Banca Marche non interessa
alla Popolare dell’Emilia Romagna

L'istituto afferma che non ci sono pratiche aperte su BM. I tempi della vendita non si preannunciano brevi. Un piccolo azionista scrive a Goffi: "Stop alle contrattazioni dei titoli"

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bperdi Marco Ricci

Dalla Banca Popolare dell’Emilia Romagna non trovano conferma le voci circolate negli ultimi giorni in merito ad un possibile interessamente dell’istituto emiliano nei confronti di Banca Marche. L’istituto afferma che non c’è  sul tavolo alcun dossier relativo a Banca Marche o a una delle altre banche poste in amministrazione straordinaria da Banca d’Italia. Dunque se nel 2007 – ai tempi della possibile cessione dell’istituto marchigiano da parte delle Fondazioni azioniste – ci fu un forte interessamento della Bper, ora questa possibilità non dovrebbe più essere sul campo.

Giuseppe Feliziani, uno dei due commissari di Bm (fonte youreporter.it)

Giuseppe Feliziani, uno dei due commissari di Bm (fonte youreporter.it)

I tempi per una cessione dell’istituto non si preannunciano in ogni caso brevi. Sebbene si parli di avvicinamento da parte dei commissari nei confronti di altri istituti bancari, voci che però non hanno trovato conferma, l’obiettivo primario sarebbe adesso quello di riportare in pareggio i conti di Banca Marche. Cosa che ovviamente potrà avvenire solo quando si avrà una stabilizzazione del valore del portafoglio crediti, dunque una valutazione esatta dello stato degli impieghi nonché delle loro garanzie. Augurandosi che le rettifiche e le perdite siano terminate. Al momento però non ancora tutte le posizioni creditizie sono state esaminate, in particolare quelle  inferiori al milione di euro. Inoltre – come solo pochi giorni fa ha rimarcato l’aggiornamento congiunturale di Banca d’Italia sull’economia marchigiana – la ripresa nelle Marche sembra ancora lontana. Con con un calo  nel secondo semestre del 2013 del 7.7% del settore delle costruzioni e prospettive pessimistiche a breve termine.  Un’ulteriore criticità che rischia ovviamente di pesare sul portafoglio crediti dell’istituto, la cui esposizione nel settore edilizio è come si sa notevole.

Senza un’esatta valutazione dello stato della banca sarà dunque difficile arrivare ad un vero e proprio valore per l’istituto marchigiano e all’apertura dell’aumento di capitale.  Si immagina così che stabilire un prezzo per Banca Marche non sarà ipotizzabile almeno prima dell’inizio del prossimo anno, sempre che non si debba arrivare al secondo semestre del 2014 per giungere a una quotazione e  per chiudere le operazioni.

Il direttore generale Luciano Goffi

Il direttore generale Luciano Goffi

In ogni caso, nonostante il commissariamento, le aste sui titoli Banca Marche non sono state sospese. E in due sedute, a fronte di 50.000 euro di scambi,  il titolo ha perso il 20% del proprio valore scendendo a toccare gli 0.29 euro per azione.  Una mancata sospensione che da una parte potrebbe agevolare l’uscita di qualche piccolo azionista non più interessato al titolo o magari a corto di liquidità e che dunque necessita di disinvestire da Banca Marche. Ma che dall’altro lato suscita  malumori. Sebbene il prezzo delle azioni a cui verrà sottoscritto il futuro aumento di capitale sarà evidentemente dettato da una due-diligence e non da ridotti scambi che creano quotazioni non sempre allineate al reale valore di una banca, un piccolo azionista ha  scritto al dg Luciano Goffi chiedendo la sospensione delle contrattazioni.

“Approfitto della sua  disponibilità e sensibilità”, si legge nella lettera, “e mi permetto di segnalarle che, nelle ultime quattro aste di contrattazioni, la capitalizzazione della banca ha perso il 34% del suo valore e precisamente  190 milioni di euro con soli 88 scambi pari a 92.635,74 euro. Ciò”, prosegue la comunicazione a Goffi, “compromette ulteriormente la buona immagine della banca e getta ogni settimana sempre più nello sconforto i suoi  40.000 azionisti. Le chiedo gentilmente  se può vagliare, assieme ai due commissari  Feliziani e  Terrinoni, l’opportunità di richiedere la  sospensione  a tempo indeterminato delle contrattazioni nel circuito della internalizzazione sistematica delle azioni Bm. Visto che ciò è già accaduto nel listino ufficiale  per la Banca Popolare di Spoleto non  appena essa è stata commissariata. E che l’agenzia Moody’s ha sospeso la valutazione di rating sulla nostra banca in assenza di dati contabili ufficiali che non saranno resi noti per un anno. […] Mi domando se sia giusto e sensato scambiare questo titolo”, termina la lettera, “il cui prezzo, frutto solo di speculazione, al momento non rappresenta assolutamente  la realtà patrimoniale e reddituale della banca. E l’investitore non è posto nella condizione di valutare lo stato di salute della stessa essendo privo delle più elementari informazioni.”

banca_marche.jpgBanca Marche ha annunciato oggi la messa a disposizione delle aziende di una nuova linea di credito per il pagamento delle tredicesime e delle imposte. I finanziamenti, destinati alle imprese di tutti i settori economici, avranno la forma del prestito chirografario con un massimale per azienda di 60.000 euro e con una durata di 12 mesi. La linea di credito è caratterizzata da condizioni particolari e da un iter semplificato in grado di assicurare tempi di erogazione veloci.

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