Con lo slogan “Noi crediamo in Banca Marche”, i sindacati Dircredito, Fiba-Cisl e Fisac-Cgil hanno convocato per lunedì 22 aprile a Jesi l’assemblea generale dei lavoratori del Gruppo.
Sono stati invitati a partecipare sindaci, presidenti di Province e Regione, associazioni di categoria, Fondazioni e “tutti gli attori economici, politici e sociali che credono e hanno a cuore il presente e il futuro di una Banca Marche autonoma, viva nei territori, capace di generare stabile e buona occupazione presente e futura”. Per i sindacati aziendali, l’assemblea rappresenta il passaggio per dire con forza che “i territori vogliono una banca autonoma a loro vicina; gli attori e i territori si stringono attorno alla Banca e insieme ai lavoratori diventano una comunità. Chi oggi la governa, chi la possiede deve rispondere a questa esigenza indispensabile di autonomia. L’autonomia è lavoro, ed è lavoro che genera lavoro”.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
ci vogliono 250-300 milioni di euro. Le Fondazioni non possono metterli tutti, i piccoli risparmiatori disponibili copriranno non più di 50-60 mln… per il resto ci vogliono imprenditori marchigiani disponibili a fare investimenti importanti e forse ce ne sono due o tre che possono permetterselo. Altrimenti bisogna vendersi a qualche banca che farà carne da macello con i dipendenti trasferiti chissà dove….(roma, vicenza, parma, torino…). Per avere investitori ci vuole un ambiente tranquillo e sano. Basta con i colpi di scena e basta con i personaggi che creano l’ambiente della paura. Poi da un punto dal punto di vista dell’investimento oggi non sarebbe una cattiva idea comprare, la banca può solo migliorare le performance… se solo avesse una guida sicura e serena.