Acquisizioni per la Pop di Vicenza,
più lontana l’ipotesi Banca Marche

L'istituto veneto ha annunciato un doppio aumento di capitale e l'interessamento a Banca Etruria e Veneto Banca

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di  Marco Ricci

La Popolare di Vicenza, in passato interessata alla Cassa di Loreto e a una cinquantina di sportelli di Banca Marche, ha annunciato oggi  di essere pronta a lanciare un doppio aumento di capitale per un totale di un miliardo di euro. Un rafforzamento che intederebbe non solo portare il core tier I dell’istituto ad oltre il 12,5 % ma anche aumentare le disponibilità patrimoniali in vista di operazioni straordinarie come future acquisizioni o integrazioni con altri istituti di credito. La Popolare – guidata dal presidente Zonin – non aveva escluso in passato un interessamento più complessivo per Banca Marche e di fatto – da quello che trapela da Vicenza – una simile operazione non sarebbe ancora esclusa, sebbene l’istituto veneto sembrerebbe puntare lo sguardo verso alti lidi.

banca_marche.jpgLa Popolare di Vicenza ha infatti due diversi dossier aperti, uno rivolto a Banca Etruria e l’altro a Veneto Banca. Un eventuale aggregazione tra i due istituti veneti porterebbe alla creazione di un gruppo di notevoli dimensioni nel nord-est, ma con ogni probabilità rischierebbe di mettere fine a una possibile discesa massiccia della Popolare di Vicenza nelle Marche. Fonti della Popolare hanno escluso che al momento vi sia qualcosa di definito e lo stesso presidente Zonin, durante una conferenza stampa tenuta questo pomeriggio, avrebbe lasciato intendere che l’istituto sta esaminando diverse possibilità. «Il mondo bancario è in evoluzione – ha spiegato Zonin – quindi ci stiamo guardando attorno per vedere se ci sono opportunità che integrino in modo valido le dimensioni che abbiamo raggiunto. Non abbiamo nessun programma di accordo in corso, stiamo solo esaminando i valori e le opportunità, anche quelle che si possono creare per una presenza davvero nazionale del nostro istituto». Fonti finanziare lasciano però intendere che Bankitalia caldeggi la fusione tra i due istituti veneti, il che renderebbe più lontana l’ipotesi di un’eventuale acquisizione di Banca Marche.

Ricordiamo che solo tre giorni fa Federico Terrinoni, uno dei due commissari alla guida dell’istituto marchigiano, ha dichiarato che Banca Marche, ormai raggiunta la stabilità, è pronto a mostrare i propri conti a un partner industriale che volesse entrare nella compagine sociale (leggi l’articolo).

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