stabilità del sistema.
“Too big to fail”: ovvero troppo grandi per fallire e quindi dotate di un “capitale aggiuntivo” compreso tra l’ 1% e il 2,5% a presidio del rafforzamento delle stesse.
Esiste una lista presentata dal Financial stability board nell’ambito dei lavori del G20 a fine 2011: l’unica banca italiana presente in detta lista e’ Unicredit.
Nella lista figurano poi Bank of America, Bank of China, Bank of New York Mellon, Banque Populaire Cde, Barclays, Bnp Paribas, Citigroup, Commerzbank ,Credit Suisse, Deutsche Bank, Dexia ,Goldman Sachs, Group Crédit Agricole, Hsbc, Ing Bank, Jp Morgan, Lloyds Banking Group, Mitsubishi Ufj Fg, Mizuho Fg, Morgan Stanley, NordeA, Royal Bank of Scotland, Santander, Société Général, State Street, Sumitomo Mitsui Fg, Ubs, Wells Fargo.
E credo che ancora avanzare l’ipotesi che l’economia marchigiana possa “andare in gloria” perché il pacchetto di controllo di BdM passa di mano è puro terrorismo finanziario.
Troviamo i soldi per ricapitalizzarla, poi si penserà a trovare il management capace e all’altezza di dirigere una banca fondamentale per il territorio !!!!
@Regionemarche, attenzione perchè si tratta della solita diffusione di documenti riservati e oltretutto parziale…mancherebbero altre note di consiglieri e il perchè la semestrale 2012 venne alla fine approvata… la banca d’Italia scrive quelle cose, sarà vero.. ma siamo sicuri che oggi non decida una sola persona su tutto il credito?? quante volte l’attuale cda (ora sospeso) ha contestato le proposte del nuovo responsabile crediti (per intenderci quello che ha sostituito Vallesi)??? ma non è che siamo passati da un eccesso all’altro in 8 mesi con il bene placido di ispettori di banca d’Italia che definire infallibili sarebbe assurdo(saranno umani anche loro)… allora quelli che videro i crediti solo a marzo 2011 erano incompetenti??non penso… sarebbe un’idiozia pensare che gli ispettori del 2011 hanno sbagliato e questi invece sono dei fenomeni… sarà che a questi nessuno ha posto un argine?? perchè un nuovo management doveva difendere posizioni che non conosceva neanche difronte alle richieste della vigilanza?? e li possiamo anche umanamente capire.. in altre banche, guarda il Banco Popolare o Veneto banca, il management ha resistito pesantemente alle richieste degli ispettori e non ha visto la distruzione del portafoglio crediti… Non c’è stato equilibrio e alcuni manager si sono mossi con criteri di liquidazione… davanti a stupidaggini fatte in passato soprattutto sul finanziamento di opere faraoniche in un momento di crisi immobiliare forse andavano accompagnate le situazioni (magari dai mutui agevolati a chi vuole comprare casa cosi frazioni il rischio che non ricade più solo sull’imprenditore ma su tani privati)…quando ti fa male il braccio lo curi… non lo amputi….
Ma adesso La Fondazione fa causa al nome più grosso sul tavolo… chissà perchè…forse perchè cosi si va sui giornali nazionali…ma per vincere le cause ci vogliono prove circostanziate e precise…e dalle dichiarazioni degli avvocati pare si stia parlando vagamente di responsabilità…ma il tribunale non è un bar sport o i commenti di Cronachemaceratesi..devi dimostrare ciò che dici…intanto i nostri titoli sprofondano con una banca che non fa più la banca e una Direzione che non sa più dove andare….speriamo che gli ispettori trovino delle soluzioni ponderate..
ritengo di dover nuovamente intervenire, solo per alcune precisazioni, dopo gli ultimi commenti sull’argomento. peraltro su quanto pubblicato dal Messaggero circa gli 800 mil.(cifra peraltro ragguardevole e spaventosa) di perdite che avrebbe subito,la banca, nel periodo 2011-2013 e su cui starebbe indagando la guardia di finanza, sarebbe opportuno conoscere se il dato fa effettivamente riferimento a perdite subite oppure a l’esposizione debitoria(nei confronti della banca)di un numero di posizioni, deteriorate o peggio, che complessivamente raggiungerebbero la somma(ripeto comunque ragguardevole) di 800 mil. di ,eu.. su questo,credo, si debba essere estremamente precisi ,e non fare la solita confusione, in quanto le due ipotesi possono differenziarsi enormemente nel risultato finale. personalmente propendo di più per la seconda ipotesi e cioè che quella cifra rappresenti più verosimilmente il totale dell’esposizione di un certo numero di posizioni deteriorate e che,pertanto, in questo caso, non necessariamente si potrebbe determinare,per la banca,la sciagurata perdita dell’intero importo. Si dice,inoltre, che parte o gran parte dei crediti deteriorati(e forse anche parte di questi ora rappresentati)della banca facciano riferimento al mercato immobiliare. E allora quanta parte di questi 800 mil. di eu sono assistiti da garanzia ipotecaria su immobili e in che misura e quali(se esistono)altre garanzie anche personali assistono queste posizioni?…..qualora la superficie di garanzia avesse comunque una sua rilevanza (anche se non sufficiente),forse una parte di quell’importo potrebbe anche essere recuperata,e in questa ipotesi non si potrebbe parlare di una perdita certa di quell’entità. Come stanno in realtà le cose? Bankitalia solo a fine giugno di quest’anno parrebbe essere intervenuta con forza nella vicenda, ma prima come mai non ha ritenuto opportuno farlo? Peraltro negli ultimi anni, l’istituto di vigilanza, aveva effettuato diverse ispezioni all’interno della banca l’ultima delle quali(prima di quest’ultima)terminata all’inizio del 2011 quando forse gran parte di quelle posizioni succitate erano già presenti. Come mai non sono stati presi i necessari provvedimenti anche allora? Forse è stata una svista? non si è valutato bene? oppure in condizioni di mercato forse meno critico di ora le stesse non erano state ritenute,allora( forse colpevolmente), così critiche? ma chissà?….comunque adesso sono stati imposti ,alla banca, accantonamenti di ben 1,3 mld in pochi mesi e solo oltre 450 mil. nell’ultima semestrale(quando comunque quel fardello ,di cui sopra, era già stato valutato) e dopo che in sede di approvazione del bilancio 2012(peraltro contestatissimo dai piccoli azionisti) l’attuale dirigenza aveva assicurato(con quell’accantonamento straordinario di appunto oltre 800 mil. eu.)la messa in sicurezza della banca. E ora a chi dobbiamo attribuire questo nuovo salasso?.. sempre alla vecchia sciagurata gestione o ad altri? e quali altre sorprese dovremmo aspettarci per la chiusura del bilancio di fine esercizio? e con quali parametri sono stati imputati gli accantonamenti a fondi rischi,in particolare ai crediti con garanzia ipotecaria su immobili? rumors interni fanno trapelare ,al riguardo, dell’utilizzo di parametri( in particolare sui i crediti ipotecari e su quelli chirografi?) che avrebbero sconquassato qualsiasi banca anche d’interesse nazionale. Forse non si e’ ben compreso, o si finge di farlo,che con questa crisi senza precedenti siamo precipitati quasi come in situazioni post-belliche? Bankitalia parrebbe avere, al riguardo,atteggiamenti isterici e non sereni forse anche in conseguenza del fatto di aver,per l’ennesima volta,chiuso la porta della stalla quando i buoi erano già usciti?……..e questa volta anche sotto il proprio naso?… e così continua martellare bancamarche con pretese che parrebbero non avere avuto riscontri precedenti in altre realtà. Si vuole,in questo modo,privilegiare qualcuno nell’acquisto dell’istituto che paraltro potrebbe avvenire anche a prezzo di saldi qualora,in un prossimo futuro,con l’auspicata ripresa del mercato immobiliare si possano determinare(in relazione a tali accantonamenti ritenuti eccessivi) cospicue plusvalenze al riguardo? Tutto questo credo abbia necessità di una seria verifica che non va oltremodo rimandata per non rischiare di ritrovarci a breve in condizioni peggiori di ora. questi signori del “Sancta-Sanctorum(bankitalia)”debbono sapere che nel terzo millennio(ma anche prima) non e’ più consentito agire in modo opaco e non trasparente(qualora così fosse) e che comunque il territorio di riferimento e i suoi cittadini vanno comunque e sempre rispettati con iniziative caratterizzate da trasparenza e lealtà. credo,inoltre, che sia anche necessario che la banca venga gestita,da subito,da management all’altezza della complessa e difficile situazione in essere e non ,come dicono,assegnata alle cure di re travicelli che ne starebbero invece,insieme ad altri,scavando la fossa. anche lo sperato aumento di capitale(ben accetto da qualsiasi parte arrivi purchè poi non distrugga il valore culturale accumulato in tantissimi anni e non ne snaturi l’attuale stretto rapporto con il territorio- si pensi agli effetti negativi già riscontrati anche in alcune esperienze regionali)se si continua ad alzare sempre più l’asticella può diventare anch’esso un mal’augurato problema. E’ necessario mettere questi signori davanti alle loro responsabilità,che non parrebero di poco conto, altrimenti questo teatrino continuerà ancora per molto tempo. infine vorrei,senza alcuna vena polemica, rispondere anche a Radio Kabul. la parola terrorismo mi sembra un pò forte, anche se afferente al campo finanziario(forse un pò abusata in questa regione che ha dato anche i natali a terroristi rossi!…naturalmente scherzo),peraltro personalmente rimango nelle mie convinzioni(già più volte espresse) a meno che anche questo possa essere inteso come atto terroristico.