Moody’s taglia ancora una volta il rating di Banca Marche, già da tempo classificato “junk” (spazzatura). Il merito di credito su lungo termine della banca adesso scende da ‘B3’ a ‘Caa1’. Nella scala dei giudizi di Moody’s questo rating significa bassa qualità e rischi di credito molto alti. Ma non basta perché l’agenzia ha già di nuovo posto questo rating sotto osservazione per ulteriori tagli. Altri quattro gradini e scatta il default.
“L’abbassamento della valutazione di base del credito ‘standalone’ è stata innescata dal basso livello di capitale dell’istituto, dall’improbabile successo del programmato rafforzamento del capitale, dal deterioramento dalla qualità degli asset e della profittabilità ricorrente, tutti elementi che indicano come Banca Marche avrà quasi certamente bisogno un supporto esterno”, si legge nella nota dell’agenzia.
BASSOTTI: “LE RESPONSABILITA’ SONO DENTRO LA BANCA” – ”Le Fondazioni bancarie non sono le responsabili dell’attuale situazione di Banca Marche”.
Lo ha detto Alfio Bassotti, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, che detiene il 10,78% del capitale sociale di BM. ”Le fondazioni maggioritarie di Jesi, Pesaro e Macerata – ha aggiunto – sono solo gli azionisti che votano in assemblea e che nominano i membri del consiglio di amministrazione di Banca Marche. Le responsabilità vanno cercate dentro la banca, non fuori”.
Bassotti interviene a pochi giorni di distanza dall’annuncio della perdita d’esercizio di 232 milioni nella semestrale 2013 di BM (che fa seguito al ‘rosso’ per 527 milioni del bilancio consolidato 2012) e dell’insediamento dei due commissari nominati dalla vigilanza, Giuseppe Feliziani e Federico Terriononi. ”Mentre la casa brucia – osserva Bassotti – non serve fare dietrologia per capire cosa abbia provocato l’incendio. E’ inutile continuare a piangere sui recenti accadimenti o sul guadagno che le Fondazioni avrebbero potuto ottenere vendendo Banca Marche anni fa. Occorre invece intervenire oggi con soluzioni adeguate alla situazione”.
Una situazione illustrata nei giorni scorsi all’organo di indirizzo della Fondazione, per una ”presa d’atto delle decisioni di Bankitalia”. Per ”tutelare il nostro patrimonio investito in Banca Marche – ha ribadito il presidente della Fondazione Carisj – cercheremo di fare un’azione comune con le altre Fondazioni bancarie impegnate nell’istituto”.
Come dichiarato nei mesi scorsi dalla stessa Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, la quasi totalità del patrimonio dell’ente – pari nel 2012 a circa 126 mln di euro – e’ investito in azioni e obbligazioni Banca Marche. La partecipazione azionaria nella banca conferitaria, pari a 137.369.354 azioni, è stata valutata nel bilancio 2012 per circa 77 mln di euro, senza cioè applicare al titolo quella svalutazione prudenziale recentemente applicata da Fondazione Carima. Questo – si legge nel Bilancio della Fondazione Carisj – in base alla deroga concessa ”ai soggetti che non adottano i principi contabili internazionali di valutare i titoli non destinati a permanere durevolmente nel patrimonio non già in base al loro valore di mercato ma al loro valore di iscrizione”. ”Tale norma – applicabile anche al sistema delle Fondazioni bancarie e varata allo specifico scopo di evitare l’emersione di ingenti masse di minusvalenze dovute alla ben nota crisi che ha caratterizzato e caratterizza tutt’ora i mercati finanziari – è stata prorogata anche per l’esercizio 2012 con decreto del 18 dicembre 2012”. Un scelta che anche oggi è stata ribadita dal presidente della Fondazione Carisj, secondo cui ”il valore del titolo Banca Marche non è dato dalle speculazioni di mercato sulle azioni ma dal patrimonio netto diviso le azioni”.
NICCOLETTI: “SERVONO I MONTI BOND” – Rafforzare il patrimonio di Banca Marche con un aiuto straordinario da parte dello Stato e una soluzione simile a quella percorsa con i Monti Bond per Monte Paschi. E’ l’ipotesi lanciata dal sindaco di Loreto, Paolo Niccoletti, in una lettera inviata ai parlamentari marchigiani e ai consiglieri regionali. Niccoletti sollecita un intervento comune per “chiedere al Governo la stessa dignità riconosciuta ad altri”, a tutela dell’autonomia del gruppo bancario e delle controllate Carilo, Medioleasing e Focus sgr.
” Banca Marche e’ un problema politico per la nostra regione” – scrive Nicoletti. ”Si chiede per le Marche la stessa dignita’ della Toscana, con un impegno economico di gran lunga inferiore.
La nostra regione deve preservare una banca del territorio chiedendo alla politica e alle istituzioni nazionali interventi straordinari mirati, gia’ utilizzati per altre aziende di credito, al fine di permettere il ritorno di BM e del gruppo a standard patrimoniali soddisfacenti e stroncando sul nascere speculazioni e colonizzazione economico finanziaria della nostra regione”.
AGUZZI: “FONDAZIONE CARIFANO HA OPERATO CORRETTAMENTE” – E’ un segnale di preoccupazione quello lanciato dal sindaco di Fano Stefano Aguzzi sulla gestione provvisoria di Banca Marche, in una vicenda che ha visto coinvolta anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, azionista di BM. Aguzzi chiede che su Banca Marche sia fatta chiarezza. ”Ci può essere stata un’errata valutazione sull’aspetto puramente economico degli investimenti effettuati da parte della Fondazione di Fano – sostiene -, ma alla base ci sono le oggettive responsabilità di Banca Marche e del suo operato oggi oggetto di indagine”.
Aguzzi sottolinea ”l’ottimo operato della Fondazione Carifano, che – dice – ha svolto un importante ruolo di sostegno culturale e storico nei confronti della nostra città, così come ha avuto la stessa sensibilità nell’intervenire a favore di molti Comuni del comprensorio”. ”Come comunità – conclude – siamo però chiamati a dare il nostro contributo per uscire da questo impasse e consentire così alla Fondazione di riprendere il proprio ruolo di stimolo e sostegno necessari per la crescita futura della collettività”.
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Prima le responsabilità non c’erano per jesi e Pesaro… adesso sono da cercare all’interno della banca… direi un bel passo avanti, anche se mi sembra che stiano facendo la melina a Macerata, perchè ormai è evidente che la presa di posizione della Fondazione Carima fosse legittima, specialmente con l’azione di responsabilita…. fra poco vuoi vedere che condivideranno anche questa?! …. ha ha ha… ha ha ha….
Investire la quasi totalità del patrimonio di una Fondazione in Azioni e Obbligazioni di un Istituto bancario è da pazzi…. mi chiedo cosa ne pensa il Ministero del Tesoro di una gestione cosi’ dissennata… e non è necessario chiedersi il motivo o chi si cercasse di coprire…. Ho l’impressione che qualcuno cominci ad avere il fiato corto e non avendo piu’ armi per combattere cerchi alleanze dell’ultima ora
Complimenti al sindaco Paolo Nicoletti e a chi si propone con parole costruttive…. auspichiamo che alla sua voce si unisca il coro di molti altri sindaci della regione
Bassotti?
Quello della banda Bassotti della Walt Disney??
Epitaffio da apporre in Via Crescimbeni presso la sede Fondazione. Lingua: vernacolo stretto maceratese
Su le seje che sta dendro stu palazzu – spirimo per poco – pojjia lu culu de quilli che s’ha sputtanato centocinquant’anni de fadighe de la jende con le scarpe n’derrate e le faccie scottate.
Macerata 6 Settembre 2013
L’ennesimo giudizio inutile…. Le agenzie di rating!!! Qual’e’ il valore aggiunto che questa informazione dettata da un organo cosi’ “autorevole” ci dovrebbe dare?? Nessuno!! Dopo gli scandali su scala mondiale di cui le stesse devono ritenersi responsabili, ancora continuano a dare giudizi!!! Ma a queste agenzie, che oggi giudicano Banca Marche come un titolo spazzatura, non le valuta nessuno!!??? Non hanno un loro “rating”?? Banca Marche ha sicuramente fatto degli errori nello svolgere la sua attività imprenditoriale ed è anche per questo che sta pagando questo salatissimo prezzo. solo le società di rating possono permettersi di sbagliare restando impunite continuando a fare profitti su rapporti di clientelismo, di chi potendo pagare è in grado di comprare il loro giudizio. questa non é libera informazione, questo è uno scandalo legalizzato!!!
@ Uno dei Tanti
Al netto del giudizio sulle Agenzie di Rating esaurire l’argomento con “Banca delle Marche ha sicuramente fatto degli errori” mi sembra un poco eufemistico. Sinteticamente:
– passare nel giro di pochi mesi da una chiusura del bilancio in utile, ad una perdita di 500 e rotti milioni, più altrettanti crediti inesigibili (si badi bene non in sofferenza) come la vogliamo chiamare? Incapacità?Leggerezza? Sfortuna? Malafede?
– quello della Banca delle Marche è sicuramente uno scandalo di portata epocale. Senza la storica ed endemica connivenza dei poteri, l’argomento avrebbe titoli a 9 colonne sulla carta stampata marchigiana un giorno si e l’altro pure. Non fosse stato per una testata online giovane, animata da spirito corsaro e battagliero, tutto starebbe chiuso ancora nelle profumate stanze delle Fondazioni.
@A uno dei tanti:
non ci vuole Moodys per capire che BDM ha perso molto del suo “smalto“, ma permettimi, il prezzo di questi errori di gestione, lo stanno pagando tutti gli azionisti BdM, coloro i quali hanno investito in azioni di quella banca, speriamo non lo pagheranno oltre a questi anche chi ha acquistato OBBLIGAZIONI della banca: questo e’ il senso, la chiave di lettura da adre all’abbassamento del rating: esistonorischi di credito tanto alti da fare rritenere che la banca potrebbe non essere in grado di mantenere i propri impegni…..
I Commissari stanno lavorando per contenere tali rischi…..
Quoto Alexix !!!
@Alex
a mio avviso tu sei un genio!!!!!!!
Il rating lasciao poco spazio alle interpretazioni…. le responsabilità sono condivise…. tra amministratori, consiglieri di amministrazione, società di revisione, sindaci….. inconcepibile e impossibile che un uomo solo possa aver fatto tanto danno. Pensiamo che se non ci fosse stato il MPS quello di BancaMarche sarebbe il più grande incaglio bancario della storia… e Banca Marche è una realtà interregionale!
Le Fondazioni, cioè i soci che controllano la Banca delle Marche, si “lavano” le mani addossando la responsabilità a che ha gestito la Banca.
Ma non sono le le Fondazioni quelle che hanno nominano secondo il collaudato manuale “Cencelli” i Consiglieri di Amministrazione e il Presidente della Banca? Cioè coloro che hanno portato la Banca della Marche all’attuale “disastro” finanziario?
@ enossam…
si si la Fondazione di Pesaro ha nominato Ambrosini (presente in banca fin dal 1994); Macerata ha nominato Costa e Bianchi (presenti in Banca fin dal 1994); Jesi ha nominato Tardioli (o meglio Tardioli si è autonominato quando era contestualmente presidente della Fondazione di Jesi , anche inquesto caso dal 1996)
Dove erano Bassotti,Ambrosini quando il mitico Gazzani diceva certe cose? YoUYUBE INTERVENTO GAZZANI ASSEMBLEA CARIMA.SONO tutti responsabili e come…,sono senza vergogna,o forse non sanno neanche di cosa parlano.Dopo il video e’ tutto più’ chiaro ed illuminante
Fondazione, Gazzani minacciato “Giro armato e non dormo più”
Merloni: imprenditori marchigiani disponibili a sostenere la ricapitalizzazione
Il presidente: la situazione di Banca Marche mi avvelena, mia moglie dice di pensare ai figli
di Maurizio Gennari
Franco Gazzani, 62 anni, presidente della Fondazione Carima
Macerata, 7 settembre 2013 – “Sì, è vero. Giro armato“, dice Franco Gazzani, 62 anni, presidente dellaFondazione Carima. E aggiunge: “Ho una calibro 38 special che porto sempre con me da ormai molti mesi perché sono stato minacciato“. E’ un fiume in piena “perché da tempo dormo solo tre ore a notte. La vicenda di Banca Marche, mi sta avvelenando il sangue. E nelle prossime settimane forse ne riuscirò a dormire solo due”.
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Perché?
“The Wall Street Journal mi ha fatto sapere che ha una mia lettera del 2009 indirizzata all’allora presidente Ambrosini dove contestavo la nomina a direttore di Bianconi, incarico prorogato per un altro anno. Io non ne sapevo nulla, Pesaro e Jesi hanno deciso alle mie spalle. Poi mi ha chiamato Radio 24 perché vuol fare una diretta. Vuoto il sacco, dico tutto quello che so perché il dissesto della banca ha nomi e cognomi”.
Patrimonio della Fondazione in briciole?
“Gli altri non so cosa faranno. Per quello che mi riguarda la Fondazione di Macerata ha già fatto svalutazioni su Banca Marche per 35 milioni di euro. L’ho fatto solo io. Noi, rispetto agli altri, abbiamo 10 milioni in più di liquidità. Tutti i soldi che non ho accettato di mettere nell’ultima obbligazione che ci hanno proposto”.
Perché no?
“Perché non si sapeva nemmeno se e quando rimborsavano gli interessi”.
Cariloreto è un suo pallino. Ora c’è Vicenza sopra.
“Certo che noi la vogliamo e ho anche in testa una strategia che non sto qui a svelare. Comunque non molliamo la presa ed abbiamo 90 milioni di euro di liquidità”.
Un gioiellino Cariloreto?
“Sei milioni di utile, che sarebbero stati 10 se non fossero state fatte alcune operazioni”.
Banca in default?
“Non mi piace usare quella parola, ma all’ultimo giro si era arrivati a 1,5 miliardi”.
Ora che accade?
“Spero che la magistratura mi chiami, non vedo l’ora”.
Lei ha conti in BdM?
“No”.
E’ vero che aveva una cordata di imprenditori pronti a sottoscrivere l’aumento di capitale tra cui Della Valle?
“Della Valle non l’ho mai citato. Amici suoi, sì”.
Che è successo?
“Che appena hanno sentito che scendeva in campo Tanoni si sono tirati tutti indietro”.
Con Sabbatini di Pesaro come va?
“Non ci parlo. Non voglio parlarci. Adesso mi fa chiamare da Bassotti di Jesi, ma io disdico sempre gli appuntamenti. Io credo che lui come Tardioli si debbano dimettere perché hanno molte responsabilità su questo disastro”.
Sua moglie che dice?
“Che ho quattro figli. Ma questa storia io non la mando giù e su questa vicenda nessuno ci metterà una pietra sopra. Sono troppo amareggiato”.
Quando ha iniziato a ritenere che qualcosa non andasse?
“Quando ho chiamato Grassano come consulente della Fondazione. Mi disse subito che le cose non andavano. Qualche tempo dopo, il 9 gennaio 2011, arrivava la lettera di Banca d’Italia”.
E Masera?
“Me lo hanno imposto come presidente e sono venuto a saperlo attraverso un comunicato stampa. Scherziamo? Quando ci siamo incontrati gli ho detto in faccia: lei non è il presidente che io desideravo”.
Mai più rivisto Masera?
“Poco tempo fa ed era arrabbiatissimo con Tanoni e Merloni”
Come finisce?
“Che con un aumento di capitale di 500 milioni chi entra non diventerà il re, ma l’imperatore di questa banca”.
..vedo che la paura sta dando i primi frutti…..forza procuratori chiamatelo e fategli tirare fuori il sacco, vogliamo sapare chi ci a guadagnato in questo disastro!!!!
Gazzani,lascia la pistola a casa e vai da un buon medico,la patologia di cui soffrì da tempo potrebbe ancora essere curabile,ma occorre che ti dedichi esclusivamente alla guarigione,lasciando perdere tutto e cercando di sparire dalla circolazione.Ci resterà’ la curiosità’ della….strategia… Che hai in mente per carilo e cercheremo di farcene una ragione ma di fronte alla tua guarigione passa tutto in secondo piano,in fondo una banca,bmarche sei riuscito a rovinarla,adesso se non riesci anche con carilo non importa,la salute innanzitutto.Poi, se hai tempo e modo dicci quali sono questi imprenditori che avrebbero dato soldi e fiducia a te e che sono scappati di fronte a quelle due calzette di Tanoni e Merloni,magari li mandiamo a curare dal tuo stesso medico.Al posto tuo non mi augurerei di essere chiamato dalla magistratura,se accade porta ilL pigiama,lo spazzolino e le arance.Per concludere,ma quella a Gazzani e’ una intervista,un delirio incontrollato o una prova di scherzi a parte?YOUTUBE INTERVENTO GAZZANI ASSEMBLEA CARIMA, per non dimenticare MAI
Caro Egr. Sig. Nardini…..purtroppo quanto Lei asserisce è, secondo me, la sacrosanta verità!! Personaggi come il succitato “pasticcere” di Civitanova, qualche decina di anni orsono, sarebbero stati assunti al massimo con la mansione da …..”usciere”!! Sono, sempre purtroppo, d’accordo con il commento del bravo Renzo Serrani su altra pagina del giornale, il quale prospetta tempi lunghi perché le cose si sistemino in Banca Marche. Bisogna però fare giusta chiarezza e soprattutto mandare via persone di questa risma, di provata incapacità e assetati solo di “visibilità” mediatica. Mi auguro che per le migliaia di possessori di Obbligazioni, arrivino davvero notti più tranquille perché il loro problema è legato alla tranquillità del proprio futuro, non alle farneticazioni del sig. Gazzani & dei suoi compari, buoni solo a mandare a ramengo una delle “eccellenze” delle Marche!!