di Marco Ricci
A tre mesi dalle dimissioni di Lauro Costa, Banche delle Marche ha finalmente un nuovo Presidente. Come si dava per scontato già dalla serata di sabato dopo l’incontro del Governatore Spacca con gli imprenditori marchigiani, questa volta non ci sono state sorprese. Così Rainer Stefano Masera, facendo rientrare le perplessità espresse la settimana passata, ha accettato la nomina durante il Cda terminato nel tardo pomeriggio nella sede di Fontadamo. Il Consiglio di Amministrazione è riuscito quindi con una votazione unanime a soddisfare una delle due indicazioni temporali provenienti da Banca d’Italia. Ovvero la nomina in tempi strettissimi del Presidente della banca. Il prossimo passaggio urgente, ovviamente, riguarderà l’aumento di capitale il cui limite è posto al 30 settembre.
Originario di Como, Rainer Masera è una figura importante del mondo bancario nazionale e internazionale, con notevolissime esperienze alle spalle. Proposto inizialmente dalla Fondazione di Pesaro, il nome di Masera ha avuto subito il consenso sia di Jesi che di Macerata. Nonostante questo, vista la complessità della situazione di Banca delle Marche e considerata l’assenza fino agli ultimi giorni di una reale cordata locale pronta a sottoscrivere l’aumento di capitale, la nomina del banchiere prevista per lo scorso Cda si è posticipata alla giornata di oggi. Nel frattempo lunghe telefonate con il Governatore Spacca, le rassicurazioni sull’impegno nella banca da parte delle forze economiche regionali, tutto questo ha convinto Masera ad accettare la Presidenza e a farsi carico dell’istituto jesino nonostante i dubbi iniziali. Non si conoscono ancora quali possano essere state le condizioni poste da Masera stesso al momento dell’accettazione dell’incarico, ma in ogni caso questa è senza dubbio una nomina che rasserena gli animi all’interno dell’Istituto di Credito. Seppure non vengano rilasciate dichiarazioni ufficiali, dalla Direzione Generale trapela una viva soddisfazione per l’elezione del Presidente, sicuramente un primo spiraglio di luce dopo una settimana molto travagliata e dopo la non bella figura dello scorso Cda. Ora il Direttore Generale Goffi potrà concentrarsi proprio sull’aumento di capitale, il vero prossimo obiettivo da raggiungere, avendo a fianco un uomo di grande esperienza come Masera.
Il primo a congratularsi con Masera è stato il Presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca. Affidando le sue parole ad un comunicato, il Governatore ha parlato “di una scelta condivisa dal territorio”, la scelta “più idonea per Banca delle Marche in vista del delicato processo di ricapitalizzazione.” Spacca inoltre, dopo aver apprezzato l’unanimità delle Fondazioni nella decisione, si augura di poter approfondire con Masera il piano industriale, auspicando la tutela dell’autonomia dell’istituto e il “mantenimento della governance nelle Marche.” Un richiamo dunque a un concetto già più volte espresso dal Governatore, un auspicio per il quale è stato più volte attore in questi ultimi giorni di diverse iniziative per la sensibilizzazione delle imprese locali ad un investimento in Bdm. Nel frattempo il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità una mozione per costruire “nel più breve tempo possibile un percorso di rilancio di Banca Marche tramite azionariato diffuso e popolare mediante la sottoscrizione per importi simili da parte di piccoli imprenditori, delle piccole e medie imprese, dei dipendenti e cittadini marchigiani.” Una richiesta di partecipazione che si aggiunge alla proposta di ieri del sindaco di Jesi Bacci. Piuttosto polemico con Banca d’Italia, il primo cittadino aveva invitato alla sottoscrizione gli stessi dipendenti di Bdm. Esortazioni dunque alla società marchigiana che lasciano però un sospetto. Ovvero che la cordata di imprenditori chiamata a raccolta sabato dal Governatore non sia poi così forte quanto sarebbe necessario per coprire una quota più che consistente dell’aumento di capitale.
Al neo eletto Presidente è stata anche consegnata una lettera da parte dei Coordinamenti Nazionali delle Organizzazioni Sindacali unitarie di Banca Marche. Al primo punto della missiva viene posto l’obiettivo del mantenimento dell’autonomia dell’istituto di credito, oltre alla preservazione dell’integrità aziendale ed occupazionale del gruppo. I Sindacati invitano inoltre Masera ad individuare le “responsabilità passate e/o presenti accertate o da accertare sul comportamento della Governance e del management del Gruppo Banca Marche che hanno contribuito a determinare l’attuale crisi aziendale compresa una non condivisibile politica sui crediti deteriorati.” Le rappresentanze dei lavoratori chiedono inoltre al Presidente “l’immediata sospensione” di tutte le iniziative aziendali collegate alla realizzazione del prossimo Piano Industriale “qualora questo entrasse in conflitto con le richieste precedenti”. Infine, sempre secondo quanto scritto nella lettera, i sindacati si dicono pronti alla proclamazione di uno sciopero di tutto il personale se non dovesse avvenire una loro convocazione “entro la settimana in corso.”
Il Consiglio di Amministrazione di oggi aveva all’ordine del giorno anche la nomima del Vicepresidente della Banca, posizione rimasta vacante per le dimissioni di Michele Ambrosini avvenute nell’aprile scorso contestualmente a quelle del Presidente Lauro Costa. Motivo probabile del rinvio la volontà di completare l’organico del Cda che – per le recentissime dimissioni di Francesco Cesarini in quota Fondazione Carima – è attualmente mancante di uno dei suoi membri.
CHI E’ RAINER MASERA – Sessantanove anni, comasco, sposato con Giovanna Aveta e padre di due figli, Rainer Masera gode di un notevolissimo curriculum di prestigio internazionale. Ministro del Bilancio e delle Programmazione Economica del Governo Dini tra il 1995 e il 1996, ordinario di Economia presso l’Università Guglielmo Marconi di Roma nonché Preside della Facoltà di Economia, Rainer Masera ha ricoperto e ricopre tra gli altri i ruoli quello di Membro Esperto del CdA della Banca Europea degli Investimenti, di Presidente della Commissione Intergovernativa italo-francese per la nuova linea Av/Ac Torino-Lione e di membro del gruppo ad alto livello della “Commissione europea per la revisione della regolamentazione finanziaria.”
Masera è stato tra l’altro dirigente nella Banca dei Regolamenti Internazionali e dal 1975 al 1988 Direttore Centrale presso la Banca d’Italia. Nei successivi dieci anni ha ricoperto il ruolo di Direttore Generale dell’Imi, a cui sono seguiti tre anni come Amministratore delegato dell’Istituto Sanpaolo di Torino. Già Presidente di Banca Fideuram e di Rfi, è stato in seguito nominato membro nel Cda di Unicredit. Tra le molte operazioni bancarie a cui il professore ha partecipato ricordiamo la privatizzazione e l’Ipo di Imi; la fusione tra Sanpaolo e lo stesso Imi; l’acquisizione di Cassa di Risparmio di Padova, Cassa di Risparmio di Bologna, di Cassa di Venezia, di Banca Popolare dell’Adriatico e del Banco di Napoli. Oltre l’acquisizione di Koper Bank e alla vendita a Cnce di Banque San Paolo France.
Il banchiere comasco è inoltre dal 1996 Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, onoreficenza a cui si sono aggiunte successivamente il cavalierato del Lavoro e la nomina a Hofficer della Legion d’Honneur da parte del Presidente francese Chirac.
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…e speriamo che lavori concretamente per il rilancio della Banca e del territorio…
Una volta era Cassa di Risparmio di Macerata…. Poi è diventata Banca delle Marche, sempre con la centralità di Macerata.
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Poi abbiamo acquisito delle banchette e, senza che nessuno ci spiegasse bene le ragioni, la centalità maceratese è andata a farsi benedire
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Ora si parla di istituto iesino….
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Ma almeno un posto riservato nei ces….. dirigenziali ce lo hanno lasciato a noi maceratesi??
Bene, il presidente è nominato, auguri di buon lavoro, speriamo che ci dica come la banca pagherà il debito, certo non servono solo esperienza e credenziali e tagli al personale (certissimi), ma soldi e tanti e i debiti non si camuffano con gli aumenti di capitale, chi porta soldi nuovi non li regala, ma li fa pagare e di molto, spesso con ricatti commerciali. Mi auguro che la politica non abbia garantito al sig. Masera, il quale sino a ieri non aveva nessuna intenzione di prendersi tale fardello, senza certe garanzie (qui nasce un certo sospetto) non abbia garantito una patrimoniale a gravare sui MARCHIGIANI, tipo l’ IMU fatta pagare agli Italiani dallo scienziato finanziario Sig: Monti, per onorare parte dei colossali debiti di Monte Paschi.Mi sembra che la politica e la finanza, eternamente grandi amici, stia seduta attorno ad un lauto banchetto, tutti mangiano e bevono, nessuno si alza ed il conto si allunga….l’oste prima o poi chiuderà bottega….ed il conto arriva…..per il popolo.
Stimato e anche temuto per le sue grandi capacità di muoversi nelle acque spesso agitate del mondo creditizio italiano, è stato anche tra gli indagati per il crac della Cirio ma venne prosciolto nel settembre 2007, ministro del Bilancio e della programmazione economica del governo Dini (1995-1996) speriamo solo che sia capace di risanare le casse della Banca Marche, auguri e Buon lavoro dott.Masera.
Per i festeggiamenti popolari dell’evento, riproporrei il canto di fine ottocento che si può ascoltare qui corredato da un’eloquente presentazione storica:
http://www.circololaprimapietra.eu/il-crack-delle-banche/