di Alessandra Pierini
Banca delle Marche risponderà alle tante domande emerse in queste settimane su Cronache Maceratesi il prossimo 8 marzo, durante la conferenza stampa successiva alla presentazione del bilancio, il primo in rosso nella storia dell’istituto. Al momento non è ancora possibile stabilire a quanto ammonteranno le perdite ma superano i 300 milioni di euro. Mentre i vertici dell’azienda si interrogano, anche rapportandosi continuamente con Bankitalia, i cui ispettori sono ancora all’interno della banca e vi resteranno probabilmente ancora a lungo, sulle soluzioni da proporre in questa fase difficile e intanto che la proprietà dibatte su possibili soluzioni per l’apporto di nuovi capitali, i sindacati, pur nel continuo confronto dialettico che li vede spesso schierati su posizioni differenti, concordano sulla richiesta di accertare le responsabilità (leggi l’articolo).
Nei giorni scorsi la segreteria di Dircredito Banca Marche ha precisato le sue posizioni e richieste in una lunga lettera al presidente Lauro Costa e al direttore Luciano Goffi, esprimendo delle perplessità sulla situazione. In particolare il sindacato fa leva sulle modalità di gestione delle figure manageriali, sulle divergenze interne al CdA, sul ruolo delle Fondazioni
La sigla sindacale ripercorre gli aggiustamenti fatti quando con “tempismo elvetico” è arrivata l’ispezione della vigilanza di Bankitalia che ha trovato tutti al lavoro ma anche “comportato un certo stallo nell’operatività, dovuto alla necessità di dare tempestive risposte alle domande poste dalla Banca d’Italia nonchè alle difficoltà di trovare, in CdA una sintesi unitaria sulle conseguenti scelte da assumere». In particolare nella lettera si sottolinea la posizione del Capo Area Crediti: “Premesso che la nostra realtà non è mai stata ostile a colleghi assunti dall’esterno, è indispensabile che il Capo Area Crediti si sforzi di integrarsi con la struttura e, soprattutto, dialoghi con la rete in modo paritetico e sistematico, evitando atteggiamenti autoritari estranei alla migliore tradizione aziendale”.

La sede centrale della Banca delle Marche a Macerata
Dircredito punta il dito anche sul Consiglio di Amministrazione che “fa trapelare contrasti, disallineamenti, provocazioni reciproche” e ancora “le divergenze interne al CdA devono essere appianate considerando con obiettività e onestà intellettuale gli errori fatti dalla precedente gestione e negli ultimi mesi. I consiglieri che non riuscissero a confrontarsi dovrebbero valutare di fare un passo indietro” e sulla comunicazione “le notizie non confermate ma spesso non sconfessate destabilizzano i dipendenti e le loro famiglie, provocano domande e talvolta perfino la derisione di molti clienti e concorrenti”.
Il sindacato si rivolge anche alle Fondazioni “da cui fino ad oggi sono promanati gli Amministratori e chiediamo che venga loro chiesto di fare la loro parte nella costruzione del futuro».
Non mancano poi le misure auspicate per il rilancio: una struttura rinnovata, motivata e competente “in grado di rilanciare la banca dandole nuova forza competitiva e valori anche etici”, il riposizionamento e la crescita dal basso dei quadri aziendali ” e non con il ricorso più o meno pilotato, superficiale e di comodo a figure esterne, pericolose e strumentali sono anche le pressioni di certe sigle sindacali che chiedono che i posti di vice Direzione Generale vengano occupati da figure di loro riferimento, per finire figure eccellenti ad ogni livello “la cui autonomia non sia più condizionata, come accaduto in questi anni, a suon di promozioni e assegni ad personam”.
Duro l’appello del sindacato: “Non è più accettabile che si creino nuove (e vecchie figure), ben pagate, con nuovi incarichi, nuove consulenze, nuove belle auto, a spese di chi ha sempre lavorato “a testa bassa” e dei giovani precari”.
Dircredito pone 10 domande per le quali si chiedono risposte chiare e precise:
1- La figura di Vice Direttore generale sarà assegnata a una o due figure esterne? Tra l’altro sono fondati i reiterati rumors sull’arrivo del VDG di Centrobanca (già di conoscenza aziendale)?
2- I nuovi ingressi proseguiranno ancora e in quale misura? Siamo sicuri che in questo momento ci siano sul mercato tutte quelle eccellenze di cui avremmo bisogno? Possiamo contare che l’eventuale selezione di figure esterne non sia pilotata per sistemare il solito marchigiano che lavora fuori sede e non vede l’ora di tornare a casa, ma sia invece condotta con criteri obiettivi e finalizzata ad assumere le eccellenze di cui non disponiamo?
3 – E’ veritiera la notizia di una lista di prescrizione di 13, 16 attuali dirigenti da radiare?
4- E’ davvero da escludersi la chiusura di alcune filiali, la riduzione dei presidi territoriali e la presenza di oltre 1400 esuberi?
5 -E’ vero e quale obiettivo potrebbe avere la creazione di un nuovo sindacato autonomo e autoctono di riferimento del mondo pesarese? si racconta che l’ex vice direttore generale neo-pensionato, in procinto di lasciare l’azienda, avrebbe svolto un’intensa attività per far iscrivere a questa nuova organizzazione i colleghi assegnati alle strutture a lui sottoposte e che emissari avrebbero proseguito quest’opera nella rete dellaa provincia di Pesaro Urbino e dell’Emilia Romagna con spontanee assemblee del personale svolte in orario di lavoro, riferendo di godere dell’appoggio – ma si stenta a crederlo – di un presidente di Fondazione e che il segretario in pectore della nuova organizzazione sindacale sarebbe addirittura l’attuale Capo Area Risorse Umane)
6- La presidenza e il CdA come pensano di gestire i contraccolpi di un bilancio che sarà pesantemente in rosso) Aumento di capitale sì o no, e con chi?
7- Quanto è costato alla Banca il saluto dato ai Vice Direttori Generali?
8- Quanto si dovrà ancora attendere per conoscere quale sarà la definitiva riorganizzazione del processo creditizio e che ne sarà degli attuali Servizi Crediti Periferici?
9- Quanto bisogna aspettare per avere un efficace rinnovamento della struttura aziendale e una chiara, realistica ed efficace politica commerciale di rilancio della Banca?
10- Chi sarà preposto al controllo della comunicazione interna ed esterna così da evitare il proliferare di notizie dannose per la banca?
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Cos’altro aggiungere all’articolo? Nulla !!! Sono proprio curioso di ascoltare la reladione di bilancio, sono convinto che in ogni caso ci stupiranno con effetti speciali!!!
Verra utilizzato il bilancio creativo??
…cmq l’articolo mi ha sollevato piu’ dubbi di quelli che avevo!!!!!
Interessanti le domande poste dal sindacato dei dirigenti.
Peccato che sono giunte fuori tempo massimo…
Dove eravate mentre si compivano i disastri? Visto il vs. elevato inquadramento non potete dire che non sapevate…. diciamo che non era conveniente esporsi in tempi precedenti.
Quindi se non era conveniente farlo prima ora la decenza vuole che stiate almeno in silenzio.
Torno in argomento non solo per complimentarmi pubblicamente con la brava Alessandra Pierini per la esaustiva e approfondita disamina ( a piu’ puntate !! ) sulle vicende che interessano oramai da diverso ( troppo ?!?!) tempo la BdM, ma per commentare quanto sopra riportato.
Entrando nel merito dell’articolo vorrei dire che ben venga la differita conferenza stampa, che unitamente ai dati di bilancio della pregressa stagione economica, paleserà a clienti, azionisti, dipendenti, r.a.s., e non ultime le istituzioni, il nuovo piano di sviluppo e di budget per gli anni a venire.
Commentando poi le parole del sindacato non penso assolutamente che la derisione da parte della concorrenza sia davvero stata la manifestazione principale espressa, e ciò perché a mio avviso gli episodi della vicenda BdM sono piuttosto da valutare con la dovuta attenzione e professionalità: la concorrenza puo’ avere sicuramente “cavalcato la tigre” ed accolto clienti sfiduciati e preoccupati presso i propri sportelli offrendo i propri servizi, ma non credo davvero che nessuno degli addetti ai lavori possa deridere quanto capita ad altri colleghi del settore: parliamo di concorrenza, non di cinismo !!!
Aspettiamo poi tutti molto ansiosamente risposte alle 10 domande del sindacato, mettendo pero’ al primo posto efficaci proposte sulla continuita’ della relazione con la clientela, un’Area Crediti che sappia gestire i flussi di credito verso aziende locali profittevoli e sostenibili nel tempo, e ultimo, ma non per questo meno importante, il mantenimento dei livelli di servizio alla clientela con adeguati livelli occupazionali.
Ripeto, come ho avuto modo di esprimere in altri post, a mio avviso la banca e’ sistemica per l’economia della nostra città e del nostro territorio, quindi ci auguriamo che il CdA in primis e Fondazioni sappiano tracciare una nuova via, fattiva e rigorosa.
Mi viene da pensare infatti che l’ Autorità di Vigilanza, il mondo esterno e la pubblica opinione si aspetteranno infatti un livello di diligenza ben superiore al passato. Pertanto, sia che i nuovi manager vengano scelti all’interno o all’esterno, si dovranno adottare nuovi modelli di comportamento, corretti ed adeguati, dal momento che ciò che in passato poteva essere stato considerato un approccio quanto meno non “perfetto”, ma sicuramente da condannare per superficialità e/o pressappochismo, domani, se reiterati, verranno sicuramente letti come negligenti.
Quello sui controlli e sulla conformità alle regole è un punto di attenzione propedeutico al concetto più ampio di qualità di un Istituto, perché e’ mia ferma convinzione che qualità e crescita vanno di pari passo.
E questo serve non solo a Banca Marche, ma a tutto il sistema bancario italiano.
“ Interessanti le domande poste dal sindacato dei dirigenti. Peccato che sono giunte fuori tempo massimo… Dove eravate mentre si compivano i disastri? Visto il vs. elevato inquadramento non potete dire che non sapevate…. diciamo che non era conveniente esporsi in tempi precedenti. Quindi se non era conveniente farlo prima ora la decenza vuole che stiate almeno in silenzio. “
Riporto esattamente il commento di ciclista perché risponde completamente al mio pensiero; aggiungerei solo che decenza vorrebbe che, prima del silenzio, venisse anche un minimo di autocritica.
Al decalogo di domande ne aggiungerei una ulteriore: come mai nell’estate 2011, quando come ora sappiamo Banca d’Italia aveva già caldamente richiesto un cambio di rotta, è stato possibile riconfermare il Direttore e un il Vice Direttore pensionato la cui attività tanto preoccupa l’autore della lettera, senza un minimo cenno di perplessità da parte di nessuno, compreso chi oggi fa tante domande? E’ troppo facile stare ‘al caldo’ sfruttando posizioni di rendita e ora che l’aria sta cambiando si chiede di essere ascoltati magari alzando la voce con argomentazioni anche condivisibili. La speranza è che quanto accaduto risvegli in tanti il bisogno di fornire il proprio contributo anche critico sempre e comunque, soprattutto nel momento in cui i fatti lo richiedono.
@gabriele : voto verde……