di Marco Ricci
Attraverso un comunicato stampa nella giornata di oggi sono tornate a farsi sentire le rappresentanze sindacali in merito alla crisi di Banca delle Marche. A parlare è stata la “Fisac Cgil Banca Marche” che con toni piuttosto perentori ha attaccato le tre Fondazioni che detengono attualmente la maggioranza dell’istituto di credito jesino e il loro operato. A parere della Fisac Cgil si sta consumando una “lotta intestina tra le Fondazioni” che non terrebbe conto “del futuro dell’istituto di credito, delle famiglie, delle aziende e dei lavoratori. Una situazione che “cominciata come un dramma e divenuta tragedia sembra oggi delinearsi sempre più come una farsa.”
La Cgil, oltre a spronare la politica e le amministrazioni, è molto dura anche in merito allo slittamento della nomina del Presidente di Bdm per la presa di tempo e le rassicurazioni chieste dal banchiere comasco, neo eletto in Cda, Rainer Stefano Masera. Sempre attraverso il comunicato, con lo scopo “di proteggere i lavoratori di Banca delle Marche e le loro famiglie”, il sindacato si dice pronto all’immediata proclamazione di uno sciopero, oltre all’organizzazione di una grande manifestazione a Roma, Pesaro, Jesi e Macerata, queste ultime tre, come sappiamo, sedi delle principali Fondazioni azioniste.
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Di seguito il comunicato completo della Fisac Cgil Banca Marche:
Fisac Cgil Banca Marche: “C’è in gioco il futuro di tremila famiglie e per questo siamo pronti allo Sciopero”
Leggendo quello che è accaduto nei giorni scorsi con la Assemblea dei Soci di Banca Marche e le successive riunioni del CdA e delle Fondazioni ci accorgiamo ancora una volta che la realtà corre più veloce del pensiero.
Non c’è più tempo da perdere, dobbiamo fermare quella che continua a mostrarsi come una lotta intestina tra le Fondazioni proprietarie che non sembra tenere conto del futuro dell’istituto di credito, delle famiglie, delle aziende e dei lavoratori, che anzi potrebbero essere le vittime di questa che, cominciata come una dramma e divenuta una tragedia,sembra oggi delinearsi sempre più come una farsa.
Dopo le divisioni manifestatesi in tutti questi mesi di difficoltà per il nostro istituto di credito, Banca Marche non ha ancora un presidente. Occorre arrivare a una nomina autorevole e condivisa subito. Non c’è ancora un piano industriale condiviso coi Sindacati, nonostante avessimo dato la nostra disponibilità a discuterne in modo forte, leale, costruttivo e progettuale perché Noi, al contrario di altri, Crediamo veramente in Banca Marche.
Ora occorre che Regione, Province e Comuni si muovano all’unisono, al nostro fianco, perché in ballo c’è la tenuta economica e sociale di questo territorio e bisogna assolutamente salvare questo patrimonio comune regionale che, seppur gestito da pochi, è di tutta la comunità. Ogni iniziativa istituzionale politica e sociale che chieda di fare chiarezza e affermi di avere in cuore il futuro dei dipendenti e delle loro famiglie, oltreché del territorio, sarà da Noi apprezzata, sostenuta e accompagnata; è tempo di muoversi per salvare il presente e il futuro della Banca e dei Lavoratori attuali e dei giovani colleghi a tempo determinato. Dobbiamo proteggere tremila lavoratori e le loro famiglie dagli effetti di decisioni prese ieri e oggi, che scarichino sui dipendenti il loro peso e per le quali non abbiamo ancora visto alcuna assunzione di precise responsabilità.
Dobbiamo fermarli e siamo pronti alla proclamazione immediata di uno sciopero e non solo, di una grande manifestazione a Jesi, a Pesaro, a Macerata e a Roma e a presidiare le sedi delle Fondazioni perché è dalla loro coesione, dalla loro azione che oggi più che mai dipende il nostro futuro e per questo lotteremo, per difendere davvero la nostra banca, tutti i nostri territori, il nostro lavoro e le nostre famiglie.
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…se vi svegliavate prima, ma siccome faceva comodo a tutti stare zitti…………
“Arrivano i nostri a cavallo d’un caval”
http://www.youtube.com/watch?v=0GsfkRN6ufw
Ma perché non andate a manifestare direttamente sotto casa di coloro che si sono succeduti nelle comode inutili – la loro inutilità è dimostrata chiaramente dalla situazione della quale nessuno s’era accorto – poltrone dei vari CDA COLLEGI SINDACALI FONDAZIONI DIRIGENZE VARIE. Una riflessione: ma costoro, e voglio aggiungerci anche i sindacati, hanno ancora la faccia di parlare. Ma cosa hanno fatto in tutti questi anni. E due tre mesi prima che scoppiasse il caso come facevano ad asserire che tutto andava a gonfie vele con un direttore generale superlodato ed invidiabile? Intanto se ne vadano (hanno ampiamente dimostrato la loro inutilità) e restituiscano i compensi (dalla TRECCANI: ricompensa in denaro, somma che si dà come retribuzione o gratifica per opera prestata, per lavoro eseguito, per vantaggio ottenuto; quindi spesso equivalente generico di rimunerazione, stipendio, salario…) perché sia l’opera prestata che il lavoro eseguito parlano da soli. Per quanto riguarda il vantaggio ottenuto, poi, è meglio soprassedere. Ah, certamente al direttore generale liquidato (è proprio il caso di utilizzare questo termine se sono vere le notizie su spropositate cifre corrisposte ecc ecc) sarà stato richiesto un risarcimento vista la situazione; e magari anche a chi lo ha “scelto”. So che quanto scritto non serve a niente. Un semplice inutile sfogo. Almeno questo.