I rappresentanti sindacali di Banca Marche, Cassa di Risparmio di Loreto e e Medioleasing non hanno gradito di essere stati lasciati fuori dal tavolo che la settimana scorsa ha visto protagonisti il presidente della Regione Gian Mario Spacca e il presidente del consiglio Vittoriano Solazzi i quali si sono confrontati con il governatore Bankitalia Ignazio Visco sul futuro dell’istituto (leggi l’articolo) e chiedono per il futuro un fattivo gioco di squadra.
«La tutela occupazionale, la difesa del gruppo Banca Marche e del suo ruolo nel territorio – si legge in una nota stampa firmata da Fisac/Cgil, Fabi, Fiba/Cisl, Uilca e Dircredito – rappresentano la base del confronto tra politica-istituzioni-sindacato e la Banca d’Italia per risolvere la “crisi” del Gruppo Banca Marche.
A tale scopo abbiamo chiesto in rappresentanza degli oltre 3.000 lavoratori del Gruppo Banca Marche, hanno chiesto ai presidenti Spacca e Solazzi una immediata convocazione sui temi e sulle risultanze dell’incontro a Roma con il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco.
Non è chiaro infatti se ed in quale misura il lavoro elaborato insieme in Terza Commissione, con il fattivo contributo delle sigle sindacali, anche in tema di congruità degli accantonamenti sui crediti deteriorati e di difesa dei lavoratori tutti, sia stato portato al tavolo dell’incontro di venerdì scorso.
La delibera numero 158 della seduta consiliare del 27 Maggio 2014 recitava che il Consiglio Regionale “reputa opportuno la individuazione di una delegazione guidata dal Presidente della Giunta regionale, e composta da una rappresentanza delle Fondazioni, delle categorie economiche-sociali e delle RSA dell’Istituto di Credito”. Ciò non si è verificato, non è stata data voce ai 3.000 Lavoratori del Gruppo Banca Marche, in un incontro che riguardava innanzitutto il nostro futuro, questo è inaccettabile.
Siamo convinti che la partita per il futuro di Banca Marche possa essere vinta solo con un fattivo e sinergico gioco di squadra e non tramite l’azione di qualche singolo protagonista. Si attendono, pertanto, un intervento deciso in questo senso anche da parte delle forze politiche e istituzionali che sul territorio e per il territorio quotidianamente operano. Il Gruppo Banca Marche è la colonna portante dell’economia marchigiana ed importantissima nei territori “fuori regione” in cui opera, per questo legittimo interesse i lavoratori e i cittadini tutti valuteranno la forza di volontà, la tenacia e i risultati dell’operato svolto».
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Forse e’ per il mancato coinvolgimento dei sindacati che il titolo banca marche oggi ha battuto la strabiliante cifra di 0,24 CENTESIMI ( leggi che la nostra banca del territorio oggi ha un valore prossimo allo zero,altro che confronto politica?!istituzioni?sindacati?per risolvere la crisi?? del gruppo banca marche.Ora qualcuno scopre la necessita’ di un confronto,di un sinergigo gioco di squadra e non di singoli protagonisti.Complimenti per la tempestivita’,peccato che oggi servano circa 800 milioni di euro,ma questo giustamente per i protagonisti di questo teatrino e’ un dettaglio,loro tutelano l’occupazione dei 3000 dipendenti,resta solo da capire chi gli paghera’ lo stipendio.Forse se gli azionisti privati avessero un sindacato riuscirebbero anche loro a trovare qualche anima pia che li tutela e li risarcisce del danno subito
0,24!!! Perche’ meravigliarsi? Il destino di banca marche e’ di arrivare a meno di 0,10 ! Se ancora non si e’ capito che una masnada di farabutti ed incapaci da anni hanno guidato la banca verso il baratro, se ancora oggi si leggono commenti che fanno pensare ad un disegno perverso della banca d’italia, se si continua a perdere tempo in chiacchiere fra politici e faccendieri, MENTRE ANCORA NON SI FA NULLA PER IDENTIFICARE I COLPEVOLI ALLORA LA CERTEZZA E’ CHE A BREVE DI BANCA MARCHE RIMARRA’ BEN POCO!!!!
Cari signori voi fate il gioco di chi vuole affondare la banca e forse prosciugare i vostri risparmi.
Il prezzo non si fa con 42 contratti per un controvalore 28.772,42 euro.
Sveglia!
I sindacati chiedono il gioco di squadra. Senza il minimo pudore.