di Marco Ricci
L’8 febbraio del 2012 si apre l’ultimo aumento di capitale deliberato da Banca Marche. Concluso il 31 marzo, l’istituto emise circa 212 milioni di nuove azioni al prezzo di 0.85 euro, per un controvalore complessivo di 180 milioni di euro. “Desidero ringraziare tutti i nostri azionisti e dipendenti per avere contributo al successo dell’aumento di capitale e per avere creduto nella solidità del nostro istituto”– affermò Massimo Bianconi in una nota emessa dalla banca al termine dell’operazione, parole a cui fecero seguito quelle dell’allora presidente Michele Ambrosini. “La sottoscrizione per intero dell’aumento di capitale e il consistente aumento del numero dei soci, cresciuti ad oltre 43mila, dimostrano la fiducia che gli azionisti da sempre nutrono verso di noi e la credibilità che la nostra banca è riuscita a conquistarsi“.
Ma su quali comunicazione gli azionisti diedero a Banca Marche questa fiducia? Erano complete queste comunicazioni? E tenevano interamente conto dei rilievi della Vigilanza di Banca d’Italia e del suo governatore? Stesse domande che, dopo aver letto gli stralci dei verbali e delle comunicazioni di Banca d’Italia pubblicati in questi mesi da Cronache Maceratesi, si è posto anche un azionista sottoscrittore dell’ultimo aumento di capitale. Il quale nella primavera di quest’anno ha rivolto la domanda direttamente alla Consob. Contestando discrepanze tra quanto Banca d’Italia aveva rilevato e comunicato all’istituto di credito e quanto riportato dal prospetto informativo sulla cui base si sottoscrisse l’aumento di capitale. Comunicazione di Banca Marche a cui se ne può però aggiungere una seconda. La lettera del 7 febbraio inviata agli azionisti del presidente dell’istituto Michele Ambrosini, il giorno prima che si aprisse l’aumento. Lettera che, tra i sottoscrittori delle nuove azioni, avrà probabilmente avuto più lettori delle 290 pagine del prospetto informativo.
Prima di entrare nel merito bisogna porre attenzione alle date. Il 9 gennaio 2012 è il governatore Ignazio Visco a scrivere al presidente di Banca Marche dopo i tre interventi ispettivi del 2010. Con l’indicazione di far partecipe il Cda dei contenuti entro 30 giorni dalla ricezione. Poi il 6 febbraio – cioè circa un mese dopo – l’istituto deposita alla Consob il prospetto informativo. Dunque il giorno successivo, il 7 febbraio, è il presidente Ambrosini che scrive agli azionisti di Banca Marche, ventiquatto ore prima che si aprisse l’acquisto delle nuove azioni. Stando alle date è molto probabile che in banca si fossero già ricevute e lette le comunicazioni del governatore. Eppure le parole di Ignazio Visco e quelle di Banca Marche rivolte agli azionisti non sembrano prospettare esattamente lo stesso scenario.
LA LETTERA DI VISCO A BM – “La situazione aziendale del gruppo Banca Marche”, scrive Visco al presidente Ambrosini, “ha evidenziato nel corso degli ultimi anni elementi di crescente criticità, riconducibili alle diffuse carenze presenti nell’assetto di governance e nel sistema dei controlli interni e alla rilevante esposizione ai rischi di natura creditizia e finanziaria, parzialmente controbilanciata da una dotazione patrimoniale adeguata e da una capacità reddituale soddisfacente”. Poi, in un progressiva escalation di critiche, Visco ricorda al presidente di BM i tre accertamenti ispettivi del 2010 conclusisi in modo “parzialmente insoddisfacente (quarto gradino in una scala di sei, ndr) e che hanno messo in luce la presenza di ampie lacune nei sistemi di governo e di controllo e le connesse ripercussioni sulle politiche di assunzione e gestione dei rischi. Elevata è risultata anche l’esposizione ai rischi operativi e reputazionali.”
Una delle ispezioni mirate prese infatti in esame le operazioni del gruppo Anemone e di Angelo Balduzzi, finiti poi nello scandalo per gli appalti al G8. Oltre ad operazioni con una fiduciaria partner commerciale di Banca Marche, la Amphora Fiduciaria Spa. Salita all’onore delle cronache poiché collegata al conte Enrico Maria Pasquini, alla Smib di San Marino, a una girandola di società italiane ed estere, alle vicende di Di Matteo della Tercass, oltre ai conti nell’ex Banca del Titano aperti da oltre mille italiani. Tra cui diversi clienti di Banca Marche e importanti imprenditori marchigiani. Tutte questioni attualmente materia di varie procure.
Ma tornando a Visco – dopo aver richiamato nella sua comunicazione una lunga serie di problematiche – il governatore sottolinea come “le richiamate inadeguatezze degli assetti interni sono anche alla base della significativa esposizione aziendale ai rischi creditizi e finanziari. Il processo del credito risulta caratterizzato da debolezze e disfunzioni in tutte le sue fasi, il che ha contribuito, anche data l’avversa fase congiunturale, allo scadimento della qualità del portafoglio”.
E dopo aver mosso la sua lunga serie di rilievi, Ignazio Visco passa a valutare gli impegni assunti da Banca Marche che a parere del governatore denoterebbero un’iniziale presa d’atto delle “rilevanti criticità emerse in sede ispettiva”. Ma le iniziative intraprese dall’istituto “non risultano però ancora pienamente in grado di operare un effettivo miglioramento della situazione tecnico-organizzativa, che permane caratterizzata da elementi di anomalia, riconducibili in primo luogo alla debolezza della governance.”
Dopo di che Visco impone a Banca Marche in modo piuttossto perentorio – utilizzando il termine “dovrà” – una lista di iniziative da perseguire. Tra cui l’ingresso negli organi sociali di “esponenti connotati da elevata professionalità”, “l’impegno significativo richiesto al collegio sindacale”, “l’immissione di nuove e qualificate risorse all’interno della direzione generale”, “il ridefinire il sistema dei controlli interni”, “la complessiva revisione dell’area crediti” oltre alla “complessiva ricognizione degli impegni assunti nel piano finanziario”. E prima di minacciare neppure troppo velatamente l’esercizio dei poteri previsti dall’articolo 53 del Testo Unico Bancario, il governatore si attende “in considerazione dei significativi elementi di anomalia che caratterizzano la situazione attuale” che la banca “adotti gli interventi in tempi brevi”.
LA LETTERA DI AMBROSINI AGLI AZIONISTI – Insomma il 9 gennaio del 2012 – a parere del governatore della Banca d’Italia – in Banca Marche non erano tutte rose e fiori. Eppure un mese dopo lo scenario prospettato agli azionisti dal presidente dell’istituto sembrerebbe diverso. Cosa si legge infatti nella lettera di Ambrosini inviata un giorno prima che si aprisse l’aumento di capitale? “All’inizio del 2011″, scrive Ambrosini, “a Banca Marche sono state notificate le conclusioni sulle pregresse ispezioni della Vigilanza e, facendo propri gli indirizzi ricevuti, il nostro istituto ha dato avvio a tutte le attività necessarie per fornire una sempre maggiore solidità alla banca. […] Si è provveduto a potenziare i controlli con processi ancora più evoluti ed evitando ogni possibile incompatibilità funzionale dei servizi. Inoltre si è inserito ulteriore personale nell’audit, nella compliance, nell’antiriciclaggio”. Il presidente prosegue poi sottolineando la determinazione di porre all’interno degli organi della banca amministratori qualificati. Tanto che Bankitalia contesterà più tardi proprio le competenze del futuro vice presidente Federico Tardioli, con un Cda composto da vari membri già raggiunti nel 2011 dalle sanzioni di Via Nazionale. Tra cui gli stessi Costa e Ambrosini, oltre al dg Massimo Bianconi.
Ma delle “debolezze del processo del credito”, “delle richiamate inadeguatezze”, dello “scadimento della qualità del portafoglio”, delle necessità di rivedere tutta la fase di valutazione ed erogazione del credito evidenziate da Visco neppure una parola. Eppure la comunicazione del governatore è antecedente di un mese. Il che, come detto, rende difficile immaginare che quei rilievi non fossero stati già letti. Nella lettera del presidente di Banca Marche troviamo poi qualche frase contro “le divagazioni dalla realtà” e gli “attacchi giornalistici ingiustificati o quanto meno non proporzionati ai fatti da parte di alcune testate giornalistiche” (probabile riferimento all’articolo dell’Espresso del 2011 in cui Banca Marche venne definita, “lo scrigno della cricca”), concludendo come la banca non sia mai stata “così liquida e patrimonializzata“, prospettando nel complesso uno scenario rassicurante.
IL PROSPETTO INFORMATIVO – Questo dunque il presidente di Banca Marche. E il prospetto informativo depositato in Consob ventiquattro ore prima, il documento ufficiale con l’analisi dell’istituto su cui gli azionisti dovrebbero basare la loro decisione di sottoscrivere l’aumento di capitale? Qui vengono effettivamente messe in rilievo le anomalie riscontrate dalla Vigilanza a seguito delle tre ispezioni del 2010: la prima su Medioleasing, la seconda sull’antiriclaggio e la terza sul rischio credito nella capogruppo. Senza però troppo aggettivare la gravità delle critiche mosse come fece Visco. E come rileva l’azionista che si è rivolto in Consob invitando alla lettura del prospetto da pagina 234 a pagina 237 (vedi qui).
Il prospetto, per quanto riguarda l’ispezione sul rischio credito, sottolinea – data probabilmente l’entità degli interventi da porre in atto – come “la fase realizzativa del processo del credito […] possa completarsi entro il mese di dicembre”, senza però spiegare che tale necessità è derivata dallo “scadimento della qualità del portafoglio” dovuto proprio ai problemi legati al processo di credito.
Anche su Medioleasing il prospetto informativo elenca le criticità e gli interventi da porre in atto, aggiungendo però come “tutte le evoluzioni citate sono state quasi integralmente realizzate”. Il che almeno in parte stona con le parole di Francesco Maria Cesarini che parlerà della controllata come di “un pozzo senza fondo di perdite”. Come stona con le prime frasi dei verbali allegati alle procedure sanzionatorie consegnati poche settimane fa agli ex amministratori dell’istituto di credito e che riguardano anche la stessa Medioleasing. “Il consiglio di amministrazione in carica fino ad aprile del 2012 ha svolto la propria attività in modo carente, determinando squilibri nella situazione tecnica e differendo oltremodo il riordino del gruppo. […] L’inadeguata azione di indirizzo e coordinamento della capogruppo si è riflessa sulle controllate: in Medioleasing […], le protratte indecisioni strategiche hanno aggravato gli squilibri gestionali e accentuato le carenze nel presidio dei rischi di credito e operativi”. Ma nel prospetto inviato alla Consob e presentato agli azionisti non era scritto che per Medioleasing gli interventi da porre in atto erano “quasi integralmente” realizzati? Anche così fosse, furono davvero efficaci considerando le perdite poi subite dal gruppo proprio a causa di Medioleasing?
“Francamente”, scrive l’azionista alla Consob, “se fossi stato informato della reale gravità della situazione del gruppo aziendale Banca delle Marche quale percepibile dalla lettera del 9 gennaio 2012, non avrei partecipato all’aumento di capitale così come proposto, e non l’avrei suggerito ai miei familiari anch’essi azionisti”. E dopo aver fatto richiesta a Consob della lettera che il governatore ha inviato a Banca Marche, l’autore dell’esposto pone alla commissione alcune domande. Ovvero se la stessa Consob ritenga “rispettoso o no della trasparenza che Banca Marche non abbia inserito espresso cenno (alla lettera di Visco, ndr) nel prospetto informativo” e se “ritiene ingannevole o no il comportamento tenuto da Banca Marche” nel non pubblicare nello stesso prospetto “le considerazione dell’organo di vigilanza”. Considerazioni che si potrebbero fare anche per la lettera inviata agli azionisti dal presidente di Banca Marche. Domande che in ogni caso, da quanto ne sappiamo, al momento sono senza risposta da parte di Consob.
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Vediamo chi indovina quanti e quali reati si configurano in questa fattispecie…avanti tecnici e giuristi, date il vs. contributo.
sto vedendo cose inenarrabili…tipo vendere gestione separata assicurativa e far sottoscrivere obbligazioni banca marche aprile/maggio 2012…
Ci vorrebbe una legge che imponesse a chi ti vuol fregare di dirtelo prima.
GRANDE RICCI !!!!!! Chiara e logica questa ricostruzione dei fatti!!!! L’aumento di capitale al di là delle dichiarazioni trionfalistiche dei vari Bianconi,Costa, Ambrosini fu molto forzato da parte dell’intera struttura bancaria. Tutti in banca erano spinti a promuovere con tutti i mezzi la sottoscrizione delle nuove azioni. INSOMMA : ci fu una notevole pressione ! ORA con le azioni a 0,28 centesimi bisognerà spiegare bene di chi sono le responsabilità e SPERIAMO NELLA MAGISTRATURA!!!!
è possibile intraprendere un’azione legale verso banca marche per le informazioni fasulle che ha fornito a noi azionisti?
La consob non risponde ai quesiti dell’azionista,banca d’italia fa i rilievi a bmarche ma nn verifica che la stessa operi dei cambiamenti e nn blocca l’a.c. o lo condiziona ,Ambrosini scrive una lettera agli azionisti( piena di cazzate) ,Bianconi ringrazia sentitamente,il titolo sale ad 1,05 euro,l’a.c. a 0,85 viene venduto come un affare,risultato di tutto cio’: UN DISASTRO!!Mi chiedo a cosa servano a questo punto un organismo latitante( la consob) e un’altro che interviene sempre troppo tardi( la banca d’italia).Costa,Ambrosini,Tardioli ed il resto del cotolengo devono pagare e rispondere anche con i loro beni personali la loro incapacita’,stupidita’,ignoranza ed…altro…Ora i tempi sono maturi perche’ Tardioli non dorma sonni tranquilli
…ripeto come ci sono arrivato io, che l’aumento non andava fatto , perche le fondazioni l’anno fatto avendo informazioni piu privilegiate di me? non vi sempra strano? il pesce puzza sempre dalla testa…..
@ Giuliano Nardino
Lei evoca una questione molto seria e meritevole di approfondimenti da parte delle autorità di controllo: la salita del titolo a 1,05 è molto sospetta appena prima dell’aumento di capitale! Sarebbe interessante verificare da chi è stato comperato il titolo. Magari si scopre che era la stessa banca a comperarlo per tenerne alto il prezzo.
Chiedo all’ormai eroico Marco Ricci di approfondire l’argomento( di non poca importanza) di come e chi ha fatto salire il titolo a 1,05 prima dell’ultimo aumento di capitale,titolo che subito dopo e’ sprofondato a circa 0,50,ovvero ha perso il 50%!!Questo e’ uno dei tanti misteri di bmarche,che mi auguro venga perlomeno affrontato da media e magistratura.Continuo poi a chiedermi la legalita’ e la congruita’ di un sistema di contrattazione che in un mese(quello scorso) con 99000 euro di scambi totali ha fatto perdere in capitalizzazione circa 200 milioni di euro( non e’ un errore leggasi DUECENTOMILIONI DI EURO)alla nostra amata ‘banca del territorio’
Vedo un commento negativo alle mie considerazioni sul valore del titolo pre e post a.c. e sul sistema di contrattazione settimanale e relative conseguenze.Pur rispettando il parere di tutti mi piacerebbe capire che cosa c’e’ di sbagliato o di non condivisibile sui due argomenti.Senza polemiche ma veramente solo per capire i diversi punti di vista.
questo disgraziatissimo anno, per banca marche(ma anche per l’intera economia nazionale),si sta per concludere,lasciando peraltro dietro se un lungo strascico di polemiche,di scontri,di tradimenti,di promesse non mantenute,di mezze verità e di menzogne che hanno caratterizzato la lotta di potere(tra poteri forti o presunti tali) per il controllo dell’istituto. Una situazione che ha profondamente avvelenato,come se ce ne fosse stato bisogno,il clima intorno a questa scellerata vicenda e che ha reso ancor più precaria l’individuazione delle soluzioni più idonee da adottare per mitigare almeno tutti i disastri della precedente gestione. Si sono fatte emergere subdolamente e,guarda caso, al momento propizio lettere e documenti riservati prelevati( ma e’ consentito?) chissà da quale scrigno segreto e consegnati alla carta stampata(anche nazionale – ma costoro che interesse avrebbero dovuto avere su bancamarche?….tanto vero che ora non se ne occupano quasi più!) che,peraltro li ha divulgati,secondo molti,con evidenze e commenti di parte e certo non proprio equidistanti tra le varie posizioni interessate. E intanto in questo guazzabuglio di lotte intestine,di malefatte e di vergognosi tranelli perpetrati ai danni di tanta povera gente,la banca e’ stata ora abbandonata a se stessa senza che nessuno(vecchia proprietà,piccoli azionisti etc) si preoccupi minimamente di come si debba affrontare il prossimo futuro, con la speranza di poter almeno migliorare i termini di questa sciagura . Le fondazioni ,dopo averne combinate di tutti i colori, ora pensano di poter abbaiare alla luna per cercare di giustificare il loro scellerato modo di operare, che l’ha contraddistinte in passato. Ma ripeto alla banca,al territorio,ai suoi dipendenti,ai suoi clienti…..CHI CI PENSA E CHI CI PENSERA’?..BANKITALIA E LA NUOVA GESTIONE?….. Non intendo qui ripetermi ancora, ma “il sancta-sanctorum”di bischerate,in passato, ne’ ha già combinate abbastanza….oltre a quanto già detto in precedenza, vorrei solo rammentare,anche,la vicenda b.pop. di Lodi con Fiorani…..e non vado oltre!!!!…Della nuova dirigenza e delle sue gesta abbiamo già parlato fin troppo in altri commenti,e comunque il suo modo di operare,oltre che in regione e non solo, ha avuto già riscontri negativi anche oltre oceano……WALL STREET JOURNAL….. Allo stato attuale il tutto parrebbe ,per assurdo, come se si avesse subito lo scasso della propria cassaforte e vi fossero stati prelevati parte dei valori,ma non tutti(anzi la gran parte parrebbe ancora essere all’interno),ma,nell’inseguire (giustamente ma maldestramente) chi ha prelevato quella refurtiva,ora la si lasci completamente aperta e incustodita. Allora si faccia pure tutto quanto necessario(l’abbiamo già più volte detto) nei confronti della vecchia gestione e di chiunque possa aver causato eventuali danni all’azienda. Di contro ci si interessi, anche ,di come la stessa viene,attualmente,gestita e si faccia,anche, particolare attenzione alle iniziative(se idonee o meno) che vengono e verranno intraprese per farla uscire da questo maledetto pantano(DELLA GESTIONE DEI SOLDI ALTRUI CHIUNQUE DEVE RENDERE CONTO!). Se la banca continuerà a perdere,come si dice,molti dei suoi clienti migliori,come farà poi ad uscire da questa intrigata situazione? E quando li avrà persi chi riuscirà poi,un domani,a recuperarli dopo tante vicende negative e dopo che molti degli stessi non fossero stati ora assistiti nel modo dovuto? Cerchiamo,pertanto,di essere più vigili e interessati su tutto il contesto e lasciamo perdere diatribe e scaramucce fratricide che hanno il solo risultato di favorire chi vorrebbe avvantaggiarsi, con ogni mezzo, di questa intrigata situazione, a danno di tutti noi. Poi fondazioni,bankitalia, e nuova gestione, solo una cosa parrebbero avere in comune….il periodo temporale di…. UN ANNO….. la fondazione Jesina,ha impiegato un anno per riuscire a conoscere il contenuto della missiva di Visco(al riguardo non voglio fare facili commenti)…….Visco ha impiegato un anno(non un mese) per scrivere la sua missiva a Bancamarche(ispezione terminata inizio 2011….missiva Visco inizio 2012- e lasciamo perdere il contenuto su cui ci sarebbe anche molto da dire….”se il contenuto fosse stato quello che,ora, si vuol far credere il commissariamento della banca si sarebbe dovuto perpetrare già allora – evitando i successivi disatri,ma quella lettera e l’ispezione conclusa ,un anno prima ,non contenevano solo negatività,pare)……..la nuova gestione ha impiegato un anno per far emergere diversi pataracchi a suo carico tra cui,parrebbe, quello pubblicato dal WALL STREET JOURNAL! A questo punto, credo, che si debba tutti fare una necessaria pausa di riflessione per poter ripartire,nel nuovo anno,con una diversa impostazione,con meno spirito di parte e con più fatti e argomenti che possano destare nuovamente l’interesse, sia nella pubblica opinione(ora sceso a livelli non certo eclatanti-ultimamente solo l’articolo sul cavalierato di Costa e sull’A5 di Bianconi l’ha un pò ravvivato) sia per,eventualmente, suggerire(qualora ascoltati) anche una qualche soluzione, la più idonea possibile, per tutti e i tanti i problemi di bancamarche…..BUON ANNO A TUTTI
La CONSOB non perde occasione per dimostrarsi per ciò che è diventata…! Peccato che le sue funzioni dovrebbero essere svolte, ex lege e per statuto, in ambito PREVENTIVO ed AUTORIZZATIVO…! Ma ormai in questa confusione sembra più quello di una qualsiasi associazione di consumatori. Notizia positiva è l’ormai confermato l’interesse del FONDO americano Black Rock, chissà come mai…?!? Signori la moneta non esiste più, alle banche centrali è rimasto solo il canale bancario per esercitare le politiche monetarie…! questi si stanno prendendo tutta l’Italia ed il bello è che non pagano un centesimo….! Sapete come si fa…? è semplicissimo…: “quando si acquista qualcosa nel mercato reale si da qualcosa in cambio un ben fungibile, di solito la moneta, per i sistemi finanziari questa regola non vale, infatti si perfezionano le acquisizioni con partite contabili di giro e cioè una riga da un DataBase ad un altro DataBase, praticamente il nulla che trova fondamento giuridico sull’omessa normativa e quindi sugli omessi controlli”. Il dramma di tutto questo è che i soggetti apicali nazionali, come università, classe dirigente ed ambienti politici, preposti ad afferrare la criticità di una tale situazione, non hanno preparazione e forza intellettiva per coglierla.