di Marco Ricci
Sarebbero otto o nove le posizioni al vaglio della Procura della repubblica di Ancona, nell’inchiesta avviata dagli esposti da parte di Luciano Goffi sulla passata gestione di Banca Marche (leggi qui). Questo secondo un lancio di agenzia che non ha però trovato ancora conferma ufficiale da parte degli inquirenti. E’ noto comunque da tempo che i militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Ancona siano all’interno dell’istituto. Da cui sarebbe stato tratto moltissimo materiale adesso all’attenzione delle forze investigative e inquirenti.
Ieri inoltre i commissari Feliziani e Terrinoni avrebbero consegnato alla procura il verbale alla base dei provvedimenti sanzionatori che hanno interessato molti di coloro che rivestirono ruoli di amministrazione, direzione e controllo nell’istituto di credito (leggi qui). Oltre a ricadere sull’ex-direttore generale Massimo Bianconi, sugli ultimi due collegi sindacali e sugli ultimi due consigli di amministrazione di Banca Marche, i provvedimenti interesserebbero anche altri dirigenti che hanno rivestito ruoli apicali all’interno dell’istituto di credito.
Le contestazioni sono durissime. Come molto gravi e diffuse le irregolarità e le violazioni normative riscontrate. Benché modulate in base al grado di responsabilità e alla durata della carica e nonostante il materiale ispettivo verrà integrato entro 30 giorni con quello difensivo, i rilievi porteranno con ogni probabilità a sanzioni molto pesanti che il Direttorio di via Nazionale emetterà entro l’estate del 2014. Secondo le contestazioni non sarebbe dunque “l’evoluzione dell’economia marchigiana e in particolare, del settore immobiliare ” l’unica causa delle ingentissime perdite accumulate dall’istituto in soli otto mesi, come appena nel mese di aprile di quest’anno affermò in consiglio di amministrazione l’allora vice presidente e prima presidente di Banca Marche Michele Ambrosini. Quanto appunto anche la governance dell’istituto interessata dai pesanti rilievi.
Nei verbali non solo viene censurata l’operazione del luglio 2011 che vide per tre settimane Banca Marche interrompere il contratto con il suo direttore generale Massimo Bianconi, permettendo al manager di incamerare 1.5 milioni di euro di buonuscita (leggi qui), ma tutto il sistema di gestione, amministrazione e controllo dell’istituto viene duramente messo sotto accusa. Le contestazioni di fatto confermano ciò che CronacheMaceratesi in questi mesi ha faticosamente cercato di illustrare alla comunità marchigiana. Ovvero come un complessivo sistema di governance, espressione delle forze economico-politiche della regione, possa aver contribuito al portare l’istituto nella situazione in cui versa.
Ricordiamo a questo proposito lo scenario sul quale operano le indagini. Violazioni delle norme antiriclaggio, conflitti di interesse, ingenti prestiti a società prive di garanzie, errata valutazione dei crediti, elusione del superamento della soglia dei grandi rischi, questo per rimanere in superficie. Per un complesso di perdite che ha superato in otto mesi gli ottocento milioni di euro, con rettifiche sui crediti superiori al miliardo e duecento milioni. Cifre paurose, in uno scenario devastante che non solo coinvolge il mondo economico marchigiano ma che rischia di far impallidire tangentopoli. Il tutto nel fragoroso e quasi più completo silenzio delle istituzioni e della politica marchigiana.
Un disastro che, come ormai trapela da più parti, ha di fatto costretto al superamento del piano industriale che solo questa estate era stato rivisto. Da qui lo stop nelle cessioni degli sportelli e della Casa di risparmio di Loreto. L’ormai necessario aumento di capitale di circa 500 milioni di euro porterà senza dubbio Banca Marche nelle mani di un istituto di dimensioni maggiori. Il quale a quel punto deciderà del futuro del gruppo. Il rischio connesso con questo quadro potrebbe essere il drastico depauperamento dei patrimoni delle fondazioni azioniste, nonché delle liquidazioni e dei risparmi dei piccoli azionisti che avevano investito in Banca Marche. La ricerca di un acquirente, perché ormai di questo bisogna parlare, è nelle mani dei commissari e dunque di Banca d’Italia.
Ricordiamo, per non ingenerare equivoci, che ambienti vicini a Via Nazionale hanno più volte rassicurato sull’operatività della banca, smentendo l’ipotesi di qualsiasi scenario catastrofico. Definendo operazioni di “sciacallaggio” le voci secondo le quali vi possano essere rischi per i risparmiatori. Al contrario, lo stesso comunicato emesso al momento dell’insediamento di Feliziani e Terrinoni suonano di garanzia, laddove si afferma che “la clientela può continuare a rivolgersi con fiducia agli sportelli della banca.” Sarebbe piuttosto inusuale che, dopo una tale assunzione di responsabilità, Banca d’Italia permetta che accada il contrario.
Intanto il presidente di Fondazione Carima Franco Gazzani ha rilasciato alla nostra testata una lunghissima intervista che ripercorre integralmente, dal suo punto di vista, le vicende che hanno portato al dissesto dell’istituto. Intervista che pubblicheremo nei prossimi giorni.
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COMPLIMENTI alla PROCURA e alla GUARDIA DI FINANZA per il lavoro svolto fino adesso !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
grande gazzani il prossimo anno nomination al nobel per l’economia!!!
Sembra che il marcio stia finalmente emergendo,con molta calma,troppa a mio giudizio,ma meglio tardi che mai.Con mps procura,banca d’italia,erede Pappalardo sono stati molto piu’ solerti e veloci,evitando illazioni,accavallarsi di notizie,congetture,fantasie di ogni genere.Come e’ ormai di moda dire,lasciamo lavorare la magistratura,la guardia di finanza e a questo punto anche la banca d’italia,che troppo spesso si sveglia quando i buoi sono scappati.Ricci ci dice giustamente che dal disastro bmarche ci rimetteranno gli azionisti e le fondazioni,ormai depauperate.In una situazione analoga i presidenti delle stesse sparirebbero dalla vergogna ( in giappone si suiciderebbero) qua invece Gazzani rilascia una lunga intervista e vaneggia di tanto in tanto di voler comprare gli sportelli Carilo( dimenticando di dire con che soldi).Ricordo a tutti i lettori prima di leggere la sicuramente esilarante intervista al re del pane di rivedersi su YOUTUBE INTERVENTO GAZZANI ASSEMBLEA CARIMA, cio’ per inquadrare meglio lo statista,stratega che c’e’ in lui,poi prima di leggere l’intervista di prendere dei tranquillanti per evitare scatti d’ira e palpitazioni.A cronache maceratesi faccio invece un appello accorato:quando pubblicherete l’intervista non mettete il blocco ai commenti,limitatevi al passaggio in moderazione,ma non ci togliete la soddisfazione di commentare le cose stupende che dira’ e se possibile girategli le considerazioni che i lettori faranno,chissa’ che anche Gazzani si convinca che fare il pane non e’ proprio come gestire una fondazione od una banca.Grazie
Certo questi saranno tutti puniti, certo certo ci crediamo…
Una volta c’era la Cassa di Risparmio gestita dai politici con i soliti clientelismi italiani, poi è arrivata l’era delle privatizzazione e del libero mercato, allora hanno ben pensato di inventarsi la “fondazione” sempre gestita in modo politico ed in mano ai soliti che giocavano a fare i finanzieri/banchieri in un finto libero mercato.
Sinceramente non mi stupisce questa situazione, finchè la banca non sarà realmente privatizzata e buttata nel libero mercato con veri manager e non presunti…
Nessun dorma!!
caro giuliano nardino o chiunque tu sia,basta aspettare un po’e vedrai che i tuoi amici,perche’ quelli che saranno inquisiti sono tuoi amici,pagheranno per quello che hanno fatto o non hanno fatto.Nel frattempo Gazzani continuera’ a fara’ il pane e farse lo portera’ a qualcuno di loro.Vai a comperare diverse confezzioni di tranquillanti perche’ e’ dura per te e per i tuoi amici sapere che il panettiere se ne andra’ fra QUALCHE ANNO.
persichetto ti ricordo che la maggior parte degli indagati sono espressione di macerata,io non sarei cosi sicuro che rimanga per qualche anno, i cancelli si chiuderanno prima!!!
Da “Il Fatto Quotidiano” 08/11/2013, pag 11 a firma di Sandra Amurri e Giorgio Meletti:
….Il bilancio 2012 di Banca delle Marche, chiuso con 526 milioni di perdita, illustra perfettamente come si può ridurre una banca quando viene gestita dalle oligarchie politico-economiche. L’anno si è chiuso con 13,9 miliardi di finanziamenti in bonis, cioè senza problemi apparenti, e 4,7 miliardi di crediti deteriorati, come si dice in gergo. Di questi, 1,3 miliardi sono stati semplicemente cancellati, cioè dati per persi, e sono rimasti 3,4 i miliardi di crediti deteriorati (cioè di difficile recupero), pari al 19,7 per cento degli impieghi.
La Banca delle Marche si è distinta perché dopo il 2008, mentre gli altri istituti italiani chiudevano i rubinetti alle società immobiliari, ha continuato a largheggiare in crediti al settore.
Un’inchiesta del settimanale L’Espresso rivelò nel 2011 che “lo scrigno dei soldi facili della Cricca era stato individuato dai magistrati di Firenze e e Perugia nella Banca delle Marche. Balducci, Anemone e la loro corte di amici, soci e familiari godevano di percorsi facilitati per muovere denaro”……
La Vigilanza ha consegnato ai commissari e ai pm una relazione di fuoco sui favori agli amici imprenditori ………Gli ispettori di Bankitalia hanno concluso le loro verifiche e il 28 ottobre scorso hanno consegnato ai due commissari straordinari di Banca Marche, Federico Terrinoni e Giuseppe Feliziani, un verbale con rilievi definiti “pesantissimi” sull’operato del vecchio management e della vecchia dirigenza, su gran parte dei membri del Cda in carica nel 2011 e 2012 e sulla concessione di crediti a rischio.
Sono pagine di fuoco, dice chi li ha lette, quelle del verbale degli ispettori di Bankitalia: dai rilievi si salvano alcuni consiglieri di amministrazione, che hanno tentato di introdurre elementi di trasparenza e arginare la spinta a dispensare crediti e leasing “facili”, e l’attuale direttore generale Luciano Goffi.
La Vigilanza censura inoltre la carenza delle comunicazioni fornite al Cda anche sui crediti più vischiosi, con documenti scritti a mano e poco comprensibili. Un capitolo particolare riguarda l’ex direttore generale Massimo Bianconi, per il trattamento di fine rapporto ottenuto nel 2011….” licenziato in pratica due volte per dargli doppia liquidazione…….”Bianconi ha incassato, tra retribuzioni, tfr e buonuscite, 7,1 milioni di euro.”……
Non si tratta di ingenerare equivoci o parlare addirittura di sciacallaggio, ma continuare a rivolgersi con fiducia agli sportelli della bancae’ davvero un atto di fede !!!
Sicuramente non ci saranno “rischi” per i risparmiatori, intesi come insolvenze e ipotetiche perdite di loro averi, ma ai “lunghi anni di crediti facili… sopratutto nel settore immobiliare”, credo seguiranno anni di razionamento del credito che peserà non poco sull’economia dei territori.
Ai posteri l’ardua sentenza !
Ma chi sono gli indagati?!?! Si sa qualche nome?
Cari Bloggers che tanto ce l’avete su con gazzani, siete forse convinti che i presidenti o ex delle fondazioni di pesaro e jesi siano fuori dai giochi? Forza Procura!
…nessuno dice che gli altri sono innocenti ma noi siamo di macerata e’ guardiamo il nostro di marcio!!!
Io mi sbrigo a chiudere il conto…..
Essere una persona di talento in BM non serviva, bastava essere nel giro giusto per diventare qualcuno!
Secondo voi che cosa ho fatto…beh me ne sono andato!
Questo caso rispecchia a pieno la realtà italiana, purtroppo MEDIOCRE!
PS: ho passato circa 1 anno e 1/2 a Fontedamo, qualcosina l’ho vista!
PPS: un abbraccio ai tanti dipendenti capaci, competenti e soprattutto ONESTI, per gli altri (soprattutto AI PIANI ALTI), spero possiate pagare a caro prezzo lo SCEMPIO perpetrato, magari con il CARCERE! (ma sappiamo tutti che non accadrà…)
Un caro saluto alle terre marchigiane che porto sempre nel cuore.
Un emigrato.
Guadate le foto.
Avreste acquistato un’auto usta da loro?
Caro Persichetti o chiunque tu sia,vorrei tranquillizzarti su entrambe le tue profonde considerazioni gratuite e prive di logica.Intanto io sono un azionista medio grande che ha investito,sbagliando,su una banca che solo troppo tardi ho capito essere gestita da incapaci e non vado oltre.Ho rimesso grazie a queste persone tanti soldi,vorrei capire come potrei essere amico degli indagati come tu sostieni.Forse non segui i commenti in quanto devi concentrarti per esprimere i tuoi stravaganti giudizi,ma rileggi quello che ho scritto sui miei presunti amici,e ribadisco che il piu’ bel regalo di natale che potrei avere e’ di vederne almeno qualcuno IN GALERA,ALTRO CHE AMICI!!Eiguardo a Gazzani,questo si dovrebbe essere tuo amico vista la difesa ad oltranza( a proposito quando intervieni su bmarche,,a che titolo parli o sparli,sei un azionista,gestisci un forno di Gazzani o che?)potete tenervelo per altri 20 anni,basta che non faccia piu’ guai in bmarche insieme agli altri strateghi delle altre fondazioni e con loro i politici quelli si loro amici.Quando critico Gazzani lo faccio solo per quello che attiene bmarche(YOU TUBE VIDEO GAZZANI ASSEMBLEA CARIMA).Rinfrescati le idee su quello che sosteneva nel 2007,valuta l’operato dei miei presunti amici,tutti nominati e sostenuti dalla politica e dimmi cosa dovrebbe pensare una persona in buona fede dopo aver visto volatilizzati oltre ai soldi delle fondazioni i suoi risparmi.Salutamelo se hai modo sicuramente di vederlo e confortarlo
Se,a fronte del dilagante degrado,che oggi caratterizza l’Italia,che vede fatta a pezzi ogni buona regola propria di un Paese civile,si continua a condividere perdonismi,garantismi,giustificazionismi condivisibili in qualche misura in un contesto normale,ma molto meno o per niente in uno in crisi totale,non ci salva più nemmeno il Padreterno.La giustizia,senza strabismi di sorta,deve essere severa,sollecita e,soprattutto,uguale per tutti,affinchè la sanzione sia un reale deterrente per ognuno,secondo la finalità cui è diretta.Atteggiamenti morbidi diventano formidabili incoraggiamenti a comportarsi sempre peggio. Giovanni Bonfili
hai rimesso tanti soldi o hai perso qualche privilegio! certo che è’mio amico,non si era capito?I tuoi sono quelli che hanno massacrato la banca che ti hanno fatto perdere,come dici tu ma non ci creo,tanti soldi.Te lo saluto sicuramente e non credo abbia bisogno di essere confortato,tutt’altro,anzi lo incoraggero’,e non ne ha bisogno, ad andare avanti per scoprire la verita’e ad ignorare te, che non conti e non dici niente, e i tuoi amici.Hasta la vista amigo.
tu sicuramente non hai perso una lira se sei cosi’ spiritoso.Peccato che non ci sarebbe niente da ridere,dietro questa storia ci sono dipendenti,clienti,azionisti altro che privilegi( di cosa parli e che privilegi puo’ avere un azionista,sai almeno che cos’e’ un’azionista?Riguardo alla tua amicizia con Gazzani tienitela stretta,ognuno ha quel che si merita,vedremo presto chi va dentro se i miei o i tuoi di amici.Il tuo ha dovuto girare con la pistola come tex willer,perche’ non ti sei offerto come scudo umano per proteggere la sua incolumita’,sarebbe stato un bel segno di amicizia,magari oltre al pane ti dava da vendere anche le brioches.Addio spiritosone,il cognome o pseudonimo non promette niente di buono,poi pero’ ti salvi con i contenuti dei tuoi commenti….Preparati quando uscira’ l’intervista del l tuo pupillo a difenderlo strenuamente,ce ne sara’ bisogno…ci sara’ da ridere se non ci fosse da piangere
Ti faccio una proposta Giuliano,mi consenti vero questa famigliarita’,visto che sei mattiniero perche’ non vai a trovare Gazzani a quell’ora forse sforna il pane e anche i cornetti.Cosi’ potresti unire l’utile al dilettevole.Parli con lui dei massimi sistemi e ti mangi quache cosa.No ti conviene mangiare per il resto non credo che possa sostenere una conversazione con un fine intellettuale come te.Non è alla tua altezza, è solo un panettiere che per caso,solo per caso è il presidente della fondazione carima.
Grazie dell’invito e dei complimenti che mi hai fatto.Io avevo gia’ capito parlando con te con chi avevo a che fare,ora finalmente l’hai capito anche tu il mio livello di cultura e preparazione,cio’ ti fa onore.Invece,caro Persichetti,te la faccio io una proposta,perche’ non ce la facciamo finita entrambi di sfotterci e non cerchiamo ognuno per quello che ci interessa di almeno provare a difendere i ns interessi uniti e non divisi.Se bmarche si trova in questa situazione e’ anche per questo,siamo sempre stati divisi,quindi deboli e inascoltati,almeno in questo momento drammatico e difficile dovremmo provare tutti a farlo e collaborare ad una causa comune( lasciando da parte i miei..ed i tuoi..amici).Senza rancora,ma anche se nn ci credi ho buone ragioni per essere diciamo..arrabiato e preoccupato,del resto se proprio non ti fidi basta andare alla camera di commercio,i nomi degli azionisti e le azioni possedute sono pubblici( ed il mio nn e’ uno pseudonimo).Buon fine settimana
sono contento Giuliano,ci sto’ e vorrei fare un patto con te.Leggiamo questa intervista del presidente e poi commentiamola.Buon fine settimana anche a te
sono veramente contento per questa,spero,felice conclusione della diatriba Nardino – Persichetti. Ora abbiamo bisogno, più che mai,se possibile, di condivisione e non di divisioni. Lotte fratricide tra “guelfi e ghibellini” devastano e tengono,solo, lontano dall’obiettivo comune da perseguire. Ora credo sia necessario tenere i toni bassi e seguire tutto l’iter con estrema attenzione, onde non rischiare,tra l’altro,di ritrovarci ,alla fine della fiera, con tanto fumo e poco o niente arrosto!
parole sante Sargenti…