L’Audi A5 di Bianconi,
i rifornimenti e i pedaggi
pagati da Banca Marche

I DOSSIER SU BM - L'auto concessa dall'istituto al dg ha girato per quasi due anni tra Lombardia, Versilia e Liguria. Con qualche puntata a Cortina e rarissime discese nelle Marche. Tutto a spese dell'istituto jesino. E nel 2011, mentre il direttore era in assemblea dei soci a Jesi, la fuoriserie scorrazzava tra Rapallo e Milano-Ovest. Chi guidava quella macchina?

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L'ex-dg di Banca delle Marche, Massimo Bianconi.

L’ex-dg di Banca delle Marche, Massimo Bianconi.

 

di Marco Ricci

Carrara-Versilia, Milano Sud, Gallarate, Brescia, Lago Maggiore, Rimini Nord, Aosta-Monte Bianco, poi di nuovo Versilia per finire con Cortina d’Ampezzo. Questo un piccolo ma esemplificativo estratto degli spostamenti effettuati dall’Audi A5 coupe tre porte 3.0 Tdi targata EA925KT, un’auto che Massimo Bianconi  ha avuto a disposizione dal novembre 2010 fino a metà del 2012. Una delle tante, tra quelle con autista e quelle senza autista, di cui direttore generale ha usufruito durante i suoi anni alla guida di Banca Marche.

Ad uso promiscuo o personale che fosse, un’Audi A5 con velocità di punta di 250 km/h a cui la banca, oltre a caricarsi dei 1500 euro al mese di canone di noleggio, pagava rifornimenti e pedaggi autostradali. Niente di male considerando con quale generosità l’istituto ha sempre trattato il suo direttore e come certi benefit siano di prassi per l’alta dirigenza bancaria. Se non fosse che questa Audi in due anni scese nelle Marche una manciata di volte. A meno che chi ne era alla guida invece dell’A14 non amasse percorre la romantica Romea e tra le colline nostrane piuttosto che a diesel l’auto non procedesse a vela.

Stando però ai pedaggi e ai rifornimenti effettuati è chiaro che l’A5, una vettura da week-end, preferisse alla bella Sirolo la più mondana Versilia. E nonostante l’istituto di credito abbia notoriamente la sede ben piantata a Jesi e il direttore generale vivesse tra Ancona e Roma, la macchina gironzolava pressoché costantemente per la Lombardia dove Banca Marche, come è noto, non possiede neppure uno sportello ma dove viveva qualche familiare del dg.

L'Audi A5 coupè 3.0 Tdi. Velocità di punta 250 km/h

L’Audi A5 coupè 3.0 Tdi. Velocità di punta 250 km/h

Un’auto con la predilezione per la tratta Gallarate Ovest-Lago Maggiore e che, oltre alla consueta e amata Rapallo, nei giorni di capodanno non disdegnava un bianco giro tra le Alpi. Una puntata a Cortina nel 2010, con annessi sessanta euro circa di bluediesel ovviamente tech pagati da Banca Marche a cui quella volta andò perfino bene. Il bluediesel allora si caricava in serbatoio  per soli un euro e quaranta a litro. E il giorno della befana e della Lotteria Italia, il 6 gennaio, alle casse dell’istituto andò perfino meglio. Quarantasette litri di diesel sempre al distributore Agip di Cortina d’Ampezzo al convenientissimo prezzo di uno e trentasei.

Cortina d'Ampezzo, la perla delle Dolomiti. Corso Italia con vista sul campanile

Cortina d’Ampezzo, la perla delle Dolomiti. Corso Italia con vista sul campanile (Fonte: wikipedia.org)

Terminate le vacanze sulla neve il ritorno al solito triste menage lavorativo e ai fine settimana in giro con l’A5. Gallarate Ovest, Milano Nord, Ospitaletto, Brescia, finalmente in aprile si scalda il tempo e nel week-end torna un po’ di meritata Versilia. Con annessi pedaggi e rifornimenti a carico della banca. Finché in agosto il tremila di cilindrata non si beve 110 litri di diesel in 8 giorni. Facendo la spola tra l’afa di Milano e la frescura della riviera toscana. Nel frattempo, in quasi un anno di utilizzo, l’Audi A5 ha messo piede nelle Marche una sola volta.

Nel mese di novembre del 2011 a Jesi la macchina però ci arriva. Non sia mai ci fosse da montare le gomme termiche in previsione dei primi giorni del nuovo anno a Cortina. Come in effetti sarà. Ma tra le nevi alle pendici del Cristallo e delle Tofane alla banca questa volta va peggio che nel 2010. Il diesel è salito a uno e settantadue e il rifornimento costa a Banca Marche 70 euro per soli 40 miseri litri di bluediesel. Poi di nuovo Lombardia, avanti con i soliti giri  per tutto il 2012, quasi sempre nei week-end, finché a settembre l’epilogo amaro.

Dopo 90 euro di parcheggio a Milano, l’auto smette di camminare. Tristemente riconsegnata alla My Car per via dell’allontanamento definitivo del direttore generale dalla guida dell’istituto di credito. Con più di 9.000 euro di fattura finale per l’A5 e 800 milioni di perdite nel successivo anno solare per Banca Marche.

Un'amena veduta di Rapallo (Fonte: TrekEarth.com)

Un’amena veduta di Rapallo (Fonte: TrekEarth.com)

Insomma, quasi due anni di rifornimenti e di pedaggi autostradali, 1500 euro al mese di canone di noleggio, per un’auto usata quasi esclusivamente durante i ponti, d’estate e nei fine settimana. Un’inezia il carburante rispetto al miliardo e duecento milioni di crediti rettificati. E poca cosa davanti all’oltre milione e seicentomila euro dell’ultimo degli otto stipendi del direttore generale. Una dozzina di milioni ricevuti da Banca Marche in otto anni a cui si possono aggiungere gli ulteriori 3.8 di buonuscite. Ma forse pochi in confronto ai 4,80 euro della tratta Gallarate Ovest-Milano e agli onerosissimi 20,20 euro del tragitto Versilia-Milano sud. Senza parlare dei rifornimenti a Cortina d’Ampezzo che sarebbero stati per chiunque un salasso.

Le spiagge della Versilia

Le spiagge della Versilia (Fonte: wikipedia.org)

Senza fare i conti della serva in casa d’altri, al di là del chiedersi chi controllava cosa in Banca Marche, una domanda è legittimo porla. Chi guidava questa Audi A5 concessa a Massimo Bianconi e che non venne riconsegnata neppure nell’estate del 2011, quando al dg venne interrotto il contratto di lavoro per tre settimane? Anche perché, così per fare uno solo dei possibili esempi, il 15 giugno del 2011 mentre l’A5 si muoveva tra Milano Est e Ospitaletto, Massimo Bianconi partecipava il pomeriggio a Jesi a un dibattito sul “Piano casa nazionale e fondi immobiliari”, testimonial d’eccellenza il governatore Spacca, il presidente di Banca Marche Ambrosini e quello della fondazione di Pesaro Sabbatini.

E ancora prima, il 2 maggio del 2011, intanto che l’Audi scorrazzava come sempre tra Rapallo e Milano-Ovest facendo al solito pagare tutto all’istituto, il direttore generale, come riporta lo stesso verbale (leggi qui), era in Banca Marche ad assistere all’assemblea dei soci. Al margine della quale, come scrisse la stampa di allora, l’ex-dg pronunciò una frase che oggi non potremmo che definire epica.

“Per quanto riguarda l’alienazione degli immobili siamo a buon punto”, disse Massimo Bianconi, “ma non venderemo i gioielli di famiglia. Anche perché i gioielli sono gli impieghi”. Un bello scrignetto con il 30% dei prestiti oggi andati in default.

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(I commenti a questo articolo sono moderati dalla redazione)

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