di Marco Ricci
Le contestazioni contenute nella lettera inviata agli amministratori, ai sindaci, a Massimo Bianconi e ai vicedirettori che hanno operato dal 2008 in Banca Marche (leggi l’articolo), inducono a ritenere che sia molto probabile l’avvio, da parte dei commissari Feliziani e Terrinoni, di un’azione di responsabilità e di un’azione risarcitoria. Sebbene la lettera di diffida e di interruzione del periodo di cinque anni di prescrizione non indichi necessariamente che verso il singolo amministratore verrà poi effettivamente avviata l’azione in campo civile, nella stessa lettera Banca Marche chiede ai destinatari la restituzione di ogni emolumento ricevuto, nonché del risarcimento del danno, patrimoniale e non patrimoniale, non inferiore al miliardo di euro.
Se come avevamo scritto già ieri agli amministratori, ai sindaci e ai direttori che hanno esercitato le loro funzioni in Banca Marche dal 2004 al 2009 – e dunque nei limiti temporali dei 5 anni di prescrizione – stanno via via arrivando queste lettere di diffida, non è ancora chiaro se la tale atto sia già stato inviato anche ai successivi sindaci, consiglieri e direttori dell’istituto di credito, i quali svolsero le loro funzioni al 31 dicembre 2011 e per i quali non sono in scadenza i termini di prescrizione. L’atto intima la restituzione degli emolumenti e il risarcimento del danno a chi era in carica a decorrere dal 2008, anche se è lecito immaginare che a chi ha rivestito per poco tempo le proprie funzioni, o lo abbia fatto con la supervisione indiretta della Vigilanza e di Banca d’Italia, tali contestazioni non siano state mosse.
I rilievi espressi nella comunicazione dai commissari sono durissimi e partono dal ricordare i molti verbali ispettivi e provvedimenti sanzionatori della Banca d’Italia in cui fin dal 2006 sarebbero state contestate agli organi di Banca Marche gravissime violazioni, violazioni che dunque avrebbero dovuto richiamare, secondo Feliziani e Terrinoni, alla massima diligenza i dirigenti, gli amministratori e i sindaci dell’istituto di credito. Rispetto ad una serie di affidamenti – più o meno noti alle cronache – i commissari rilevano invece la mancanza di ogni attività di prevenzione e di controllo, sia da parte degli amministratori che del collegio sindacale, un inadempimento degli obblighi che sarebbe stato concausa di condotte poi imputabili al direttore generale Massimo Bianconi e ai vice direttori. Contestato anche il presunto mancato controllo dell’operato di chi amministrò le società controllate da Banca Marche, a partire dagli amministratori di Medioleasing, società anch’essa oggetto di ispezione a metà del 2010. A parere dei commissari, inoltre, una prudente gestione da parte egli organi e delle figure apicali non avrebbe dovuto indurre la banca a erogare tra l’altro mutui e finanziamenti a clienti non meritevoli o senza adeguata solidità.
Ancora più grave è l’accusa che i commissari Feliziani e Terrinoni muovono in merito alla redazione dei bilanci che, secondo quanto contestato, sarebbero stati redatti fin dall’esercizio 2006 in violazione delle prescrizioni di legge, con il risultato di dissimulare atti di mala gestio. Agli amministratori succedutesi nel tempo viene anche imputata la mancanza di ogni doverosa attività di controllo e di rilevazione delle criticità e di contenimento del danno, omissioni gravissime secondo Feliziani e Terrinoni e che sarebbero l’antecedente, o la concausa, sia dell’aggravamento del pregiudizio che del danno.
L’insieme di queste condotte, a parere dei commissari, starebbero a indicare gravissime violazioni dei doveri degli amministratori, dei sindaci, di Massimo Bianconi e dei vice direttori, violazioni tali da richiedere il risarcimento in solido di ogni danno, secondo quanto recita l’articolo 2055 del codice civile: Se il fatto dannoso è imputabile a più persone, tutte sono obbligate in solido al risarcimento del danno. Colui che ha risarcito il danno ha regresso contro ciascuno degli altri, nella misura determinata dalla gravità della rispettiva colpa e dall’entità delle conseguenze che ne sono derivate. Nel dubbio, le singole colpe si presumono uguali.
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sembrava che tutto fosse sopito, ma ora si può sperare che finalmente chi ha determinato il disastro paghi le sue colpe. E’ triste e avvilente però constatare che qualcuno dei nostri eroi si proponga ancora al vertice delle istituzioni locali, con l’aiuto di coloro che evidentemente sono della stessa pasta.
Se l’azione di responsabilità andrà avanti prevediamo lunghe file di azionisti, dipendenti e clienti al tribunale per costituirsi parte civile.
BRAVI I COMMISSARI !!!! Pero’ se sono queste le contestazioni perchè la magistratura ancora non si è mossa? Se si continua ad aspettare senza intervenire non sarà più possibile trovare le proprietà di questi signori ed i risarcimenti andranno a farsi friggere!!!!!!
Mi sembra che i commissari siano stati piuttosto chiari, ora che succede per risalire alle responsabilità di quelli che sembrano, almeno seguendo la stampa, sempre più bilanci creativi o “bilanci credi ancora a babbo natale”?
Comincia ad arrivare qualche buona notizia…ed ancora mancano quelle della procura,di solito dopo tanto silenzio qualcosa succede e finalmente si apriranno per molti le patrie galere.Dopo il freddo dell’inverno sara’ bello per alcuni passare al fresco la calda estate
Crediamo davvero che si avrà il coraggio di andare avanti? O sono soltanto buoni propositi che non porteranno a niente. Tanto a pagare sono i piccoli azionisti, ed essi che contano.
…spero solo che i magistrati siano cosi ingenui da credere a chi dice “io non sapevo nulla”, perche se fosse il contrario non avremo piu’ pane da mangiare nella provincia di macerata!!!
Il quadro del Tiepolo che si nota nella foto di Feliziani, era esposto nella piccola sala di attesa dell’ufficio dell’allora Direttore Generale Carima Fermani. Non c’erano protezioni e telecamere che lo sorvegliassero. Era un modo della Banca di dare fiducia a chi transitava o attendeva il colloquio; fiducia che era ampiamente ricambiata dai clienti……… che nostalgia.
https://www.youtube.com/watch?v=wVkYRFyNuV0
“Fin dal 2006 i bilanci sono stati redatti in violazione delle prescrizioni di legge”. Qualsiasi commento è superfluo.
no!!! ma veramente I commissari sono riusciti ad individuare cotante irregolarita’????….mica era facile…..
DA BANCHIERI DI DIO A BANCHIERI DI SISTEMA PER FINIRE ( speriamo ) A BANCHIERI IN GALERA !!!
magari erano falsi anche i bilanci delle banche che in questi giorni stanno dichiarando miliardi di perdite per svalutazioni di crediti e avviamenti dopo anni di utili…. oppure forse è stato sbagliato il titolo dell’articolo….e se fossero stati falsi i bilanci dal 2006 come mai la banca d’Italia che li riceve tutti gli anni e che nel frattempo ha fatto due ispezioni non ha individuato l’enorme gravità della situazione? perchè non è stato chiesto in modo perentorio di far andare via la vecchia dirigenza prima di gennaio 2012? eh… perchè onestamente qui mi sa che sarà molto ma molto difficile dimostrare falsità (forse è solo il titolo dell’articolo ad essere forte) di bilanci dal 2006 con tanti fattori che hanno inciso negli anni nei risultati. Forse i commissari hanno solo voluto assicurarsi di poter agire per le responsabilità che potrebbero riguardare quegli anni (dato che le persone sono le stesse)ma affermare che i bilanci dal 2006 sono falsi sembra assurdo.
È possIbile che i bilanci abbiano subito delle correzioni ed aggiustamenti fin dal 2006. Non dell’ordine dei più recenti e macroscopici falsi, ma più modesti e sottili (ci sono trucchi leggeri e trucchi pesanti anche nel maquillage domestico). Tra l’altro, alcune scoperte sono state evidenziate a ritroso, ovvero studiando le recenti operazioni e rivedendo il passato meno recente da un’angolazione differente. Non c’è invece alcuna differenza (a parer mio), se si è rubato da 6 anni o da 4, o 3. Ma che ci inventiamo?
Se i bilanci di questa banca erano falsificati fin dal 2006 non si può certo dire che il commissariamento, avvenuto nell’autunno del 2013, sia stato un caso di pronto intervento.
@ Castellani: “perchè la magistratura ancora non si è mossa?” Perché per far carriera in magistratura bisogna sempre far passare la pratica sul tavolo dei grembiulini. Ieri è stata archiviata l’inchiesta su Gotti Tedeschi. Sperare che l’indagine su Banca Marche arrivi all’esito auspicato è da ingenui. Fa bene Bianconi a continuare a ridere beato dalle sue foto. E fanno bene i commissari a rivelare il marcio, se non a servizio della giustizia almeno a servizio della storia.