Banca Marche, Uil in pressing su politica e Bankitalia

CORRIDONIA - Durante la tavola rotonda all'hotel Grassetti il sindacato ha ribadito la ferma posizione affinché venga salvaguardato il futuro dell'istituto. Sulla questione la senatrice Camilla Fabbri ha consegnato al premier Renzi un dossier

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I sindacati auspicano il rilancio di Banca Marche dopo un drammatico 2013

Un appello per salvaguardare il ruolo fondamentale di Banca Marche nel sistema creditizio delle Marche e dell’Italia centrale. E’ stato lanciato questa mattina a Corridonia nel corso della tavola rotonda, organizzata dal cordinamento nazionale Uilca di Banca Marche e moderata dal segretario responsabile Sergio Crucianelli, per fare il punto sulla difficile situazione dell’Istituto di credito. Ad aprire i lavori, il segretario generale Uil Marche Graziano Fioretti, che ha sottolineato la ferma posizione del sindacato affinché vengano adottate tutte le azioni necessarie alla salvaguardia di una banca nata dal territorio e che in esso deve restare, a difesa dell’economia marchigiana e degli interessi dei cittadini e delle imprese. Una condizione ribadita dal segretario generale Uilca Marche Franco Amodio, che ha sottolineato come sia necessario guardare al futuro e lasciare lavorare la magistratura affinché vengano accertate le responsabilità del passato, ponendo come punto fermo e indiscutibile il rifiuto ad ipotesi di “spezzatino” di Banca Marche, a cui il sindacato si è detto e continuerà a dirsi fermamente contrario.
“A differenza del passato – ha ricordato nel suo intervento Amodio – in cui la politica non ha esercitato appieno il suo ruolo a tutela delle banche del territorio regionale (Carifano, Carifac ed altre ) questa volta, grazie all’opera del Coordinamento Uilca di Banca Marche, che ha svolto la funzione di traino anche con le altre organizzazioni sindacali di quell’azienda, la Regione e i parlamentari marchigiani, insieme alle Associazioni produttive, hanno assunto iniziative concrete nei confronti della politica nazionale e di Banca d’Italia, nell’ottica di tutela dell’economia della Regione e dei lavoratori coinvolti”. Un’analisi dettagliata della situazione è stata esposta dal segretario del coordinamento Uilca di Banca Marche Marco Montenovo, che ha affermato l’assoluta necessità di un confronto diretto con Banca d’Italia, per una revisione di quei parametri adottati per l’azienda jesina, al fine di ricondurli almeno sugli stessi livelli considerati per le altre banche, parametri che sono stati la causa principale del devastante deficit di bilancio.
Tra gli autorevoli interventi, quello del presidente della Terza commissione consiliare Attività produttive regionali, Fabio Badiali, che nel corso degli ultimi mesi ha promosso l’incontro tra tutti i soggetti interessati – sindacati, associazioni di categoria, fondazioni e parlamentari marchigiani – dal quale si è giunti alla richiesta di un incontro al Governatore della Banca d’Italia, richiesto ufficialmente con la mozione votata dal Consiglio regionale, al quale la senatrice Camilla Fabbri, con delega per la questione Banca Marche quale componente della Commissione industria del Senato, si è adoperata per avere la presenza a detto incontro anche del Ministero del Tesoro. La stessa senatrice ha, inoltre, assicurato di aver interessato della questione lo stesso presidente del Consiglio Matteo Renzi, al quale ha consegnato un apposito dossier che è stato predisposto unitariamente dai sindacati di Banca Marche. A concludere i lavori Mariateresa Ruzza, segretaria nazionale della Uilca, che ha confermato la costante attenzione del sindacato anche a livello nazionale nei confronti della vicenda, sottolineando la necessità di ripensare – a livello sistemico – un nuovo modello di banca, nel quale soprattutto il management bancario risponda direttamente della propria gestione, ed evidenziando il ruolo del Sindacato in crisi complesse, affrontate e risolte nel tempo grazie al Fondo di solidarietà e al Fondo per l’occupazione, costituiti con l’apporto diretto dei lavoratori a fronte di rinunce retributive a vario titolo. Strumenti questi che, negli ultimi anni, hanno permesso la tutela a livello nazionale di circa 45 mila lavoratori usciti in anticipo dal lavoro e realizzata l’assunzione-stabilizzazione di circa tremila dipendenti a partire dal 2014.

Nel frattempo, ieri il governatore di Bankitalia Ignazio Visco ha nominato Bruno Inzitari commissario straordinario di Banca Marche (leggi l’articolo). Con lo stesso provvedimento sono stati confermati i commissari straordinari Giuseppe Feliziani e Federico Terrinoni e i componenti del comitato di sorveglianza Guizzi, Ossola e Spisni. Sessantacinque anni, milanese, Inzitari è professore ordinario di Diritto Privato all’Università della Bicocca.



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