Il presidente di Banca delle Marche Lauro Costa rompe il silenzio dopo il divorzio fra la Banca e il direttore generale Massimo Bianconi (leggi l’articolo) e parla di percorso condiviso: «E’ stato frutto – ha detto nella conferenza stampa di questa mattina, la prima dopo il CdA che ha deciso il futuro dell’istituto – di un accordo pienamente consensuale, il cui percorso era stato già definito da tempo». Costa ha anche escluso che l’articolo pubblicato dal Corriere della sera possa aver avuto un peso (leggi l’articolo): «Le indiscrezioni trapelate su un quotidiano nazionale – ha continuato Costa – non hanno minimamente inciso su un percorso definito da un anno. Le scelte private di Bianconi non sono mai entrate in conflitto con le scelte di Banca Marche». Il cda sceglierà il nuovo dg il 30 agosto.
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Poiché Banca Marche è patrimonio di tutti, non solo economico ma anche ideale, si può sapere quanto ha preso di buonuscita?
Gentile Marchese
in tempi di fratelli coltelli, è apprezzabile, per chi ha ancora un minimo di signorilità, il suo stile e la sua deontologia però, al contempo, ci dica cosa dovrebbero pensare tutti quegli utenti Banca Marche che vengono chiamati ogni mattina dal proprio direttore magari per uno scoperto di cinquanta euro, quando ad Anemone si accettano miliardi di euro non riconducibili o quando a qualche costruttore si danno milioni di euro di finanziamenti anche se ha milioni di euro scudati? Omaggio alla sua signorilità ma non pensi che veniamo dalla montagna del sapone e che possiamo plaudire alla gestione Bianconi.