Al tramonto il modello dell’autonomia del credito di Banca Marche
Quel faticoso punto d’arrivo di banca regionale doveva però essere anche un punto di (ri)partenza
Una settimana fa la Banca delle Marche ha approvato un bilancio che ha fatto registrare ben 518 milioni di perdita. Il presidente Lauro Costa, commentando il risultato innegabilmente negativo, aveva rassicurato i risparmiatori e affidato il futuro dell’istituto ai soci, in particolare ai 40.000 azionisti che in questi mesi hanno visto le loro azioni perdere di valore (ultimo prezzo 0.40 euro all’asta del 18 marzo). «I nostri 40 mila soci – ha dichiarato Costa, a proposito della necessaria ricapitalizzazione (leggi l’articolo) – sono 40 mila clienti che in Banca delle Marche credono. La gente crede in banca Marche perchè sanno che non è nostra ma è loro, quindi saprà capire che il loro sforzo servirà a tutelare la banca».
Gli azionisti privati hanno colto al volo le parole del presidente e oggi hanno dato la loro disponibilità ad ”assecondare le richieste di aumento di capitale per 200-250 milioni annunciate dai vertici dell’istituto”. Ma come contropartita vogliono ottenere «una forte rappresentanza in seno al consiglio di amministrazione, con un accordo firmato prima dell’adesione alla proposta». Quanto annunciato dal presidente dell’Associazione Azionisti Privati Bruno Stronati presuppone quindi che il Consiglio di Amministrazione, qualora la proposta venisse accolta, non arriverà al termine del suo mandato, ma dovrà essere rinnovato molto prima e non è l’unica condizione dettata dagli azionisti.
«Se dovremo essere noi a mettere i soldi – sottolinea Stronati – chiediamo innanzitutto la massima trasparenza e di poter vigilare direttamente sull’uso che ne viene fatto. Chiederemo anche che i prestiti vengano erogati solo nel territorio, che vengano tutelati i dipendenti perchè sarebbe troppo semplice un bilancio positivo con il taglio del personale e la riduzione immediata dei costi di gestione. Il nostro non è un ricatto ma si tratta di legittime aspettative».
Gli azionisti rappresentano il 32,7 % dei soci e sono determinati ad avere in futuro un peso molto più rilevante rispetto a quello avuto finora e anche rispetto alle Fondazioni che sono attualmente arroccate all’interno del CdA con i loro numerosi rappresentanti. «Pur sparpagliati – aggiunge Stronati – ci stiamo unendo e stiamo coinvolgendo molti azionisti arrabbiati. Sono convinto che in breve riusciremo a trovare qualcuno di competente che saprà rappresentarci». Stronati racconta di aver trovato la massima disponibilità da parte del direttore generale Luciano Goffi il quale sarà invitato ad illustrare all’assemblea dei soci il nuovo Piano industriale che sarà determinante per ottenere il massimo consenso.
L’eventuale ingresso dei piccoli azionisti nel consiglio, comunque, non esclude le annunciate azioni di responsabilità: «Raccogliamo ogni giorno – prosegue Stronati – le testimonianze di azionisti arrabbiati e siamo determinati ad andare avanto anche se avremo uno o più rappresentanti nel CdA. Tra l’altro stiamo valutando la proposta dell’Unione Nazionale Consumatori che è interessata a contribuire per far valere le nostre ragioni».
Quel faticoso punto d’arrivo di banca regionale doveva però essere anche un punto di (ri)partenza
Il presidente dell’istituto ha rotto il silenzio commentando in conferenza stampa la perdita in bilancio di 518 milioni di euro e annunciando il mandato allo studio Bonelli Erede Pappalardo che ha assistito la Monte dei Paschi. Sul passato ha commentato: “In caso di anomalie, le presenterò io alla Procura, qui è tutto alla luce del sole e le azioni di responsabilità sono solo sciocchezze”. Ai risparmiatori: “Non rischiano niente”. Agli azionisti: “Guardino ai mercati europei” (GUARDA IL VIDEO)
Dopo due rinvii, il Consiglio di Amministrazione ha oggi reso noti i risultati. Rettifiche di credito per oltre 811 milioni. Il direttore Goffi: “Patrimonio di vigilanza al di sopra dei limiti ma intendiamo conseguire margini di ulteriore sicurezza attraverso un serio Piano Industriale”
In attesa dell’approvazione di bilancio, l’Istituto procede con lo stanziamento. La Fiba Cisl scrive ai consiglieri: “”Il sindacato e i dipendenti sono pronti, ma qualcuno ancora deve fare un passo indietro per il bene di tutti e del territorio”
Conferenza stampa fiume del direttore generale che, pur lanciando messaggi rassicuranti , ha più volte sottolineato la necessità di trasparenza e verità, ha presentato i punti salienti del nuovo Piano Industriale e illustrato le azioni da mettere in campo per superare la crisi. Nel mirino una decina di operazioni a rischio di cui otto nel settore immobiliare. “Abbiamo affidato ad uno studio legale l’incarico di analizzare le situazioni dubbie”
L’istituto spiega l’ulteriore slittamento con la necessità di approfondire alcune posizioni di rischio.
MACERATA – Si sono riuniti questo pomeriggio il CdA e l’organo di indirizzo i cui componenti hanno dibattuto a lungo sul percorso da compiere. Avviata anche la procedura per eleggere chi prenderà il posto di Roberto Massi
In attesa del bilancio 2012, la segreteria del sindacato ha scritto al presidente Costa e al direttore Goffi per esprimere perplessità e chiedere cambiamenti
Impiegati e quadri hanno rinunciato a una mensilità mentre il direttore Bianconi è stato liquidato con una cospicua buona uscita. Incontro dei sindacati e dei lavoratori con l’assessore regionale Marcolini e la candidata Irene Manzi (Pd)
Lo spostamento è motivato dalla volontà di approvare le linee guida del nuovo piano industriale 2013-2015. Ufficializzato Andrea Carradori nuovo direttore Carilo
Un potenziale investitore avrebbe chiesto un analisi dei costi e previsto un esubero di 400 dipendenti. Ciccioli: “Occorre un tetto di credito per i grandi clienti e la liquidità per i piccoli”. Acquaroli: “Una proposta di legge per separare banche commerciali e di investimento”
Dopo il direttore generale Goffi, anche la Fisac ha scritto ai dipendenti assicurando la tutela degli attuali livelli occupazionali
E’ attesa per i prossimi giorni la relazione di Bankitalia, mentre il bilancio sarà discusso il 25 febbraio. Poche le informazioni che trapelano verso l’esterno ma il direttore generale ha spiegato la situazione in una lunga lettera
Il movimento attacca la maggioranza politica e denuncia il fallimento del Modello Marche
Le obbligazioni tornano ad essere pienamente finanziabili dalla Banca Centrale Europea
LA RICOSTRUZIONE – Il buco di oltre 300 milioni preoccupa e troppi interrogativi restano senza risposte dopo il duro intervento di Bankitalia e il conseguente divorzio dal d.g. Bianconi e dai suoi vice Cavicchia, Giorgi e Vallesi
GIORNI CALDI PER L’ISTITUTO DI CREDITO – Con Goffi per ora resta solo Armando Palmieri. Cessazione del rapporto di lavoro con il maceratese Stefano Vallesi, direttore generale della controllata Carilo. Al suo posto Andrea Carradori
Si è svolto questa mattina l’incontro tra il governatore delle Marche e i sindacati che hanno condiviso la preoccupazione per l’istituto
Situazione complessa per l’istituto tra riassetto strutturale, declassamento di Moody’s e bilancio del 2012 in passivo. Domani l’incontro con i sindacati
L’istituto di credito annuncia il ritorno ad un risultato positivo già nel 2013: “Abbiamo gettato le basi per un naturale ricambio della squadra di direzione”
L’agenzia di rating declassa il rating da Ba1 a B3, con outlook negativo. Tagliata la valutazione anche dei covered mortgage bonds da A3 a Ba2: “L’istituto ha una bassa capitalizzazione e una minore capacità di coprire le sofferenze bancarie”
Il sindacato ribadisce l’importanza del sistema creditizio per superare la crisi
Il presidente Lauro Costa sta facendo il possibile per far cambiare idea al presidente della Camera di Commercio di Macerata
Il vice presidente è stato eletto lo scorso maggio. Nel mirino anche due consiglieri della cassa di Risparmio di Loreto
L’annuncio del Presidente Lauro Costa oggi a Jesi
Dal 2002 guida la Banca Popolare di Ancona
Il presidente di Banca Marche ha escluso che quanto pubblicato dal Corriere della Sera possa aver determinato delle decisioni
Il direttore generale lascerà dalla fine di settembre
Si riunisce il Cda che dovrebbe portare al pensionamento del direttore generale Massimo Bianconi
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Dentro la Fondazione BdM (cioè chi decide tutto e di più) ci si entra solo con il gradimento del 100% dei soci:
cioè è più facile passare per la cruna dell’ago con tanto di cammello, valige, station vagon, parenti, arredamento di casa, animali domestici che entrare dentro la Fondazione…
Basterebbe che le Fondazioni fossero impossibilitate, per legge, a detenere la maggioranza delle azioni….
Nel frattempo, come pronosticato, tagliano alle aziende i fidi di un altro 30%.
Come al solito, l’onesto paga per il disonesto. ( Cipro docet ). Ricordate i cappi della Lega o i forconi siciliani?
Va bene, cambieremo banca.
Un rappresentante degli azionisti privati e’ stato presente fino ad un paio d!anni fa…. Non mi sembra con risultati brillanti. Non credo che quest!associazione rappresenti quote importanti…Mi sembra una stampella della fondazione di Jesi.
Non c’è più trippa per gatti, quindi si sono messi alla ricerca di foraggio per le loro greppie.
Vedremo il successo che avranno tra gli attuali azionisti, visto che 6 mesi prima del crac, chiedevano la
disponibilità ad acquistare pacchetti azionari. Quei poveri cristi che hanno aderito. quanto hanno perso?
Ed ora chiedono ancora, ma i 500 milioni dati ai tromboni, anziche alle famiglie ed alle piccole imprese,
sono serviti solo a prendere una sonora fregatura. Chi ha promosso queste operazioni dovrebbe essere
proprio interdetto in perpetuo.
ATTENZIONE: che la rappresentanza in seno al CDA, non sia composta da quel tipo di tromboni. che hanno
indotto l’enorme buco. E naturalmente anche la garanzia che chi ha concesso finanziamenti alla cieca
venga depennato. Raus