di Marco Ricci
L’importante gruppo edilizio maceratese Gesuelli&Iorio Spa ha depositato stamattina al tribunale di Macerata un piano di ristrutturazione aziendale ex art.182-bis della legge fallimentare. Con l’accordo di sedici banche con le quali la spa intratteneva rapporti, tra cui Banca Marche. Oltre quaranta milioni di fatturato ai tempi d’oro, oltre quaranta dipendenti attualmente in cassa integrazione, circa un centinaio di aziende terziste nell’indotto, la crisi dell’edilizia a partire dal 2012 ha duramente colpito un gruppo che da oltre 32 anni opera non solo nelle Marche ma in tutt’Italia.
Secondo l’azienda il momento di crisi è dovuto al mancato incasso di opere realizzate in appalto concomitante con la stretta creditizia che ha riguardato principalmente il comparto edile. “Il mercato è completamente bloccato”, ci ha spiegato l’advisor legale del gruppo, l’avvocato Alberto Feliziani, “e non c’è alcun segno di ripresa.” Nonostante questo scenario il legale, marchigiano di nascita ma con studi a Roma e Milano, ha mostrato soddisfazione per il piano di ristrutturazione e salvataggio di cui è stato advisor assieme al ragionier Tiziano Brazzale.
“Con il concorso del management della S.p.A.e dei consulenti storici siamo riusciti ad avere oltre il 90% di adesioni intorno al piano di ristrutturazione da parte dei creditori, compresi gli istituti di credito fra cui Banca Marche”, ha spiegato, E qui, sulle esposizioni con l’istituto di credito marchigiano, l’avvocato Feliziani ha tenuto a fare delle precisazioni rispetto alle notizie di stampa apparse negli ultimi giorni, così come accaduto ieri da parte di Pietro Lanari (leggi qui). “L’esposizione effettiva della società con Banca Marche”, ha spiegato mostrando l’accordo di ristrutturazione del debito con l’istituto di credito, “è di soli 2.5 milioni di euro, per grandissima parte consistenti in un mutuo ipotecario su immobili finiti, e l’accordo raggiunto è una restituzione concordata temporalmente entro i limiti del piano stesso”.
L’advisor legale non si spiega perché fossero però emerse cifre intorno ai 30 milioni:“Sono cifre iperboliche e non rispondenti al vero. Nemmeno cumulando tutti i rapporti del gruppo si raggiungerebbe una tale cifra”.
Proprio in merito alle notizie su presunti contratti di leasing, i cui importi si aggirerebbero intorno ai 25 milioni di euro, l’advisor legale della Spa Gesuelli & Iorio ha precisato che “la somma è fuori da ogni realtà contabile”. Per poi proseguire: “ Si è lavorato, per un anno intero, con abnegazione ed umiltà, tenendo profili bassissimi e puntando sempre a due precisi obiettivi, peraltro corrispondenti. Salvataggio della S.p.A. e messa in sicurezza dei crediti vantati per assicurare la migliore soddisfazione dei fornitori. Determinante il concorso del ceto bancario che ha inteso aderire al piano “.
L’attività industriale della Gesuelli & Iorio SpA è sospesa dal 26 novembre dello scorso anno, in attesa degli esiti del piano di ristrutturazione che materialmente è stato presentato oggi. Circa il futuro dell’azienda, stante il permanere della crisi fortissima del comparto edilizio, non è da attendersi una ripresa a breve. “L’obiettivo per adesso è quello di onorare gli accordi del piano, almeno finché il piano stesso non sarà in fase di avanzata esecuzione e il mercato mostri segnali di ripresa. Concretamente si tratterà di incassare gli ingenti crediti che vanta la società verso terzi al fine di onorare puntualmente agli impegni assunti con i singoli accordi.” Il piano di ristrutturazione, oltre all’accordo con i creditori, dovrebbe riguardare anche possibili collocazioni sul mercato di aree edificabili ed immobili in portafoglio. “La predisposizione materiale del piano di ristrutturazione debitoria”, precisa il professionista, “è opera dello Studio Brazzale di Thiene-Vicenza, che da un anno ha in mano i conti dell’azienda e si è impegnato con successo alla predisposizione di una effettiva sostenibilità proporzionando ogni singola posizione in relazione al quantum debeatur rispetto alle reali potenzialità economico-finanziarie del piano nel suo complesso”.
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qualcuno gioca sporco con le cifre, qualcuno dentro la banca……..
Questa è la classica storia del muratore di Mogliano che dopo aver venduto tre appartamenti nella palazzina di fianco casa e costruito la fabbrichetta dell’amico scarpà di San Giusto pensa di essere diventato palazzinaro, si compra il macchinone e comincia a costruire in giro per l’Italia (Isola Blu,Lodo azzurro, Montedrago)…a mio avviso già la prima foto dell’articolo ti fa capire tutto…pensare di costruire un hotel di quel genere all’aeroporto di falconara ti fa dire che era meglio che rimaneva a Mogliano a rifare i pavimenti della casa della pensionata amica della madre…
@regionemarche.se il post provenisse da fonte istituzionale sarebbe grave fare affermazioni tali senza dare riscontri .Quasi certamente non è un istituzionale ma allora cosa si vuole dire? e i nomi di chi gioca sporco dentro BdM?
Sete carini….
Gli imprenditori non c’entrano,le fondazioni non sapevano,i dirigenti vittime di Bianconi,Bianconi vittima delle fandazioni che chiedevano dividendi alti,ma non e’ che alla fine la colpa del dissesto e’ di questi azionisti privati che sporchi speculatori avevano anche la strana pretesa di poter dire la loro?Tranquilli pero’ di questo passo( valore del titolo e quindi della banca 0,290 centesimi per azione) entro poco non ci saranno piu’ ne’ gli azionisti ne’ il valore della banca.Basta non avere fretta e sopratutto non prendere nessuna iniziativa su questo fronte( MESSAGGIO RIVOLTO A GOFFI,COMMISSARI,FONDAZIONI AZIONISTE( nel caso l’avessero dimenticato)AZIONISTI PRIVATI E LE DEFUNTE E DISCRETE ASSOCIAZIONI AZIONISTI PRIVATI( di cui si ricorda…boh..)