Banca Marche, l’ex presidente Costa
“Ho lasciato con l’istituto in sicurezza”

LE DIMISSIONI - "Decisione comunicata da mesi a Bankitalia, vogliamo dare un'immagine pulita e di concretezza"

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Lauro Costa

Lauro Costa

“Da mesi avevamo comunicato a Bankitalia la decisione di andarcene, ma ci siamo dimessi quando abbiamo ritenuto di aver portato a termine la missione di mettere in sicurezza la banca”. Una generazione di amministratori che dopo 20 anni lascia Banca Marche per “favorire il ricambio all’interno del cda” e “ridare alla Banca un’immagine pulita e di concretezza”.

Così l’ex presidente Lauro Costa ha spiegato all’Ansa le ragioni delle dimissioni rassegnate il 24 aprile (leggi l’articolo). La decisione dopo mesi difficili per l’istituto di credito, con un bilancio 2012 che registra una perdita d’esercizio di 518 milioni, il varo di un piano industriale 2013-2016 contraddistinto dal contenimento di costi e impieghi, e l’esigenza di ripatrimonializzare con un aumento di capitale di 250 milioni.

Dimissioni personali, ha rimarcato Costa, e non “per effetto di pressioni esterne o interne al cda, ma maturate da almeno 4 mesi, quando è emersa la necessità di aumentare fortemente gli accantonamenti, visto il deteriorarsi della crisi economica nelle Marche in particolare nel settore immobiliare. Dopo 6 anni alla guida della Banca, ci siamo fatti carico della situazione, mettendoci la faccia e con spirito di servizio. Abbiamo dimostrato nei fatti di aver portato la soluzione per il futuro“.

“Le mie dimissioni – ha aggiunto Ambrosini – le avevo già presentate a gennaio alla Fondazione Caripesaro di cui sono espressione, a marzo anche in forma scritta. Quanto ho ritenuto di aver compiuto il necessario percorso, spontaneamente me ne sono andato”.

All’assemblea del prossimo 30 aprile, che si annuncia infuocata sia per l’approvazione del bilancio 2012 che per l’azione di responsabilità presentate dalla Fondazione Carima (una dei tre soci di maggioranza) verso amministratori e management in carica al 31 dicembre 2011, Costa e Ambrosini assisteranno “da semplici soci”, ma hanno confermato che verranno presentate agli azionisti le risultanze dello studio legale Bonelli Erede Pappalardo di Milano, incaricato dalla Banca di verificare l’esistenza di eventuali anomalie nell’erogazione del credito ascrivibili alla precedente gestione.

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