di Marco Ricci
Il legale della Fondazione Carima ha relazionato nel pomeriggio davanti al consiglio di amministrazione e all’organo di indirizzo in merito all’azione di responsabilità che l’istituzione maceratese intenderebbe promuovere non solo nei confronti della società di revisione (leggi qui) ma anche nei confronti degli organi di amministrazione e controllo di Banca Marche. Questo anche alla luce dei verbali ispettivi di Banca d’Italia che evidenziano in più di un punto importanti rilievi nei confronti degli ex-consiglieri, degli ex-dirigenti e degli ex-sindaci dell’istituto di credito.
Da quanto hanno riportato diversi componenti degli organi della Fondazione al termine dell’incontro, vi sarebbe unanimità nel conferire allo studio legale milanese il mandato di percorrere ogni strada possibile per rivalersi legalmente delle perdite patrimoniali subite a causa di una non corretta gestione dell’istituto di credito. Dopo aver ascoltato la relazione del legale, diversi componenti degli organi della Fondazione avrebbero inoltre chiesto lumi su aspetti puntuali delle possibili responsabilità e sulla fattibilità tecnico-giuridica di una rivalsa patrimoniale che l’istituzione maceratese sembra più che mai intenzionata a perseguire.
Di certo, da quanto si è appreso, la Fondazione Carima punterà in primis il dito contro la società di revisione, la PricewaterhouseCoopers. Che non solo ha certificato gli ultimi bilanci di Banca Marche ma sui cui dati venne deciso, al pari di tanti piccoli azionisti, di sottoscrivere tra il 2011 e il 2012 l’ultimo aumento di capitale. Tecnicamente più complessa sembrebbe essere l’azione nei confronti dei passati Cda e degli ex sindaci dell’istituto. Ma la volontà di proseguire in questa direzione – pur nel silenzio del presidente Gazzani che al termine della riunione ha preferito non rilasciare dichiarazioni – è trapelata da diversi componenti degli organi della Fondazione. “Il collegio sindacale”, ci ha detto uno dei membri del Cda, “è un organo preposto al controllo. Che se avesse correttamente funzionato non si sarebbe potuto non accorgere di quanto stava accadendo in Banca Marche.”
Perplessità e dubbi sarebbero emersi nelle parole dei consiglieri anche nei confronti dell’ispezione della Vigilanza di Banca d’Italia che nel 2010 non rilevò criticità tali da lasciare immaginare l’evolversi della situazione fino al punto attuale. L’ispezione, lo ricordiamo, terminò con sanzioni piuttosto esigue nei confronti di Massimo Bianconi e dei membri dell’allora Cda. Una perplessita che in diverse occasione, non solo a Macerata, è emersa nelle parole di molti. Anche perché i risultati di quella ispezione sono spesso stati utilizzati per minimizzare lo stato reale dell’istituto di credito.
Simile scetticismo sarebbe trapelato anche in merito alla volontà degli attuali commissari Feliziani e Terrinoni nel perseguire un’azione di responsabilità nei confronti della passata dirigenza e dei vecchi amministratori della banca. Sebbene questa non sembri essere un’accusa ad personam, la considerazione rivelerebbe la preoccupazione che tutta la vicenda Banca Marche possa essere in qualche modo sepolta sotto la cenere. Immaginando in particolare che i futuri azionisti di controllo di Banca Marche, una volta andato a buon fine l’aumento di capitale, potrebbero non avere alcun interesse nel perseguire le responsabilità passate. Dunque la speranza che siano gli stessi commissari, sulla base anche dei poteri loro conferiti dal Testo Unico Bancario, a mettere sotto azione di responsabilità chi fosse eventualmente concausa del dissesto dell’istituto di credito.
Nel frattempo la Procura della Repubblica di Ancona, dopo aver iscritto nove nomi del registro degli indagati, starebbe ascoltando diverse persone, tra cui ex-dirigenti di Medioleasing. Non si sa bene a quale titolo, probabilmente come persone informate sui fatti, in diversi sarebbero stati infatti chiamati in Procura e molti sarebbero gli avvocati legati all’inchiesta che cominciano a intravedersi al terzo piano del palazzo di giustizia di Ancona. E’ noto che il nucleo provinciale delle Fiamme Gialle ha effettuato in passato il sequestro di molta documentazione proveniente dalla sede centrale di Banca Marche. L’impressione dunque che si ha – pur nello strettissimo riserbo nel quale sono condotte le indagini – è che l’attività del nucleo provinciale della Guardia di Finanza e della Procura della Repubblica sia piuttosto intensa e testimoniata da questo via vai al palazzo di giustizia. Non è dunque da escludere che in tempi non troppo lontani possano venire emessi i primi avvisi di garanzia. Ricordiamo a questo proposito che il fascicolo aperto dalla Procura (leggi qui) riguarda reati plumiri contro il patrimonio e svariati reati societari.
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ma secondo voi gazzani da che parte sta?
Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto…
chi ha dato, ha dato, ha dato…
scurdámmoce ‘o ppassato,
simmo ‘e Napule paisá!…
«Lui chi è? Lui chi è?
E loro, dico loro, chi sono?»
( da Renato Zero, Triangolo, https://www.youtube.com/watch?v=Ej9__NTLgAc )
uno mediamente intelligente lo capisce
Dopo il cambio della Dirigenza e lo scioglimento degli organi della Banca Marche (cda e sindaci) per una pulizia integrale si dovrebbe fare la stessa cosa con al Dirigenza e gli organi di tutte le Fondazioni.
A parer mio è un’infamia ed un incentivo a violare le leggi non applicare con tutti il principio per il quale chi sbaglia paga,soprattutto se questo avviene riguardo a soggetti socialmente rilevanti.Quindi,ben si comporta la Foandazione Carima se propone azione di responsabilità nei confronti di quanti hanno concorso per qualsiasi motivo al disastro di BM.L’Italia va a fondo se non si sbarra energicamente la strada a disonesti o incompetenti,sempre più numerosi.Giovanni Bonfili.
legali litigiosi se ne trovano in quantità ma quante possibilità ha questo legale di dimostrare la relazione tra il danno procurato e i comportamenti specifici dei vari soggetti? pare che gli incaricati della banca non ne abbiano trovato per quanto riguarda i revisori ma sui dirigenti…sembra di capire dall’articolo che si voglia andare anche contro la banca d’Italia che nel 2010 non ha detto praticamente nulla…. quindi o si dimostra che la banca d’Italia ha sbagliato oppure come si fa ad accusare gli altri?? cioè, non vorrei essere frainteso ma se l’Autorità di vigilanza non ha riscontrato evidenti anomalie pur verificando la banca nel suo complesso, come facevano a riscontrarle gli altri soggetti deputati a specifici controlli?? ovvio che il nome altisonante sbattuto in prima pagina infervora gli animi della fondazione ma le concrete possibilità di successo quali sono??e poi pare assurdo che si vada dritti su chi doveva controllare il bilancio e non su chi ha assunto i rischi e gestito la banca a suo uso e consumo e su chi, parte del tessuto economico del territorio, non ha vigilato…
@fede cesarini E se fossero girate mazzette varrebbe lo stesso ragionamento?
Credo che al di la’ di tutto qualsiasi iniziativa tesa a fare chiarezza,punire i responsabili( chiunque essi siano,banca d’italia compresa) e perche’ no finalizzata almeno ad un tentativo di recupero del maltolto vada elogiato.Per cui ben venga l’iniziativa di Gazzani e della fondazione,sempre che non resti un bel proclama e sia seguito da fatti concreti.Detto cio’ gli stessi non possono pensare di ripulire la loro coscienza e di sentirsi esonerati da responsabilita’ oggettive date dal ruolo stesso da loro ricoperto.Vale per loro lo stesso proncipio della legge,CHE NON AMMETTE IGNORANZA.Nel frattempo una buona notizia a chi fosse interessato: da dicembre il titolo banca marche avra’ contrattazione MENSILE E non piu’ settimanale.Meditate gente…meditate…
In questi giorni mi è arrivato l’ultimo numero di “Prima Pagina”, la patinata rivista di Banca Marche. Vista la disastrosa situazione economica in cui è stata portata la nostra banca, perché non si cominciano a risparmiare i soldi necessari per la rivista?