di Marco Ricci
E’ sempre più vicina la possibilità che Giuseppe Feliziani e Federico Terrinoni, i commissari che da fine luglio del 2013 guidano Banca Marche, possano avviare un’azione di responsabilità nei confronti degli ex-amministratori, sindaci e massimi dirigenti che negli ultimi anni hanno guidato l’istituto di credito e a cui potrebbe venire richiesto di rispondere, nel caso risultassero responsabili, di perdite pari a circa un miliardo di euro.
I commissari, i quali possono autonomamente promuovere una azione risarcitoria in base ai poteri loro concessi dal testo unico bancario, hanno infatti inviato una diffida scritta, in relazione agli eventuali danni procurati a Banca Marche pari a circa “un miliardo di euro”, non solo agli ex amministratori ed ex sindaci in carica al 31/12/2011, ma anche nei confronti di coloro che ricoprirono le stesse posizioni dal 2006 al 2009. Anche Massimo Bianconi, direttore generale di Banca Marche per otto anni, e i vicedirettori di Banca Marche sarebbero stati raggiunti dalla stessa comunicazione che interrompe il termine di prescrizione di cinque anni previsto dal diritto bancario.
I soggetti coinvolti, a cui sarebbe stata comunicata con atto giudiziario la prescrizione, sono tra gli altri: Lauro Costa, Giuliano Bianchi, Aldo Birrozzi, Stefano Clementoni, Mario Volpini – espressione tutti della Fondazione Carima – Bruno Brusciotti, Michele Ambrosini, Eliseo De Luca, Marcello Gennai, Darzio Zini – espressione Fondazione CariPesaro – Aldo Clementi, espresso da Carisj – Massimo Cremona e Stefano Genrili – espressione del gruppo Aviva – Pio Bussolotto e Roberto Civalleri – espressi da San Paolo-Imi- Pietro Valentini (ex presidente del collegio sindacale), Franco d’Angelo, Agostino Cesaroni, Marco Pierluca e Michele Giattanasio (sindaci) e Tonino Perini.
Era noto da tempo che lo studio Erede-Bonelli-Pappalardo dovesse inviare in Banca Marche una seconda relazione in merito alle eventuali responsabilità che avrebbero portato al dissesto del gruppo e che tale rapporto fosse atteso per i primi mesi del 2014. Sebbene la diffida interruttiva non sia di per sé un atto che indichi la vera e propria apertura di un’azione di responsabilità verso i singoli soggetti – su cui fino a prova contraria non può che valere il principio di non colpevolezza – il suo invio è sintomatico di come i commissari Feliziani e Terrinoni intendano avviarsi verso questa decisione. La diffida interruttiva, inoltre, testimonia in qualche modo che le possibili responsabilità nel dissesto di Banca Marche possano andare molto indietro nel tempo e non limitarsi agli ultimi anni.
L’apertura di un’azione di responsabilità era già stata sollecitata a Banca Marche dalla Fondazione Carima durante l’ultima assemblea, tenutasi a Jesi nell’aprile del 2013, e respinta però dalle altre due fondazioni azioniste. I voti contrari di Pesaro e Jesi impedirono che tale indicazione venisse approvata.
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Bella notizia ….ora speriamo nella magistratura!
Alla buon’ora! Cominciamo a suonare le campane o è meglio attendere le denunce? Finalmente la banca volta pagina per riacquistare la reputazione perduta oppure..? La fondazione carima finalmente si muoverà come da sempre dichiarato, dimostrando la sua buona fede oppure..? Le altre fondazioni faranno finta di niente come al solito oppure..? I sindacati, in rappresentanza dei lavoratori, si costituiranno parte civile oppure..?
Gazzani santo subito……….
Per correttezza le fondazioni, capeggiate dal fornaio paladino, dovrebbero “ripetere” gli utili indebitamente ricevuti…questo sarebbe l’epilogo perfetto.
MI sembra di avere già visto questo film e di conoscere la fine
..c’e’ posta per te……..
Siggy, mi permetto di sottolineare che “ripetere” sta per restituire….ma poi oltretutto chi aveva designato i consiglieri? Assunzione delle proprie responsabilita’ nell’incapacita’ di scegliere i consiglieri no?????
Campa cavallo che l’erba cresce.
Persichetti ,tu è il tuo amico avete controllato la cassetta delle lettere???
Speriamo proprio che i commissari non si fermino solo a questo atto interruttivo dei termini di prescrizione, ma vadano avanti fino all’epilogo finale in tribunale!!! Anche perchè alcuni dei personaggi in questione sono in corsa per la riconferma in altri incarichi: vedi CCIAA o CONFCOMMERCIO, che guarda caso si trovano in condizioni simili (vedi deficit COTURFIDI ed ASCOM che vantano un ben poco invidiabile deficit di oltre 6 milioni di euro)
E’ ora che certa gente si tolga di torno!!! Hanno già fatto la loro parte ed anche di più per distruggere l’economia locale e regionale!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Era ora!!!
I commissari non potevano non avviare un’azione di responsabilità nei confronti di coloro che hanno amministrato la Banca delle Marche dal 2006 al 2013.
Come potevano lasciare inascoltata la richiesta formalizzata diverso tempo fà dal Dott. Franco Gazzani Presidente della Fondazione Carima, socio di riferimento della Banca Marche?.
D’altronde l’ azione di responsabilità per danni, prevista dagli artt. 2392-2395, c.c., costituisce in questo caso il rimedio più efficace contro una gestione che ha dissestato le casse della banca e la garanzia per una valida tutela degli interessi a rischio, non solo della società amministrata, ma anche dei creditori sociali, dei singoli soci e dei terzi.
Resta, tuttavia, un dubbio non di poco conto: è davvero realistico ipotizzare che per quasi un decennio il Direttore Generale, i presidenti e i consiglieri che si sono susseguiti abbiano potuto, praticamente indisturbati, fare il bello e il cattivo tempo alla Banca delle Marche?
Non ci saranno state delle forme di connivenza se non addirittura delle corresponsabilità all’interno della compagine sociale (le tre Fondazioni….) e/o tra i componenti del consiglio, molti dei quali sono peraltro rimasti immutati?
Questa storia comunque segna la fine di una classe dirigente !!
sono andato ad vedere la cassetta delle lettere ed ho anche telefonato al fornaio paladino per invitarlo a fare altrettanto.Purtroppo era impegnato a produrre il pane che servira’ a qualcuno che nei prossimi mesi potrebbe averne bisogno.Ne vorresti un pezzettino anche tu?Nella vita non si sa mai………Ti conviene tenertelo amico, a te sicuramente non te lo neghera’ mai.
Enossam,ma come ti viene in testa che per un decennio ci siano state connivenze,complicita’ o peggio ancora accordi sottobanco tra banca e fondazioni?…..lE’ come sostenere che ci siano stati scambi di favori,assunzioni,poltrone tra i vari interlocutori…..Ma no,le fondazioni hanno espresso e nominato le intelligenze e le professionalita’ migliori,allo stesso livello dei loro illuminati presidenti,in banca Costa e Bianconi e co.provvedevano a tutelare territorialita’ ed autonomia ed ecco il meraviglioso risultato ottenuto….
Persichetti,concordo pienamente con la sua richiesta di nominare Gazzani santo,ma solo a patto che contestualmente lui venga beatificato,se lo merita a pieno titolo ed un giorno,figli,parenti ed affini saranno fieri di avere un padre beato per avere difeso e protetto un santo( due eroi in parole povere,eroi dei nostri tempi,una rarita’ ed un esempio per tutti)
Un consiglio a Costa,forse e’ il caso di vendere subito il Landini,non vorrei che gli venisse messo sotto sequestro a titolo di parziale risarcimento).L’abbraccio fatale,amichevole e quasi fraterno con il dott. Bianconi potrebbe costargli caro e con tutto il bene,l’impegno e le competenze profuse non mi sembra giusto che paghi rinunciando al suo principale mezzo di lavoro