Banca Marche, Spacca: “La strada è in salita”
Si è svolto questa mattina l’incontro tra il governatore delle Marche e i sindacati che hanno condiviso la preoccupazione per l’istituto
di Alessandra Pierini
In una fase particolarmente delicata per Banca delle Marche che per la prima volta nella sua storia chiuderà il bilancio del 2012 con una significativa perdita (si parla di 300 milioni di euro), continua l’opera di riassetto del management che ha preso il via sin dal divorzio con l’ex direttore generale Massimo Bianconi, caldamente auspicato da Bankitalia che ha ancora oggi ha gli occhi puntati sull’istituto di credito marchigiano, all’interno del quale è ancora in corso un’approfondita ispezione iniziata lo scorso settembre (leggi l’articolo). Era stata già annunciata nei giorni scorsi la risoluzione del contratto del vice direttore generale, il maceratese Stefano Vallesi, alla quale si aggiungono oggi quelle dei vicedirettori Leonardo Cavicchia e Pierfranco Giorgi. A darne comunicazione è la stessa Banca delle Marche in un comunicato stampa giunto nel tardo pomeriggio al termine di una riunione del Consiglio di Amministrazione, la seconda in pochi giorni.
«Banca delle Marche – si legge nella nota – comunica che, nel quadro del rinnovamento manageriale del Gruppo avviato nel settembre 2012, quando Luciano Goffi ha avvicendato Massimo Bianconi nella carica di
Direttore generale, il Consiglio di Amministrazione, nella seduta di oggi a seguito delle determinazioni già precedentemente assunte, ha preso atto della cessazione, in data 4 febbraio, del rapporto di lavoro intrattenuto con il vicedirettore generale Stefano Vallesi, dal 29 ottobre scorso direttore generale della controllata Carilo S.p.A.. Quale direttore generale della Carilo S.p.A. il C.d.a. di Banca Marche, nella stessa seduta ha designato Andrea Carradori, già vicedirettore generale della stessa controllata.
Nel contempo, è stata definita la risoluzione, con la data odierna, del rapporto di lavoro del vicedirettore generale di Banca Marche Pier Franco Giorgi e, con la data dell’ 11 febbraio, anche di quello dell’altro vicedirettore generale Leonardo Cavicchia, il quale ha così inteso anticipare la conclusione del proprio rapporto di lavoro già prevista per la fine del corrente anno.
Banca delle Marche rende noto che, nei tempi che saranno ritenuti necessari e in coerenza con le linee di sviluppo previste dal Piano Industriale 2013-2015, si procederà al previsto rafforzamento della struttura della direzione generale, al momento costituita dal direttore generale Luciano Goffi e dal vicedirettore generale Armando Palmieri».
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Riassetto manageriale, svolta decisa, taglio con alcuni errori fatti nel passato, in pratica un New Deal!
Servono nuove professionalità, nuovi manager che si affianchino a quelli strategici che sono ancora al loro posto, per un equilibrio nelle scelte di crescita intelligente che sono necessarie per ripartire nel business nel suo complesso.
Cuore, coraggio, passione e idee sono a mio avviso le doti che servono ai nuovi manager, oltre ovviamente alle competenze specifiche in materia di finanza e credito.
Banca Marche non può’ rimanere indietro, e’ un patrimonio collettivo, e’ sistemica per il nostro territorio, per l’economia dei distretti che caratterizzano la nostra terra.
Più volte sono intervenuto nei vari commenti, da quando sin dall’ autunno sono salite alla cronaca le varie news sull’ istituto. Io lavoro nel credito, per un’altra banca, con vocazione locale, ma a carattere nazionale.
Non apprezzavo i commenti di chi sparava su tutto e su tutti, con veemenza non comprensibile, magari non essendo tra gli addetti ai lavori, senza conoscere davvero le situazioni, le contingenze, le regole e le necessità di un ambiente molto difficile ed altamente specializzato e selettivo.
Non facevo ovviamente il tifo per BdM, per rispetto della maglia, ma ho sempre espresso commenti sereni, franchi, argomentando con le competenze della mia professione.
Oggi pero’ per come si presentano le cose, mi sento di dire che bisognerebbe fare quadrato intorno alla banca, non puntando l’indice accusatore cercando colpe e responsabilità ma serve abbassare i toni, allentare le tensioni, e riportare Banca Marche ad una immagine di banca vivace per un territorio che chiede sostegno e che vuole portare avanti attività sostenibili e produttive, al fianco delle famiglie e delle imprese locali, una banca rivitalizzata e rinnovata.
Ora tocca ai loro headhunter!
@serrani
Premesso che Banca delle Marche e’ un’Istituto da tutelare al massimo.
Quello che scrive sopra e’ pura ipocrisia,visto che ha l’aggravante di lavorare in un istituto bancario,sicuramente sapra’ come si fanno le carriere,parla di come dovrebbe essere non di come sia l’ambiente bancario.La meritocrazia in BANCA non esiste e’ inutile scrivere tutte quelle belle parole,qui dobbiamo metterci in testa che in ogni settore se non c’e’ meritrocrazia non si va’ da nessuna parte.
Il bravo Renzo Serrani , sfruttando la sua saggezza, esperienza, senza peraltro potersi sbilanciare in quanto accreditato alla concorrenza e tutto ciò gli fa onore, fa un quadro generale tradotto in un sincero auspicio per l’ Istituto di Credito punto di riferimento da sempre di noi maceratesi prima e dei marchigiani ed oltre poi. Come non condividere? In verità ti preferivo caro Renzo, battagliero e grintoso come ai tempi che trascinavi con il tuo entusiasmo l’ intero Fontescodella nei primi anni dei successi della Lube. Provo io a dire qualcosa di più. Voci provenienti dai “piani alti” di BdM raccontano di lotte interne per le solite poltronissime. Ora è vero che i tempi cambiano, ma i valori e le capacità delle persone che guidano un Ente così nevralgico per l’ economia del territorio, penso dovrebbero avere un comune denominatore in qualunque era. Ora si parla di un “pasticcere o fornaio”, con tutto il rispetto per la categoria, di Civitanova che si sarebbe messo di traverso in questo complicato gioco di poltrone. Lui, l’ altro meritevole di avere ereditato l’ impero “Tambroniano”, a me sembrano personaggi solo all’inseguimento della visibilità, sempre pronti per una foto sul giornale, con i posti in prima fila, ma non so con quali altre doti più vicine al merito e perché no alla riservatezza. Ho molta nostalgia dei tempi quando ai vertici della “Cassa de Risparmiu”, c’erano persone capaci come l’ Avv. Cingolani o il Dott. Giulio Acquaticci, Notaio. Le persone si rivolgevano a loro chiedendo consigli, trovando sempre la loro disponibilità e l’ esperienza del buon padre di famiglia. Il tutto in una forma molto schiva ed umile. Ora, al Presidente Costa che reputo persona seria e capace dico…..ma sarà così impossibile ridare alla Banca quella veste di cui parlava sopra l’ amico Serrani? Prima di avallare la sfiducia che aleggia sui tantissimi risparmiatori ed imprenditori che hanno sempre creduto in Voi, credo si abbia il dovere di inarcare la schiena e raddrizzare il cammino.
Cordialmente,
Antonio Oro.
Niente contro BdM ma credo che dobbiamo liberarci dal pregiudizio che tutto ciò che è locale è per questo motivo bello e buono a da difendere a priori .Abbiamo pensato che la politica locale fosse meglio di quella nazionale, perchè più vicina all’elettore, e poi ci siamo accorti che forse è stata anche peggio. Se BdM è in crisi è perche ha fatto deglie errori ed con questi errori di valutazione e di scelta ha forse contribuito a peggiorare lo stato della nostra economia. Vorrei sapere ad esempio se pari sostegno è stato dato alle imprese che hanno bisogno di supporto per l’innovazione e l’esportazione e al settore edile (tanto per fare un esempio) . Oggi la Banca è in difficolta , il settore edile ha un eccesso di capacità produttiva che costa migliaia di disoccupati e le nostre imprese , quelle rimaste, fanno fatica a competere sui mercati internazionali. Quindi va benissimo abbasare i toni perchè le esagerazioni non aiutano nessuno ma chi ha sbagliato deve pagare (qualcuno sta pagando vedremo se sono quelli giusti) ma sopratutto bisogna capire in che cosa si è sbagliato in modo che gli stessi errori non vengano ripetuti. La banca locale merita di essere difesa? ma almeno che sia trasparente allora.
Replico al sig. “vaccai” per criticare, me lo consenta, le sue parole, in quanto non ritengo possano essere definite ipocrite perche’ stante l‘aggravante del fatto che lavoro in banca, io debba sapere che le carriere seguono misteriosi percorsi al di la’ della meritocrazia…..Mi sento al contrario di affermare che e’ completamente lontano dallo spirito delle “belle parole” da me scritte e infra criticavo proprio atteggiamenti come il suo, che non apportano valore aggiunto, ma soltanto un indiscriminato senso di sfiducia verso un settore in cui invece operano tanti addetti che ogni mattina credono nel valore del proprio lavoro e lo fanno con passione.
Ringrazio invece l’amico Tonino Oro per le parole di stima, che ricambio, ma sopratutto mi sento di condividere quel senso di ritorno alle origini, in cui la “Cassa” era un faro per la nostra economia, un punto di riferimento fatto di ottime professionalità quali quelle citate, ovviamente tenendo presente che diverso era il contesto sociale, il tessuto economico e non ultima la politica, intesa nella migliore delle sue accezioni.
@Serrani
Ma lei non sa o fa finta di non sapere che in banca le carriere sono fatte a tavolino,massoneria,politica,figli di…..,sindacati,ma cosa dice che ho sfiducia,parla di lontano da…..che cosa??,non capisco!!,io dico che a comandare si deve madare persone che sono oneste dentro,che hanno una coscienza,e con l’occasione rispondo anche a @antonio oro che ha nostalgia,sai quanti ragazzi ci sono in banca come gli avvocati o i notai che ha menzionato?solo che non si conoscono e magari non si conosceranno mai,le banche sono enti dove prendere voti….tanti voti….non c’e’ piu’ sordo di chi non vuol sentire e cieco di chi non vuol vedere!!!!
…cioe’ voglio fare un’affermazione ma di cosa state parlando??? che sono tutte queste belle parole???
qui parliamo di una banca che per far aderire all’ultimo aumento di capitale a dichiarato il falso , fregando molti risparmiatori, chiudere una semestrale con 40 milioni di utile, e ritrovarsi solo dopo 4 mesi con un rosso di 300…..be qualcosa non quadra ,qui qualcuno deve pagare anche con il carcere se e’ necessario…….
Vorrei invitare Serrani a rileggersi i suoi commenti.
Alla notizia delle dimissioni di Bianconi definiva Gossip notizie oramai note che cercavano di dare alcune prime informazioni sulle cause della separazione. Ora approva il ricambio ai vertici e si auspica di trovare doti di leadership nei nuovi manager. . .
La verità è che per poter esprimere opinioni valide a volte bisogna avere il coraggio di parlar male del sistema nel suo complesso. Molto difficile se si vuol firmare i commenti con il proprio nome…
@ciclista
quando ho scritto del gossip era perché ho interpretato la notizia come tale, lamentandomi anche in quella sede del fatto che i commenti che sono tesi – come il suo, mi permetta- a diffondere un sentimento negativo nei riguardi del settore, sono perfettamente inutili e gratuiti. Io non ho facoltà di approvare o meno quello che viene deciso in un Istituto dove non lavoro: auspicare che un’azienda di credito strategica per il nostro il territorio possa dotarsi di buoni manager e’ forse una colpa???
Aggiungo poi che che – sempre a mio avviso – alcune sue affermazioni sulla validità delle altrui opinioni, supportate nel mio caso da un corso di studi specifico e da oltre 25 anni di attività professionale nel settore del credito. La mia faccia, così come il mio nome e cognome non rendono difficili le critiche nei confronti del sistema, stia pur certo che le cose che devo dire – ovviamente nelle sedi opportune- le dico e sopratutto le argomento!
Mi permetta infine di farle rimarcare che quello che non serve e’ discreditare un settore, e nel caso di specie una banca, dove quotidianamente operano oltre 3.000 addetti, il 99,9999% dei quali ogni mattina ci mette impegno, passione ed attaccamento nello svolgimento del proprio lavoro.
Sig. Serrani, mi consenta. . .
I suoi 25 anni di esperienza non mi sembra le diano molto capacità di analisi e come scritto sopra di indipendenza.
I fatti stanno dimostrando che non bastano nuovi manager capaci… È’ indispensabile un nuovo progetto imprenditoriale che metta al centro la professionalità e l!attenzione al cliente anziché la marchigianita’ e l’attenzione agli amici di Spacca e dei politici marchigiani.
Il futuro dell’Italia e dei suoi abitanti e’ più importante della difesa dei posti di lavoro in banca e dei privilegi dei dipendenti piu’ anziani che arrivano a stipendi doppi, a parità di incarico, rispetto a giovani con pochi anni di anzianità.