BdM, Fondazione Carima valuta l’azione di responsabilità
MACERATA - Si sono riuniti questo pomeriggio il CdA e l'organo di indirizzo i cui componenti hanno dibattuto a lungo sul percorso da compiere. Avviata anche la procedura per eleggere chi prenderà il posto di Roberto Massi
Il presidente della Fondazione Carima Franco Gazzani
di Alessandra Pierini
Mentre mancano ancora pochi giorni alla fatidica data dell’approvazione del bilancio di Banca delle Marche che come annunciato avverrà giovedì 7 marzo, sembra crescere di giorno in giorno l’importo delle perdite che l’atto farà registrare e questi giorni si è giunti a parlare di ben 450 milioni di euro.
In Banca delle Marche sono giorni di intenso lavoro per completare l’atto e il piano industriale che sarà presentato contestualmente, intanto in diversi ambiti si valutano azioni di responsabilità contro gli amministratori che hanno rivestito ruoli di vertice negli ultimi mandati e che hanno portato l’istituto al primo bilancio in rosso della sua storia. Stanno valutando un intervento di questo tipo ad esempio i piccoli azionisti che si sono riuniti ieri pomeriggio nella Fondazione Colocci , sede dell’Università a Jesi. I privati hanno visto crollare il valore delle loro azioni, che ieri hanno subito un ulteriore abbassamento del valore. Questo ha spinto l’assemblea a dare mandato al presidente Bruno Stronati ed al suo vice Giampiero Ganzetti, che rappresentano circa 250 persone, di valutare gli estremi per agire contro i responsabili del dissesto.
E’ vero che la legge non gioca a loro favore: il codice civile prevede infatti che la deliberazione dell’azione di responsabilità deve essere presa col voto favorevole di almeno un quinto del capitale sociale. E’ vero che i piccoli azionisti detengono il 32,7% del capitale sociale ma sono molto frammentati e tra l’altro lamentano anche di non poter esprimere rappresentanti all’interno del CdA. In questo senso le Fondazioni, specie quella di Macerata e di Pesaro, avrebbero molta più forza in un intervento di questo tipo. La Fondazione Carima ha già manifestato in passato l’intenzione di valutare questo strumento e oggi ulteriori valutazioni sono state fatte nel corso di una lunga riunione del Consiglio di Amministrazione e dell’organo di indirizzo. Al di là del fatto che lo strumento dell’azione di responsabilità è formalmente molto più accessibile per la Fondazione che per i piccoli azionisti, l’atto avrebbe ancora maggiore significato se messo in campo proprio dall’ente che si è battuto negli ultimi anni per mantenere la territorialità e l’autonomia dell’istituto bancario.
Consapevoli del momento particolarmente delicato, i componenti degli organi coinvolti hanno infatti riflettuto a lungo sull’importanza di una decisione di questo genere e nel corso dell’assemblea è stata richiamata più volte la massima attenzione nel rispetto di tutti i passaggi formali. Questo pomeriggio è stata anche avviata la procedura per la sostituzione di Roberto Massi Gentiloni Silverj, scomparso lo stesso dicembre (leggi l’articolo) e fino ad allora vice presidente della Fondazione. L’elezione del nuovo vice presidente avverrà da qui ad un massimo di tre mesi.
In attesa del bilancio 2012, la segreteria del sindacato ha scritto al presidente Costa e al direttore Goffi per esprimere perplessità e chiedere cambiamenti
Impiegati e quadri hanno rinunciato a una mensilità mentre il direttore Bianconi è stato liquidato con una cospicua buona uscita. Incontro dei sindacati e dei lavoratori con l’assessore regionale Marcolini e la candidata Irene Manzi (Pd)
Lo spostamento è motivato dalla volontà di approvare le linee guida del nuovo piano industriale 2013-2015. Ufficializzato Andrea Carradori nuovo direttore Carilo
Un potenziale investitore avrebbe chiesto un analisi dei costi e previsto un esubero di 400 dipendenti. Ciccioli: “Occorre un tetto di credito per i grandi clienti e la liquidità per i piccoli”. Acquaroli: “Una proposta di legge per separare banche commerciali e di investimento”
E’ attesa per i prossimi giorni la relazione di Bankitalia, mentre il bilancio sarà discusso il 25 febbraio. Poche le informazioni che trapelano verso l’esterno ma il direttore generale ha spiegato la situazione in una lunga lettera
LA RICOSTRUZIONE – Il buco di oltre 300 milioni preoccupa e troppi interrogativi restano senza risposte dopo il duro intervento di Bankitalia e il conseguente divorzio dal d.g. Bianconi e dai suoi vice Cavicchia, Giorgi e Vallesi
GIORNI CALDI PER L’ISTITUTO DI CREDITO – Con Goffi per ora resta solo Armando Palmieri. Cessazione del rapporto di lavoro con il maceratese Stefano Vallesi, direttore generale della controllata Carilo. Al suo posto Andrea Carradori
Situazione complessa per l’istituto tra riassetto strutturale, declassamento di Moody’s e bilancio del 2012 in passivo. Domani l’incontro con i sindacati
L’istituto di credito annuncia il ritorno ad un risultato positivo già nel 2013: “Abbiamo gettato le basi per un naturale ricambio della squadra di direzione”
L’agenzia di rating declassa il rating da Ba1 a B3, con outlook negativo. Tagliata la valutazione anche dei covered mortgage bonds da A3 a Ba2: “L’istituto ha una bassa capitalizzazione e una minore capacità di coprire le sofferenze bancarie”
La classica “foglia di fico” per coprire quello che non può più essere coperto. Se non ci fosse in natura “l’istinto dell’autoconservazione” i membri della Fondazione dovrebbero promuovere una azione di responsabilità verso loro stessi. Chi ha avallato da quindici anni, con nomina di Amministratori e Direttori Generali che, a voler essere benevoli, si sono dimostrati incompetenti? Adesso promuovono l’azione di responsabilità. Una doppia citazione di Totò è d’obbligo:
1. Ma mi faccia il piacere?
2. E io pago!
Un paio di riflessioni…..
La prima e’ quella che i numeri stanno via via diventando piu’ grandi e siccome parliamo di deficit, ergo erosione di patrimonio netto, ergo depauperamento leggere 450 milioni di euro mi sembra preuccupante, se poi li traduciamo in “vecchie lire” parliamo di oltre 871 miliardi…… Altro che azione di responsabilita’…..
Bisognerebbe davvero mettere un punto e ricominiciare da capo……
La seconda e’ che al di la’ di “punire i colpevoli“, – questo significa azione di responsabilità – non si capisce ancora da che parte si vuole mettere la prua per fare rotta verso mari pescosi che possano dare continuita’ e sostenibilita’ a quel poco che rimane…. e poi con quale capitano? con quale ciurma?
Alexis cita Toto’ ( quoto e rimando) Fabio attende i bilanci ….. ma domani???? Prevedo che assisteremo a dimissioni, battaglie legali, ricorsi e ancora rimpalli di competenze, di autorizzazioni strappate e delibere poco serene, di amici degli amici e di promesse non efficaci, un parapiglia che non fara’ che aggiungere fango a una situazione gia’ di per sè molto ma molto difficile.
Caro Orville, come andrà a finire? Spero di sbagliare, ma, ahimè, penso di fare una facile profezia: le Fondazioni non hanno né soldi né capacità “morali” per ricapitalizzare e rilanciare la banca. Arriverà un grosso istituto di credito che prenderà tutto e buonanotte a tante chiacchiere sulla “banca di territorio” ed addio ai soldi, quelli del territorio si, che erano stati accumulati in oltre 100 anni di attività. Possiamo essere orgogliosi. Abbiamo una piccola Siena: loro, in quindici anni hanno distrutto una banca che ne aveva oltre 500; noi con gli stessi anni ne abbiamo distrutte tre (le vecchie Casse di di Risparmio) che superavano il secolo di attività.
@Alexis: Penso anche io che arriverà il famoso cavaliere bianco, stante il fatto che non credo che le Fondazioni vogliano mettere mano al portafogli.Sara’ da vedere chi sara’!!!!!
La stessa Moody’s nell’abbassare il rating a B3 aveva fatto esplicito riferimento al fatto che «la banca potrebbe avere bisogno di supporto esterno per frenare il deterioramento del profilo di credito».
Banca Marche ha come partner assicurativo Cardif, società del gruppo Bnp Paribas ma non credo che i francesi intervengano. Neppure penso possa interessare ad Unicredit, dato che ha appena lanciato un progetto di ampio respiro, attuando una politica di “Region”, distretti locali e le Marche orbitano “sotto” Bologna.
Tra i colossi della finanza italiana rimane solo Banca Intesa, che gia’ nel passato aveva un piede nell’istituto, e che stante il valore delle azioni rispetto al valore di libro con quattro castagne lesse potra’ accaparrarsi un discreto pacchetto azionario ( il valore di una azione oggi e’ di poco superiore ai 40 centesimi).
Per quanto riguarda la piccola Siena, (citata parafrasando l’articolo di Bucchi su Milano Finanza di circa un mese fa) il “nostro” problema e’ maggiore: se non si ripatrimonializza la banca, l’istituto potrebbe essere commissariato, e qui sarebbero lacrime e sangue per risparmiatori, per le imprese, per tutto il territorio !
quando leggo certi articoli mi viene da ridere…..le fondazioni elargiscono al territorio 2 milioni di euro, la fondazione ne costa 1,8 milioni…..quanto prende gazzani? secondo voi a chi va fatta l’azione di responsabilita?? nel 2007 il credit l’agricole aveva offerto 1,7 miliardi di euro per il 51 %, perche non e’ stata accetatA la proposta? avevamo pagato gli advisor quasi 2 milioni di euro ed erano tutti d’accordo che banca marche non poteva continuare da sola, perche abbiamo pagato se poi gazzani Ha fatto come gli pare””???? A AVUTO INTERESSI PERSONALI?PERCHE NON VOLEVA LASCIARE LA POLTRONA DI CUI E’ TANTO INNAMORATO? QUASI SICURAMENTE IL CAVALIERE BIANCO STAVOLTA LA BANCA SE LA PORTA VIA CON QUATTRO CASTAGNE LESSE……CHI CI HA GUADAGNATO?
Tutta questa faccenda mi sollecita mille riflessioni che facevo anche in tempi di vacche grasse. Purtroppo queste ultime erano tanto grasse da coprire le tante cacche che già, solo con un po’ di volontà, si vedevano chiaramente. Ne faccio solo una: gli Industriali si sono sempre riempiti la bocca con parole come Merito, Mercato, Competenza ecc. All’interno della palazzina di Via Weiden (sede dell’Associazione Industriali) che ragionamenti facevano quando si decidevano le nomine della Fondazione? Se qualcuno mi volesse dare qualche risposta…..
sig.rRegione Marche,singolare il tuo pseudonimo,non mi risulta tutte quelle cifre di cui parli! Mi sono informato:la fondazione ha distribuito piu’ di 5.000.000 di euro ad ospedali ,associazioni di volontariato,comuni ecc,ecc.,non è assolutamente vero che sono stati pagati 2.000.000 di euro ad advisor ne’ che credit agricole abbia offerto quelle cifre.Tutto falso.La mia fonte è piu’ che attendibile.Perche’tutte queste falsita’?.Ce l’hai con Gazzani?.Ci puo’ stare.Peche lo fai!LO immagino: forse sei un ex dipendete colluso o un ex amministratore trombato o…..problemi tuoi.
Non credo che la Fondazione proporrà un’azione di responsabilità….vedo eventualmente in pericolo più i componenti del Consiglio di Amministrazione che i Manager…staremo a vedere.
In quanto alle occasione che ebbero le fondazioni per vendere, ce ne furono molte, nel 2007 credo che qualcuno arrivò ad offrire più di 2,50 € per azione ma la politica si intromise e le Fondazioni fecero dietrofront.
Aspettiamo l’approvazione del bilancio!!!!!!!!!!!!!
La classica “foglia di fico” per coprire quello che non può più essere coperto. Se non ci fosse in natura “l’istinto dell’autoconservazione” i membri della Fondazione dovrebbero promuovere una azione di responsabilità verso loro stessi. Chi ha avallato da quindici anni, con nomina di Amministratori e Direttori Generali che, a voler essere benevoli, si sono dimostrati incompetenti? Adesso promuovono l’azione di responsabilità. Una doppia citazione di Totò è d’obbligo:
1. Ma mi faccia il piacere?
2. E io pago!
Un paio di riflessioni…..
La prima e’ quella che i numeri stanno via via diventando piu’ grandi e siccome parliamo di deficit, ergo erosione di patrimonio netto, ergo depauperamento leggere 450 milioni di euro mi sembra preuccupante, se poi li traduciamo in “vecchie lire” parliamo di oltre 871 miliardi…… Altro che azione di responsabilita’…..
Bisognerebbe davvero mettere un punto e ricominiciare da capo……
La seconda e’ che al di la’ di “punire i colpevoli“, – questo significa azione di responsabilità – non si capisce ancora da che parte si vuole mettere la prua per fare rotta verso mari pescosi che possano dare continuita’ e sostenibilita’ a quel poco che rimane…. e poi con quale capitano? con quale ciurma?
Alexis cita Toto’ ( quoto e rimando) Fabio attende i bilanci ….. ma domani????
Prevedo che assisteremo a dimissioni, battaglie legali, ricorsi e ancora rimpalli di competenze, di autorizzazioni strappate e delibere poco serene, di amici degli amici e di promesse non efficaci, un parapiglia che non fara’ che aggiungere fango a una situazione gia’ di per sè molto ma molto difficile.
Caro Orville, come andrà a finire? Spero di sbagliare, ma, ahimè, penso di fare una facile profezia: le Fondazioni non hanno né soldi né capacità “morali” per ricapitalizzare e rilanciare la banca. Arriverà un grosso istituto di credito che prenderà tutto e buonanotte a tante chiacchiere sulla “banca di territorio” ed addio ai soldi, quelli del territorio si, che erano stati accumulati in oltre 100 anni di attività. Possiamo essere orgogliosi. Abbiamo una piccola Siena: loro, in quindici anni hanno distrutto una banca che ne aveva oltre 500; noi con gli stessi anni ne abbiamo distrutte tre (le vecchie Casse di di Risparmio) che superavano il secolo di attività.
@Alexis: Penso anche io che arriverà il famoso cavaliere bianco, stante il fatto che non credo che le Fondazioni vogliano mettere mano al portafogli.Sara’ da vedere chi sara’!!!!!
La stessa Moody’s nell’abbassare il rating a B3 aveva fatto esplicito riferimento al fatto che «la banca potrebbe avere bisogno di supporto esterno per frenare il deterioramento del profilo di credito».
Banca Marche ha come partner assicurativo Cardif, società del gruppo Bnp Paribas ma non credo che i francesi intervengano. Neppure penso possa interessare ad Unicredit, dato che ha appena lanciato un progetto di ampio respiro, attuando una politica di “Region”, distretti locali e le Marche orbitano “sotto” Bologna.
Tra i colossi della finanza italiana rimane solo Banca Intesa, che gia’ nel passato aveva un piede nell’istituto, e che stante il valore delle azioni rispetto al valore di libro con quattro castagne lesse potra’ accaparrarsi un discreto pacchetto azionario ( il valore di una azione oggi e’ di poco superiore ai 40 centesimi).
Per quanto riguarda la piccola Siena, (citata parafrasando l’articolo di Bucchi su Milano Finanza di circa un mese fa) il “nostro” problema e’ maggiore: se non si ripatrimonializza la banca, l’istituto potrebbe essere commissariato, e qui sarebbero lacrime e sangue per risparmiatori, per le imprese, per tutto il territorio !
quando leggo certi articoli mi viene da ridere…..le fondazioni elargiscono al territorio 2 milioni di euro, la fondazione ne costa 1,8 milioni…..quanto prende gazzani? secondo voi a chi va fatta l’azione di responsabilita?? nel 2007 il credit l’agricole aveva offerto 1,7 miliardi di euro per il 51 %, perche non e’ stata accetatA la proposta? avevamo pagato gli advisor quasi 2 milioni di euro ed erano tutti d’accordo che banca marche non poteva continuare da sola, perche abbiamo pagato se poi gazzani Ha fatto come gli pare””???? A AVUTO INTERESSI PERSONALI?PERCHE NON VOLEVA LASCIARE LA POLTRONA DI CUI E’ TANTO INNAMORATO? QUASI SICURAMENTE IL CAVALIERE BIANCO STAVOLTA LA BANCA SE LA PORTA VIA CON QUATTRO CASTAGNE LESSE……CHI CI HA GUADAGNATO?
Tutta questa faccenda mi sollecita mille riflessioni che facevo anche in tempi di vacche grasse. Purtroppo queste ultime erano tanto grasse da coprire le tante cacche che già, solo con un po’ di volontà, si vedevano chiaramente. Ne faccio solo una: gli Industriali si sono sempre riempiti la bocca con parole come Merito, Mercato, Competenza ecc. All’interno della palazzina di Via Weiden (sede dell’Associazione Industriali) che ragionamenti facevano quando si decidevano le nomine della Fondazione? Se qualcuno mi volesse dare qualche risposta…..
sig.rRegione Marche,singolare il tuo pseudonimo,non mi risulta tutte quelle cifre di cui parli! Mi sono informato:la fondazione ha distribuito piu’ di 5.000.000 di euro ad ospedali ,associazioni di volontariato,comuni ecc,ecc.,non è assolutamente vero che sono stati pagati 2.000.000 di euro ad advisor ne’ che credit agricole abbia offerto quelle cifre.Tutto falso.La mia fonte è piu’ che attendibile.Perche’tutte queste falsita’?.Ce l’hai con Gazzani?.Ci puo’ stare.Peche lo fai!LO immagino: forse sei un ex dipendete colluso o un ex amministratore trombato o…..problemi tuoi.
Non credo che la Fondazione proporrà un’azione di responsabilità….vedo eventualmente in pericolo più i componenti del Consiglio di Amministrazione che i Manager…staremo a vedere.
In quanto alle occasione che ebbero le fondazioni per vendere, ce ne furono molte, nel 2007 credo che qualcuno arrivò ad offrire più di 2,50 € per azione ma la politica si intromise e le Fondazioni fecero dietrofront.