di Marco Ricci
Il sistema banda Marche rischia di essere travolto come un fiume in piena ma mano che aumentano le testimonianze fornite agli investigatori, qualcosa di simile a quello che avvenne vent’anni fa con mani pulite, quando imprenditori e politici cominciarono a fare spontaneamente la fila per collaborare con la magistratura milanese. Il caso di cui si parla – e che riguarda ovviamente l’istituto di credito – nasce dalla vicenda di un ristoratore dell’urbinate che avrebbe chiesto alla banca un mutuo di 300.000 euro, mutuo che sarebbe rimasto bloccato per oltre un anno. Un bel giorno si sarebbe avvicinato al ristoratore un professionista – ex componente del collegio sindacale di Banca Marche – il quale avrebbe promesso di sbloccare celermente la pratica. Così il mutuo sarebbe stato sbloccato dopo una decina di giorni, dietro però il pagamento di quella che appare a tutti gli effetti una mazzetta. Un bel cinque per cento su quanto erogato dalla banca e che ricorda da vicino alcune delle vicende penali emerse dal dissesto del Monte dei Paschi di Siena, il famoso sistema del cinque per cento.
L’esposto, arrivato sul tavolo dei magistrati di Ancona, non è stato presentato dal ristoratore ma da uno dei clienti che ne avrebbe raccolto lo sfogo al tavolino. Il cliente non ci avrebbe poi pensato un istante prima di rivolgersi alla Guardia di Finanza. Secondo quanto avrebbe in seguito dichiarato il ristoratore, confermando la versione del cliente, questo ex sindaco di Banca Marche – che avrebbe ricevuto in contanti la somma di 15.000 euro – avrebbe utilizzato lo stesso sistema anche con altri clienti della banca. Non un caso isolato dunque, ma forse qualcosa di molto più sistematico che presumibilmente non poteva non godere di qualche facilitazione all’interno della banca, se un componente del collegio sindacale sarebbe stato in grado – secondo quanto scritto nell’esposto – di condizionare le erogazioni del credito.
Al di là della singola vicenda, al momento al vaglio degli investigatori, era prevedibile che più le indagini sarebbero andate avanti e maggiori collaborazioni avrebbero ricevuto gli inquirenti, con la possibilità che adesso si scateni un vero e proprio effetto domino. Questo dopo i 27 indagati il cui nome compare sui fascicoli in mano alla Procura di Ancona che – a vario titolo – ha contestato agli vertici dell’istituto l’accusa di associazione a delinquere, in alcuni casi finalizzata all’appropriazione indebita, al falso in bilancio, alla corruzione tra privati, all’ostacolo all’attività di vigilanza. Al momento nell’elenco degli indagati risultano anche undici imprenditori.
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BANDA MARCHE colpisce ancora!! Si conferma sempre piu’ che i comportamenti anomali denunciati dai commissari non sono occasionali, ma facenti parte di un vero e proprio SISTEMA ORGANIZZATO PER DELINQUERE. Per quanto si e’ letto sulla pagina locale di questa mattina e ora su questa pagina il responsabile e’ un componente del collegio sindacale nominato dalla Fondazione di Pesaro, perche’ nelle segrete stanze di questo ente rimane sempre tutto paludato ???
c’e’ da dire che tra le fondazioni la gara era tra chi li nominava piu’ idioti,adesso scopriamo che qualcuno era anche disonesto,tanto per non farci mancare niente.Non vorrei che il regista del film SCEMO PIU’ SCEMO si sia ispirato per la trama del film ai personaggi che giravano in banca marche,regolarmente nominati ed accuratamente selezionati dalle illuminate fondazioni.Sicuramente lo ha fatto il regista del film LA BANDA DEL BUCO.Dopo le festivita’ di natale passate nelle migliori localita’ di montagna auguro ai 27 indagati una pasqua serena ,la colomba ce l’hanno fatta a mangiarla a piede libero,ma per il prossimo panettone credo ci possa essere qualche problema,quindi si godano le imminenti festivita’ ancora a piede libero
…il vento dal nord… Sentirai che botte!!! Vedrai quanti pseudo signori smazzettavano in Banca Marche…
Gentucola piccola piccola che vive sulle disgrazie o sulle debolezze degli altri. Sfruttatori, strozzini, delinquenti, come li vogliamo chiamare i vari Mister 5%?
Ricordiamoceli tutti incravattati e boriosi alle prime dello Sferisterio con le tasche piene di soldi neri strappati alla gente, artigiani, ristoratori etc… che si spaccano la schiena 18 ore al giorno.
Sic transit gloria mundi
Speriamo sia l’inizio di una lunga serie, perché più passa il tempo e più si ha l’impressione, viste le notizie di cui veniamo a mano a mano a conoscenza, che Banca delle Marche sia stata considerata “terreno di pascolo” di una serie di soggetti che, privi di ogni senso dell’onore, dell’onestà, del rispetto dell’istituzione rappresentata e della comunità ad essa legata, abbiano ricoperto le loro cariche solo per dare sfogo ai loro più bassi istinti di ingordigia perversa verso “mammona”. Un invito a coloro che “sanno”, e ritengo siano numerosi, a farsi avanti e denunciare le malefatte. Facciamo infine pulizia di questa marmaglia che ha distrutto il nostro territorio.
@ Frontoni
In giacca e cravatta venivano anche a jesi e a pesaro, in piu’ accolti ed ossequiati dai vari Tardioli e Sabbatini…….
Castellani,Tardioli chi?? Il mitico anestesista che non riusciva neanche ad addormentare se stesso,visto che all’ultima assemblea ci ha confidato che nn riusciva piu’ a dormire la notte!( povero…nn dorme lui..) Tardioli e’ la stessa persona che banca d’italia aveva considerato assolutamente nn idoneo per mancanza di competenze e ne aveva chiesto la rimozione(cosa che e’ stata disattesa dalla dirigenza tanto e’ vero che ha addirittura presediuto l’assemblea piu’ difficile della triste storia di bmarche,con una professionalita’ che tutti ricordano…)E’ la stessa assemblea in cui nessuno del tavolo della presidenza sapeva se esistesse una lettera di manleva a Bianconi rilasciata dal conte,cavaliere,agricoltore,ne’ tantomeno il contenuto….Dalle ultime notizie ho maturato una convinzione: cosa puo’ spingere dei seri professionisti a cimentarsi in incarici difficili e pericolosi come sedere in un consiglio di una banca o gestire presidenze od incarichi vari?O sono dei falliti nelle loro attivita’ o sono disonesti,o lo sono entrambi con l’aggiunta di tanta presunzione ed ambizione.Basta scecherare questi ingredienti ed il cocktail e’ servito.Il problema e’ che dobbiamo bercela noi questa porcheria,anche molto difficile da digerire in quanto tossica.D’altra parte dei cretini che cosa potevano produrre?Adesso pero’ forse la procura togliera’ a questi signori le loro smanie e ambizioni mal riposte,facendoli,mi auguro sparire definitavemte dalla scena.RIP( professionalmente e’ ovvio)
Ill.mo Procuratore Melotti, in nome del popolo italiano e di quei poveri disgraziati dei dipendenti onesti che dovranno ripianare di tasca propria i soldi rubati alla banca e ai marchigiani: faccia presto e li scopi uno per uno. Strada facendo vedrà crescere anche le percentuali…Coraggio, tifiamo tutti per la Signoria Vostra!!!
Basta, non ci tormentate piu’ con queste notizie sulla ex Banca delle Marche. Tanto non paghera’ niente nessuno (e questo mi fa molto incazzare) e a prendersela in quel posto saranno sempre i soliti sfigati.
Ma un’azionista cosa deve fare??
Per l’azionista? Ci metta una pietra sopra.