Consob, un dossier su Banca Marche
per l’aumento di capitale 2012

La commissione per la società e la borsa ha aperto autonomamente un fascicolo sulle informazioni fornite agli azionisti. Sotto la lente anche il prospetto informativo. Sono numerosi gli esposti, anche anonimi, che negli ultimi mesi sono giunti a Roma

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consobdi Marco Ricci

La Consob ha aperto un dossier sull’aumento di capitale che Banca Marche lanciò nei primi mesi del 2012. All’attenzione della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa c’è la correttezza delle informazioni contenute all’interno del prospetto informativo consegnato in Consob il 6 febbraio del 2012 e, probabilmente, anche di altri documenti pubblici. Tra cui bilanci e, si immagina, anche la lettera spedita il 7 febbraio 2012 agli azionisti che si concludeva sottolineando come la banca non fosse mai stata “così liquida e patrimonializzata”. Sia il prospetto che la lettera furono tra l’altro inviati circa un mese dopo l’arrivo in Banca Marche della dura comunicazione del governatore di Banca d’Italia del 9 gennaio 2012. Ignazio Visco, tra i molti appunti,  segnalò in quella occasione come “le richiamate inadeguatezze degli assetti interni (di Banca Marche, ndr) sono anche alla base della significativa esposizione aziendale ai rischi creditizi e finanziari. Il processo del credito risulta caratterizzato da debolezze e disfunzioni in tutte le sue fasi, il che ha contribuito, anche data l’avversa fase congiunturale, allo scadimento della qualità del portafoglio”.

L’aumento di capitale, concluso il 31 marzo del 2012, portò all’emissione di circa 212 milioni di nuove azioni al prezzo di 0.85 euro, per un controvalore complessivo di 180 milioni di euro. Delle possibili discrepanze tra le comunicazioni di Banca Marche agli azionisti e la lettera di Ignazio Visco, nonché di uno degli esposti presentati in Consob, abbiamo parlato diffusamente in un altro articolo (leggi qui).

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La lettera inviata da Banca Marche agli azionisti, circa un mese prima che si aprisse l’aumento di capitale

Consob, che lo ricordiamo non ha competenze di vigilanza sulla stabilità patrimoniale e del credito che sono in capo a Banca d’Italia, si occupa di Banca Marche in quanto l’istituto rientra nell’elenco degli emittenti di strumenti finanziari diffusi di cui regolamenta, tra l’altro, le informazioni diffuse. La commissione – le cui prerogative sono stabilite dal Testo Unico della Finanza e dal regolamento concernente la disciplina degli emittenti – avrebbe posto autonomamente l’attenzione sull’aumento di capitale del 2012 di Banca Marche,  prima dell’arrivo di diversi esposti – tra cui alcuni esposti anonimi – che segnalavano le possibili discrepanze tra le informazioni fornite al mercato e la reale situazione dell’istituto di credito. La Consob, che starebbe godendo nella sua indagine tra l’altro della collaborazione della vigilanza di Banca d’Italia,  avrebbe acceso il faro da tempo sulla questione Banca Marche, questione che risulterebbe ben chiara all’interno della Commissione. Dopo una prima fase di verifica del contenuto informativo presentato agli azionisti, Consob avrebbe ora davanti a sé diverse strade da percorrere. Strade che vanno dall’erogazione di eventuali sanzioni fino a segnalazioni all’autorità giudiziaria.

 In Consob risulterebbe comunque ben chiaro che la maggiore criticità attuale di Banca Marche riguardi  la patrimonializzazione dell’istituto e sarebbero in corso contatti con Banca d’Italia e con la stessa Banca Marche per avviare le procedure necessarie all’apertura di un prossimo aumento di capitale.

 

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