Il volo delle subordinate Banca Marche
L’ultima pazzia di Russiabond

I titoli con scadenza 2016 e 2017 hanno quasi raddoppiato il valore in poche settimane. L'intero mercato obbligazionario bancario è in salita. Gli speculatori non credono più al default dell'istituto. La storia del famoso e spericolato trader che ha fatto la scommessa della vita sulle obbligazioni LT2 di BM. "E' cambiato tutto quando i commissari hanno dichiarato che la banca è in ordine"

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Andamento dell'obbligazione subordinata LT2 2017 emessa da Banca Marche (fonte: http://www.finanzen.ch)

Andamento dell’obbligazione subordinata LT2 2017 emessa da Banca Marche (fonte: http://www.finanzen.ch)

di Marco Ricci

Il 10 ottobre del 2013 comparve sul forum di FinanzaOnline  – sito italiano di riferimento per le notizie finanziarie e sui mercati – un thread dal titolo Russiabond, l’ultima pazzia – Banca Marche subordinato lower tier II. In soli due giorni quella discussione venne sommersa da oltre duecento commenti. Russiabond – questo il nick del trader molto conosciuto nella comunità e la cui storia si può leggere in fondo all’articolo  – aveva infatti appena annunciato di aver acquistato un bel pacchetto di obbligazioni subordinate Lower Tier II di Banca Marche al prezzo di 49.50/100. Settecentomila euro sonanti per un nominale di 1.4 milioni di euro in titoli obbligazionari particolarmente rischiosi, quasi gli ultimi ad essere rimborsati in caso di default. In quei giorni di ottobre erano passate appena poche settimane dall’estate terribile di Banca Marche, con il valore delle  azioni in caduta libera, la semestrale 2013 chiusa con oltre 200 milioni di perdite e la messa in gestione provvisoria dell’istituto da parte della Banca d’Italia. L’azzardo di Russiabond sarebbe solo una curiosità se nelle ultime settimane le obbligazioni subordinate di Banca Marche – quelle con scadenza 2016 e 2017 – non avessero avuto una vera e propria impennata, con ordini massicci che ne hanno fatto schizzare il valore rispettivamente intorno al 80% e al 79% rispetto al nominale, con un balzo in una ventina di giorni pari a circa il 50%. Balzo che si è leggermente attenuato negli ultimi giorni dopo le notizie relative alle indagini della Procura di Ancona che ha indagato per associazione a delinquere – oltre a Massimo Bianconi – buona parte degli ex manager di punta del gruppo, nonché i tre ex presidenti Ambrosini, Costa e Perini (leggi l’articolo).

Andamento dell'obbligazione subordinata 2016 emessa da Banca Marche (fonte: http://www.finanzen.ch)

Andamento dell’obbligazione subordinata 2016 emessa da Banca Marche (fonte: http://www.finanzen.ch)

Nell’attuale fase un po’ tutto il mercato bancario italiano risente positivamente del recupero di interesse da parte degli investitori stranieri ed in particolare degli hedge fund, con importanti trend rialzistici sia nel mercato azionario che in quello obbligazionario. I motivi possono essere molti e diversi, dalla percezione che le banche italiane siano in fin dei conti solide, alla “cura Visco” che ha via via portato a galla i crediti spazzatura ripulendo in qualche modo i portafogli degli istituti, all’impressione che il sistema non voglia lasciare indietro nessuno, neppure gli istituti in maggiori difficoltà. Tercas – ad esempio – è passata dal commissariamento all’abbraccio della Popolare di Bari, anche grazie ad un intervento di oltre 200 milioni di euro da parte del Fondo Interbancario di tutela dei Depositi, con un intervento a favore dell’acquirente piuttosto che mirato al salvataggio dei correntisti. Gli ultimi corposi aumenti di capitale annunciati da diversi istituti di credito, inoltre, vengono letti come un segnale del rafforzamento complessivo del sistema bancario italiano, un sistema che si appresta a vivere quel Risiko! bancario che porterà a integrazioni o acquisizioni tra diversi soggetti, un risiko che dovrebbe interessare anche Banca Marche.

Giuseppe Feliziani, uno dei due commissari di Bm

Giuseppe Feliziani, uno dei due commissari di Bm

Se le obbligazioni subordinate dell’istituto marchigiano hanno risentito senza dubbio del contesto positivo, non è forse un caso che l’impennata delle obbligazioni subordinate BM sia cominciata pochi giorni dopo l’annuncio – da parte dei commissari Feliziani e Terrinoni (leggi l’articolo) – della raggiunta stabilità di Banca Marche, con l’istituto di credito pronto a mostrare i propri conti ai possibili acquirenti. Da qui forse l’interesse di fondi speculativi che avrebbero poi acquistato le obbligazioni subordinate scambiate – oltre che alla borsa del Lussemburgo e al mercato interno alle filiali Banca Marche – nel mercato non regolamentato Otc. Le obbligazioni subordinate – va ricordato – sono strumenti ibridi di patrimonializzazione particolarmente rischiosi. Nel peggiore dei casi, a seconda della loro tipologia, possono anche venire messe a patrimonio dalle banche lasciando a mani vuote l’investitore. Sono in qualche modo una scommessa, una scommessa che gli investitori stanno facendo basandosi sull’ulteriore ipotesi che il sistema bancario non metterà a repentaglio le subordinate. Per farla breve, insomma, la scommessa di Russiabond e degli altri trader è che queste obbligazioni Banca Marche verranno alla fine rimborsate.

 

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RUSSIABOND  E LE SUBORDINATE BANCA MARCHE“Lo speculatore compra, cerca di approfittare di una situazione assumendosi forti rischi e io sono una persona estrema. Banca Marche per me nasce da un discorso di questo tipo  – ci ha spiegato al telefono Russiabond, facendoci entrare per qualche minuto in un mondo dove l’azzardo e il rischio personale assomigliano alla roulette russa di Robert de Niro ne Il Cacciatore – Così, quando nel 2013 si innesta la crisi Banca Marche, le obbligazioni dell’istituto marchigiano scendono nel circuito e ancora di più le obbligazioni subordinate che, nel complesso, hanno un valore nominale di quasi mezzo miliardo di euro. Le due più importanti emissioni sono quelle subordinate con scadenza nel 2016 e nel 2017, con quest’ultima obbligazione molto più volatile dell’altra.” E cosa fa RussiaBond? Scommette praticamente tutto che Banca d’Italia non permetta il default di Banca Marche. “Per il sistema è più conveniente salvare una banca che risarcire i correntisti con il Fondo Interbancario – ci racconta ancora – e la corsa in questi ultimi mesi all’apertura del conto deposito Deposito Sicuro di Banca Marche da parte di centinaia e centinaia di piccoli risparmiatori non fa altro che portare acqua al mulino degli speculatori”.

obbligazione_bmL’avventura di Russiabond e degli altri trader che l’hanno via via seguito, ripercorre nel tempo, da una prospettiva diversa da quella a cui siamo abituati, le alterne vicende vissute in questi mesi da Banca Marche. Nelle migliaia di interventi che si sono succeduti da ottobre su FinanzaOnline traspare incertezza, paura, una certa serenità recuperata negli ultimi mesi, l’entusiasmo delle ultime settimane da parte dei trader quando le subordinate prendono il volo, una lunghissima serie di interventi e di discussioni intramezzata dai link alle notizie di stampa, molte delle quali provenienti da Cronache Maceratesi, una circostanza che ci ricorda ancora una volta quale particolare attenzione vada posta nelle informazioni che si pubblicano. Per nostro conto, in tutta questa vicenda, abbiamo sempre preferito dare una notizia in meno ma darla dopo aver avuto il massimo del riscontro.

Scorrendo gli interventi scopriamo che i primi commenti alla scommessa di Russiabond sono per lo più scettici e preoccupati. Intorno a Banca Marche c’era ancora molta confusione, nonostante Banca d’Italia avesse in qualche maniera già assicurato il proseguio dell’attività dell’istituto di credito secondo i famosi canoni di sana e prudente gestione. “Che cavolo, ma dormici liquido una notte no?”, “Russia è un folle quindi va bene, gli altri se ne stiano per il momento alla larga”. Eppure fin dall’inizio qualcuno da fiducia al trader d’origine padovana trapiantato tra la neve e i meleti dell’Alto Adige “Russia si è fatto salite e discese ben più perigliose di BM quindi è inutile preoccuparsi per lui”. Russiabond qualche preoccupazione ci confessa di averla però vissuta quando le subordinate LT2 di Banca Marche scendono fino a poco più di 41/100 e lui si ritrova in quel momento con una perdita di oltre 170 mila euro. Ma leggendo la sua storia – si veda in fondo all’articolo –  questa non deve essere stata l’unica emozione negativa che Russiabond ha sperimentato nella vita giocando con gli strumenti finanziari.

Russiabond pubblica la schermata con l'ordine di acquisto

Russiabond pubblica la schermata con l’ordine di acquisto

“Ero lì per entrare all-in in Brasile ma hanno alzato i prezzi, allora ho detto è il segno del destino, devo entrare in Banca Marche. Adesso o mai più.L’idea nasce anche da alcuni amici trader  che  nella primavera-estate del 2013, dopo l’acquisto delle obbligazioni Subordinate LT 2 di Banca Marche, accusano una perdita consistente.  Qualcuno tiene, qualcuno vende, gli stessi  frequentano assiduamente oltre il forum di Finanzaonline l’altro forum principe per le informazioni finanziarie, Investire Oggi”. E’ da questi forum che nasce il sapore della sfida, di quelle scelte controcorrente che  spingono Russiabond a rischiare e a cercare le cose difficili, quasi impossibili. “Ad ottobre apro un ordine di acquisto – continua a raccontarci – e ci metto tutto. Ero da solo, poi le persone un po’ alla volta mi hanno seguito, hanno capito la speculazione e adesso siamo entrati in una cinquantina del forum per otto milioni circa di nominale. Molti non si sono dichiarati, molti ci leggono ma non sono iscritti – i famosi lurcker – e credo che alla fin fine deteniamo circa il 15% di tutta l’obbligazione subordinata 2017, circa 27 milioni di euro. Certo – Russiabond lancia un sospiro – gli altri non hanno vissuto i  momenti che ho vissuto io, dopo il commissariamento, quando l’obbligazione era sprofondata a 41.”

Un grafico postato da Russiabond sul thread da lui aperto, quando la salita sta iniziando

Un grafico postato da Russiabond sul thread da lui aperto, quando la salita sta iniziando

Poi arriva il 15 febbraio del 2014. Feliziani e Terrinoni annunciano che i conti in Banca Marche sono in ordine. “Leggo solo ora – scrive Russiabond sul post di FinanzaOnline – è giunta l’ora, ragazzi, l’ora della verità.” Il valore delle subordinate dormicchia ancora per qualche giorno, poi l’impennata improvvisa. E allora gli chiediamo cosa sia successo, cosa abbia creato secondo lui questo rialzo.

“Quello che ha fatto decollare tutto è stata una frase dell’intervista, quella in cui i commissari dicono che la banca è in ordine. E se a dirlo sono i commissari, significa che lo dice Banca d’Italia. Da lì sono arrivate le notizie ai grandi fondi che si sono messi a rastrellare e stanno ancora rastrellando. Oltre ai fondi è possibile che chi vorrà entrare in Banca Marche, investitori privati, banche, cordate o fondi stessi, avrà forse fatto incetta di subordinate, ma questo non so dirlo con sicurezza. So che è uscita una nota di agenzia e gli hedge fund hanno capito che la banca non andrà in default.”  “E sale senza pausa – scrive ancora Russiabond su FinanzaOnline alla fine di marzo – vediamo dove si fermerà venerdì prossimo. Adesso siamo quasi stabilmente sopra i 70. E incredibile.” E qualche giorno dopo scrive ancora: “Sta superando tutte le più rosee previsioni che si potessero fare. Siamo a 75 senza nessuna notizia. Inutile dire che resta ancora un 20% da fare. Lo farà in un sol fiato all’annuncio di qualche offerta? Lo sapremo spero entro giugno 2014.”

Cosa si aspettano adesso Russiabond e gli altri trader, qual’è la notizia che ancora non c’è? “Mi aspetto che la corda non la tireranno a lungo, non fino al termine del mandato dei commissari. Penso che nel 2014 qualcuno entrerà in Banca Marche. E mi aspetto una gara a due, la cordata locale e un’altra banca, mi auguro entro la fine di quest’anno. E l’obbligazione 2017, secondo me, può anche arrivare a 92 dopo l’aumento di capitale, come hanno fatto le corrispondenti obbligazioni del Monte dei Paschi di Siena. Siamo in un momento di euforia ma non privo di senso. Le banche hanno fatto pulizia e quando il mercato ripartirà faranno molti dividendi. Secondo me gli acquisti continueranno perché le nostre banche hanno del valore e il mercato l’ha capito.” La peculiarità del trader Russiabond è quella di postare sempre le schermate del suo deposito titoli o di tutti gli ordini, e ogni sua operazione la mostra in pubblico praticamente in tempo reale, così da confrontarsi con il mercato e con gli altri trader, sia quando guadagna  sia quando perde. Massima trasparenza senza nascondere nulla e con verifica immediata della sua posizione. Un fatto inusuale e non molto di moda, ma per Russiabond di primaria importanza, anche perché che gli da credibilità in tutta la comunità dei traders, sia dei forum di “Finanzaonline” che del forum di “InvestireOggi”. E solo il tempo dirà se questa sua ennesima scommessa sarà baciata dalla fortuna.

Raccontando la storia di Russiabond abbiamo in parte ripercorso alcuni momenti vissuti da Banca Marche da un punto di vista diverso rispetto a quello che vivono gli azionisti, i dipendenti e gli imprenditori marchigiani. Ricordiamo ancora che le obbligazioni subordinate sono strumenti rischiosi e particolarmente volatili. Consigliamo quindi agli investitori marchigiani di rivolgersi a qualche specialista nel caso fossero interessati ad investire su questi strumenti finanziari. Ci auguriamo ovviamente che la scommessa di Russiabond vada a buon fine, non solo per lui ma anche per Banca Marche. Per chi volesse seguire il thread sul forum di FinanzaOnline aperto da Russiabond sulle obbligazioni subordinate BM, può seguire questo link.

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Russiabond dichiara sulla sabbia tutto il suo amore per Banca Marche

Russiabond dichiara sulla sabbia tutto il suo amore per Banca Marche

CHI E’ RUSSIABOND – Un inizio con i fondi azionari nel 1996, “prima un cippino poi prendo gusto e ci metto tutto il capitale, circa 300 milioni delle vecchie lire, tutti i risparmi.” Sali e scende di guadagni e perdite, finché Russia ne parla con l’ex moglie. “Le dissi o diventiamo ricchi o diventiamo poveri e feci all-in con i soldi di un prefinanziamento concesso dalla banca per la costruzione della casa. Feci un bel blocco e mi ricordo di aver posseduto un nominale pari a  1.450.000 $ di Bond Russia con scadenza 2005. Arrivai al settembre 1999 e liquidai tutto. Mi ritrovai con 1 miliardo di casa pagata e 1 miliardo cash. Da lì nacque il mio nick, Russiabond”. Poi però il trader padovano si imbatte nei warrant sulle valute e arriva la prima grossa perdita, anche se dopo qualche mese si ritrova con un miliardo in tasca grazie all’azione  Finmatica  che vedeva la luce sul “Nuovo Mercato “ e il trader fece l’acquisto prima che l’azione uscisse sul mercato pagandola 17 euro contro i 5 dell’offerta iniziale. La rivendette poi, ci racconta, il secondo  giorno di quotazione dopo una sospensione per eccesso di rialzo durata tutto il primo giorno, fatto inusuale per un’azione in Italia. Realizzo finale, 100%.  “Da allora fu solo una discesa continua…” Nel 2004 abbandona definitivamente la frequentazione dei forum finanziari e vende in fortissima perdita le ultime azioni che aveva preso usando la leva finanziaria “debiti” si salva la casa ma il capitale è sparito, anzi rimane con un debito di circa 25 mila euro. Arriva il 2008 ed il nostro Russiabond avendo necessità di avere dei rendimenti interessanti investe i suoi risparmi circa 30 mila euro in obbligazioni del Venezuela. Da lì a poche settimane scoppia il caso “Lehman Brothers” vede i prezzi scendere e continuare nella discesa come tutto del resto in quel pazzo periodo  ed allora prende la decisione di “andare in leva” (nel gergo finanziario significa speculare con debiti usando denaro preso in prestito), o la và o la spacca. Prima chiede 30 mila euro alla moglie, poi altri 50 mila ad un parente, poi chiede la cessione del quinto dello stipendio ed ancora altri due prestiti a due banche con affidamento dei titoli in suo possesso in breve crea un debito di 250 mila euro e capitale suo di 30 mila. Insomma, alla fine chiuderà l’operazione a settembre 2009 con un guadagno netto di 180 mila euro (più 500% in pochi mesi). Negli anni altre decine e decine  di operazioni fino alla scommessa nel 2011 sulla Grecia, a fine luglio fidandosi delle dichiarazioni di alcuni leader politici europei. L’operazione, inizialmente fallimentare, si chiude alla fine – dopo uscite e rientri sulle obbligazioni – con un guadagno di circa 200 mila euro. Poi la decisione, “l’ultima pazzia” di puntare tutto su Banca Marche.

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