di Marco Ricci
Arrivano le prime reazioni alla decisione di Banca Marche di destinare a nuovo incarico Marcello Antinori, da lungo tempo direttore delle risorse umane all’interno dell’istituto anche durante gli anni che videro Massimo Bianconi ricoprire il ruolo di direttore generale. Al suo posto, lo ricordiamo, è stato chiamato Lorenzo Riggi, manager che in passato ha ricoperto ruoli similari in Terna, Enel e Sogin (leggi qui).
“Già da febbraio scorso avevamo sollecitato un ricambio del management di Banca Marche”, ci ha così dichiarato il segretario regionale della Fiba-Cisl Giovanni Gianuario, “e registriamo con favore la nomina del nuovo Capo Area Risorse Umane in un’ottica di necessaria discontinuità con il passato”. Auspicio dunque di un ricambio profondo – così come più volte sollecitato dalla stessa Banca d’Italia – e che Gianuario aveva già espresso durante un’intervista alla nostra testa (leggi qui), arrivando a proporre “l’azzeramento del vecchio managment”. Oggi Gianuario ha aggiunto una nuova critica sulle consulenze di cui si avverrebbe Banca Marche, oltre a invitare ancora ad un più complessivo cambio di rotta gestionale, evitando logiche da manuale Cencelli.
“L’arrivo di personale esterno in Banca Marche”, ha detto infatti il segretario della Fiba-Cisl, “non può essere la sola cartina al tornasole di un cambio di rotta gestionale. Poiché se fosse fine a se stesso avrebbe solo l’effetto di mortificare le professionalità esistenti. Registriamo inoltre il permanere di consulenze sicuramente costose ma non altrettanto evidentemente efficaci: un’Azienda che ha già ridotto il suo costo del personale grazie alla mancata corresponsione di emolumenti a causa dei bilanci in rosso, deve individuare il suo management anche al fine di recuperare costi per consulenze non più sostenibili. Auspichiamo inoltre che il nuovo organigramma, da tempo annunciato dia una risposta credibile, anche se comunque tardiva, alla necessità di riorganizzazione ed efficientamento di Banca Marche. Le logiche da manuale Cencelli oggi ancora in essere”, ha concluso,” non sono più accettabili”.
CREDITI, INTERVIENE LA CASSA DEPOSITI E PRESTITI – Venendo al futuro di Banca Marche, La Fiba-Cisl – insieme alla Fisac-Cgil e a Dircredito – hanno più volte immaginato eventuali “Letta bond” in grado di mettere in sicurezza la banca, senza dunque puntare esclusivamente sulla ripatrimonializzazione dell’istituto che, attestandosi oggi su possibili 500 milioni di euro, porterebbe quasi sicuramente la governance della banca lontana dalle Marche (leggi qui). E stanotte con il decreto di stabilità è stato approvato un articolo per cui la Cassa depositi e prestiti – attraverso la cartolarizzazione dei crediti delle banche – possa in qualche maniera sgravare gli istituti da un fardello che nel complesso nazionale ammonta ad oltre 140 miliardi di euro. La cifra messa campo sarebbe una parte non indifferente di quei 90 miliardi che il Ministero delle Finanze e del Tesoro attraverso la Cassa è intenzionato a destinare al rilancio dell’ economica. 50 miliardi sarebbero rivolti proprio ad agevolare il finanziamento alle imprese. Ed è all’interno di quest’ultima cifra che troverebbero spazio le risorse per l’acquisto dei crediti erogati alle piccole e medie imprese. Un’operazione coperta dalla garanzia dello Stato e che molti immaginano proprio con la finalità di sgravare gli istituti dai crediti in default. Si legge infatti nel testo di legge: “la Cassa depositi e prestiti S.p.A. può acquistare titoli emessi ai sensi della legge 30 aprile 1999, n. 130, nell’ambito di operazioni di cartolarizzazione aventi ad oggetto crediti verso piccole e medie imprese al fine di accrescere il volume del credito alle PMI. Gli acquisti dei predetti titoli […] possono essere garantiti dallo Stato […]”.
COSTO DI RISCHIO – Se il governo pare essere disposto a farsi in parte carico dei problemi attuali del sistema bancario, per Banca Marche i prestiti in default ammonterebbero a circa il 30%. Un valore più alto della media nazionale e a cui si aggiunge la bassa patrimonializzazione. Secondo uno studio sullo stato delle banche italiane condotto dalla PricewaterhouseCoopers, a fine 2012 Banca Marche avrebbe avuto un ben poco invidiabile primato. Cioè un costo di rischio tra i più alti del sistema bancario italiano. Il costo di rischio è uno degli indicatori della rischiosità degli attivi della banca: al decrescere di tale indicatore diminuisce la rischiosità. Dunque l’intervento della Cassa depositi e prestiti, se mai ci sarà, potrebbe lenire alcune delle difficoltà attuali senza però risolverle tutte.
CONTRATTAZIONE DEL TITOLO – Nel frattempo sono anche cambiate le regole di contrattazione del titolo Banca Marche. Non più aste settimanali bensì aste mensili. Le sedute di contrattazione si terranno il primo lunedì di ogni mese, così che la prossima seduta è prevista per il 2 dicembre.
20 MILIONI PER ALLUVIONE – Banca Marche ha intanto stanziato un plafond di 20 milioni di euro a favore delle popolazioni delle Marche e dell’Abruzzo colpite dalle alluvioni delle scorse settimane. Ai finanziamenti possono accedere sia i privati cittadini sia le imprese che vogliano sostenere le spese per il ripristino dei danni subiti. Per i privati è previsto un finanziamento fino a 15mila euro per una durata massima di 36 mesi per interventi su beni immobili e mobili danneggiati, mentre le imprese possono accedere ad un prestito chirografario fino a 40mila euro della durata massima di 30 mesi. Le richieste possono essere presentate presso tutte le filiali Banca Marche che si trovano sui territori colpiti dal maltempo fino al 31 gennaio 2014.
L’istituto annuncia che il prossimo Natale Banca Marche farà i propri auguri ai clineti insieme all’Associazione italiana per la ricerca sul cancro. I biglietti cartacei ed elettronici che verranno inviati saranno infatti griffati Airc. L’attività dell’Airc consiste nel raccogliere ed erogare fondi a favore del progresso della ricerca contro il cancro e nel diffondere al pubblico una corretta informazione in materia. La raccolta di fondi dell’Airc verrà così incentivata anche con la sottoscrizione in risposta alle lettere ed ai messaggi inviati per corrispondenza dall’istituto di credito. L’accordo Banca Marche-Airc prevede l’inserimento del logo Airc nei biglietti natalizi, oltre ad una donazione all’associazione. Anche questo Natale quindi Banca Marche ha scelto un ente benefico al quale associare il proprio nome per i biglietti di auguri. L’anno scorso era toccato all’Ail, l’Associazione italiana contro le leucemie.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Finalmente qualche perla di saggezza ancge dai sindacati: ma non ce ne sono 5 in quella banca? Perché parla soltanto la Cisl?
Radio kabul parla solo un sindacato perche’ tra gli iscritti delle varie sigle( compresa quella che parla) ci sono tanti raccomandati,assunti non tanto per necessita’ ma per accontentare politici,fondazioni legate alla politica,amici,amici degli amici e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.Per assumere tutte queste persone sono state aperte delle filiali assolutamente inutili e di cui mi piacerebbe conoscerne il conto economico per capire se hanno ancora ragione di esistere.Banca marche,tra i tanti records negativi ha anche quello del rapporto dipendenti/clienti.
Riguardo alle consulenze e’ ovvio che servivano,tra panettieri,agricoltori,avvocati in pensione,anestesisti insonni chi poteva capire qualcosa di banca?
CONTRATTAZIONE MENSILE DEL TITOLO: dico solo ERA ORA!! Certo,lascia un po’ perplessi che qualcuno si sia accorto del problema a rdosso dei tristemente famosi 0,2 centesimi ad azione,ma ben venga questa quotazione se potra’ servire a fare avvicinare investitori ed azionisti( ovviamente ci vuole anche un piano industriale credibile).
La cartolarizzazione di crediti deteriorati, con la loro conseguente trasformazione in titoli, è la stessa alchimia finanziaria che qualche anno fa fu applicata ai famosi mutui immobiliari subprime.