di Marco Ricci
Dopo la Fondazione Carima (leggi l’articolo) anche le consorelle di Jesi e Pesaro potrebbero svalutare il proprio portafoglio di azioni Banca Marche che era stato mantenuto nel bilancio 2012 su valori antecedenti alla crisi dell’istituto di credito. La Fondazione di Jesi sarebbe infatti prossima ad agire in tal senso, svalutando di una percentuale al momento non definita le quasi 138 milioni di azione Banca Marche possedute. A confermarlo all’Ansa è stato lo stesso presidente Alfio Bassotti il quale, anche in vista del Cda della fondazione che dovrebbe svolgersi venerdì prossimo, non ha voluto aggiungere altri dettagli. Il patrimonio della Fondazione Carisj è quasi interamente concentrato in azioni e obbligazioni dell’istituto di credito, per un valore complessivo che nel 2012 ha toccato i 126 milioni di euro.
Anche Pesaro – che al pari di Macerata possiede il 22,51% del capitale della banca conferitaria – starebbe valutando come comportarsi, come ci ha dichiarato il presidente Sabbattini senza però voler aggiungere altro prima delle decisioni degli organi della fondazione. Appare comunque più che probabile che dopo questa fase di studio anche Pesaro possa seguire le orme calcate da Macerata già nel 2012 e non è da escludere una svalutazione anche di 50/60 milioni di euro. La fondazione di Pesaro possiede infatti quasi 287 milioni di azioni Banca Marche che nel bilancio 2012 hanno rappresentato il 69,20% del patrimonio complessivo, per un controvalore pari a circa 202 milioni di euro. Le azioni Banca Marche, sempre a bilancio 2012, erano caricate dalla Fondazione di Pesaro a 0.705 euro ciascuna, contro un valore attuale che oscilla oramai da qualche mese intorno ai 30 centesimi per azione.
Entro fine aprile in ogni caso le tre fondazioni dovranno andare all’approvazione dei bilanci e si immagina che nelle prossime settimane oltre alle intenzioni anche i numeri in gioco saranno più chiari. Fondazione Carima, ad esempio, ha già preso la decisione di svalutare ulteriormente le proprie azioni Banca Marche dopo la prima svalutazione del 15% messa già in atto nel bilancio nel 2012. L’istituzione di Via Crescimbeni non avrebbe però ancora deciso la percentuale esatta di questa nuova riduzione, anche se per il 2013 si attende un’ulteriore svalutazione che potrebbe attestarsi tra il 20% e il 30%. Se anche Pesaro e Jesi volessero utilizzare gli stessi parametri adottati da Macerata in questi due anni, la perdita complessiva di patrimonio per le tre fondazioni azioniste di Banca Marche potrebbe complessivamente aggirarsi sui 150 milioni di euro, sempre che basti.
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…magari avessero bruciato solo 150 milioni di euro , tutte e tre anno bruciato la bellezza di 3.500.000.000 di euro!!! e si tre miliardi e mezzo di euro , dal 2007 !!!non hanno salvato l’autonomia,non hanno salvato i posti di lavoro,non hanno salvato il territorio, non hanno salvato gli investimenti della fondazione, non hanno salvato la faccia, non hanno salvato le imprese, non hanno salvato una beata ……, l’unica cosa che hanno salvato e’ il loro culo, le loro poltrone, il loro stipendio, e si quello si che e’ salvo!!!!
ALLA FONDAZIONE CARISJ ED AL SIG. SINDACO DI JESI RIVOLGO L’APPELLO DI INIZIARE UN’AZIONE DI RESPONSABILITA’ SUL VECCHIO VERTICE DI BANCA MARCHE, DIRETTORE GENERALE BIANCONI IN CAPO, IL CUI COMPORTAMENTO PROFESSIONALE, MA NON SOLO, SUSCITA GRANDE PERPLESSITA’ .
IL SIG. SINDACO DI JESI SA CHE E’ IN GIOCO L’ONORE DELLA CITTA’ DI JESI, DELLA FONDAZIONE CARISJ MA ANCHE IL RICORDO DELL’ ONESTA’ – DELLA PROFESSIONALITA’ – DELLA GRANDE UMANITA’ DI UN ALTRO DIRETTORE GENERALE CHE FU INGIUSTAMENTE MESSO DA PARTE ( IN MALO MODO ) FORSE PROPRIO AL FINE DI LASCIARE IL POSTO AI MOLTI BIANCONI – PROFUMO – MUSSARI- ARMENISE E ASSOCIATI CHE HANNO PORTATO AL FALLIMENTO IL NOSTRO SISTEMA BANCARIO, BRUCIANDO UN PATRIMONIO DI MILIARDI DI EURO MESSO DA PARTE DA NUMEROSE GENERAZIONI DI ITALIANI.
Gazzani,Bassotti,Sabbatini grandi presidenti per grandi fondazioni e grandi svalutazioni.Poi un giorno qualcuno dovra’ spiegare alla collettivita’ come si conciliano concentrazioni di patrimonio( ed oggi di perdite) cosi’ ingenti investite in una banca con la logica naturale di una fondazione.Dopo l’approvazione di bilanci disastrosi e fallimentari qualcuno avra’ il buon gusto di dare le dimissioni?Le loro ambizioni e non solo quelle sono costate troppo…o no?..
Bassotti faccia le denunce oppure non è credibile…ma lo è mai stato?