Indagine su Banca Marche, la procura dorica ha aperto un fascicolo affidando le indagini alla Guardia di finanza di Ancona. Al momento non ci sono indagati e si tratta di una indagine ispettiva contabile a 360 gradi sulla gestione dell’istituto, che in un anno ha accumulato perdite per circa 800 milioni di euro. I finanzieri hanno acquisito documentazione contabile riguardante il 2011 e il 2012.
E’ partita lo scorso maggio l’indagine su Banca delle Marche. All’indomani dei due esposti che, come anticipato da Cronache Maceratesi (leggi l’articolo), l’attuale dirigenza di BdM (che dal 30 agosto Bankitalia ha messo in gestione provvisoria) aveva presentato alla magistratura sulle posizioni dubbie di 16 clienti, prevalentemente imprese edili e beneficiari di crediti e leasing, per operazioni che avrebbero compromesso i conti della banca, rendendo necessari ingenti accantonamenti su crediti deteriorati nel bilancio consolidato 2012 di Gruppo (chiuso a -527 mln di euro). Da quanto si è appreso però, gli accertamenti delle Fiamme gialle non riguardano soltanto le posizioni segnalate ma tutta la situazione contabile dell’istituto di credito. Il procuratore capo di Ancona, Elisabetta Melotti, ha deciso di vederci chiaro su Banca Marche, affidando al Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, diretto dal colonnello Gianluca Filippi, l’incarico di svolgere indagini sulla gestione caratteristica della banca. E i finanzieri, attraverso l’acquisizione di documentazione contabile, stanno verificando se vi siano ipotesi di reato. Banca Marche dalla scorsa settimana è commissariata e sarà guidata, per almeno un paio di mesi, dai due commissari nominati dalla vigilanza: Giuseppe Feliziani e Federico Terrinoni. La gestione provvisoria è scattata dopo l’approvazione del bilancio semestrale di Banca Marche, che si è chiuso con una perdita di 232 milioni di euro e rettifiche dei crediti per 451,8 milioni, portando il patrimonio della banca sotto il minimo consentito dell’8% dell’attivo. Nei mesi scorsi una delle tre Fondazioni bancarie che ad oggi controllano BdM, la Fondazione Carima, aveva proposto un’azione di responsabilità e risarcitoria nei confronti degli amministratori di Banca Marche in carica al 31 dicembre 2011, in particolare dell’ex direttore generale Massimo Bianconi e del vecchio management, ma la proposta era stata respinta dall’assemblea dei soci.
(redazione CM)
(servizio aggiornato 19,45)
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Finito il lungo sonno finalmente Marlowe indaga….
ERA ORA FINALMENTE !!!!!!!!!!!!!!!!
GRAZIE , PROCURA e Guardia di Finanza ,!!!!!!!!!!!!
FINALMENTE!!!!!! Ora speriamo si riesca a fare luce sulle responsabilità, che al dire il vero non dovrebbe essere difficile individuare. Basta vedre le cose che in banca conosciamo tutti: i benefit dei dirigenti dati sul raggiungimento di obiettivi falsificati (guardare le auto , i rimborsi spese ecc:); i finanziamenti concessi ad aziende amiche che poi magari si sdebitavano nei confronti di chi magnanimamente elargiva; verifica del fondo immobiliare che ha acquisito l’intero patrimonio immobiliare della banca(guardare i componenti del consiglio! ). BASTA CERCARE CON LA VOLONTA’ DI TROVARE !!!! SIAMO INDIGNATI E VOGLIAMO CHE MANAGEMENT ED AMMINISTRATORI SE COLPEVOLI O SEMPLICEMENTE INCAPACI PAGHINO PER QUESTO DISASTRO!!!!
Ma quali ipotesi di reato o indagati, tanto finirà come sempre, tutto regolare, tutto avallato dai soliti amici di merenna con il motto oggi a te domani a me……quindi come sempre pagheranno i soliti piccoli Azionisti & Pantalone !!!!!
Finalmente si sono mosse Magistratura e Guardia di Finanza: mi auguro che vengano colpiti i reali responsabili e che il tutto con finisca, more solito, con un nulla di fatto. Chi più o meno non ha capito nulla della situazione per incapacità o per disonestà, deve pagare le conseguenze penalmente e soprattutto (considerata la grettezza di tali individui) patrimonialmente. Mi auguro inoltre che NESSUNO si dimentichi che dietro all’Istituto ci sono circa 3000 dipendenti con relative famiglie che vivono con lo stipendio che Banca Marche corrisponde loro e che si sono guadagnati CON L’ONESTA’E LA PROFESSIONALITÀ CHE (LORO SI!!!!) DA SEMPRE LI CONTRADDISTINGUE. Una volta garantito il loro futuro e fatta piazza pulita dei porci che ancora sono dentro, che si alzino pure le forche per chi le merita.
Intervento della Procura dovuto ma ho un presentimento su come andranno a finire le cose (in una bolla di sapone):
a. le cause di dissesto della banca sono un combinato disposto perfetto tra mala gestione fraudolenta, miopia ed insipienza direzionale (soprattutto da parte degli organi di indirizzo e controllo – Fondazioni -);
b. le sostanze di quelli che si sono ingrassati con questa situazione riposano placidamente in qualche paradiso fiscale oppure sotto le mentite spoglie di qualche prestanome;
c. l’unica consolazione per i proprietari della banca (ovvero il famoso “Territorio” con il quale si sono sciacquati la bocca gli stessi artefici del disastro) sarebbe quella di vedere qualchuno “al gabbio”. Ma l’ipotesi è remota in questo disgraziato paese, soprattutto quando si tratta di reati finanziari;
d. l’unica cosa a questo punto che ci si aspetta, visto che tutto è perduto, è una TABULA RASA, di tutti gli organi delle Fondazioni. Ma siamo al punto di partenza: quali sono i soci che dovrebbero accompagnare alla porta oppure, più prosaicamente, dare un calcio in culo a Consigli di Amministrazione, Collegie Sindacali, Organi di Indirizzo e compagnie cantanti?
d. L
Era ora!!!!
Molti anni anni fa De Benedetti disse:”Il controllo delle fondazioni sulle banche finirà, quando la cattiva gestione delle banche esaurirà il patrimonio delle fondazioni”.
Per chi volesse oggi ho ascoltato un approfondimento su Radio24. Il link è http://www.radio24.ilsole24ore.com/player.php?channel=2&date=2013-09-02 e se ne parla fondamentalmente dal 34° minuto.
Qualcuno di voi CREDE VERAMENTE che questa indagine dia il via ad un’azione di “pulizia ” del settore BANCARIO???
Il sole 24 ore di oggi riporta un articolo che sostanzialmente ricalca nella cronaca quanto esposto da CM.
Ma aggiunge:
“Fin qui la cronaca, resta sullo sfondo la situazione di grave crisi della banca. E soprattutto l’entità della pulizia di bilancio. Ancora pochi mesi fa la direzione generale rassicurava via web i clienti che «con la chiusura del bilancio 2012 – che come è noto ha esposto una perdita consolidata di 527 milioni – la Banca ha realizzato un’operazione di totale chiarezza sui propri conti». E poi arrivata a fine agosto la semestrale 2013 che ha evidenziato non solo una perdita ulteriore per 232 milioni, ma soprattutto il fatto che i crediti deteriorati sono aumentati nel semestre del 15% giungendo, spiega la stessa banca, a rappresentare il 24% del totale dei crediti dell’istituto contro il 19,7% di fine 2012. Un record assoluto quello di avere ben un quarto dei propri crediti considerati malati e di dubbio recupero. Certo va detto che la banca ha alzato abbondantemente le coperture e gli accantonamenti e che queste sono all’origine delle nuove perdite. Ma è il ritmo con cui cresco- no i nuovi crediti a rischio a essere preoccupante per il futuro. C’è da capitalizzare urgentemente la banca per almeno 400 milioni dato che il Tier i è sceso al 4,3%, la metà del livello dovuto. E c’è la cordata di imprenditori locali che promette di non sfilarsi e anzi di essere disposta a iniettare il denaro. Tutto dipenderà però dalla fine della corsa dei nuovi crediti a rischio e dalle condizioni di prezzo della sottoscrizione del nuovo aumento. Va ricordato che solo nel marzo del 2012 la banca aveva già fatto un aumento di capitale per 185 milioni a un prezzo per azione di 0,85. Soldi più che bruciati dalle perdite per oltre 750 milioni cumulate da allora