di Marco Ricci
Oltre all’incarico allo studio milanese Pozzi per seguire gli aspetti civili del dissesto di Banca Marche, il cda di Fondazione Carima ha deliberato oggi di dare mandato all’avvocato maceratese Gabriele Cofanelli per seguire la vicenda sotto il profilo penale. Fondazione Carima intende infatti costituirsi come parte offesa nel procedimento aperto dalla procura di Ancona dopo gli esposti di questa primavera presentati dal direttore generale di Banca Marche, Luciano Goffi. Procedimento che vedrebbe attualmente almeno quindici persone iscritte nel registro degli indagati, a vario titolo, per reati plurimi contro il patrimonio e vari reati societari. La Fondazione si riterrebbe al momento parte offesa per il supposto danno ricevuto dalla sottoscrizione dell’ultimo aumento di capitale che, secondo la Fondazione Carima, venne sottoscritto su informazioni non corrispondenti alla realtà dell’istituto di credito. L’istituzione intende dichiararsi parte offesa anche in merito ai reati che la procura di Ancona dovesse ipotizzare nel proseguio delle indagini.
Un’iniziativa giudiziaria a tutto campo dunque quella messa in atto dall’istituzione maceratese che sempre oggi, sebbene la circostanza fosse nell’aria da tempo, ha ufficialmente dato mandato allo studio Pozzi di verificare la sussistenza delle condizioni per promuovere un’azione legale risarcitoria nei confronti della Pricewaterhouse Coopers nonché, qualora se ne riscontrassero le condizioni, ad avviare l’azione stessa.
La Pwc è la società di revisione che ha certificato gli ultimi bilanci di Banca Marche, senza che dalle verifiche, secondo Fondazione Carima, fossero mai emerse particolari criticità o anomalie. La Pwc si era anche favorevolmente espressa in relazione alle stime sugli utili della banca contenute nei prospetti informativi che avevano accompagnato l’ultimo aumento di capitale dei primi mesi del 2012. Un aumento sottoscritto dagli azionisti di Banca Marche per complessivi 180 milioni di euro, di cui 42 dalla sola istituzione maceratese, al prezzo di 0.85 euro per azione.
Fondazione Carima, come già più volte espresso in passato, avrebbe motivo di ritenere che un’efficace attività di revisione avrebbe senz’altro condotto ad una diversa rappresentazione, nei documenti ufficiali, della situazione aziendale della banca. E quindi a differenti valutazioni da parte degli investitori e dei risparmiatori sulla convenienza della sottoscrizione dell’aumento di capitale 2012. Resterebbe al momento ancora sospesa l’eventuale azione verso i passati collegi sindacali dell’istituto di credito. Operazione che ci era stata definita come “tecnicamente più complessa” ma di cui lo studio Pozzi stava in passato vagliando la possibilità. E’ presumibile che l’eventuale risarcimento richiesto alla Pwc riguarderà il differenziale tra il valore delle azioni a cui nel 2012 fu sottoscritto l’aumento e il valore corrente. Ad oggi, stando indicativamente il titolo a 0.25 euro, Fondazione Carima potrebbe sentirsi danneggiata per circa 30 milioni di euro. Se le quotazioni di Banca Marche dovessero ulteriormente scendere, la richiesta risarcitoria potrebbe aumentare.
Roberto Pozzi – il legale milanese della Fondazione Carima che in passato ha seguito anche le vicende legate al caso Parmalat – a richiesta del Cda della Fondazione ha dato la propria disponibilità ad agire a tutela e rappresentanza di tutti gli azionisti di Banca Marche che sottoscrissero nel 2012 l’aumento e che vorranno affiancare la fondazione maceratese nel promuovere l’eventuale azione risarcitoria nei confronti della Pwc. Già in passato alcuni azionisti, appreso dell’iniziativa della Fondazione, avevano chiesto di essere rappresentati dallo stesso legale. Il quale, essendo già stato incaricato dalla Fondazione maceratese, si era sentito di esprimere il proprio diniego. Ora invece, proprio su iniziativa di Fondazione Carima che vorrebbe agevolare le azioni risarcitorie anche dei piccoli sottoscrittori, lo studio Pozzi si è reso disponibile a mettere in piedi un meccanismo di quota lite. Una sorta di class action che prevede il compenso per il legale solo nel caso di buon esito dell’azione, in percentuale sul risarcimento ottenuto dall’azionista. Nel caso di esito negativo della causa all’avvocato non dovrà essere corrisposto alcun compenso.
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PER MARCO RICCI SE PER FAVORE PUO’ CHIEDERE SE PER PARTECIPARE ALLA CLASS ACTION BISOGNA AVER COME REQUISITI SOLO IL FATTO DI AVER SOTTOSCRITTO L’AUMENTO DI CAPITALE , OPPURE BASTA ESSERE AZIONISTI?? GRAZIE
ma basta illudere la gente!! non esiste la certificazione delle stime sugli utili futuri, tecnicamente si tratta di una cosa ben diversa ma studiate prima di scrivere!! e poi, allora tutti gli azionisti che hanno sottoscritto gli aumenti di capitale delle banche quotate dovrebbero richiedere indietro i soldi ai revisori per le perdite del 2012 e ribassi azionari che hanno colpito tutte le banche?? e poi la richiesta sembrerebbe variabile… prima 42 poi 30… domani?? 10??? ma siamo sicuri di parlare di avvocati e gente che sa quel che dice?? a me sembra la solita cosa che poi si esaurisce in poco o nulla e noi ci perdiamo pure le spese legali…e poi qui mi sa che si getti fumo negli occhi per dimenticare le responsabilità di consiglieri di amministrazione e le fondazioni… ma Carima non ha eletto il presidente della banca?? Carima vuole dirci che tutto quello che sapeva delle banca veniva dalle scarne relazioni dei revisori? ma daiiiiiii
Per RegioneMarche: da quanto al momento appare sicuro, la Fondazione intenderebbe promuovere un’azione risarcitoria in merito alle comunicazioni inviate agli azionisti al momento dell’aumento di capitale nel 2012. Essendo in questo contesto che si muoverà la loro azione, dovrebbero poter partecipare alla “class action” (il termine tecnico è diverso) solo coloro che sottoscrissero l’aumento. Bisogna anche ricordare che le Fondazioni acquistarono grossi pacchetti di azioni di fatto solo attraverso gli aumenti di capitale.
Se si supponesse che anche i bilanci precedenti non fossero rispettosi della situazione reale dell’istituto, questo scenario potrebbe magari aprire alla possibilità di richiesta di risarcimento verso la società di revisione per coloro che acquistarono azioni in quegli stessi anni. Ma ripeto, la Fondazione Carima si sta muovendo relativamente all’aumento del 2012.
Spero di esserle stato utile,
Marco.
Bisogna tentare, andare al fondo di ogni questione senza tralasciare nulla. Allora qualcono della cricca parlerà e allora…
OK alla class action con lo Studio Pozzi. Tutti noi piccoli azionisti siamo stati truffati. Si dia l’avvio al procedimento, quali sono le modalità per aderire?
Meglio tardi che mai…certo ritenersi parte offesa( la fondazione di mc evidentemente viene da marte) dovrebbe autorizzare gli azionisti privati a ritenersi parte offesa in relazione alle scelte demagogiche e utopistiche fatte dalle fondazioni nel 2007,e’ inutile negarlo,il problema nasce tutto da li’,poi c’e’ chi ha visto bene di approfittarsene e di arrivare allo sconquasso attuale
I cittadini maceratesi dovrebbero, se fosse possibile, avviare una azione di responsabilità’ contro gli amministratori della Fondazione. Secondo me le due azioni, soprattutto la costituzione di parte civile nel processo penale, serve solo a mettere una foglia di fico per coprire le responsabilità’ della Fondazione. Quanto alla Class Action vale lo stesso discorso del processo penale con la differenza che in caso di vittoria nelle casse rientrera’ solo qualche spicciolo rispetto al danno fatto.
Occorre finirla con banche di proprietà statale o di enti locali (comuni, province e regioni). Le banche devono essere private e gestite per rimanere sul mercato.
grazie marco, io all’aumento di capitale 2012 non ho partecipato,ho venduto i diritti , nell’aria gia c’era qualcosa che non andava,troppe voci dicevano che c’era qualcosa che non andava, e la conferma mi e’arrivata con la non adesione di intesa san paolo all’aumento……quindi mi chiedo se ci sono arrivato io che sono un cretino , mi chiedo come gazzani non abbia avuto la stessa intuizione tra l’altro pagato profumatamente con i soldi della fondazione , non e’ troppo facile dire io non sapevo nulla ? qui ci cova la gatta…..il cane……eppure il topo!!!!!!
Non sapevo che Zorro s’era trasferito a Milano.
Regine marche,nell’aumento di capitale del 2012 ,al quale per inciso non ho partecipato anche io,ma cio’ non ha impedito lo stesso un bagno di sangue,ha visto compiersi un’altra follia per non definirla truffa( e sulla quale mi auguro che la procura indaghi) ,ovvero il titolo e’ salito come per incanto a 1,05 rendendo quindi appetibile l’a.c. a 0,85 per poi ridiscendere di in 50% subito dopo.Qui riemerge di nuovo il problema della assoluta inadeguatezza del metodo di contrattazione settimanale del titolo.Con troppa facilita’ e fuori da ogni logica puo’ essere manipolato a piacimento,ora i commissari hanno adottato la contrattazione mensile,ma in un’ottica di vero rinnovamento questo sistema va cambiato drasticamente per lasciare spazio a qualcosa che rispecchi realmente,valore,situazioni,bilanci della banca.Abbiamo assistito inermi prima all’a.c. farsa,oggi alla discesa o risalita con poche migliaia di euro,e’ arrivato il momento di mettere mano seriamente al problema.Chiedo a Marco Ricci di sensibillizzare i commissari e l’opinione pubblica con un articolo sul tema e magari ripercorrendo le tappe e cio’ che e’ avvenuto nell’ultima truffa perpetuata ai danni degli azionisti,ovvero l’a.c.del 2012.Puo’ sembrare un problema che riguarda solo gli interessi degli azionisti ma non ci vuole molto per capire che al valore e alla capitalizzazione della banca e’ legato futuro,occupazione,concambi ecc.
Dimenticavo che con un sistema cosi,che oggi ha manifestato tutti i suoi limiti e la poca trasparenza nessun azionista piccolo o grande pensera’ mai di avvicinarsi a bmarche,mentre una volta risanata la banca sara’ fondamentale che tanti piccoli o grandi azionisti ritornino a pensare di investire in essa.Non dimentichiamoci che l’a.c. e’ stato solo e giustamente rinviato…
Ma ci stiamo ancora portando in giro? Non basta quello che questi signori hanno architettato a danno delle tasche di piccoli azionisti che si sono fidati delle Fondazioni, che avevano interesse a vigilare, quali soci principali e membri del Cda. Ora Gazzani ci vuole far credere che lui non sapeva nulla, si agita, nomina avvocati ( per spendere altri soldi inutilmente, un giorno vorremmo sapere le parcelle che verrano pagate …..),ma quando doveva vigilare dov’era? Che ci fa degli avvocati ora? Solo per pagare le parcelle!!!! Quando venivano presentati ed approvati bilanci taroccati, doverano le Fondazioni, Bianconi chi ce l’ha messo a fare quello che ha fatto senza un minimo di vergogna? Tutti gli altri ” GRANDI UOMINI” che Ti guardavano dall’alto in basso, mentre sperperavano i soldi egli azionisti ed hanno distrutto la ns. Banca ora dove sono? Costa dove sei andato? Sei scomparso? L’azione collettiva non si deve fare contro la società di certificazione, ma contro questi signori che ora se la stanno a godere, vero Bianconi?
Pagherei per sapere il Bianconi le sua azioni in Banca Marche, quando le abbia rivendute…
Diversi anni fa, come credo sia un pò capitato a tutti a Macerata, mi chiesero se ero interessato ad acquistare un pò di azioni di BdM…
Mi informai, genericamente, sulla governance e compresi subito che, a farla da padroni, erano le varie Fondazioni mentre i piccoli azionisti erano, e sarebbero restati, meno che comparse…
Poco pratico di economia, banche, rendimenti, modello IS/LM e via dicendo declinai cortesemente l’invito dicendo che la Banca doveva essere del territorio e della sua popolazione e non poteva essere in mano a pochi (leggete come si entra nella Fondazione e di Mc) e che pertanto, in attesa che i big five uscissero ed entrasero i cittadini, non ero interessato…