Banca Marche, Rivoluzione Civile:
“Perchè il sistema politico regionale tace?”

Il movimento attacca la maggioranza politica e denuncia il fallimento del Modello Marche

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banca_marcheBanca delle Marche sta attraversando una fase di trasformazione. Sono molti gli interrogativi che sorgono in merito alla situazione della banca (leggi l’articolo) che dovranno essere chiariti dai vertici. Intanto è attesa per il 25 febbraio prossimo l’approvazione della bozza del bilancio consuntivo 2012 di Banca Marche. L’esercizio finanziario, il primo in rosso nella storia dell’istituto di credito marchigiano, sarà discusso in consiglio di amministrazione nella seduta di lunedì 25, per essere poi presentato tra marzo e aprile all’assemblea dei soci. E’ quanto si apprende da fonti finanziarie, secondo le quali a stretto giro di posta sarà anche approvata la bozza di bilancio consolidato del gruppo bancario, che comprende oltre a Banca Marche anche la Cassa di Risparmio di Loreto spa, la Focus Gestioni Sgr Spa e Medioleasing spa.
Tra fine marzo e inizio aprile saranno pronti il nuovo piano industriale 2013-2015 dell’istituto, messo a punto con la consulenza della società Bain & Co., e il nuovo piano finanziario per il rilancio, quest’ultimo elaborato in collaborazione con Mediobanca. Nel cronoprogramma delle prossime settimane è attesa inoltre la nomina di un vicedirettore unico che affiancherà il Dg Luciano Goffi nel difficile compito di risistemate i conti della banca.

Dal comitato Rivoluzione Civile di Tolentino riceviamo:

«Da tempo l’istituto Banca Marche è in evidente difficoltà. La nostra preoccupazione è che da questa vicenda possa emergere una cattiva amministrazione e una gestione sbagliata degli affari della comunità che potrebbe avere gravi conseguenze con particolare riguardo ai 3.000 dipendenti dell’istituto, ai risparmiatori e a tutti quei cittadini e imprese che in questi mesi si sono visti negare fiducia e credito. Come forza politica difendiamo il diritto di chiederne conto e di vedere accertate le eventuali responsabilità. Già a settembre, la Banca d’Italia ha inflitto una multa di 208 mila euro ai membri del consiglio di amministrazione, del collegio sindacale e al direttore generale per “carenze nell’organizzazione e nei controlli interni”. Rivoluzione Civile, che ha già dedicato iniziative sul tema, si impegnerà a fornire all’opinione pubblica elementi di conoscenza, perché quello che sorprende, e crea più imbarazzo, è il silenzio del sistema politico regionale dal Pd al Pdl. Stiamo assistendo alla crisi del principale istituto bancario della regione, uno dei nostri principali motori di sviluppo, che per questo merita una seria analisi e assunzione di responsabilità. Quali soluzioni intendono proporre i partiti di maggioranza che, attraverso l’amministrazione degli enti locali e la gestione delle fondazioni che controllano Banca Marche, hanno dato prova di connivente disattenzione sulla governance dell’istituto? È questo il famoso “Modello Marche” che si vuole imporre in tutta la penisola? Le Marche vivono una profonda crisi che investe tutti i settori produttivi con numerose aziende fallite o che rischiano di fallire a causa della stretta creditizia. C’è da chiedersi come mai la politica marchigiana e le istituzioni locali, a partire dalla Regione Marche, siano così indifferenti».

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