La Regione vicina al problema dei precari di Banca Marche. I 180 giovani con contratto a termine, che avevamo chiesto un incontro ai capigruppo in Regione (leggi l’articolo), oggi sono stati ricevuti prima che il Consiglio approvasse all’unanimità una mozione che intenderebbe farsi carico del loro problema. Nel corso dell’incontro con la delegazione il presidente Solazzi ha sottolineato che “i giovani precari sono un patrimonio per il territorio che non deve andare disperso”. Va dato atto che questi in poco tempo sono riusciti a coinvolgere nella loro battaglia non solo i sindacati, le Fondazioni azioniste e il presidente della camera Laura Boldrini, ma adesso anche l’assemblea regionale esercitando cosi in qualche modo una pressione positiva nei confronti dei commissari e di Bankitalia. Un commissariamento che potrebbe anche portare ad un ringiovanimento e una ripartenza per l’attivita dell’istituto di credito. Ci sarà ora da valutare se al di là delle intenzioni la Regione vorrà porre in atto gli strumenti, sgravi fiscali, incentivi e revisione dell’apprendistato in grado di agevolare effettivamente la loro permanenza all’interno del gruppo. Il testo della mozione approvata oggi all’unanimità invita l’istituto di credito marchigiano ad “attivare un tavolo di confronto con le rappresentanze sindacali, la Regione e i Comitato giovani precari al fine di concordare un percorso graduale di stabilizzazione dei circa 180 giovani lavoratori precari”. Il documento di indirizzo impegna inoltre “la Giunta regionale a mettere in atto qualunque azione necessaria e opportuna nel sostenere la realizzazione del suddetto percorso”.
SINDACATI, CHIAREZZA SU FILIALI E SOFFERENZE – Dopo l’interruzione delle trattative sindacali sulla ristrutturazione della direzione generale di Banca Marche, le organizzazioni sindacali aziendali di Dircredito, Fabi, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil e Uilca Uil si mobilitano contro «il nuovo modus operandi» dell’azienda nelle trattative sindacali ed esprimono timori sulla ristrutturazione della rete commerciale annunciata dai commissari straordinari. In un documento unitario diffuso oggi, i sindacati avvertono che «si è aperto un problema di corrette relazioni sindacali» e contestano il «metodo che già nella precedente trattativa sul fondo di solidarietà era stato evidenziato come approssimativo e frettoloso»; «affrettata e disorganica» appare dunque la ristrutturazione della direzione generale, nel nome di una «semplificazione» che «contraddice gli obiettivi dichiarati», a cominciare dalla «soppressione della figura dei coordinatori» che avrebbe «gettato le diverse funzioni nel caos». Le organizzazioni sindacali chiedono chiarezza sulla ristrutturazione delle filiali («Si stanno già decidendo quali filiali chiudere? E quali accorpare?») mentre «l’organico viene continuamente ridotto e non si intravede nessuno degli annunciati benefici della sburocratizzazione delle filiali». Infine denunciano che nell’area recupero crediti sulle posizioni a sofferenza «sembrerebbe essere stata prevista la cessione di migliaia di posizioni e l’esternalizzazione di altre migliaia. Ciò determinerebbe minore occupazione, minor capacità di recupero del credito e minori riprese di valore». In conclusione, «il sindacato è perfettamente consapevole della reale situazione aziendale ed è altrettanto cosciente che i lavoratori non ne sono responsabili ma vittime. Riteniamo intollerabili atti unilaterali. Su questi argomenti ci confronteremo con i lavoratori in assemblea».
(Ultimo aggiornamento ore 19,45)
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questa notizia mi fa incazzare!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
l’assemblea legislativa delibera di organizzare un tavolo …..per cosa? politica inutile. chiudete le regioni.