Banca Marche commissariata

Si sono insediati oggi i due commissari a termine indicati da Bankitalia. Semestrale peggiore del previsto: perdite per 232 milioni e nuove rettifiche per oltre 450 milioni. La banca prosegue la propria attività. Entra nel Cda (sospeso a titolo temporaneo) il commercialista maceratese Pierandrea Farroni

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Il Consiglio di Amministrazione di oggi. Al centro Rainer Masera e Luciano Goffi.

Il Consiglio di Amministrazione di oggi. Al centro Rainer Masera e Luciano Goffi.

 

di Marco Ricci

Banca Marche è stata temporaneamente commissariata da Banca d’Italia. Con un provvedimento del 27 agosto comunicato oggi è stata disposta la sospensione, in via temporanea, degli organi con funzioni di amministrazione e controllo dell’istituto, ai sensi dell’articolo 76 del Testo Unico BancarioI due commissari incaricati (presumibilmente per due mesi) di guidare la banca sono Giuseppe Feliziani e Federico Terrinoni e si sono insediati oggi. Il provvedimento è stato assunto anche alla luce dei risultati del primo semestre, pubblicati oggi, che si caratterizzano per nuove consistenti rettifiche sui crediti.

Secondo il comunicato diramato da Bdm, la procedura di Gestione provvisoria opererà sotto la supervisione della Banca d’Italia e avrà  il compito di condurre l’attività aziendale secondo criteri di sana e prudente gestione. Dovrà inoltre individuare le necessarie iniziative di rafforzamento patrimoniale per completare l’azione di risanamento già avviata. La clientela potrà quindi continuare a rivolgersi come di consueto agli sportelli della banca, che prosegue regolarmente la propria attività.

Sono queste le prime informazioni che arrivano dopo l’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione di una semestrale difficilissima. Una semestrale che si è chiusa con una perdita di 232 milioni di euro a fronte di 451 milioni di rettifiche sui crediti. Una diminuzione del patrimonio dell’istituto che ha abbassato due importanti coefficienti, il Tier 1 Ratio e il Total Capital Ratio. Quest’ultimo indice è sceso sotto la soglia di vigilanza dell’8%. Il commissariamento “a termine ” da parte di Bankitalia potrebbe leggersi proprio alla luce di quest’ultimo fattore, in attesa che l’aumento di capitale permetta la risalita dei coefficienti patrimoniali.

Il Consiglio di Amministrazione di Banca delle Marche

Il Consiglio di Amministrazione di Banca delle Marche

Una perdita, questa del primo semestre 2013 che, aggiungendosi ai 518 milioni di euro del 2012, fa salire a quasi 800 milioni di euro le perdite negli ultimi dodici mesi, considerando che ancora il primo semestre del 2012 si chiuse con un utile di 42 milioni di euro. L’enorme passività è dovuta principalmente ad ulteriori rettifiche sui crediti per 451 milioni di euro. Anche in questo caso, sommando quelle del 2012, le rettifiche hanno raggiunto un totale di circa 1.2 miliardi nell’arco di due semestrali. Da questi due dati emerge in modo chiaro quanto più che il presente sia il passato ad aver pesato sull’istituto marchigiano e la “discontinuità”, come afferma la stessa banca, “nella gestione del gruppo Banca Marche.” E’ noto che la direzione, anche sulla scorta delle indicazioni della Vigilanza, abbia messo sotto esame sia l’effettivo stato dei crediti che le garanzie a loro connesse. Spesso immobili che in passato venivano  in alcuni casi anche sopravvalutati in modo artificioso, ma il cui valore complessivo soffre in ogni caso delle gravi sofferenze vissute oggi dall’intero comparto immobiliare, in particolare nella Regione Marche.

INDICI PATRIMONIALI – Alla luce delle perdite il patrimonio di vigilanza è passato da 1.322 milioni a 966 milioni di euro e la riduzione della patrimonializzazione ha avuto, come detto, effetti immediati su due importanti indici. Il Tier 1 Ratio (l’indice che spiega con quali risorse primarie la banca può garantire i prestiti che effettua alla clientela e i rischi che possono derivare da sofferenze, incagli e altri crediti deteriorati) è sceso a giugno dal valore di 5, 62 di fine 2012 a quello di 4,29.  Analogamente il Total Capita Ratio è passato in sei mesi da 8.51 a 6.64. Ricordiamo che il recente prestito obbligazionario subordinato upper-tier II per 80 milioni – e sottoscritto per soli 25 dalle Fondazioni di Pesaro e Jesi – era stato emesso da Bdm per tenere quest’ultimo indice sopra la soglia dell’8%.

ATTIVITA’ DETERIORATE – Le attività deteriorate si sono incrementate in questo prima semestre del 2013 di circa il 15%. Rappresentano così adesso il 24% dei crediti a clientela. La banca tiene a sottolineare che in ogni caso l’indice di copertura delle sofferenze è salito, passando in sei mesi dal 41.6% al 44.7%. Anche la copertura dei crediti considerati esigibili è aumentata. I segnali positivi di questa semestrale, secondo Bdm, sono proprio dovuti proprio “all’attenta valutazione del rischio creditizio.” C’è stato dunque un innalzamento del rapporto tra coperture a fronte del rischio del totale del portafoglio crediti che passa dal 7,7% di fine 2012 al 31% attuale. Anche il rapporto tra copertura e attività deteriorate sale al 31% dal 28,2 del 31 dicembre scorso. Un ulteriore  miglioramento si evidenzia anche nel profilo di liquidità strutturale. Il rapporto di intermediazione tra impieghi e raccolta diretta scende dal 109,8% di fine 2012 al 105,6% del 30 giugno 2013.

 IMPIEGHI E RACCOLTA:  Il totale degli impieghi verso la clientela si attesta a 16.295 milioni di euro, con  una flessione del 5,8%. La contrazione dei volumi di credito, secondo Bdm, è dovuta principalmente al contesto economico generale. Dal lato delle imprese, sempre secondo Bdm, “ha pesato la fase negativa del ciclo economico che ha determinato un indebolimento degli investimenti”, come sottolineato anche a livello nazionale da diversi report di Banca d’Italia. Anche in questo contesto, sottolinea l’istituto, il Gruppo Banca Marche ha effettuato in questo primo semestre nuove erogazioni, prevalentemente a favore di piccole e medie imprese e famiglie, per 406 milioni di euro. La raccolta complessiva al 30 giugno 2013 si attesta a 18.801 milioni di euro. Una flessione del 3,3% sul 31 dicembre 2012, riscontrata sia nella componente di raccolta indiretta (-8,3%), sia nella raccolta diretta (-2,1%), in valore pari a 15.432 milioni di euro. Sempre secondo il comunicato diramato da Bdm, questa flessione complessiva è dovuta  al minor ricorso ai mercati istituzionali per oltre 1,4 miliardi di euro. Cifra quasi completamente compensata dalla crescita della raccolta diretta da clientela retail che si è incrementata nel periodo per oltre 1 miliardo.

“Il bilancio semestrale 2013”, scrive Bdm nel suo comunicato,  “si può considerare come il compimento di un percorso, avviato già nel secondo semestre 2012, di revisione straordinaria del portafoglio crediti, che riflette il contesto di mercato particolarmente critico, in special modo per il settore immobiliare, e che ha recepito integralmente le indicazioni dell’Organo di Vigilanza. Inoltre le misure di presidio attivate nella gestione del credito hanno permesso una stabilizzazione della qualità del portafoglio, con previsti benefici già dal secondo semestre dell’anno in termini di normalizzazione del costo del credito.”

Il nuovo consigliere di Banca delle Marche, Pierandrea Farroni.

Il nuovo consigliere di Banca delle Marche, Pierandrea Farroni.

PIERANDREA FARRONI IN CDA Il Consiglio di Amministrazione della banca ha cooptato oggi al proprio interno Pierandrea Farroni. Commercialista maceratese, revisore contabile ed esperto di consulenza direzionale, societaria e fiscale, in passato già membro del Collegio Sindacale di Banca delle Marche, Farroni è un nome di spiccate competenze tecniche e sicuramente vicino a Confindustria Macerata e gradito a Fondazione Carima. L’istituzione maceratese, con le dimissioni di Giuseppe Grassano presentate il 18 luglio scorso, era venuta a trovarsi con un rappresentante in meno rispetto ai quattro indicati dalla lista che il 27 aprile del 1992 nominò Lauro Costa, Giuliano Bianchi, Francesco Cesarini (indipendente) e Giuseppe Grassano all’interno del Cda. Dopo le dimissioni di Costa e quelle successive di Cesarini e Grassano, con l’elezione di Pirro, la successiva cooptazione dell’ex direttore generale di Bdm  Costantini e ora con la cooptazione di Farroni, il Consiglio di Amministrazione di Banca delle Marche è finalmente al completo ma, durante il periodo di commissariamento, non avrà alcuna funzione.

LO SCIOPERO DEI DIPENDENTI – La giornata di oggi ha visto anche lo sciopero dei dipendenti del gruppo Bdm indetto da Fisac-Cgil, Fisa-Cisl e Dircredito.  Secondo quanto dichiarato dai sindacati, sono stati circa duemila i dipendenti che si sono astenuti dal lavoro sui circa 3000 totali. Uno sciopero indetto per il possibile interessamento di setto-ottocento lavoratori alla ristrutturazione della banca ma anche contro il rischio di un ridimensionamento complessivo del gruppo che i sindacati riterrebbero inevitabile conseguenza della revisione del piano industriale e della connessa cessione di asset. Una preoccupazione questa, come ci ha dichiarato ieri il segretario della Cgil Benfatto, “che insieme al rischio di perdita di autonomia dell’istituto di credito, potrebbe compromettere il futuro dell’intera economia marchigiana e dei suoi tanti lavoratori.”

(servizio in aggiornamento)



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