di Alessandra Pierini
«Banca Marche e il Direttore Generale Massimo Bianconi hanno risolto consensualmente il rapporto nell’imminenza del raggiungimento dei limiti per il collocamento in quiescienza di quest’ultimo. In base agli accordi tra le parti, approvati dal Cda nella riunione del 26 luglio, Massimo Bianconi, alla guida del gruppo marchigiano dall’aprile 2004, lascerà Banca Marche nel corso del prossimo mese di settembre». Con queste poche e lapidarie parole, Banca Marche liquida la questione Bianconi e riassume un CdA che, viste le premesse della vigilia, è immaginabile sia stato bollente. A riscaldare gli animi ha contribuito senz’altro quanto riportato dal Corriere della Sera di ieri (leggi l’articolo), in merito agli inviti di Bankitalia a dare una svolta al vertice operativo e agli affari immobiliari di Bianconi. A questi andrebbe aggiunta un’altra comunicazione della Banca d’Italia che chiederebbe a Banca Marche di rivedere la composizione del CdA in quanto il vicepresidente Federico Tardioli, già presidente della Fondazione di Jesi, non ha secondo l’istituto nazionale i requisiti per ricoprire un ruolo tanto significativo. La riunione del CdA si è quindi conclusa, nonostante l’importanza degli argomenti all’ordine del giorno (prevista anche la decisione in merito alla cifra da versare in cambio dell’uscita di scena anticipata), nel giro di un paio d’ore con la soluzione consensuale. Sono tre i candidati a succedere a Bianconi nella direzione: Alessandro Cataldo, attuale capo divisione corporate di Unicredit, Francesco Minotti, capo divisione sud del Banco Popolare e Enrico Fagioli di Meliorbanca.
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Banca Marche è stata costituita tra il 1994 e il 1995 per effetto della fusione fra le Casse di Risparmio di Macerata, Pesaro e Jesi. La compagine societaria vede la partecipazione di alcuni soci rilevanti: le Fondazioni Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata, Cassa di Risparmio di Pesaro e Cassa di Risparmio di Jesi (le quali complessivamente detengono il 55,8%), il gruppo Intesa Sanpaolo (5,8%) e la Fondazione Carifano (3,3%). Un’importante quota di capitale (circa il 32%) è distribuita tra circa 40.000 piccoli azionisti, in gran parte clienti della banca. La rete commerciale è costituita da 311 sportelli diffusi nelle Marche, Umbria, Emilia Romagna, Lazio, Abruzzo e Molise. Banca Marche è fra le prime 20 banche nazionali.
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Poche lapidarie parole….ecco siamo alle solite….niente informazioni. Eppure quando serve enfatizzare i risultati positivi l’ufficio stampa di Banca delle Marche diventa improvvisamente logorroico e prodigo di informazioni. Visto che sostengono che con l’ultimo aumento di capitale sono arrivati ad avere 40000 azionisti quasi tutti marchigiani, propio per rispetto nei loro confronti bisognerebbe chiedere a quanto ammonta l’incentivo alle dimissioni assegnato al direttore Bianconi.
Sono aperte le scommesse: più di DUE MILIONI di Euro ???
Voi di Cronache maceratesi provate a chiedere ufficialmente vedrete se vi risponderanno
Sono certo che se la scelta del nuovo “timoniere” cadrà su un manager dell’esperienza di Alessandro Cataldo, la BdM avra’ un futuro di successi sostenibili !!!
Tutto si tiene. C’è qualche perversa legge della meccanica che funziona solo nel nostro paese – e che ci ridotto per stracci secondo me -. Domanda peregrina per i soci di peso nella nostra banca del territorio: senza entrare nel merito delle condotte di Bianconi, c’era bisongno dell’intervento della Banca d’Italia per liquidare questa posizione? Delle due l’una: o i risultati ed i comportamenti di Bianconi erano corretti ed allora soci e cda dovevano fare scudo al loro AD, oppure ha ragione la Banca d’Italia. In questo caso la questione cambia. Perche il Bianconi è stato coperto?
Alitalia, FFSS ………………….. BdM ma perchè quando un manager non si dimostra capace, o peggio ancora sfrutta la propria posizione per arricchirsi indebitamente, invece di risarcire i danni deve essere liquidato con incentivi alle dimissioni ????? …………….. Poi ci chiediamo perchè l’Italia si trova in queste condizioni ?!?!?!……………..
Sig . Serrani ultimamente non riesco
a trovarmi con quasi nulla di quello che lei scrive –
In merito al primo articolo riguardante l invito che la Banca D’ Italia faceva per l allontanamento del
sig. In oggetto -dalla direzione della BDM – lei invitava con un commento molto pienotto -i commentatori a non farsi buggerare da notizie pseudoGossippare –
Alla mia reazione e a quella di altri nel ritenere non gossippare tali notizie – lei sempre re interveniva in maniera pienotta -modificando in parte ma non del tutto quanto detto precedentemente- poi alla comparsa
dell’ articolo del Corriere della sera che evidenziava la tesi mia e di tanti altri che di Gossip nella fattispecie non c’era proprio nulla ma tutto rientrava nella valutazione giusta che tanti di noi avevano dato alla storia –
sempre lei e sempre in maniera ancor piu’ pienotta interveniva dicendo che
ora dopo aver letto l articolo del Corriere c’erano gli elementi per ritenere che la richiesta per l’ allontanamento del Sig ,
in oggetto fosse giusta e non gossippara.
Ora dopo avere tutti noi e lei con noi
la certezza che questo Sig. e’ stato
rimosso dal suo incarico e anche molto giustamente – lei se ne esce con un nome da sostituire al precedente e che ora siamo certi non esserci piu’ – che a suo dire potrebbe essere la panacea di tutti i mali della BDM…
Posso dirle cosa penso ???
Glielo dico lostesso anche senza il suo permesso —
Io penso dopo aver letto il suo
titolo e il settore bancario del quale lei dice di essere un responsabile e del quale come biglietto da visita deve utilizzare per poterlo accogliere tutto un A4 –
Sotto sotto stia cercando di mettere
qualche manina avanti – hai visto mai ????
Sig Serrani non mi prenda sul serio
a me piace cazzeggiare —-
La banca da anni è “comandata” da una ristretta cerchia di politici e industriali che hanno fatto il bello e cattivo tempo.
La maggioranza è in capo alle Fondazioni che anni fà, prima dell’inizio della crisi, ebbero l’opportunità di cederla realizzando un vero e proprio “patrimonio” che avrebbe dato impulso a tutto il territorio e avrebbe meglio garantito la possibilità di diversificare e rendere meno fluttuanti i flussi di cassa.
Per mantenere il potere decisero che non valeva la penda vendere a € 2,6-2,8, avrebbero saputo fare meglio,
Ora speriamo che il nuovo “amministratore” non decida di fare pulizia di bilancio con il rischio di dover mettere di nuovo mano al portafoglio.
La Fondazione Mps ha perso il controllo della banca e rischia di vedere azzerato il suo patrimonio, Le ns Fondazioni speriamo non seguano quella strada.
Ma se mancava poco alla fine del mandato non era meglio accantonarlo, privarlo dei poteri (Banca Italia può farlo certamente) e risparmiare i milioni che si porterà a casa (2 – 3 secondo me non basteranno)?????, ho l’impressione che sia tutto un gioco interno (nel palazzo e fuori) per far in modo che tutti siano accontentati ……. ieri Lui ….. oggi io ….. domani tu . E noi spettatori paganti !!!!!!!!!!!!!
Visto qualche ripensamento che noto tra i vari commenti –
Spero con il mio ultimo
di non aver scoperto altarini e rotto qualche
uova nel paniere a nessuno..
Se ciò e’ avvenuto me ne dolgo !!!
Sarei stato piu contento se la motivazione
dell oscuramento del commento del Sig Serrani
fosse stata data in italiano –
Traduco io il motivo con il quale il Sig Serrani
Ha chiesto l oscuramento del suo commento .
Nascosto a causa delle votazioni basse al commento …
Bravo Serrani solo gli stolti
non cambiano mai idea –
Spero che il suo ripensamento
voglia significare cambio di idea
e non atto di pavida convenienza !!!!
E’ dalla fine del 1995 che mi angoscia una angosciosa domanda…
Come è stato possibile che la Cassa di Risparmio di Macerata, colosso rispetto alle Casse di Risparmio di Jesi ed Ancona, perdesse completamente le posizioni apicali all’interno della BdM…
Un pò come se la ditta “Gassosa del sig. Rossi” di Pieve Tortina e “Chinotto di Montanga del sig. Bianchi” di Monte Cavillo venissero acquistati dalla The Coca Cola Company di Atlanta…
….E poi la maggioranza del CdA della Coca Cola fosse data in mano al sig. Rossi e al sig. Bianchi e che le sedi operative e sociali fosero trasferite da Atlanta a Pieve Tortina e Monte Cavillo: perchè questo è avvenuto con la BdM….
Caro Sellone, prima di parlare dovrebbe assicurarsi di sapere quello che dice….
IO non ho chiesto nessun oscuramento, parola di per s’è parecchio antipatica, ma ritengo che il sistema in proprio nasconda il post, per basso rating…. E sopratutto non ho cambiato idea…..
L’ho affermato e lo ribadisco: un buon manager può portare una azienda a risultati di eccellenza,quale essa sia: e mi perdoni io lavoro per la ” concorrenza” quindi cio’ che fa BDM mi tange solo incidentalmente .
Non capisco le tante manine rosse, sono convinto che in provincia di Macerata si contino sulla dita delle mani coloro che conoscono il manager di cui ho riportato nel mio commento, nome peraltro fatto dall’ottima Pierini sulla scorta delle informazioni raccolte e pubblicate…..
Cosi’ come non comprendo la sua perenne scherzosa dice lei, insistenza nel mettermi in mezzo….
Non la conosco, e neppure ho il piacere di farlo, per cui, nei suoi post, tratti ci cose che la riguardano e non esprima considerazioni errate e commenti assolutamente insinuanti, che vanno oltre la decenza e il rispetto.
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Caro Gianfranco le cose non andarono come le esponi tu…
In quegli anni, dopo la legge Amato, le Fondazioni si scissero dalle attività bancarie, le prime restavano proprietarie del capitale ma l’attività dovera essere autonoma.
Inoltre nel giro di qualche hanno le fondazioni avrebbero dovuto cedere la maggioranza delle azioni.
I nostri politici per non perdere i controllo su un prelibato boccone scelsero la strada dell’autoconservazione,
La prima fusione avvenna tra Macerate e Pesaro, (non Ancona) Pesaro leggermente più piccola ottenne metà dei posti in consiglio altrimenti non avrebbe mai accettato.
Un paio d’anni dopo Jesi venne conivolta nel percorso, la più piccola delle tre non poteva ambire allo stesso peso in consiglio, ma vista la sua complementarietà e la sua posizione geografica ottenne di diventare la sede della banca.
Sono d’accordo con te…. sarebbe stato meglio per le fondazioni vendere, si sarebbero ritrovate con molti soldi in mano e la politica avrebbe girato alla larga dai posti di comando.
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