E’ nata la prima associazione di dipendenti azionisti di Banca Marche. L’associazione riunisce anche ex dipendenti e pensionati. L’annuncio è stato dato oggi al termine dell’assemblea dei lavoratori al Palatriccoli di Jesi, indetta da Fiba Cisl, Fisac Cgil e Dicredito. Più di mille dipendenti di Banca Marche hanno partecipato all’assemblea dei lavoratori a Jesi organizzata dai sindacati aziendali Fisac Cgil, Fiba Cisl e Dicredito. Sono arrivati dalle filiali di Lazio, Abruzzo, Umbria, Emilia Romagna, ma soprattutto dalle Marche, per un incontro fiume al termine del quale hanno votato all’unanimità il documento promosso dalle tre sigle sindacali, a difesa dell’autonomia dell’istituto di credito, della sua territorialità, del lavoro, a favore di un piano industriale “credibile e condiviso” e con un chiarissimo appello al rinnovamento della governance per superare la fase di stallo dell’attuale Cda e ritrovare credibilità in vista del prossimo aumento di capitale.
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….andiamoci piano che costa ci ha messo la faccia!!!!!! gli azionisti invece ci hanno (ri)messo il c…..!!!!
Come scritto in un precedente commento su Dircredito.
oggi siete fuori tempo massimo, prima dell’ultimo aumento di capitale avreste dovuto far sentire la voce…
in quel momento erano già evidenti tutti i segni di malessere della banca, ma c’era ancora un management forte e nessuno volle inimicarselo. Oggi con le Fondazioni in ordine sparso e in vista dei dettagli del piano industriale i dipendenti cercano di salvare il salvabile, dal loro punto di vista.
cmq ha ragione ciclista……nella prossima vita svegliatevi prima,ma siccome sulla storia dell’autonomia c’hanno magnato tutti….. ecco i risultati
i dipendenti devono comprarsi la banca? Se aderiscono in massa all’aumento di capitale saranno i primi a impegnarsi a fondo per recuperare quei crediti che hanno determinato le perdite di bilancio. Certo che chi sapeva e vedeva in qualche maniera doveva farsi sentire prima… il “c’ho famiglia” quando sei dirigente non dovrebbe essere messo davanti alla professionalità! basta che non si finisce come alla popolare di Milano dove i sindacati hanno fatto il bello e il cattivo tempo bloccando qualunque decisione anche contro Bankitalia. Ma comunque per dare valore ci vogliono i top manager con le p….. che hanno una visione , che costruiscono la nuova banca, per ora c’è solo chi è stato chiamato a demolire il passato…possono fare tutte le azioni di responsabilità del mondo ma non saranno quelle a ridare valore alle nostre azioni…
hai ragione come sempre cesarini……pero’ secondo me l’aumento di capitale sara’ un fiasco completo visto i risultati dell’ultimo…..prima di tutto dimissioni di meta,cda .attuale ricerca di manager capaci, poi presentare laumento con un piano industriale che abbia un senso logico…senza queste fasi la vedo dura
regionemarche hai perfettamente ragione, è molto dura, forse qualcuno a Roma ha gia venduto la banca… ma ora è tempo di parlare e agire e non fare come gli azionisti privati di Carifac che hanno protestato e lanciato cordate solo dopo che VB aveva già acquistato tutto…. è ora il tempo di agire. Immaginiamo per un attimo che la banca entri a far parte di un gruppo che ha la base operativa a Roma…. nel giro di tre mesi circa 800 dipendenti della sede centrale o vengono trasferiti a Roma o avviati alla pensione (se va bene). Tesoreria, finanza, amministrazione, marketing, centro EDP (Piediripa), ecc….. tutte professionalità che verranno perse per poi proseguire con il resto delle funzioni…possiamo anche passare tutta la primavera a parlare del vecchio management ma i problemi non si risolvono da soli. Una associazione di dipendenti soci, i soci privati, qualche grosso nome e qualche spicciolo dalle Fondazioni, forse si riesce a far da soli. Speriamo
Ciclista: Tu pensi che una Banca del territorio serva solamente ai 3000 dipendenti? Pensi che sia identico per il privato che cerca un mutuo? Per l’artigiano che vuole un prestito? Per il giovane che vuole provare ad aprire una nuova attività? Per i comuni e le università che hanno un canale diretto? Per le varie associazioni che si basano sui contributi delle fondazioni (vedi tutto le croci rosse, gialle, verdi, blu e cobalto che girano su mezzi pagati dalle Fondazioni)? Per i macchinari degli ospedali delle Marche che riportano la targhetta della Fondazione? Per la cultura, i teatri, le mostre… Per lo sport marchigiano che può permettersi squadre in serie A solo grazie alle sponsorizzazioni?
Vediamo in quanti vi aprono lo sportello in paesini di 1000 abitanti…
Tutti bravi a parlare… Vi ci farei trovare in questa situazione e poi ne riparliamo!
Caro Mcrrr, avere una banca regionale non conta nulla….
mi spiego meglio, il mutuo te lo danno se dimostri di meritarlo, non perché il direttore e’ tuo amico. Le piccole imprese vengono finanziate se hanno prospettive di riuscita non perché parli lo stesso accento del bancario, ecc.
visti i molti commenti che danno valore ad una banca locale vediamo di capire come funziona il sistema.
una banca, come un!azienda deve saper stare sul mercato, deve riuscire a fare raccolta, deve impiegarla a tassi di mercato e con i più bassi rischi possibili e deve fare utili. (un impresa che non fa utili non sarà nel tempo in grado di competere).
qui sembra invece che il solo scopo della banca sia prestare a tutti senza valutare la solvibilità.
Mi chiedo se come risparmiatore vorreste detenere i tuoi risparmi o quelle delle persone a te care in una banca che per fare le cose che dici…. Metta a rischio il tuo gruzzolo.
@ ciclista: si vede proprio che tu capisci di banca… I grandi gruppi vengono nelle marche proprio per immettere liquidità e prestare soldi, non per fare raccolta, fanno beneficenza! Ma come ragioni??? Vai a vedere quante banche ci sono al sud, ti rispondo io, ZERO. Ecco perchè è così sottosviluppato. E guarda caso che tutti i gruppi bancari stanno al nord, nord/est dove c’è il motore dell’economia italiana.
Forse non cambierà nulla per Della Valle o Tontarelli, ma non mi venire a dire che sarà identico per tutti i piccoli imprenditori che finora si sono arricchiti anche grazie agli investimenti che hanno potuto fare grazie ad una banca del territorio.
Poi i tuoi risparmi vengono garantiti in ogni caso dallo stato e io preferisco mettere i soldi su chi investe nel territorio, non su chi vuole solo prendere dal territorio.
io penso che una banca in difficolta non aiuta nessuno !!!!!!!!!!