di Claudio Romanucci
Il governatore delle Marche Gian Mario Spacca ha proposto di rivedere la composizione della delegazione che venerdì mattina incontrerà i rappresentanti di Bankitalia sulla vicenda di Banca Marche, limitandosi ad una delegazione “strettamente istituzionale”: un rappresentante del Governo nazionale, lo stesso Spacca e il presidente del Consiglio regionale o un altro rappresentante dell’Assemblea. Secondo Spacca, una delegazione allargata ai portatori di interessi “per altro legittimi” porterebbe “difficoltà di organizzazione del confronto, che comunque ci saranno”, mentre quella esclusivamente istituzionale sarebbe necessaria per “mantenere i nostri obiettivi: salvaguardia dei livelli occupazionali e dei servizi, ruolo delle fondazioni, ‘liberare’ credito e liquidità a sostegno all’economia locale”.
Per Spacca, la delegazione esclusivamente istituzionale serve anche “ad essere più credibili. La soluzione spetta a Bankitalia ma noi rappresenteremo i vari aspetti della questione, la spinta a risolvere il problema con una schiera di soggetti disponibili alla ricapitalizzazione anche con lotti minimi, l’interesse di fondi internazionali, l’appello forte a tutta la comunità regionale a mantenere la governance della banca nelle Marche”.
“La soluzione – ha insistito – deve essere palazzo Koch a trovarla, noi manifesteremo tutta la nostra preoccupazione per un problema che è molto più grave di quanto noi immaginassimo tanto da lasciare spazio solo a un gesto di generosità della nostra comunità, perché la partita è veramente complicata”.
La comunicazione di Spacca è stata seguita da un breve dibattito con interventi di Umberto Trenta (Fi), che ha osservato tra l’altro che “tutto quello che è successo è colpa di Bankitalia”, Fabio Badiali (Pd) (“capisco la preoccupazione sul fatto che una delegazione allargata a imprese, sindacati e Fondazioni rende difficile un confronto serrato, ma sereno, mentre noi abbiamo bisogno di chiarezza”). Giovanni Zinni (Fdi-An) ha annunciato l’astensione del suo gruppo: “Non vogliamo inficiare un percorso politico-istituzionale ma non vogliamo entrare in questa vicenda cosi’ come e’ stata confezionata”. Hanno preso la parola anche Massimo Binci (Sel), Enzo Giancarli (Pd) e Francesco Massi che ha annunciato il voto favorevole di Ncd “per le stesse motivazioni di Zinni: siamo favorevoli a questa assunzione di responsabilità da parte della Regione. E’un fatto raro e inusitato che Bankitalia conceda a una Regione una possibilità di questo tipo”.
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TUTTE CHIACCHIERE ! Possibile che questi nostri amministratori non abbiano ancora capito che per salvare la banca occorrono soldi liquidi..tanti soldi liquidi (7/8000 milioni di euro) ? Spacca, Badiali e compagni continuano a buttare fumo sugli occhi, mettendo in piedi iniziative che servono solo per la loro immagine e che non avranno ricadute di nessun genere. Piuttosto perche’ non ci dicono qualcosa sulla cordata degli imprenditori del mitico avv. Tanoni ?