“Marangoni fa demagogia
su Banca Marche”

LA LETTERA - Giuliano Nardino, piccolo azionista dell'istituto di credito, risponde al consigliere regionale: "Lui conosce qualche investitore disposto a mettere 400 milioni di euro senza poter influire sulle scelte aziendali?"

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La sede di Banca Marche di Fontedamo a Jesi

La sede di Banca Marche di Fontedamo a Jesi

Da Giuliano Nardino, piccolo azionista di Banca delle Marche, riceviamo una lettera di risposta alle dichiarazioni del Consigliere regionale Enzo Marangoni (leggi l’articolo) sull’istituto di credito:

“Leggo l’ennesimo,inopportuno,tardivo e demagogico intervento del signor Marangoni sul caso Banca Marche.
Marangoni conosce qualche investitore disposto a mettere i soldi, tanti soldi ( 300/400 milioni di euro) senza poter influire sulle scelte aziendali e magari che consenta alle fondazioni di combinare altri guai? Perché Marangoni si preoccupa di cose non ancora accadute e che è  da dimostrare accadranno (licenziamenti, perdita della identità, ecc.) e non si preoccupa del fatto che se qualcuno non mette i soldi Banca Marche prima verrà commissariata e poi veramente svenduta se non regalata? Marangoni dov’era quando Banca Marche veniva gestita nel modo in cui tutti sappiamo, come mai non si è’ mai preoccupato per il destino della banca e dei suoi dipendenti? Ricordo a Marangoni e a tutti coloro che a torto od a ragione ritengono senza avere investito un solo euro di poter mettere bocca e sputare sentenze su Banca Marche che nel nostro territorio esiste una realtà simile a quella da loro tanto paventata (si chiama Carifano) che ha conservato il nome, la territorialità, ha aperto nuovi sportelli ed ha aumentato il numero degli occupati.
Certo, chi ha investito, rischiato, lavorato duramente su questa operazione insieme ai tanti azionisti privati che ci hanno creduto ha avuto una macchia indelebile e che li ha marchiati a vita come speculatori, perché in questa operazione ci hanno pure, udite udite, guadagnato. Le stesse persone potrebbero a mio avviso replicare il metodo Carifano in Banca Marche, ma ammesso che siano interessate, andrebbero stimolate, corteggiate e non considerate come corpi estranei e fastidiosi. Sappiano Marangoni, i politici, i sindacati che quella dei brutti investitori speculatori al momento è l’unica vera possibilità di salvare la banca. Tutte le altre ipotesi sono fantasiose, poco concrete ed alcune frutto di fantasia o mere speranze. Per cui la smettano di percorrere strade e posizioni populiste ma irrealistiche e che non porteranno loro né voti né consensi. Contribuiscano al contrario a creare un clima favorevole a chi ha esperienze, competenze e cosa più importante i soldi per salvare e far rinascere Banca Marche”.

 

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