Bankitalia ha commissariato Medioleasing
“Gravi irregolarità e perdite”

La controllata di Banca Marche è stata posta in amministrazione straordinaria. Marino Belloni, ex Intesa-San Paolo, è il commissario incaricato di guidare la società. Via Nazionale garantirà lo svolgimento dell’attività aziendale "secondo i canoni di sana e prudente gestione"

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bancamarche d'italia 2di Marco Ricci

Anche Medioleasing, società controllata da Banca Marche e iscritta nell’elenco degli intermediari finanziari ex art. 107 del Tub, è stata posta in amministrazione straordinaria dal Ministero dell’economia e delle Finanze su proposta di Banca d’Italia.

Il commissario che si è insediato oggi al posto dei disciolti organi amministrativi e di controllo è il ragionier Marino Belloni, proveniente dal gruppo Intesa-San Paolo e già consulente da qualche mese di Medioleasing. Ad affiancare il commissario, all’interno del comitato di sorveglianza, saranno Giuseppe Guizzi, Matteo Rescigno e Massimo Spisni, con Guizzi e Spinsi già all’interno dell’analogo comitato operante in  Banca Marche al fianco di Feliziani e Terrinoni. Il provvedimento del Mef è datato 4 febbraio, mentre le nomine del commissario e dei componenti del comitato di sorveglianza sono state effettuate da Banca d’Italia con un decreto emesso solo due giorni fa.

Parte delle motivazioni che hanno portato al provvedimento di amministrazione straordinaria sono quelle contenute all’interno dell’articolo 70 del Testo Unico Bancario, laddove  risultino gravi irregolarità nell’amministrazione, ovvero gravi violazioni delle disposizioni legislative, amministrative o statutarie che regolano l’attività della banca e in previsione di gravi perdite del patrimonio. Come avevamo però anticipato (leggi l’articolo), ci sarebbero anche motivi tecnici che avrebbero indotto Banca d’Italia a richiedere il provvedimento, tra cui proprio l’amministrazione straordinaria della capogruppo. Queste ultime motivazioni sono contenute all’interno dell’articolo 100 del Tub. La durata dell’amministrazione straordinaria di Medioleasing potrà non coincidere con il periodo di commissariamento di Banca Marche.

visco_evidenzaBanca d’Italia dichiara che, durante la procedura di amministrazione straordinaria, adotterà “tutte le misure necessarie a garantire lo svolgimento dell’attività aziendale secondo i canoni di sana e prudente gestione”. Ciò lascerebbe intendere che Via Nazionale – nonostante le notevoli perdite di Medioleasing che sono emerse in modo sempre più massiccio – si farà garante della società, così come era avvenuto al momento di commissariare Banca Marche. Questo fino al rafforzamento patrimoniale, ovvero l’auspicato aumento di capitale che dovrebbe essere il vero giro di boa in grado di far uscire il gruppo Banca Marche dalla situazione in cui versa. Durante l’amministrazione straordinaria, da quanto si legge, proseguirà l’azione di risanamento già di fatto avviata anche in Medioleasing ormai da diversi mesi su impulso non solo del dg Goffi ma anche dei commissari Feliziani e Terrinoni. L’intervento di Banca d’Italia, nonostante la criticità della situazione, può considerarsi in qualche maniera rassicurante e tenderebbe a escludere, da quanto si legge, scenari peggiori. Scenari, tra cui la messa in liquidazione, che per la controllata di Banca Marche forse non si potevano del tutto non ipotizzare.

Il testo del comunicato diramato questo pomeriggio recita:Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con Decreto del 4.2.2014, ha disposto, su proposta della Banca d’Italia, lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo di Medioleasing S.p.A., appartenente al gruppo bancario Banca delle Marche, e la sua sottoposizione alla procedura di amministrazione straordinaria ai sensi dell’ art. 70, comma 1, lett. a) e b), e art. 100, del Testo Unico Bancario. Con provvedimento della Banca d’Italia dell’11.2.2014 è stato nominato Commissario straordinario della società il rag. Marino Belloni. Come componenti del Comitato di sorveglianza il decreto di Banca d’Italia, i sigg. prof. Giuseppe Guizzi, prof. Matteo Rescigno e prof. Massimo Spisni. Gli Organi straordinari si sono insediati in data 13.2.2014. L’avvio della procedura di amministrazione straordinaria della società, che segue l’analogo provvedimento adottato per la capogruppo, si è reso necessario per proseguire l’azione di risanamento e rafforzamento patrimoniale dell’intero gruppo bancario. La Procedura, che opera sotto la supervisione della Banca d’Italia, adotterà tutte le misure necessarie a garantire lo svolgimento dell’attività aziendale secondo i canoni di sana e prudente gestione”.

 

medioleasingMEDIOLEASING – Già in un precedente articolo (vedi qui) avevamo illustrato la delicata situazione della società, con il procedere della crisi economica che ha via via messo in luce i rischi che Medioleasing si è assunta in passato, in particolare nel settore immobiliare. Non passa quasi settimana, infatti, in cui qualche gruppo finanziato dalla società di leasing non vada in concordato preventivo o in fallimento. Circoscrivere però i problemi di Medioleasing alla sola crisi economica vorrebbe dire non tener conto delle gravissime irregolarità e disfunzioni nell’amministrazione e nella gestione della società messe più volte in luce non solo dalla dirigenza che guida il gruppo da metà 2012 ma, nel corso degli anni, anche dalla Vigilanza di Banca d’Italia.

L'ex consigliere di amministrazione, Giuseppe Grassano

Con circa 2 miliardi di impieghi in larga parte concentrati nel settore immobiliare, Medioleasing ha chiuso il 2012 con perdite consolidate per 145 milioni di euro, tanto che era dovuta intervenire la capogruppo iniettando denaro per circa 140 milioni. Le rettifiche di valore, sempre nel 2012, furono pari a 202 milioni di euro, una cifra che – se confrontata con i soli 7 milioni del 2011 – spiega in quale scenario si sia dovuta muovere la nuova dirigenza del gruppo. Alcuni consiglieri, tra cui Cesarini e Grassano, si resero subito conto di come la situazione della società fosse di fatto fuori controllo e, dopo una due diligence effettuata sulle più importanti esposizioni, svanì la prima ipotesi di intervento che prevedeva l’incorporazione di Medioleasing in Banca Marche.

Lo scenario che man mano emerse dalla seconda metà del 2012 spinse alcuni consiglieri a richiedere un immediato ricambio del management, richiesta che andò però a scontrarsi  – secondo le parole del consigliere Grassano – con un vero e proprio “muro di gomma”. Gli accertamenti condotti avevano rilevato diffuse condotte irregolari nonché rischi di natura legale e reputazionale. Non è forse un caso, a questo proposito, che delle sedici operazioni sottoposte da Luciano Goffi all’attenzione della procura della Repubblica di Ancona nella primavera scorsa, ben 10 riguardassero Medioleasing, con ulteriori quattro operazioni della controllata di Banca Marche all’epoca ancora di fase di valutazione.

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