tutto in ossequio al profitto,che deve essere il massimo senza considerazione alcuna per gli aspetti sociali.Conta molto di più l'interesse di qualche centinaio di azionisti di quello di 54.000 cittadini,in gran parte anziani già sofferenti per tante ragioni.E' il capitalismo nell'ultima versione,bellezza,cui la politica fa profondi inchini,senza eccezioni.
ormai la società umana vive nel segno del PROFITTO posto alla base della CRESCITA ,concetto che deve esser tenuto ben distinto dallo SVILUPPO.Ma tanti sono i sostenitori della crescita,pochi quelli dello sviluppo.Senza una seria inversione di marcia prepariamoci al salto nel vuoto.
il problema del lavoro,forse il principale tra quelli economici ma non meno tra quelli di altra natura,si fa a gara,con il coinvolgimento di tutti,ad impostarlo in termini del tutto sbagliati.E ne viene seriamente danneggiato lo stesso assetto democratico del Paese.Dovrebbe essere oggetto di massimo allarme.
per inquadrar bene il fenomeno l'analisi dovrebbe esser accompagnata dai motivi oggettivamente validi che provocano quel fenomeno e da una panoramica sulle conseguenze occupazionali.
il problema del PD è il profilo,problema che si risolve fornendo risposte precise ,chiare e dettagliate alla domanda del cosa debba essere oggi la sinistra come forza politica che tutela i più deboli,certamente risposta che non può scaturire dalla riesumazione di modelli vecchi e superati.Non è impresa da poco e richiede l'apporto di tutti con intento altamente costruttivo e funzionale alla formazione di un soggetto di sinistra unitario,utile e vincente.
le statistiche dicono che è in continuo AUMENTO IL NUMERO DEGLI ITALIANI CHE VANNO SOTTO LA SOGLIA DI POVERTA'; TRA QUESTI BISOGNA INCLUDERE I POLITICI CHE ,NON SOTTOVALUTIAMO QUESTO ASPETTO,FANNO SACRIFICI PERSONALI ENORMI AL SERVIZIO DELLA COMUNITA'.MOLTO OPPORTUNO RESUSCITARE LE PROVINCIE.
ciò di cui ha bisogno l'Italia e non solo le Marche,è un partito di sinistra democratica,che metta insieme i cento cocci cui si è ridotta la sinistra,costruito sopra un progetto adatto ai tempi totalmente nuovi di fronte ai quali si sta trovando il mondo intero ,in contrapposizione a quello del neo liberismo che sta procedendo alacremente sulla via della macelleria sociale.E' compito molto impegnativo che può scoraggiare,ma può essere anche motivo di rinascita
purtroppo oggi non sono così pochi gli uomini che si dedicano alla politica attiva che non sono capaci di andare molto oltre l'insulto,sia nei confronti degli uomini sia delle donne.
Non a caso la nostra politica è di basso livello.
una ferma ed indiscriminata opposizione alle posizioni che si rifanno all'ambientalismo tradisce un fanatismo liberista,addirittura autolesionista,che non è per niente intelligente.
per il debito pubblico,i cui benefici sono andati anche a Noird,il progetTo Calderoli prevede qualche ripartizione o lo lascia sule spalle dello STATO,PRIVATO DI RISORSE SETTENTRIONALI?
questo è poco se,come leggevo ieri,quì molti stanno addirittura chiudendo.Non si sta inquadrando come si dovrebbe la crisi generale che è strutturale e questa carenza non fa capo solo ai politici,ma a tutti.
un sistema tutto imperniato sulla piccola impresa non può sopravvivere in un mercato globalizzato e con un mercato interno povero di risorse per la vistosa contrazione dei redditi della grande maggioranza della popolazione.Questi sono i seri inconvenienti del liberismo più spinto,che ha preso il sopravvento a livello mondiale.Riordinare la situazione non sarà impresa semplice.
cambiare idea politica e partito ritengo sia legittimo,ma non portarsi dietro anche eventuali incarichi politici ottenuti in virtù della militanza nel partito precedente.In proposito odiosa ma forse giusta la lettera di dimissioni senza data al momento della nomina dall'incarico di rappresentanza pubblica pretesa da qualche partito. Nell'ultimo Parlamento sotto questo particolare aspetto sono avvenute cose inaudite,fino alla creazione addirittura di gruppi parlamentari ex novo.Si potrebbe dar vita anche a fenomeni di vera e propria corruzione.
se il discorso si limita alle alleanze viene aggirato il problema di fondo,che è quello di una più chiara identità della sinistra e che non può assomigliare all'arcobaleno con colori contrastanti.
Ma in proposito la mia fiducia non è molta,visto che ognuno è attaccato gelosamente al proprio orticello che garantisce sempre una rendita,ancorchè limitata.
se un elettore per esprimere un voto ragionato dovesse valutare una proposta complessiva di fondo,e non una singola proposta che darebbe al voto carattere corporativo,si troverebbe in estrema difficoltà,visto che tra le forze che potrebbero contare regna una grande confusione,addirittura contraddizioni,anche per l'estrema complessità della situazione generale.
Chi adotterà la decisione di votare per partito preso e chi si asterrà non individuando validi criteri di scelta.
Da tutto ciò emerge una grande debolezza dei partiti politici e questo è quanto mai grave perchè azzoppa la democrazia partecipata con consapevolezza.
a mio parere più voci si sentono,più si diventa liberi e consapevoli nelle scelte.Solo che bisogna imparare a pensare,peccato che sia faticoso.Di censure nefaste ne abbiamo viste e ne vediamo in abbondanza.
in un momento di estrema gravità come questo dovrebbe prevalere lo spirito di confronto costruttivo,di dialogo aperto,per creare sinergie.Ma i mediocri sono in gran numero.Purtrooppo per noi tutti.Basti pensare che abbiamo virato sulle elezioni anticipate in piena bufera.
disgraziatamente ancora molti non arrivano a capire che stiamo vivendo una guerra economica senza quartiere tra potenze mondiali,nella quale non si esita a far ricorso ad ogni mezzo,che niente rende l'uomo tanto spregiudicato come l'interesse economico.Ed oggi le prospettive di crescita economica non sono per niente brillanti.
fuori di ogni dubbio che la droga rovina il cervello e la psiche,onde insensato fare riferimento alla libertà individuale nell'assunzione della stessa.
Per me il problema veramente serio è rappresentato dal fatto che questi soggetti menomati circolano indisturbati in mezzo alla gente,diventando potenziale minaccia per chiunque.Come ovviare non è cosa semoplice,ma una battaglia sempre più determinata contro i trafficanti è indispensabile.
voglio aggiungere alle osservazioni di Bertini che
la liberalizzazione delle droghe rappresenta obiettivamente la strategia di fondo degli spacciatori,in possesso di ingenti mezzi finanziari per condizionare ed orientare in qualche modo l'opinione pubblica.Veramente astruso il discorso di puntare in proposito sulla libertà di scelta del consumatore,magari dodicenne.La lotta alla droga deve essere una guerra senza quartiere perchè la soluzione di tanti problemi reali non è quella dei paradisi artificiali,niente di diverso dalla fuga.Il mondo attuale,porofondamente malato,può e deve essere migliorato in termini umanamente accettabili,ma certo non può diventare un Eden.
Io non mi sento di escludere una componente razzista,magari inconsapevole,in tanti,considerato che l'argomento viene trattato,per un verso o per un altro,ogni giorno.Ne deriva un condizionamento ambientale che alla lunga influenza psicologicamente.Il problema vero per me è quello di regolamentare severamente e razionalmente l'immigrazione,fenomeno che oggi deve esser considerato normale e che non coinvolge soltanto gente di colore.Politicamente e culturalmente l'atteggiamento di fondo deve porendere un respiro diverso.
fa male davvero dover pensare a speculazioni politiche in vicende come queste.Adesso ho letto che a Recanati sia stato un giovane nigeriano a disarmare l'attentatore.
Viviamo in una società intossicata,che rifugge dalla verità.
L'Italia è l'unico Paese europeo dove la sinistra da sola non ha mai governato.Ci saranno pure particolari ragioni contingenti,ma di sicuro ha avuto molta importanza il fatto che la sinistra si è sempre presentata divisa,in preda a tanta confusione di valori,unita a radicalismi narcisistici.Verso la fine del secolo che abbiamo alle spalle si era presentata un'occasione eccellente per rimettere in ordine le cose,ma è stata disgraziatamente persa.Ma la vita continua,però occorre svegliarsi e dar vita ad un nuovo giorno,smentendo chi sostiene che la distinzione destra/ sinistra non ha più senso.
a quanti si sforzano di relativizzare dico che a forza di approfondire per centrare un problema si può correre il rischio di assolvere il più efferato delitto.Un sano buonsenso spesso è preferibile a tanta scienza.
è veramente sorprendente la confusione di dati e valori che ha provocato questa iniziativa poco dignitosa di Putin.Le puntualizzazioni di Mandrelli sono ineccepibili.Quante volte emerge il fatto della superiorità del valore del silenzio in tante circostanze!
l'errore grossolano,ed a mio parere non solo italiano,è stato quello di aver appiattito il liberalismo sul liberismo economico,privo di concreti valori morali,come perfino Einaudi riconosceva.Se nel liberalismo c'è un limite,questo,sempre a mio modesto parere,va cercato nell'eccessiva valorizzazione del merito,cui fa da contraltare la scarsa considerazione per il bisogno.Il pensiero di un Gobetti merita grande considerazione,come usava fare lo stesso Gramsci,collocato decisamente sul versante marxista.La cultura,della quale oggi si avverte grandi carenze,non deve incontrare censure,essenziale che non ignori che il suo orizzonte è di 360 gradi.
visto che FdI,stando all'opposizione,ogni giorno guadagna voti,i 5/s,nati comne movimento di protesta e senza preparazione politica,tanto meno per governare,haqnno avvertito forte il richiamo incontenibile della foresta.D'altra parte quando si entra in una coalizione di governo così variegata come quella in atto fino a ieri,bisogna mettere in conto che non è possibile incassare tutti i propri crediti ed i 5/s non hanno incassato proprio niente,come si è sforzato di far loro capire Draghi.Se adesso si andrà ad elezioni anticipate,che potrebbero essere vinte dalle destre,i 5/s avranno diritto ad un premio da parte delle stesse.
mi chiedo se può essere considerata una trattativa seria di pace quella nella quale uno dei contraenti dice che può essere avviata soltanto alle sue condizioni.Non è una resa incondizionata alla prepotenza più arrogante? Ma di fronte ad un tornaconto,peraltro ipotetico,si può accantonare ogni principio morale?Risponderanno Miccini e soci? Possibile non fossero faziosi.
solo per la precisione storica,che nulla toglie ai meriti dei continuatori,la F.lli Guzzini ha avuto una svolta che le ha con
sentito di mettere radici profonde,dalle quali trae nutrimento tutt'ora,con l'adozione della della materia plastica,inizialmente il plexigas,introdotto da Pierino Guzzini,uno dei tre fratelli succeduti nella gestione dell'impresa al ricordato Enrico.
Io stento a capire queste profonde divergenze tra esperti.C'è da pensare ad inquinamenti?Accettare teorie andreottiane?Sinceramente addolorato per la mala sorte di questa concittadina della quale ammiro la grande forza d'animo.
A me piacerebbe capire perchè,con l'emergenza in atto,almeno in via provvisoria ,non utilizziamo le fonti energetiche nostrane che pur esistono.
Sul ruolo decisamente nocivo della burocrazia concordo pienamente.Ma chissà che non sia un canale di corruzione?
Con la situazione che stiamo vivendo aggiungo che la situazione è ancora più critica perchè tutti gli altri non è che stiano meglio.E' un quadro tutto sfilacciato perchè,a differenza di una volta,oggi la selezione del personale politico non si capisce bene come avviene,quando avviene,certamente non facendo le indispensabili esperienze,ma,addirittura,per cooptazione,con la conseguenza che la classe
politica finisce per essere rimorchiata da altre componenti
certo che nel PD una spiccata capacità di elaborara progetti nel segno di novità originali,come la situazione radicalmente cambiata richiede,non si vede,concorrendo in tal modo ad un quadro complessivo deludente,che disorienta l'elettore.Capisco che non si tratta di un compito tanto facile,ma appunto serve un vistoso salto di qualità sostanziale.Vedo in affanno anche il movimento sindacale e le categorie deboli diventano sempre più deboli.
Il problema sociale principale è e lo sarà sempre di più l'invecchiamento degli italiani,sia per fattori economici legati agli inadeguati trattamenti pensionistici nella maggior parte dei casi,che non consentono chiedere servizi a pagamento,sia per la frantumazione dell'istituto famigliare.Far conto sui buoni sentimenti del prossimo non mi sembra la strada migliore al giorno d'oggi.Un problema che prima o dopo riguarderà tutti,la vecchiaia e la solitudine arriverà per tutti,non si può restare sempre giovani e forti.
Io penso in tutta modestia che un apparato produttivo come il nostro caratterizzato dalla piccola dimensione per sopravvivere abbia bisogno di un vivace mercato interno e questo può avvenire se il potere d'acquisto delle masse popolari in qualche misura viene mantenuto,ma non mi pare questa la tendenza attuale.Ho avvertito accenni a tale aspetto anche da parte di Baldassarri,leggendo il resoconto giornalistico.
il Sindacato,e questo sarebbe il minimo,sarà in grado di capire l'origine del fenomeno.Perchè non sentirlo come prima cosa,invece di lasciare il lettore preda delle illazioni? Non voglio insegnare niente a nessuno,ma certe informazioni vanno filtrate.Parliamo di salute,mica di gioco della ruzzola.
indubbiamente si possono verificare problemi economici seri per tutti,ma ci troviamo di fronte problemi di principio altrettanto seri,come quello dello scatenamento di guerre offensive che portano anche a pensare alla lotta di David e Golia.Bisognerebbe riuscire a fermare lo scempio portando tutti a ragionare onestamente,ma non vedo spirare venti favorevoli,anzi è il contrario e rischiamo di finire nel baratro.Ma difendere Golia non mi sembra dignitoso.
Giovanni Castellucci.
Questo,purtroppo,è molto vero,ed io me ne rammarico molto perchè non trovo per niente tranquillizzante affidare le sorti economiche di una comunità alle sole spinte del mercato che,come diceva Einaudi,famoso economista liberale,non ha morale.
Giovanni Castellucci.
Io non ritengo fatale ed inevitabile la negativa gestione economica pubblica.Si tratta di puntare sul concetto di responsabilità,che in questo caso deve far capo al senso dello Stato,in Italia sempre carente.
talvolta non sarebbe il caso per valorizzare questi siti,uno dei pochi strumenti di confronto e dialogo, di argomentare,anzichè limitarsi al pollice verso,che presuppone comunque un pensiero? sarebbe di giovamento per tutti.
Per qunto riguarda il problema economico in generale credo sia giunto il momento di rivedere il meccanismo del modello che affida tutto all'iniziativa privata.Alla luce delle esperienze fatte in un passato non così lontano che consentono di capire quali sono le inefficenze da eliminare,riprenderei in considerazione l'intervento pubblico nel processo economico,magari in settori fondamentali,e con logiche diverse da quella recente,che pure con interventi massicci,è stata adottata nell'emerrgenza della pandemia.Reesta sul tappeto tutto l'enorme problema della nuova economia internazionale con i suoi nodi della specializazione come risposta alla divisione internazionale del lavoro.Una battuta,infine,sull'inflazione e l'aumento dei prezzi : c'è stata una massiccia ondata di liquidità per fronteggiare i gravi danni ecconomici della pandemia.
indispensabile un deciso rilancio dell'Europa,come soggetto unitario politico ed economico,unitamente allo Stato come soggetto attivo economico,non assistenzialista ma promotore,riducendo gli spazi al privato che mira esclusivamente al profitto senza alcuna apertura all'economia sociale di mercato.Continuare di questo passo significa andare verso la catastrofe.La sinistra non può indossare la divisa del becchino della parte debole senza tradire se stessa.Aggiornarsi ma con accortezza.
Il modo di pensare di tutti non si è adattato ai radicali e complessivi cambiamenti della realtà planetaria.Nessuno può pensare di cavarsela da solo.Serve un confronto aperto e veramente costruttivo fra tutti perchè siamo ad una svolta epocale che può segnare un nuovo rinascimento ma pure un ritorno alla barbarie.CONFRONTARSI senza alterigia e chiusure è la sola strada che si può imboccare per entrare nei tempi nuovi.
Non è lecito sorvolare sulle responsabilità della guerra,sicuramente foriera di disastri per tutti,che sono solari quanto scarsamente motivate.Da tener presente anche che è parte di una logica di portata generale che pone il problema di una profonda revisione del modello economico che è prevalso per una lunga serie di motivi.
E' davvero umanamente avvilente che questi soggetti che scappano dalla miseria più brutale vengano da noi per seminare morte con un'attività che non richiede impegno come un normale lavoro.Scandalizza l'eventuale omertà dei loro simili.E quì non c'entra un accidente il problema della libertà.
troppi falsi valori stanno condizionando l'esistenza degli uomini e non sarà semplice correggere questa stortura se di quella premessa pochi sono convinti.
Il PD non gode di ottima salute,come capita spesso per i settimini.Non era la miglior soluzione per risolvere la crisi della sinistra provocata dalla fine del comunismo.Si doveva tornare al dibattito chiuso traumaticamente nel 1921 a Livorno.Ma oggi è una problematica planetaria,più che italiana,ma i segnali che appaiono non sono incoraggianti.
Si volesse si potrebbe rinunciare ad ogni aumento netto,magari versandolo in un fondo per bisognosi vari.Sarebbe un gesto di sensibilità,in questa fase molto critica per tanta gente.
niente di che meravigliarsi : in linea con gli aumenti vertiginosi di gas,energia elettrica,carburanti e compagnia bella,che giorno per giorno si va arricchendo di nuovi elementi.Anche i politici debbono fare i conti con i costi,magari incorrendo,come tanti produttori,nel rischio di immotivazione.Non a caso quella del politico è diventata per i più una professione,anche se esente da responsabilità professionali.
Questa soluzione dei consumi presunti mi sembra poco appropriata.,quasi una manifestazione di prepotenza.Si deve trovare una forma di accertamento diversa.
per codesta Amministrazione,evidentemente,è del tutto fuori misura l'iniziativa della Procura di Roma di aprire un'indagine,spero seria,sulla legittimità dell'aumento di questi prezzi,denunciati come truffa da un Ministro in carica.UBRIACO?Il Governo interverrebbe con denaro pubblico per coprire eventuali truffe di operatori privati.Di questo passo non ci metteremo mai in piedi.
Io,a proposito di questa andemia,mi domando semre se non sia una vicenda programmata dall'uomo per fini sicuramente inconfessabili.
Invocare in tal caso la libertà individuale circa la vaccinazione significherebbe mettersi dalla parte degli attentatori,cosa altamente spregevole.
a mio modesto parere è in pieno svolgimento una vera guerra economica mondiale,della quale la guerra in corso in Ucraina è una manifestazione.
Io penso che l'effetto finale di tale scontro mondiale sarà una ben profonda modifica di tutto uno stile di vita,anche,come agggiunta,per ragioni ambientali.
non faccio parte del PD,ma sono interessato alle sue vicende.Il problema di qualsiasi partito,per non degradarsi a combriccola,è la linea politica,alla quale fa seguito la dirigenza.E' questione di logica e credibilità.
ormai l'attività politica è aperta ad ogni bifolco di nessuna cultura ed educazione ed il " vaff**** " è un'epressione di eleganza linguistica che apre le porte ai plebisciti elettorali.
Niente può ancora destare meraviglia.
la candidatura di parte,improponibile quella di Berlusconi,nella consapevolezza che non aveva i supporti sufficienti,ha visto la partecipazione anche di FdI fino all'ultimo. La strategia dichiarata di questa forza all'opposizione,da sola,mirava alle elezioni anticipate in un momento delicatissimo per il Paese,che ne avrebbero provocato la paralisi e,per questo motivo,assolutamente controproducenti e di danno irreparabile.A me sembra che la Lega alla fine abbia assunto la posizione più lungimirante evitando ulteriori fibrillazioni.Preciso di non essere sostenitore nè di Salvini nè della Lega.
visti i rapporti di forza sulla scena,che non avrebbero consentito a nessuno di far eleggere un proprio rappresentante,e,legato a questo,il dibattito abbastanza diffuso sul semipresidenzialismo,vista la mancanza di autorevoli candidati super partes,elementi noti da tempo,la soluzione trovata oggi avrebbe dovuto esser esplorata per tempo,senza farci vivere una settimana di miserie politiche.Ma tutto si spiega con la scarsa levatura di questa classe politica,specchio fedele,peraltro,della grande maggioranza di questo popolo,e con l'ennesima dimostrazione di inusitata megalomania di qualche unto dal Signore.
per evitare ricadute sulla maggioranza che regge il governo,che non è il momento di rimettere in discussione perchè molto probabilmente significherebbe elezioni anticipate con grave pregiudizio per la stesura del recovery plan,la stessa doveva restare compatta e,venuta meno la possibilità di trovare accordo su un nuovo candidato comune,l'intesa è stata possibile sul Presidente uscente.Non trovo scandalosa la cosa.
Quello degli anziani soli,per tutta una serie di fattori,economici e di costume,è destinato a diventare un fenomeno drammatico,che richiederà provvedimenti di natura pubblica di grande portata.
A mio giudizio l'estrema incertezza di questa elezione si spiega con il fatto che molti pensano a fondamentali cambiamenti nel ruolo politico e dei poteri correlati del Presidente della Repubblica.Anche in questo molti occhi si orientano verso gli USA.
Io temo che il troppo piccolo in un mercato globalizzato e con un mercato interno,dal lato della domanda,indebolito,incontri difficoltà insormontabili.Solo un'alta specializzazione può rappresentare una via d'uscita.
Io penso che la spiegazione di tanti fenomeni vada cercata in un fatto del tutto nuovo,ma a mio parere inevitabile : siamo arrivati ai limiti di sostenibilità della crescita economica e da questo scaturisce un drammatico scontro per la redistribuzione che la politica dovrebbe regolare,ma che,invece, sta dimostrando inadeguatezza,della quale con troppa presunzione non vuol prendere atto.
gli elementi base che hanno costituito il concetto di sinistra nella realtà odierna sono presenti più che mai.Per fornir loro una risposta adeguata bisogna approntare progetti realistici ed alla configurazione di questi si debbono applicare quanti si collegano a quegli elementi,ma per arrivare ad una sintesi unitaria,caso contrario quegli elementi diventano stracci e parole vuote,con l'effetto di far prevalere progetti di ben diversa portata,come sta avvenendo.
Un tempo i partiti politici,che nascevano a seguito di una consistente ed approfondita elaborazione di idee e valori e non da sotto un cavolo come avvenuto con la fine della nostra prima repubblica,servivano per una seria ed attenta selezione della classe dirigenteIn questa fase di trasformazioni epocali,che potrebbero portare le nostre società indietro di secoli in nome di un faso progesso,la classe dirigente nel suo complesso non è all'altezza e ciò deve esseremolto prreoccupante per ogni cittadino responsabile.A mio modesto parere una riconsiderazione sui partiti politici non sarebbe disdicevole.
quindi voterà come l'opposizione.Partito di governo e di opposizione.Un Governo ogni 15 giorni,come un tempo avveniva in altri ambienti con l'avvicendamento.
In questa fase di gravissimo sbando morale e materiale della nostra società io credo che ci sia restata una sola via di salvezza : la scuola di ogni ordine e grado.Solo da quì può sgorgare la cultura necesssaria,in difetto dovremo far i conti con l'homo homini lupus,in tutte le sue estreme conseguenze.
Per niente semplice,data l'obiettiva complessità della situazione generale,ma la strada dovrebbe essere una : un solido progetto avanzato sostenuto unitariamente da tutti i progressisti.
Pazienza se si arriverebbe con un ritardo di 30 anni.
Il PD ha un problema molto consistente di linea politica,di proposta che raccolga valori qualificanti storicamente la sinistra.
Il dramma è se questa divisione in due parti piuttosto equivalenti investe questo problema di linea.
Da vecchio uomo di sinistra sempre desideroso dell'unità delle forze veramente progressiste e che ha visto con amarezza naufragare tante speranze, ritengo che il problema di fondo del PD sia quello di trovare un chiaro profilo di partito di sinistra nel segno dei valori essenziali della migliore tradizione socialista in un contesto di gravissimo logoramento del quadro sociale.
preoccupante che venga fuori chi,in base a questi esempi,con molta superficialità sostiene l'inutilità,se non addirittura la nocività,della vaccinazione.
Cari medici,con la grande competenza che oggi tutti manifestano nel campo nel quale operate,preparatevi a fare la fine professionale dei birocciai del passato.
L'efficacia del vaccino,e non credo di sbagliare,è questione puramente scientifica sulla quale la politica è violentemente entrata senza averne alcun titolo,condizionandone pesantemente l'utilizzo.Tutto ciò mi fa diventare sempre più consstente il sospetto che l'origine della pandemia sia un fatto politico assolutamente spregiudicato.
L'aspetto a parer mio più inquietante in tutta questa vicenda del covid è quello di averla buttata in politica.E me ne chiedo anche la ragione,e con forte preoccupazione.
Un'assemblea di questo tipo per approfondire il tema del lavoro precario e malpagato.Ma nemmeno per l'anticamera del cervello !
Il problema fondamentale che oggi dobbiamo trattare è il vaccino,pena l'annullamento dell'intelligenza umana.
Questa analisi ben centrata mi offre lo spunto per pervenire alla considerazione che a difettare di significativa presenza politica,quì come altrove,sia tutta l'area di sinistra,divisa su tutto per inadeguatezza di progetti,cui avrebbero dovuto provvedere le agorà allargate previste per il congresso del PD,delle quali non mi riesce di vedere ancora traccia.Intanto la situazione generale per le componenti sociali più deboli continua a peggiorare.
A me interesserebbe molto conoscere le linee politiche che li accumunano.Vecchio,vengo da esperienze di una sinistra che significava cose ben precise nella loro portata più profonda.
Necessario rendersi conto che a fronte dei profondi cambiamenti in atto legati alle politiche mondiali tutte le forze politiche italiane sono in affanno per il motivo che l'attuale classe dirigente è in larga parte inadeguata e poco propensa ad approfondire le nuove problematiche,nascondendo la polvere sotto il tappeto e pigiando sull'assistenzialismo basato sul debito pubblico in termini dissennati.Ma molto attenta a conservare i propri privilegi ben poco giustificabili.Innaffia abbondantemente solo l 'antipolitica.
Non ho partecipato,come ormai per forza maggiore e non per scelta sono costretto a fare,ma dal servizio non vedo fatto alcun riferimento al problema lavoro,fondamentale per la situazione sociale,tema principe per una sinistra credibile.La non auspicabile,per me,affermazione della destra potrebbe avere anche questa motivazione,ancorchè non del tutto adatta a fornire risposte adeguate.come tante prese di psizione mi portano a ritenere.
L'uomo,in qualsiasi veste,per crescere,sempre che lo voglia,ha una strada obbligata : il DIALOGO,nel quale ognuno avrà sempre qualche cosa da apprendere,compresa l'eventuale conferma del suo punto di vista.
Ma questo è stato sempre un illustre sconosciuto per la sopravvalutazione che ognuno fa di se stesso.
Ma si vada a ripassare la famosa conclusione di Socrate.
Chiamato direttamente in causa dal Sig.Castellucci per un mio precedente intervento sul comunicato dei Sindacati bancari,debbo replicare che mi convincerei dell'errore delle mie considerazioni nel caso si riuscisse a dimostrarmi che la chiusura di certi sportelli è legata alle perdite e non alla riduzione dei profitti,ipotesi oggi insopportabile per gli azionisti,come mille esempi in ogni settore produttivo dimostra a chi vuol vedere.Ma anche in zone periferiche dovessero sparire i profitti di una banca sovranazionale,che per tale caratteristica troverebbe compensazioni in altre zone,c'è un aspetto sociale che l'economia dovrebbe sempre tener presente.Ma oggi,poveri noi,sostenere queste tesi è una bestemmia.Resta,tuttavia,un dato : con l'evoluzione dei tempi bisogna sempre sapersi confrontare,nel bene e nel male.
preparatevi al peggio,signori miei,con tutto questo spazio al libero mercato ed alla ricerca del massimo profitto.Ma i più,massimamente danneggiati,lo capiranno troppo tardi.
Con una crisi economica territoriale che non sarà facile superare date le caratteristiche nuove assunte dall'economia mondiale e la concentrazione in atto nel sistema bancario temo che andrà sempre peggio .E la politica,balbettante di fronte al neo liberismo imperante,sta alla finestra.
Giovannino era un socialista vecchia maniera con il quale i miei rapporti politici per molti anni sono stati intensi,Sempre ne serberò intenso ricordo.Mi addolora molto leggere questa notizia.Sentite condoglianze ai famigliari.
L'ennesima riprova che siamo troppo chiusi nel nostro io.
E' passato un concetto aberrante dell'individualismo.Un tempo non era così.In tante direzioni siamo andati all'indietro,altro che progresso.
La questione è complessa e non si fa molta strada puntando sopra un unico aspetto.Credo che il primo nodo sia a nuova dimensione del mercato globalizzato,che comporta una lunga serie di nuovi problemi,economici e tecnici,quali la concorrenza,le specializzazioni e le innovazioni.
Il nostro tessuto produttivo,imperniato sulla piccola impresa,in gran parte non mi pare abbia saputo affrontare adeguatamente queste problematiche.La redditività ovviamente ne ha risentito con conseguenze sui profitti e sui salari e da questo emerge un'altra complicazione che spiega la situazione denunciata dalla CNA : il senso della misura di tutti,sopraffatta dall'insaziabilità.E' arrivato il momento di rivedere a fondo tanti schemi con un occhio anche alla questione ambientale.
A parer mio,molto dipende dalla nuova dimensione del mercato,ormai largamente globalizzato,la qual cosa pone problemi che le nostre aziende,di piccole dimensioni e soprattutto artigianali,difficilmente possono affrontare da sole,con la conseguenza che la strada principale non può essere quella di qualche agevolazione fiscale o creditizia,tanto meno salariale.
Prima di tutto mi rallegro per la fine positiva della biblica vicenda giudiziaria di Ivo,cui mi lega antica amicizia e condivisione di ideali.
Ma detto questo,non nutro dubbi che il credo socialista resta il punto più alto dell'elaborazione politica,a prescindere dal comportamento dei singoli e mi provoca forte rammarico che su questa base ancora non si realizzi l'unità dei progressisti.
Leopardi definì borgo selvaggio Recanati,piena di gente zotica,magari finendo per dichiarare,poi, i recanatesi peggiori, migliori dei romani,ma anche il padre Monaldo era recanatese,eppure fondò la biblioteca per offrire ai suoi concittadini occasione di cultura:ecco il mecenatismo dell'epoca.La stessa motivazione per la costruzione coeva del Teatro Persiani ad opera di Condomini.Era il clima dei tempi e Macerata non stava sulla luna.Nelle iniziative come lo Sferisterio,una costruzione da realizzare ovviamente sopra un terreno,logico il coinvolgimento di interessi materiali,dai proprietari del terreno edificabile,alle imprese di costruzione ed oggi si potrebbe arrivare agevolmente alla conclusione che agli stessi debba risalire la realizzazione dell'opera,mentre stento a credere altrettanto per iniziative come quella.
Dai sondaggi pubblicati ieri Fdi,formazione politica dalle radici alquanto chiare,ridulta essere il primo partito,avendo scavalcato la Lega.
Penso che dovrebbero preoccupare,di fronte a tale prospettiva,le profonde divisioni,la confusione di idee,valori e progetti,delle forze democratiche e di sinistra.
Un ripasso della nostra storia del 1921 credo sarebbe salutare,ivi comprese le riserve di Gramsci sull'esito del Congresso di Livorno.
In realtà il contatto con questa Banca è diventato particolarmente arduo.Comprendo che trattandosi di una delle principali banche europee si intenda modernizzare il rapporto con la clientela,ma occorre gradualità in ogni cambiamento e,comunque,c'è un limite a tutto.A meno che non ci si voglia liberare della clientela minuta,che,poi,è stata sempre quella più soggetta alla tosatura.
Più tempo passa e più consistente diventa il mio dubbio che parlando di PD si possa parlare di partito nel senso vero della parola.Mi avvilisce pensare che con il tramonto del comunismo non sia nato in Italia un partito di sinistra di ispirazione socialista,capace di riunire in un unico soggetto tutte le tradizioni di sinistra.Ecco,allora,prevalere frazionismo,personalismo,confusione indescrivibile,all'origine della crisi della sinistra, che inevitabilmente apre le porte alla destra economica e politica.
Io auspico che su queste basi si possa aprire un confronto aperto e costruttivo con tutti per dar vita ad un solo soggetto di sinistra con proposte e profilo aggiornati,ma con la matrice di fondo inalienabile di decisa tutela dei deboli.
Ciò servirebbe anche a semplificare il quadro politico,ostacolando la frammentazione,nei fatti madre di tanti trasformismi mascherati da strumentalizzate alte ragioni ideali.
Il confronto delle idee non passa necessariamente per la moltiplicazione dei soggetti sciolti e liberi,poco disponibili alla sintesi se non a prezzo di compromessi sovente poco dignitosi.
A me,in verità,e non credo di essere l'unico in Italia,da Gennaio 2021 hanno ridotto di quasi 26 € mensili una pensione che sfiorava i 1500 € dopo 40 anni di contributi. E' la stessa cosa di una tassa di successione dell'1% sopra un patrimonio di 5 milioni di euro? E Draghi ha solo detto che non è il momento opportuno,ma ha anche detto che la riforma fiscale,cui è subordinato l'aiuto europeo, la imposterà lui.Vedremo cosa ne uscirà.
Anche l'esperienza politica rappresentata nella vicenda napoleonica,strettamente legata ai valori dell'Illuminismo,dimostra la misera fine che,prima o dopo,fanno tutti i valori ideali,sempre posti alla base di ogni programma.
Un fatto di coerenza,di astuzia pratica,di realismo politico,o di che altro?La storia delle rivoluzioni tradite è infinita.
Un po' strani questi dati.Io e mia moglie,ottantaseienni,non abbiamo fatto nemmeno il primo vaccino,in attesa di poterlo fare senza andare fuori Comune per evitare qualche inconveniente.Ma forse non siamo considerati marchigiani.
In un mondo che vede aumentare giorno per giorno il numero dei benestanti e crescere quello degli emarginati,in un processo che al momento non da segni di inversione,è naturale che i prodotti di lusso abbiano di fronte ottime prospettive.Apprezzabile in Della Valle l'attenzione per i dipendenti,che non sembra una caratteristica molto diffusa tra gli imprenditori.
Con questa formazione teneva rapporti molto stretti la banda Nicolò comandata da Augusto Pantanetti,che nel maceratese ha avuto un ruolo di rilievo,sicuramente non inferiore a quello del battaglione Mario.
Il problema vero del PD è il suo chiaro profilo politico,che,mi pare molto giustamente ha posto il nuovo Segretario Letta ma che non aveva trascurato il predecessore,vedendosi alla fine costretto ad arrendersi.Tale processo è stato avviato rivolgendosi opportunamente alla base e così si dovrebbe continuare per vedere cosa alla fine emergerà.Passata l'emergenza che ha portato al Governo di larghe convergenze sulla scena ci dovrà essere un soggetto di chiara sinistra,ben collegata ai nuovissimi problemi sociali e politici dell'epoca attuale,che ha sconvolto tutti i classici paradigmi,che la cultura liberista ha dimostrato ampiamente di non saper interpretare.Tutto orienta verso un sano bipolarismo.Spero in un PD profondamente rinnovato nella sostanza.
A fronte di tanti eventi analoghi io penso anche che sia giunto il momento di rivedere in profondità le logiche classiche del rapporto tra lavoro e capitale,focalizzando meglio lo stesso concetto di libertà.
Chiaramente quasi 343.000 Lire del tempo non erano 343.000 £ del momento del passaggio all'euro.Di fatto mi pare che il Comune abbia ricevuto un giusto regalo,dato che il patrimonio della gloriosa Cassa di Risparmio è venuto dalle attività economiche della comunità locale.
tra una settimana compio 86 anni e,fortunatamente,ho la testa ben funzionante..Mi sono rivolto a diversi punti di riferimento ufficiali,dal medico di base all'Assessorato Regionale,per capire la trafila da osservare per la vaccinazione alla luce delle diverse alternative pubblicate continuamente,ma ne so meno che all'inizio.Manco vivessi in Katanga!!!
Certamente sembra una stravaganza quella dell'insegnamento Dad da un'aula vuota di studenti,anzichè da casa dell'insegnante,ma una qualche ragione pure ci sarà e servirebbe conoscerla per potersi fare un'opinione corretta.
Un'osservazione con la quale certamente il problema non si chiude.Se è giusta la tesi che l'infezione si contrae per contatto,tanto che una delle prime misure è stata quella di evitare gli assembramenti e di osservare la distanza minima interpersonale,come pure alcune misure igieniche,per un anziano,ed io sono tra questi,vivere un periodo piuttosto appartato in attesa di avere il vaccino giusto,non credo sia cosa così insopportabile.Sta anche arrivando il vaccino che non ha bisogno di richiamo.Maggiore attenzione alle psicosi.
Per una settimana blocco totale per tutti e vaccini al massimo per chi,dopo,dovrà riprendere l'attività con contatti con altri.Quì siamo in guerra con un nemico molto insidioso,cinicamente capace di mutazioni,e non possiamo combattere con gli schioppi di canna.Pene severe per chi trasgredisce.Con troppe mezze misure,che non hanno peraltro scongiurato l'impopolarità,siamo alla terza ondata,con danni sempre maggiori.
Negli anni 60/70 nella nostra zona due ristoranti si erano imposti all'attenzione generale,non solo locale : Lo Penno per il pesce a Civitanova e Barapani per la carne allo spiedo a Loreto.Dopo tanti anni non ho dimenticato i sapori che ho avuto la fortuna di gustarvi.Con il tentativo di rilanciare il turismo,settore sul quale si deve puntare molto,superata questa maledetta pandemia,tali eredità andrebbero riattualizzate in pieno,come pure la materia prima,che,purtroppo, oggi non è più quella di una volta ma si può riottenere con gli accorgimenti necessari.
La politica diventa altra cosa quando non tiene conto della realtà in atto.Nella totale emergenza attuale,molto diversa da tutte le emergenze precedenti,non si poteva che ricorrere a questa soluzione per evitare la catastrofe finale,pagata soprattutto dai più deboli.Questa necessità è stata capita dalla maggioranza dei sostenitori 5/s che si sono espressi con una consultazione ad hoc,ragion per cui mi sentirei a disagio a restare in Parlamento in aperto dissenso con l'elettorato di provenienza,nonostante il mandato non sia vincolante.
Meraviglia molto non si riesca a tener presente che la sola alternativa a fronte della situazione che si era creata era quella delle elezioni anticipate,nettamente peggiore di questa delle larghe intese per i motivi lucidamente spiegati dal Presidente Mattarella e perchè non potevano assolutamente garantire un reale cambiamento nei rapporti di forza parlamentare,al massimo variazioni elettorali all'interno di forze omogenee.Il confronto deve avvenire a viso aperto all'interno delle istituzioni nel vero interesse generale,che non sempre collima con quello dei partiti,anzi!
Per arrivare a tanto è necessario che un essere umano si trasformi per tempo in mostro.Trovo pure difficile inquadrare fatti del genere nelle previsioni delle leggi umane.
Io penso che sia da ingenui se non addirittura da complici non dare per scontata questa prospettiva.Molto allarmante il quadro che si sta delineando e non siamo granchè attrezzati.
Era la prima metà degli ormai remoti anni 70.Io avevo da poco iniziato a fare attività sindacale alla Cassa di Risparmio nella Uil bancari e Giulio era Segretario della Camera sindacale in via Mozzi.Allora la Uil era divisa in componenti e Giulio era repubblicano mentre io ero socialista.Nonostante tale differenza con Giulio si stabilì subito un ricco rapporto perchè Giulio era di una mentalità politica molto aperta,come si conveniva fosse in campo sindacale,dove le spinte unitarie dovrebbero prevalere,alla fine,su quelle di parte.Di Giulio ho conservato sempre un ricordo molto favorevole,anche se non è capitato più di incontrarsi e ne compiango sinceramente la scomparsa,anche perchè,come ricorda quì il figlio,era restato testimone fedele di quel mondo di forti ideali che ci aveva visto schierati sullo stesso versante.
Poco credibile l'ipotesi di elezioni anticipate.Ragioni diverse non faranno mancare soccorritori al Governo Conte.
Adesso Renzi passa all'opposizione probabilmente per costruire un'alternativa di centro,progetto,in fondo che ha sempre accarezzato,ma a me sembra che al momento non ci siano i presupposti per tale ipotesi.
Poichè non aveva sbagliato le prime mosse nelle ultime trattative con i partners di maggioranza, che potevano dar frutti elettorali a tempo debito,avrebbe fatto bene a fermarsi senza arrivare a spezzare la corda.Occorreva maggior pazienza e lucidità.Adesso non pesti tantoi i calli a Nencini,che ha ripreso l sua libertà di movimento,per non finire nel gruppo misto.
A sua giustificazione avrà buon gioco a dire che ha finito per far parte di una ben nutrita schiera di trentennali predecessori,con le etichette politiche più diverse, che immancabilmente si sono presentati all'elettorato come rigidissimi moralizzatori,che invocavano la ghigliottina per i delinquenti che prima avevano ruoli politici di potere.
Un virus ancora poco conosciuto con tutte le sue mutazioni,già milioni di morti al mondo,Paesi non meno avanzati del nostro con misure restrittive ancor più penalizzanti,debbono portare a pensare che in ballo c'è la vita stessa di ognuno di noi.
La prudenza è obbligatoria con prezzi inevitabili,ma sicuramente minori di quello della vita.
Tengo a precisare che non è il mio orientamento politico che mi porta a questo atteggiamento.
A prescindere dal caso degli sfollati,c'è un dato in questo particolare settore dei consumi : dell'importo totale della fattura a malapena un terzo è quello che riguarda realmente il consumo,il resto voci diverse e tasse,in pieno omaggio alla progressività.
Mi esprimo come vecchio militante di sinistra attualmente fuori da ogni partito,ma rimasto fermo ai valori originari di sinistra democratica nel loro senso più stretto che,purtroppo,è andato via,via scomparendo dietro nebbie fitte.
Se questo partito ritarda ancora ad individuare un suo netto profilo di soggetto dichiaratamente socialista,capace di misurarsi con energia e chiarezza di idee con la nuova realtà in atto,densa di problemi sociali gravissimi ed anche inediti,ho il fortissimo timore che in Italia vada a scomparire una vera presenza politica di sinistra e sarebbe una indiscutibile tragedia per la dialettica democratica,se a questa si attribuisce qualche significato.
C'è in questa vicenda un aspetto che mi porta a fare amare considerazioni sulla rettitudine del nostro Paese.6,100 kg di eroina pura per 2 milioni di euro di guadagni pronti,appena tagliati,ad essere venduti sul mercato,mica tenuti in riserva in attesa di tempi migliori.Tutto in un periodo di crisi economica devastante,denunciata da ogni parte,che impegna l'assistenza pubblica al limite del default.Non ci sarebbero soldi per tirar a campare,ma ci sono per comprare droga.E questo gruppo di immigrati scellerati sicuramente non è l'unico che opera sul nostro territorio nazionale.Trovo la cosa un vero paradosso che fa solo aumentare la sfiducia verso questo Paese.
Dalla maggior parte dei commenti vedo partita la logica,scontata per l'incurabile miopia degli uomini,della guerra tra poveri.
Non ti basta mangiare una volta al giorno?
Nella definizione del netto bisognerebbe tener conto anche di quanto nel tempo torna nelle tasche degli interessati.Infatti nelle trattenute ci sono anche contributi previdenziali,mica solo ritenute fiscali.
In compenso,cosa molto consolatoria,sono tutti mobilitati a seguito del documento della CGIL regionale sulla situazione attuale nelle Marche del lavoro dipendente.Eccessivo chiedere tutto!
Se fossi tra quanti sospettano oscure manovre che provocano accorgimenti eccessivi da parte delle Istituzioni,proprio per tale convincimento sarei per stare ben dentro le prescrizioni,anzi addirittura al di sotto.E' un'emergenza che presto passerà,se affrontata con giudizio.
Giusto retribuire ogni servizio,pubblico o privato che sia,in proporzione all'onerosità e l'utilità dello stesso.
Io,magari troppo disattento,dopo tanti anni non sono ancora riuscito a cogliere i grossi benefici che ho ricevuto come cittadino dall'istituzione regionale,sufficienti a giustificare questi riconoscimenti retributivi.Forse,procedendo sulla strada dell'integrazione europea,come sarebbe consigliabile,le politiche di decentramento potrebbero subire profondi cambiamenti e,magari,le nostre Regioni dovranno scomparire.
Questa emergenza esigeva ed esigerebbe unità di intenti,uno sforzo collettivo,ma questa attitudine ci manca totalmente essendo portati ad esaltare ciò che divide,fino ad inventare motivi di divisione.Lo trovo un modello culturalmente molto arretrato di far politica.E per agevolare il caos marciamo anche verso il sistema proporzionale.Complimenti!
Sicuramente non serve a niente sul piano pratico,semmai sul modo che abbiamo di concepire la politica.Ma tra i vari fattori che ci hanno portato in questa situazione io ci metterei anche quello della scadenza degli organismi regionali che si collocava tra la prima e la seconda ondata con una previsione molto incerta sull'esito della consultazione.Ricordo che non a caso c'erano voci favorevoli ad uno slittamento,subito messe a tacere,ma forse erano sensate.Adesso sotto con lo scaricabarile,con la cittadinanza esposta a gravissimi pericoli,ed a me è questo che interessa.
Cari analisti,non sarebbe il caso,però,di spendere una parola sulle dimensioni dell'epidemia,che
avrebbero potuto e potrebbero diventar tali che anche l'auspicata utilizzazione e riconversione delle strutture ospedaliere esistenti avrebbe potuto risultare insufficiente?
Ci troviamo di fronte una situazione inedita che richiederebbe un approccio più prudente,maggiormente dialogante.
Il solo dato statistico allegato di riduzione degli incassi,pari al 15 %,non distingue tra clientela residente e non residente,e ragionevolmente penso che riguardi clientela residente.
Non sarà la solita protesta all'italiana ?
Trovo difficile spiegare il fatto che a Macerata si chiude cardiologia ed a Civitanova si cede all'Umbria un modulo della struttura Covid.
Sarà mica il motivo che le due Regioni sono amministrate ambedue dalla destra?
Anche da questa emergenza scaturisce il dato che la scena politica è occupata da troppi elementi affetti da grave miopia,basterebbe pensare alle grandi polemiche di pochi mesi addietro sulla vicenda del Centro anticovid di Civitanova.Ne cessario pensare anche a criteri diversi di formazione dei quadri politici con la speranza che ne possa seguire un salto qualitativo della politica, che non può vivere di improvvisazione c he nasce dalla contingenza.
A me,visto come si sono messe le cose,pare che la sola strada da prendere sia quella di lasciare ogni decisione ad un solo organismo medico nazionale.La politica è condizionata da elementi troppo disomogenei.
Alquanto difficile sperare in una classe dirigente irreprensi bile con un popolo pieno di furbacchioni,di predisposti a comportamenti disonesti,di sepolcri imbiancati,di onesti pronti a diventare disonesti appena se ne presenta l'occasione..Dificile che una radice malata possaa dar vita ad una pianta sana.Un lucido scetticismo potrebbe risultare funzionale ad un'opportuna reazione.
Con calma ed a mente fredda a me piacerebbe esaminare anche la dichiarazione dei redditi degli operatori coinvolti,elemento del quale dovrebbero sentirsi interessati i movimenti politici che sostengono più o meno apertamente queste manifestazioni che sfociano,in determinate circostanze,in vere sommosse.E ciò anche per fare confronti con quanto riceveranno,se lo riceveranno,dallo Stato a titolo di aiuto.
Attenzione a non combattere una dittatura presunta per aprire la strada ad una dittatura vera.Opportuno ripassare la storia nostra di cent'anni addietro.
Pur consapevole di cedere ad un sadismo criminale sarei curioso di sentire i commenti di questi tizi a fronte della situazione che si avrebbe come conseguenza della rinuncia a qualsiasi misura di contenimento del contagio,ciò che in definitiva sostengono non del tutto implicitamente i contestatori della linea governativa.
Per me l'aspetto più sgradevole in tutta questa vicenda è una logica di fondo che tutti fanno ben attenzione a non manifestare :l'essenziale è che non sia io a pagare.
Persone serie,purtroppo una razza estinta,invece oggi dovrebbero chiedere umilmente di esser perdonate o per la grave ignoranza dell'epoca o per la grande malafede.
Io vado oltre.Per la sinistra italiana,tutta,è più che maturo il suo terzo tempo,dopo quello della Prima Repubblica,della postcaduta del Muro,con la continuazione delle divisioni.Un nuovo soggetto,finalmente unitario,socialmente e progettualmente avanzato e capace di un serio confronto con il neo liberismo che sta procurando danni inauditi alla grande maggioranza degli uomini.
Non conosco Micucci e non sono un iscritto PD,ma in questa fase della nostra vita politica nella quale molto più che la passione alla ricerca di una poltrona spinge un ritorno economico di tutto rispetto,la decisione di non fare ricorso per accertare se realmente c'era uno scarto di soli 18 voti mi convince che c'è ancora qualche speranza per un recupero della buona politica,che deve tornare ad essere un servizio,in particolare oggi che siamo alle prese con una crisi devastante capace di riportarci indietro di secoli.Spero e mi auguro che tutta la sinistra,con una spinta finalmente unitaria,ritrovi la sua aspirazione culturale dei primi tempi,andata largamente dispersa.
Io non ho alcun dubbio che sarebbe assolutamente necessario ricomporre le carte della nostra politica,oggi tanto confuse e raffazzonate,ma non mi pare proprio che si stia imboccando questa strada,e di tale insufficenza si stanno macchiando un po' tutti.Mala tempora!!
Ribadisco quanto già sostenuto in altri siti.La sinistra autentica non è ,come taluno sostiene in malafede o per ignoranza,una scuola di odio e di depravazione,ma di indiscutibile giustizia sociale.Chi non è animato da tale profondo sentimento,perciò,non ha proprio niente da spartire con la sinistra.
Una logica economica pericolosamente affascinante,che,peraltro, non fa i conti con i naturali limiti della crescita,e che ha procurato l'insano superamento della dialettica destra/sinistra in termini economici,ha culturalmente imbrigliato vecchi e giovani.Urge prender atto di tale premessa per creare prospettive realistiche,senza le quali si rischia un salto indietro di secoli,con una massa di miserabili ed una minioranza di privilegiati.A mio modesto parere tornano prepotentemente sulla scena gli storici valori socialisti della giustizia sociale,rapportati alla realtà odierna.
Io credo che tutta la sinistra,possibilmente senza più disperdere forze dietro elucubrazioni troppo astratte,debba profondamente rivedere il suo progetto politico da contrapporre al progetto neo liberista oggi dilagante,anche povero strategicamente sotto il profilo sociale.Questo sforzo,sicuramente molto impegnativo per chiunque,non può fare a meno del coinvolgimento reale di tutti coloro che credono fondata la dicotomia destra/sinistra che affonda le radici nell'articolazione della società moderna.Il discorso della dirigenza viene dopo,purtroppo è diventato preminente con un leaderismo che ha mortificato il processo di emancipazione democratica e culturale di tutti,uno dei pilastri del pensiero di sinistra.
Prendo spunto da questa intervista per una considerazione di carattere generale e di costume politico,che evidentemente la oltrepassa.
Nella nostra politica prevale la consuetudine di presentarsi con sontuosi biglietti da visita,propositi di straordinario livello che logicamente,naturalmente,creano legittime aspettative.Alla prova dei fatti,per il motivo che la realtà è più compklessa di quanto si crede,di norma i risultati non corrispondono e provocano delusione e discredito per la politica.
Strano non preferire il percorso inverso : raggiungere prima i risultati e dopo esaltarli anche oltremisura
Sono stato sempre dell'opinione che sia assolutamente utile per chiunque il confronto,il dialogo aperto e sereno,lo scambio,attitudine,purtroppo,carente e che rende più accidentata la strada del progresso.
Uno si contrappone all'altro per una profonda differenza d'impostazione programmatica,cosa che ha una sua dignità.Ma in tal caso la convergenza nella stessa coalizione diventa del tutto incomprensibile,se non in termini di ricerca delle leve di potere,ricerca fine a se stessa.E questo è il male profondo della politica,almeno in Italia,non a caso ridotta molto male.
Ridurre o non ridurre non è una risposta a quello che a me sembra un nostro problema di fondo,di portata storica : il concetto dell'interesse generale,base della polis,donde la politica nel suo vero significato.
Le nostre istituzioni rappresentative sono sedi di interessi particolari che difficilmente si cerca di conciliare in termini dignitosi.
Il concetto di unità nazionale,di comunità nazionale,in Italia non è stato mai raggiunto,ma soffocato dalle fazioni,dalle corporazioni,e questo spiega l'accanita difesa della più ampia rappresentatività,che spesso sfocia nella paralisi o la lentezza delle decisioni.
Solo per inciso aggiungo di trovare scarsamente rilevante la motivazione economica posta a base del referendum,evidente concessione alla demagogia.
Se la ripresa della pandemia impedisse veramente la consultazione elettorale di settembre,che sarebbe un male minore di altri,per fugare ogni dubbio di strumentalizzazioni penso che non ci sarebbe altra alternativa che il commissariamento.
Sig.Cocci,il senso del mio commento è che tutto passa attraverso un qualche rilancio dell'economia locale,che,se ho ben capito,è anche il Suo auspicio.
Da vecchio dipendente ed esponente sindacale della CARIMA condivido la valutazione sul ruolo centrale esercitato da Carima sul processo economico della nostra Provincia:Ma l'evoluzione economica generale era inevitabile ridisegnasse quel ruolo,senza,tuttavia,cancellarlo come in buona sostanza è avvenuto,in considerazione anche della peculiarità della Provincia,fortemente differenziata tra fasce interne e litoranee.A parer mio nella fase attuale l'economia generale corre verso una nuova dinamica alla luce dei fenomeni di marginalizzazione delle aree periferiche determinati dalla globalizzazione e tocca alla politica tornare sulla scena economica influenzando la logica del mercato assolutamente incontrollato.Da una certa significativa ripresa della nostra economia locale,che non credo possa passare attraverso il recupero di vecchi moduli,ma imperniata sull'innovazione,potrà scaturire un ruolo di un certo rilievo del sistema bancario.
In questa vicenda c'è tanto Kafka.Andiamo al nocciolo.Se il virus non c'è o è innocuo,ma bisogna dimostrarlo in termini ineccepibili,giusta la protesta e l'accusa di inaccettabili limitazioni alla libertà.Ma se così non è, gravissimo non farsi carico delle conseguenze catastrofiche che scaturirebbero da una forte ripresa della pandemia.Ma quì ormai l'interesse generale è materia lasciata agli extra terrestri.
Nell'ignoranza diffusa di quanto offre l'Italia di assolutamente interessante per uno che va in vacanza fa fico solo poter affermare sono stato all'estero.E siamo in presenza di un'emergenza pandemica provvisoria.Manca il senso del ridicolo,o,come penso da tempo,un concetto appropriato della libertà.
A me francamente procura fastidio vedere infiammarsi il confronto sulle candidature,anzichè sulla proposta politica,compito primario di ogni partito,oggi particolarmente importante per un partito che vuole essere di sinistra.
Io vedo la cosa molto semplice : la situazione generale ha preso una piega che rende difficile l'impostazione di un progetto complessivo e coordinato onde un ripiegamento generalizzato sulle dinamiche di mercato,supremo regolatore dell'efficenza economica,nel quale un posto non secondario viene occupato anche dall'immagine.Con le ideologie è finito pure il tempo dei grandi pensatori,declassati quasi a dei perditempo.Ma presto ci si dovrà convincere della necessità di cambiar marcia.
A mio giudizio è scontato che lo sconvolgimento in atto da anni ed ancora in corso nel settore bancario,in linea,peraltro,con il più ampio fenomeno della globalizzazione,è destinato ad avere riflessi sempre più profondi in aree economicamente marginali come la nostra.Ma in questa evoluzione la Regione non avrebbe potuto avere un ruolo primario,che,al contrario,competeva e compete alla politica generale,tutta,nessuna componente esclusa,trattandosi di un modello di sviluppo economico totalizzante,in merito al quale al massimo si sta balbettando.
Vede,Rapanelli,qualche valore in comune si trova sempre tra uomini diversamente collocati sotto l'aspetto politico.Anche nel primo fascismo c'era qualche valore nel quale un militante di sinistra poteva riconoscersi.Ma ciò non è stato sufficiente a cancellare le divergenze di fondo.Tra arcigno nazionalismo ed internazionalismo orientato alla giusta integrazione,proprio di una sana sinistra,non c'è spazio di intesa.Quello che quì è mancato e manca,per me un vero paradosso,è la disponibilità ad un serio e sereno confronto tra quanti erano su posizioni di sinistra,appena tramontata l'opzione comunista,per individuare una solida base di valori e progetti sulla quale realizzare l'unità delle forze progressiste,naturalmente rapportata per la necessaria valenza politica alla realtà in profonda trasformazione,che,poi,come si sta verificando,rischia pure la deriva.I rapporti di forza sui quali vive la politica ne sarebbero risultati del tutto diversi.Ma il mondo e la vita non sono finiti,anche se al momento prevale tempo brutto.In teoria ci può essere la possibilità di riprendere il discorso.Io vorrei crederci senza ripiegamenti sull'attesa messianica,ma confidando sull'intelligenza degli uomini.
Sono anche io un vecchio socialista,oggi completamente appartato,con giovanili prime esperienze nel socialismo democratico dei tempi iniziali,erede del socialismo turatiano.
Un socialismo che perde la sua identità nella misura in cui tralascia la più totale difesa dei deboli,costasse addirittura la sua stessa scomparsa.Con il neo liberismo,cultura dilagante che ha inquinato anche filoni politici depositari di interessi diversi,i deboli sono diventati più deboli,con un lavoro,la loro sola ricchezza,saltuario e malpagato.In politica anche il nome ha una sua forza evocativa,ovviamente dopo i contenuti,ma si tratta di un aspetto sottoposto alla legge inesorabile del tempo che scolora tutto.Mai finirò di fare amare riflessioni sul fatto che sotto questa gloriosa bandiera in Italia non si sia ricomposta la sinistra,dopo il tramonto dell'opzione comunista.Ma forse tante idealità sono rimaste sepolte sotto la prospettiva della carriera politica personale che oggi non costringe più,come un tempo di antichi padri nobili,di raggiungere Roma viaggiando di notte in treno per risparmiare la spesa dell'albergo.Un saluto pieno di rimpianti ai pochi socialisti ancora testimoni di vecchi ideali come Giuseppe,che leggo in altro commento.
Il popolo,sovrano,elegge un Parlamento senza vincolo elettorale,preposto,tra l'altro, ad eleggere un Governo.Se la normativa costituzionale non cambia e nel Parlamento si crea una maggioranza a sostegno di un determinato Governo,questo prende campo legittimamente allorchè prende la fiducia e viola
la Costituzione il Presidente della Repubblica che ne ignorasse l'indicazione.
Mi spiace,ma anche in questa intervista ci vedo un tono di fondo molto superato.Oggi serve un atteggiamento molto costruttivo da parte di tutti,realmente propositivo sotto il segno dell'interesse generale che presuppone fortissima lungimiranza,per il nostro modo di pensare una qualità quasi lunare.Non c'è da stare molto allegri se continuiamo con i soliti balletti tra chi governa e chi fa opposizione,a ruoli alternati.
A Morgoni.Mi spiacerebbe molto avessi tratto in inganno anche altri che avessero avuto la compiacenza di leggere il mio commento.Se fosse avvenuto spero che abbiano letto anche le mie ulteriori precisazioni.Sono nettamente contrario ai negazionisti come ai minimalisti.E' tutta la situazione generale,della quale la pandemia è solo un aspetto,seppur importante,che dovrebbe ridurre ad insignificanza la posizione dei riduzionisti.
Indiscutibilmente giusta la posizione di chi dice basta con tutte queste limitazioni,se il Covid riprendesse campo ci sarebbe da ringraziare il Signore perchè se si porta via 100/200.000 persone ci risolve diversi problemi.Quindi riprendiamoci tutta la nostra libertà e pensiamo solo a divertirci dato che si campa una volta sola.E finitela di fare del terrorismo come state facendo,jettatori.
A mio parere un primo elemento mistificatorio,segno di grande debolezza di elaborazione politica,è quello,e non si tratta di questione terminologica,che ancora si debba parlare di centro-sinistra,come all'inizio degli anni '60 del secolo scorso,visti i grandiosi fenomeni politici avvenuti nel frattempo.Trovo paradossale che ancora manchi un soggetto unitario di sinistra democratica,moderna,seriamente riformista,capace di dire la sua sul processo economico,senza andare a rimorchio del neo liberismo.A questo si sarebbe già arrivati se,con la necessaria capacità critica,ci fosse stata una seria disponibilità al dialogo aperto ed onesto,senza saccenti dogmatismi.Sono stati persi decenni,ma il mondo non è finito.Perderemmo,però,altri decenni continuando con le chiusure più ermetiche e ritardando ulteriormente l'ingresso nella modernità.
Non credo di sbagliare tanto pensando che nel PD ci sia ancora un problema di identità politica,nonostante le significative scissioni che ha subito.Forse all'inizio questo aspetto fondamentale,il profilo politico,andava sistemato diversamente.Adesso,a parte la questione del grave ritardo nella sistemazione di una nuova sinistra,gli aggiustamenti sono logicamente dolorosi.Ma da questo processo di identità politica non si può uscire.
A fronte delle esplicite precisazioni di Acquaroli,del quale non sono e non sarò sostenitore,manifestate a Mentana,mi aspetterei qualche reazione di chi ha partecipato a quella cena condividendone totalmente il senso politico.Illusorio farci conto?
Per la situazione che si sta profilando,particolarmente grave per la nostra Regione,a me pare obbligatorio uno sforzo collettivo con la disponibilità di tutti ad un dialogo serio,leale,aperto perchè la soluzione non passa per l'affermazione di un interesse a spese dell'altro.Su questa strada deve mettersi,prima degli altri,la politica tutta intenta,invece,alla reciproca delegittimazione,come si vivesse in tempi normali anzichè in una svolta epocale.Umiltà ed onestà per provare a superare la tempesta.
O sono troppi gli accorgimenti omessi o si effettuano più controlli di prima.Resta un dato poco rassicurante e siamo a luglio,anche se con qualche abbassamento giornaliero della temperatura.
Ciò che a me in questa fase sembra assolutamente indispensabile per evitare uno scannatoio sociale è l'attitudine al dialogo,al confronto,aperto,leale,concreto sulle difficilissime soluzioni dei nostri problemi economici che hanno avuto il colpo di grazia dalla pandemia.Possiamo salvarci solo grazie ad uno sforzo comune che trova e dovrebbe trovare la sua base dialettica proprio nelle impostazioni di sinistra e di destra,esclusion fatta di quelle antidemocratiche.Questa crisi senza precedenti potrebbe essere per l'Italia l'occasione per entrare nella modernità,nella maturità politica.
Sono sempre più convinto dell'imperdonabile,grossolano,errore commesso dalla sinistra italiana all'epoca della caduta del muro.
Allora non si fece altro che mettere in piedi un gruppo di potere,che tale è rimasto,con una maschera di sinistra,nient'altro che una maschera e adesso il quadro è desolante a fronte di una situazione economica,sociale e politica assolutamente drammatica.Ne parleranno i libri di storia che noi non avremo più modo di leggere.Avvilente.
Se non ci sarà una rapida ricomposizione del quadro politico,e non riesco a vederne segnali premonitori,ho fondato timore che assisteremo ad un vero scannatoio.Il calo del prodotto del 14 % non potrà essere per nessuno materia per attaccare,è un nemico comune che si combatte con una sincera,spersonalizzata mobilitazione generale,se c'è consapevolezza della gravità della situazione.
In tempi diversi ed in una logica bipolare avrebbe avuto un senso politico largamente condivisibile,che a questo punto perde completamente.La politica d'alto profilo è anche tempismo.
Questi criteri di gestire le risorse pubbliche,purtroppo diffusi a prescindere dall'orientamento politico,in larga parte spiegano il nostro smisurato debito pubblico,centrale e periferico.Dopo non ci lamentiamo della severità di giudizio degli altri,magari tacciandoli di gretto egoismo.Preciso di non essere un elettore di destra.
Quanto leggo mi fa tornare alla memoria le scene di un film di Alberto Sordi nelle quali lui lanciava ad un pubblico di affamati monete metalliche infuocate.
Con tutta la modestia del caso,penso che oggi,con la situazione del tutto inconsueta che abbiamo di fronte,per esercitare efficacememte un ruolo di sinistra servirebbe un pensiero ben diverso,come all'articolista sarebbero servite le gambe e non la bici del suo idolo.Mi rendo ben conto che non è impresa facile e posso pure capire i ripiegamenti,ma resta la delusione.A me resta la sensazione che la scelta iniziale successiva al tramonto della Prima Repubblica non sia stata la più felice.Per me occorreva riprendere la trama drammaticamente lacerata a Livorno,oggi vicenda vecchia di un secolo.
Magari avrò vista corta,ma una radicalizzazione a sinistra di forze che a questa si richiamano non riesco a vederla.No ad una radicalizzazione,ma sì ad una svolta di rilievo.
Una confluenza in un eventuale ballottaggio,se non vuole ridursi ad una pura e semplice operazione di potere,dovrebbe trovare un suo dignitoso presupposto in una sintesi di programmi compatibili.
E se tali fossero,elemento che non può emergere in 15 giorni,ma che dovrebbe preesistere,non capirei perchè non hanno potuto esser idonei a determinare una coalizione di partenza con la quale presentarsi alle elezioni senza alcun bisogno di alchimie regolamentari.
L'amara conclusione cui pervengo è che,purtroppo,la politica,anche in questo delicatissimo periodo,non sa volare alto,bloccata da mire e spinte personali della grande maggioranza di quanti vi si dedicano,ed è pure facile capirne i motivi.
Un andazzo inaudito che ha fatto a pezzi la buona politica, addirittura in nome dello svecchiamento.
Sono tanti gli aspetti facilmente comprensibili per ribellarsi ai comportamenti restrittivi che abbiamo dovuto subire.Non resta che affidarsi alla speranza che le prudenze ancora fortemente consigliate siano eccessive e che la disinvoltura prevalente non generi contraccolpi,che renderebbero la situazione insostenibile.D'altronde anche da sfere più alte arrivano segnali contrastanti,sia nei fatti che in teoria.
Questa scadenza elettorale si colloca in un contesto economico e sociale senza precedenti per la sua drammaticità.
Sarebbe assolutamente necessario che tutti,partiti e dirigenti,dessero fondo ad ogni risorsa di progettazione,di elaborazione di proposte concrete e percorribili per offrire spunti di speranza ai cittadini in preda a vera disperazione per quanto sta avvenendo.Invece da ogni parte vedi solo uno scontro feroce per definire le candidature.Candidature per gestire che cosa?Questa volta non basterà l'abilità dialettica del consueto politicante che in altri tempi ben diversi ha funzionato.
Dirò pure una cosa fuori dai tempi,una vera dimostrazione di ingenuità,ma io ritengo che in un vero partito,fucina di proposte,di approfondimenti di elaborazione di valori,quella del candidato non è la questione centrale,specialmente in questa fase oltremodo complicata.
Quanto ha detto in proposito poco fa il Prof.Zangrillo,anch'esso del S.Raffaele,non mi è parso identico.Usano un linguaggio iniziatico? E' un tema esplosivo ed occorre grande chiarezza e posizioni univoche.Diversamente niente è più governabile.
Con la crisi che incombe gli spacciatori saranno sempre più numerosi perchè è un mercato che,a quanto pare,regge.Ora,capirei i consumatori si trattasse di pane,ma non riesco assolutamente a capirli trattandosi di ingredienti di solo stordimento ed altamente pericolosi.Inoltre mi viene da chiedermi : ma tutti questi soldi da dove vengono fuori?Non ci saranno di mezzo perfino le provvidenze pubbliche male indirizzate?Le contraddizioni non mancano.
Questa crisi devastante si è innestata in una situazione economica già boccheggiante con la massa dei consumatori in serie difficoltà.La stragrande maggioranza delle nostre imprese per le loro dimensioni non sono state e non sono in grado di confrontarsi con la mondializzazione del processo economico,ma dipendono dal mercato interno.A me pare,perciò,che la chiave di volta per tornare in equilibrio si trovi nella ricostruzione della capacità di spesa della massa dei consumatori domestici,con una revisione profonda della redistribuzione del reddito.Mi stimola lo slogan guadagnare meno,guadagnare tutti ed imparare a spendere il denaro pubblico,meno quello di lavorare meno,lavorare tutti,con relativa riduzione salariale.Reazione energica ed incisiva per non finire nel baratro.
Non ho il benchè minimo interesse in gioco,ma le argomentazioni a sostegno della tesi di spostare il voto ad ottobre/novembre non mi convincono.Se a ottobre/novembre,non è possibile escluderlo a priori,dovesse riprendere la pandemia favorita dal ritorno dell'aria fredda? Si proroga l'appuntamento al voto?Diventerebbe obbligatorio.Può sorgere anche il sospetto che ci si marci,come può far pensare la posizione assunta da consiglieri in carica.Quale sarebbe,poi,la differenza con quelle Regioni in scadenza dove prevale l'orientamento di votare a luglio? La tattica uccide la buona politica,ancora non si riesce a capirlo?
Di sicuro per un certo tempo tante cose saranno condizionate dal Covid-19.Un suo ipotetico ritorno sarà favorito dalla bassa temperatura legata alla stagione.Si potrebbe rischiare la prorogatio della legislatura a tempo indeterminato e per questo il voto a luglio,che provocherebbe assembramenti di brevissima durata,mi sembra abbastanza logico.
Tanti nostri tipici particolarismi,che ci fanno restare un paese vecchio,nemmeno in queste circostanze eccezionali vengono ridimensionati.Segno che il senso comunitario resta scarso.
Certi commenti mi riescono incomprensibili.Di una caduta del PIL sicuramente superiore al 10 % mi pare ne parlino fonti ufficiali.Occorre prepararsi ad una battaglia durissima che richiederebbe grandi cambiamenti sotto l'aspetto politico.
La situazione cui andiamo incontro,che si delinea devastante in particolare per le categorie più deboli,richiede una caratterizzazione chiara e netta delle linee politiche.Io non credo possano prendere consistenza strategie equidistanti di tipo centrista,che semmai dovrebbero vedere coinvolte tutte le forze in campo nella logica di governi di salute pubblica : la posta in gioco è alta,si tratta di un nuovo equilibrio sociale del quale si intravedevano i sintomi iniziali già prima della pandemia,causa di ulteriore accelerazione del processo accennato.Si apre una fase politica molto,molto delicata,che renderà ardua la stessa imopresa della governabilità.
Anche questi comportamenti concorrono a dar corpo al paradosso che abbiamo tra i più alti debiti pubblici ed i più alti risparmi privati a livello mondiale.
Se questo mercato è ancora così attivo significa che ci sono consumatori con grandi disponibilità,fatto che richiederebbe analisi molto accorte sulle caratteristiche reali della grave crisi attuale,che vede tutti,indistintamente,chiedere assistenza con la conseguente penalizzazione di chi è veramente in difficoltà.Intuitiva la grande difficoltà a gestire detta linea,però il problema esiste e non solo con riguardo al particolare citato in premessa.
E questo partito,il PD,dovrebbe essere il solo sopravvissuto di qualche consistenza della vecchia dignitosa sinistra italiana?Ma cercate la strada del convento dei carmelitani o carmelitane scalzi,forse è meglio.Sulla prospettiva economica e sociale terrificante per la nostra Regione accenni quasi di sfuggita.
Io non vorrei che,dato il passo che l'economia mondiale ha preso da tempo,tagliato sul mercato globale,la strategia bancaria di fondo non fosse più molto interessata a mantenere attiva una rete operativa capillare e periferica,con ritorni di poco conto.Forse si ripresentano le problematiche di una volta con una netta diversificazione del sistema bancario.E' solo un'ipotesi teorica,ma tante strategie consolidate sono destinate a profondi cambiamenti che possono passare nella totale inconsapevolezza della maggioranza delle persone.
Se è vero che dobbiamo prepararci al pericolo di future gravi pandemie la cosa che mi sembra meno logica è la provvisorietà di queste strutture particolari.Ogni volta che si dovesse presentare un'emergenza di questo tipo,rimettiamo mano ad una costosa struttura specializzata?Già,tanto soldi da buttare dalla finestra ne abbiamo a stufo!
Con queste forzature hai voglia a parlare di storia maestra di vita e fonte di insegnamenti.Purtroppo la svolta che avrebbe dovuto segnare quella data è stata largamente impoverita nel tempo sotto diversi aspetti.
Niente di nuovo sotto il sole.I nostri politici,purtroppo di ogni colore,da decenni si comportano in questo modo,senza alcuna considerazione per il denaro che è pubblico,cioè delle anime del Purgatorio.Ecco come siamo giunti ad un debito pubblico tra i più alti al mondo e perchè siamo guardati con sfiducia da parte dei più.In questo caso poco conta che i fondi siano venuti da singoli cittadini.Per me l'aspetto più brutto di questo andazzo è una spinta sempre più forte alle privatizzazioni,il contrario di quanto oggi servirebbe alla luce del disastro sociale che si sta consolidando.Il problema di fondo resta la selezione del personale politico,infinitamente meno severa di una volta.
Chi si vede sull'orlo del baratro si espone a qualsiasi rischio se vi scorge una minima possibilità di salvarsi e tace.Per scongiurare il pericolo molto verosimile illustrato dalla Prefetto si debbono attivare al massimo le istituzioni ufficiali e le Banche in primis,il solo canale per erogare credito e,perciò,in prima fila per affrontare una crisi senza precedenti di natura economica.Leggevo di un'iniziativa dei Sindacati bancari nazionali preoccupati del fatto che vi sono talune banche che non hanno predisposto niente per erogare tempestivamente i prestiti agli operatori economici garantiti dallo Stato.Anche in questo caso si farà ricorso allo scaricabarile,attività nella quale siamo insuperabili.
Nessuno può nutrire dubbi sul fatto che l'economia subirà un forte scossone nell'immediato,ed un lento assestamento successivo imperniato sopra un modello di crescita diverso dato che siamo vicini,se non li abbiamo già oltrepassati,ai limiti insuperabili posti dalle leggi naturali.Ciò significherà una significativa frenata della logica consumistica,vita più frugale,meno edonismo,ma soprattutto il ritorno ad una politica redistributiva socialmente più giusta nel segno di un maggior rispetto verso i bisogni di ogni persona,non solo dei suoi meriti.
Purtroppo con la moralità corrente,ridotta al lumicino,con la giustificazione della crisi più distruttiva,dovremo vederne delle belle.Leggevo appunto ieri della massiccia discesa in campo degli usurai.
Due superpotenze si contendono la leadership economica mondiale : Usa e Cina,spalleggiata dalla Russia.Queste troverebbero un serio contendente in un'Europa non alle vongole come quella attuale,ma con vera struttura federale,come auspicava il Manifesto di Ventotene.Infatti non nascondono simpatie per gli scissionisti.Ma sbagliano clamorosamente i Paesi europei,Germania compresa,che pensano,se lo pensano,di sopravvivere nella scomparsa dell'Europa unita.Tra dazi e concorrenza sleale quelli sopracitati li mettono in mutande.Lo spirito di sopravvivenza dovrebbe essere il buon consigliere per tutti,non tanto la solidarietà che richiede una certa sensibilità che non si compra al mercato delle erbe.
Mentre per il personale delle case di riposo nemmeno una parola.Sono troppo pochi per far gola al sindacato?O stavano sulla terrazza a prendere il sole?
Andare a comprare un libro deve diventare uno dei motivi importanti che consente a chiunque di uscire,altrimenti la riapertura sarebbe cosa di poco senso.Poi uno passa veramente in libreria ed esce a mani vuote perchè era nelle sue intenzioni iniziali o perchè non vi ha trovato niente che lo interessasse.Ma intanto è uscito da casa,per l'ora d'aria.A me sembra un provvedimento bislacco.
Molto probabilmente abdremo verso cambiamenti molto consistenti ed in questo fenomeno si può annidare un pericolo da scongiurare,tenuto conto di esperienze passate.Cioè quello che dal nuovo equilibrio scaturiscano nuove aberranti ingiustizie con quelli che pagano e quelli che lucrano.Il ruolo della politica,che deve riappropriarsi della maiuscola, sarà determinante.
Questa nostra Italia,tra i numerosi problemi,ha anche quello non proprio marginale di una struttura industriale imperniata sulle piccole imprese,gestite con scarsa cultura imprenditoriale,fenomeno dalle molteplici radici economiche e politiche,destinato a creare ulteriori problemi con il nuovo panorama economico determinato dalla crisi strutturale legata alla pandemia ancora in atto.Problemi che richiederanno grande sensibilità politica da parte di tutti.
Vigliacco se una volta si sentisse parlar tutti del bicchiere mezzo pieno.Il vero senso critico non può cancellare tale aspetto.Riusciremo,mai,a crescere?
Ci troviamo in una situazione completamente inedita,ognuno concorra ad evidenziare ciò che non va,accantonando inutili e controproducenti toni polemici,e chi di dovere ascolti con assoluta disponibilità.Siamo tutti a bordo della stessa scialuppa che deve portare tutti a terra.
Io vengo da non marginalissime esperienze di sinistra iniziate a metà degli anni 50,nel pieno di un dibattito politico ricco anche di spunti culturali,e mi sono sentito subito attirato da chi si batteva per la libertà delle idee,per un confronto mai esaurito perchè verità intoccabili non sono per l'uomo capace di ragionare,dotato di capacità critica.Quello di Giulianelli,che non conosco e con il quale non ho nulla da spartire,mi pare un invito,che non contiene indicazioni operative,che penso non potrebbero andare oltre qualche spunto da offrire come contributo al dibattito,ad aprire senza perplessità un confronto aperto tra tutti su principi totalmente innovativi per chiunque,dato il radicale cambiamento intervenuto e che interverrà nel mondo sotto tanti aspetti.Io,in totale modestia,convengo pienamente.Ci si fermi a ragionare con lucidità e lungimiranza per trovare soluzioni sensate per niente facili con una consapevolezza di fondo : nessuno si illuda di salvarsi da solo : o tutti con una chiara affermazione della giustizia distributiva o nessuno.In questa ipotesi anche questa crisi storica potrebbe risultare utile.
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Con i problemi che si sono presentati,e che,semmai,la pandemia ha contribuito ad evidenziare,e con quelli che si presenteranno in una logica insopprimibile,è fuori di ogni dubbio che tutto un modo di pensare,di guardare le cose direttamente negli occhi,richiede un cambiamento radicale,un nuovo umanesimo capace di confrontarsi con parametri inconsueti e con un concetto di giustizia sociale finalmente rigoroso e concreto
E' inevitabile che qualsiasi scelta presenti costi altissimi, se una scelta si deve fare si tratta di scegliere il male minore.
Tra la vita e la crescita economica,quale è la scelta meno dolorosa?Io credo la vita che,una volta persa,non si recupera più,la crescita,piano piano,invece,si può recuperare.
In questa gigantesca emergenza sarebbe opportuno rivedere la legislazione che regola la speculazione.Con quella attuale le sanzioni sono ridicole e chi ha una pietra al posto della coscienza (e no sono pochi )va avanti con sfrontatezza ed apre bottiglie di champagne per festeggiare il virus,come quelli che facevano salti di gioia per il terremoto. La Cayenna fino alla vecchiaia per queste realtà biologiche,non uomini.
La prospettiva che si sta aprendo è quella di ogni Nazione che pensa a se stessa.Se questo si avvera sarebbe indispensabile unire tutte le forze per un sforzo comune che non lasci indietro nessuno,mentre il ghe pensi mi rende più debole la risposta,chiunque sia il mi.Poi niente di più facile che se il mi non fosse totalmente funzionale agli interessi di chi oggi lo propone verrebbe preso a calci per primo da chi oggi lo propone.Nemmeno questa tragedia produce cambiamento nel vecchio modo di pensare.
Non possono esserci dubbi che questo sia un momento eccezionale e,sotto l'aspetto economico,lo diventerà nettamente di più nel prossimo futuro.Io mi sono fatto la ferma convinzione che,fallito l'obiettivo di fare dell'Italia uno Stato unitario,le forze politiche che nel tempo si sono succedute non hanno mai nutrito il filone dell'interesse generale,ma quello di particolari settori sociali,donde un corporativismo esasperato e ben poco lungimirante.Si sta profilando lo stesso limite in questo momento particolare e ciò fa diventare drammatica la prospettiva.Per cercare una via d'uscita troverei più opportuno,e sarebbe già una svolta significativa,creare un Direttorio di veri esperti economici da affiancare al Ministro sul quale convergere tutte le incombenze rilevanti a livello economico,Organismo con poteri di proposta vincolante per ogni livello istituzionale.Questo fino a che non si supera l'emergenza.La crisi che si è scatenata è mondiale e perciò,essendo azzardato puntare sulla solidarietà internazionale sulla quale idealmente ho sempre puntato,bisogna attrezzarsi in proprio,con misure eccezionali.
Sull'ultima proposta di Conte,i bond strettamente collegati al coronavirus,credo si giochi la sopravvivenza della Comunità Europea,alla quale ho sempre creduto,ma l'ottimismo è scarso.Molto attendibile che la fine dell'integrazione europea sarà la fine miserevole per ogni Nazione europea,Germania uber alles compresa.
La vedo chiara : l'Italia non riesce a liberarsi dei più accaniti corporativismi,nemmeno in momenti tanto difficili come l'attuale e per questo motivo mai diventata Stato.Sarei curioso di vedere al'opera i nuovi sovranisti di fronte al problema di dover identificare gli italiani per portare avanti il principio di prima gli italiani.Non vedo niente di nuovo sotto il sole,la cui luce magari è offuscata dall'esercito dei virus.
E'da veri scriteriati pensare che non siamo già dentro una tragica crisi,forse anche peggiore di quella del primo dopoguerra,quando le potenze vincitrici avevano tutto l'interesse a darci un contributo decisivo pe rimetterci in marcia.Oggi non sarebbe la stessa cosa e l'Europa non ha assunto i ruolo che avrebbe dovuto assumere.Non resta che unire tutte le nostre modeste forze per attenuare i danni,che comunque bisogna mettere in conto.Ma anche in questa circostanza non manca chi fa il furbo,specula con cinismo inaudito.All'estero,nei paradisi fiscali,ci sono enormi capitali italiani che non credo siano di pensionati.Ognuno,nei limiti della sua posizione,deve dare il suo contributo per la salvezza del Paese,anche se nella consapevolezza che niente potrà tornare più come prima.Non resti ancora sulla carta il vecchio auspicio di Garibaldi di fare il popolo italiano,che non è un processo numerico.
Tenere atteggiamenti razionali,che significa anche realistici,e adoperarsi con gli altri perchè facciano altrettanto.
Importante capire le cause che hanno creato il pericolo, per lavorare sulle stesse,se dipendessero dall'uomo,al fine di prevenire il ripetersi del medesimo fenomeno.
La vita,purtroppo,ci coinvolge spesso in eventi tragici.Per una giusta valutazione della stessa bisognerebbe esaltarne al massimo gli eventi felici che,invece, consideriamo pressochè scontati.
Non ho motivo alcuno per attaccare o difendere la Giunta regionale,bensì motivo di difendere la logica.Il Governo,giustamente con impostazione univoca e nazionale,a distanza di solo qualche giorno ha adottato un provvedimento della stessa portata di quello marchigiano esteso anche in Regioni ancora esenti da contagio.Il dato che mi pare emerga in tutta evidenza è la carenza di dialogo tra forze politiche,non solo con ruoli diversi,e la necessità di organizzare meglio il decentramento.Su questo sarebbe bene si soffermasse la pubblica opinione
Tutta una serie di fatti,nazionali e locali,che si protraggono nel tempo mi convincono sempre più che il PD è un partito costruito sulla sabbia.Dovrebbe essere sostituito da un nuovo soggetto,di chiara impostazione socialista e democratica moderna,capace di raccogliere tutte le forze progressiste,affinchè la sinistra abbia una sua voce autorevole in un'Italia politicamente bipolare,finalmente libera dai ceppi di tipo corporativo.Era quanto ci si poteva aspettare,e molto ragionevolmente,con il tramonto del comunismo,ma l'appuntamento è stato perso,purtroppo.
A me sembra assolutamente logico che le decisioni debbano essere prese alla luce degli sviluppi della situazione.Insensato giudicare schizofrenico il comportamento della Regione.
Trovo di una stupidità assoluta dare un significato ed una valenza politica alle considerazioni di Ceriscioli,ma ormai ha preso piede questo vezzo che squalifica l'opinione pubblica.
Si dica quello che si vuole,ormai tutti hanno ragione,ma se Ceriscioli,come gli ordinava Conte,revocava subito la disposizione di chiusura delle scuole questo ragazzo probabilmente avrebbe continuato a frequentare la scuola.Possiamo esser sicuri senza alcuna conseguenza?E la quarantena cui adesso è sottoposto?Non conoscendo bene la portata del fenomeno meglio eccedere in prudenza.
O un'operazione di facciata in attesa di martedi con l'incontro con tutti gli altri o il fondato timore di non riuscire a spuntarla con la destra alle prossime elezioni causa la decisione dei 5/s,la logica dei quali continua a sfuggirmi,a meno che......
Visto come vanno le cose in politica è sicuramente un'utopia,ma a me piace pensare ad una coalizione di centro sinistra come prova di laboratorio della nascita di un nuovo soggetto di sinistra riformista e democratica che prenda il posto dell'attuale arcipelago di soggetti di scarsissima consistenza,ma sufficenti a dividere le forze con danno grave per i più deboli,che sono maggioranza.
Non c'è dubbio che questi provedimenti abbiano effetti devastanti ad ogni livello economico e sociale,ma ci sono altri modi per evitare contagi e prevenire la pandemia,che farebbe una strage almeno tra la popolazione più fragile in carenza di terapie risolutive?Troverei apprezzabile ed opportuna anche una precisa presa di posizione della comunità internazionale,minimo quella europea,invece di abbandonare a se stesso ogni Paese.
Oggi è esattamente la mancanza di idee chiare che determina le nafaste divisioni della sinistra,dato ben più preoccupante della capacità di comunicazione.Probabile che l'abitudine non faccia avvertire quella esigenza,più che l'enorme complessità degli attuali problemi politici.
Un punto sul qualr qualche riflessione non mi pare fuori luogo.
Sullo scenario del centro sinistra sarebbero presenti otto o nove soggetti tra partiti e liste civili,ed in prospettiva manca pure qualche altro soggetto.Quuesta vasta articolazione sarebbe molto utile per approfondire programmi politici,ma tale obiettivo sarebbe raggiungibile ci fosse reale capacità di sintesi condizionata da una vera disponibilità al dialogo.Dato,però,il modo prevalente di considerare la politica lo scetticismo è d'obbligo,basta guardare il quadro nazionale.L'orticello dietro casa scambiato per l'intero pianeta.
Davanti ai gravissimi problemi presenti e futuri,i tratti dei quali è molto difficile individuare,è veramente deprimente vedere la politica impelagata in simili vecche trame,e non posso limitarmi alla sola sinistra ed alle sole Marche.Mi pare venuto meno perfino il pudore.I vecchi tempi sempre più età dell'oro.
Forse le tante incertezze a sinistra,segni premonitori di sconfitta,stimolano gli appetiti della destra,appetiti che,a loro volta,creano altrettante incertezze su questo versante.Il potere fa gola a tutti,ma non accompagnato da rafforzamenti degli impegni programmatici.
Se la proposta della riduzione del numero trova il suo fondamento principale nel risparmio basterebbe rivedere il trattamento economico,magari legato alla partecipazione ai lavori parlamentari.Abbiamo bisogno di politica ben fatta non di antipolitica che in buona parte nasce dalle insufficenze di chi fa politica
Non ho motivo alcuno per metter bocca,ma a me sembra che se il PD non riesce a dimostrare di essersi fieramente opposto alla politica di Ceriscioli si da la zappa sui piedi se decide di metterlo da parte perchè ha fatto flop.
Visto come si sono messe le cose e dato che il PD dovrà evitare ad ogni costo di andare da solo,ma in buona compagnia,non sarebbe più opportuno demandare la scelta alla futura coalizione a chiusura del confronto sui programmi?
Oggi il drammatico limite di tutta la politica è battere quasi esclusivamente sugli uomini,anzichè sulle proposte programmatiche,serie e praticabili,come sarebbe indispensabile,ma forse troppo impegnativo.Tanto che con tutti i cambiamenti che si sono avvicendati,preceduti da proclami esaltanti, il quadro è rimasto desolante e per niente incoraggiante.
Con lucida freddezza è necessario individuare le cause politiche ed in particolare economiche che hanno determinato il fenomenale degrado materiale e norale in atto.Oggi non serve a molto la mozione degli affetti se non è preceduta da un forte richiamo al vero senso di responsabilità ed autentica solidarietà,alquanto bistrattate dietro la spinta di incontenibili interessi individuali.
Per fortuna dei marchigiani in ogni settore politico domina il confronto,davvero serrato,sui contenuti programmatici,ampiamente di battuti con l'elettorato.
A me preme mettere in evidenza un punto,che non mi sembra secondario.Se le previsioni,che comunque non sono certezze matematiche,nella prossima consultazione per il Governo delle Marche,danno vincente la destra ed i 5/S prendono le distanze dalla sinistra significa che si ritiene la destra meno nociva della sinistra,a meno che,sognando ad occhi aperti,i 5/S non coltivino la speranza di vincere le elezioni,magari con qualche lista civica.Oggi non mi pare aria di terze vie.
Nè destra nè sinistra in politica è una pura astrazione.Magari per un millimetro,solo per un millimetro,uno si troverà sbilanciato a destra o a sinistra.Con la decisione assunta riguardo alle elezioni regionali i 5/s, deliberatamente o meno, hanno spezzato una lamncia a favore della dx.
Prescindo dal caso specifico per un'osservazione di carattere generale : le primarie sono utili se ed in quanto vengono utilizzate per un confronto tra i candidati sui progetti che intenderebbero sviluppare in caso di vittoria e non per mettere in risalto i limiti dell'altro perchè in tal caso diventa una mattanza.Oggi al politico,per l'eccezionalità della situazione che viviamo,si chiede uno sforzo del tutto inconsueto ,pieno di accorgimenti,lontano da vecchi schemi,culturalmente molto innovativo,idoneo a risollevare l'apprezzamento per la politica da parte della collettività.
Data la situazione veramente pesante nella quale ci troviamo a me interesserebbe molto di più sentir trattare seriamente e credibilmente di programmi anzichè di candidature,che assumono tutto il sapore più che altro di comode sistemazioni di personaggi politici.La messa a punto di progetti realistici richiede l'impegno e la mobilitazione di tante forze vive e preparate e meno di padreterni o presunti tali,le cui grandi gesta sono sotto gli occhi di tutti.
A me non sembrerebbe una jattura si arrivasse ad un bipolarismo serio e denso di contenuti,l'unica ipotesi per una solida governabilità,non giocata sui ricatti ma sulla capacità di confronto.
In termini di spietata e disincantata analisi politica la decisione dei 5/S è un obiettivo assist alla destra,legittimo,ci mancherebbe,ma in forte contrasto con le reiterate dichiarazioni di attaccamento agli ideali ed ai valori di sinistra.Mossa sbagliata anche facendo riferimento all'andamento dei colloquii avviati con le forze di centrosinistra,che non sembravano negativi.Oggi in primo piano,più che mai,dovrebbero esser posti progetti seri e concreti sui quali costruire ,dopo, alleanze.
Sig.Cherubini,invero io da sempre insisto sulla necessità di ridefinire un progetto di sinistra democratica e moderna,da contrapporre a quello,imperante,di marca liberista,intorno al quale far nascere il nuovo soggetto unitario di sinistra.A tal fine,data la complessità del progetto ho sempre auspicato il dialogo aperto e serio,accantonando protagonismi anche presuntuosi.Ben poco è stato tentato in questa direzione e una diaspora pericolosa ne è la logica conseguenza con danno grave appunto per le categorie più deboli che un liberismo insaziabile sta lasciando sprofondare nei secoli passati.Urgono cambiamenti profondi,ma i segnali non mi sembrano incoraggianti.
Vsto come oggi stanno le cose ogni ipotesi terzaforzista rischia fortemente di diventare un assist,voluto o meno,alla destra,che ora quì si ricompatterà velocemente.
Diventa sempre più urgente affrontare il discorso della ridefinizione di un soggetto unitario di sinistra democratica e moderna con accantonamento del logos di centrosinistra,foriero di tanti equivoci.
O la graduatoria è lacunosa perchè non tiene in considerazione elementi che poi condizionano la scelta o è tutta una pantomima.Ma con i tempi che corrono niente può ancora meravigliare e la sfiducia non può che dilagare.
Una considerazione terra,terra.Ragionevolmente esclusa la probabilità che i 5S,correndo in splendida solitudine,possano vincere le prossime elezioni,un attacco a fondo esclusivamente contro lo schieramento di sinistra diventa,volente o nolente,un sostegno allo schieramento di destra,a conferma del profilo politicamente confuso dei 5S.
Quando il processo politico passa attraverso regolari consultazioni elettorali,i numeri sono determinanti.Per evitare la brutalità di tale affermazione bisogna chiarire in premessa il progetto sul quale si chiede il consenso,progetto che si deve evitare sia il libro dei sogni,ma concreto e credibile e realistico.
Tutti questi controlli,indispensabili,hanno pure un costo per la collettività,del quale sono responsabili esclusivamente i consumatori,che,magari sotto questo aspetto,sosterranno il libero commercio
Leggo tante disquisizioni meritevoli di questioni ben diversamente articolate.Quì il Monsignore si tira fuori subito da ogni illazione,cosa che mi auguro vivamente per la credibilità della Chiesa,purtroppo spesso precaria,se e solo se ha la possibilità di dimostrare che mai ha partecipato a riunioni con esponenti della malavita,altrimenti la sua posizione diventa delicatissima,a tutto danno della Chiesa.Il nodo principale è questo,secondari tutti gli altri.
A me sembra vicenda da prendere molto seriamente.Se al nostro sistema giudiziario va dato un minimo di serietà in attea di capir bene il ruolo avuto dal prete,oggi Vescovo,nelle riunioni delle quali parla l'indagine,sarebbe molto opportuno che il Vesovo fosse sospeso da ogni funzione per la residua credibilità della Chiesa,cui io tengo molto.
Temo molto che quando si capirà che aver puntato troppo nel contesto attuale sugli uomini anzichè sulle idee è stato un errore imperdonabile,sarà tardi.Dai sondaggi sembra che ormai il 50 % degli elettori sia disposto ad accettare l'arrivo dell'uomo forte adatto a mettere tutti in silenzio,fascismo o non fascismo.I problemi attuali sono obiettivamente complicati,la gente è impaurita,gran parte della politica è presa vistosamente dai personalismi : indispensabile tornare con i piedi a terra ed individuare soluzioni,che non sono sicuramente quelle degli assetti.
Mi stupisce che si continui a parlare di candidature e di coalizioni.Il giusto riferimento alla grande complessità,sicuramente senza precedenti,deve indurre a metter mano ad un progetto di lavoro,articolato e credibile, sul quale coinvolgere in partenza i cittadini ed intorno al quale formare il soggetto politico preposto alla sua attuazione.Tale iniziativa può essere anche di una mminoranza ed andrebbe presa con la massima urgenza.La candidatura di Tizio o Caio ormai non scalda più il cuore a nessuno,fatta eccezione dei vari esponenti di partito che sarebbero personalmente gratificati con lauti incarichi se vincesse il candidato da loro sostenuto.E' ora di capire che i cittadini si allontanano sempre più dalla politica perchè smaccatamente diventata business personale.Ho il grosso timore,però, che l'ammalato sia entrato in coma.Si tenti la rianimazione.
In parole povere le argomnentazioni di Carrescia portano a pensare che i Partiti,in particolare il PD,che hanno sostenuto questa Giunta o hanno clamorosamente fallito,straordinario endorsment alla destra,o i Partiti non contano un accidente.
A queste brutte conclusioni porta l'eccessiva personalizzazione della politica,oggi così di moda.Voglio precisare che a me interessa poco Ceriscioli e la sua Giunta,mentre apprezzerei tanto il ritorno di una bella politica con i Partiti scuola di crescita per le virtù civiche.L'Italia ne ha bisogno estremo.
Il dato che ogni volta si tratti di nigeriani deve far nascere qualche domanda,anche per non generalizzare con pericolo di conclusioni affrettate ed ingiuste.
Chiudi la legalizzazione,chiudi un negozio,e nei pressi decine di spacciatori clandestini,li arresti e vengono sostituiti da nuove decine o centinaia.Il male,sicuramente c'è,non lo curi a sufficenza con la repressione,ne aggredisci qualche scampolo,invece devi andare alla radice,al fatto educativo,all'analisi spietata delle cause del fenomeno droga.Ad esempio,non dimenticherei che storicamente è accertato che divenne un fenomeno di massa con i soldati americani impegnati nella guerra del Vietnam.Le cause contano,e come contano!E' un impresa di grandi difficoltà,ma consentirebbe di andare alla fonte,di curare l'origine del male.Un paradiso artificiale è l'antidoto all'inferno reale che ci circonda,e questo è opera dell'uomo.
Trovo davvero allarmante che oggi alla politica,tutta,di qualsiasi orientamento,difetti sia la progettualità che la moralità,cosa che,volenti o nolenti,fa diventare la Magistratura,anche non fosse sua intenzione,protagonista delle vicende politiche.Urge un eccezionale salto di qualità,con una selezione molto,molto più severa del personale politico.Io credo che un netto ridimensionamento dei trattamenti economici migliorerebbe la selezione.
Seppur vero che non si può vivere soltanto di sogni e che le risorse materiali sono indispensabili,tuttavia non si deve ridurre tutto a questo aspetto.Bene che Giacomo Leopardi sia fonte di movimento turistico,ma oggi più che mai,con un'umanità allo sbando, sarebbe auspicabile che venisse maggiormente valorizzato l'insuperabile insegnamento che viene dalle sue acutissime intuizioni sulle sorti dell'uomo
Un salto,questo dei leghisti,in pieno oscurantismo medievale e non si tratta di semplici simpatizzanti.La propaganda che offusca la verità non è un contributo all'emancipazione del cittadino di uno Stato democratico.
Gli Enti periferici un tempo non avevano tutti questi esperti lautamente remunerati e non mi risulta che mettessero in atto politiche più abborracciate di quelle odierne.Sarà,per caso,un'altra espressione di spesa improduttiva?
Qualsiasi mercato vive e prospera sulla domanda.Si spegne solo riuscendo ad incidere su questa che,però,nasce da assuefazione.Perseguire l'offerta forse ottiene l'effetto di incrementare i prezzi,che non so quanto può allontanare i consumatori.Si dovrebbe riuscire a far capire che il paradiso artificiale non rende migliore la vita,ma che,anzi,la peggiora,come minimo per le risorse finanziarie che assorbe.
Io poi,alla fine,potrei anche accettare la pretesa di voler liberamente dichiarare la propria fede politica fascista ma senza sorvolare furbescamente su nessun aspetto,innanzitutto quello della soppressione della libertà. Per coerenza e rigore morale.
Cercar di difendersi sostenendo,in sostanza,di non aver avuto sentore della portata politica sottostante l'iniziativa è di una debolezza assoluta,come muinimo porterebbe a pensare che l'autore è di una ingenuità incredibile.In molti casi è meglio il buco che la toppa.
Con la crisi economica ormai diventata strutturale e con l'affermazione della destra fondata sul travolgente successo della Lega,mi stupisce il fatto che l'elettore centro-meridionale non si preoccupi minimamente dei contenuti che la Lega pone a fondamento della sua posizione sulla nuova autonomia regionale.Non a caso essa,la Lega, è la continuazione della Lega Nord,la cui fisionomia politica dovrebbe essere ancora ben presente nella memoria degli italiani.Certamente,però,gli antagonisti della destra non brillano per la validità delle loro proposte,confuse e tra loro fortemente contradditorie.
A me,totalmente disinteressato a qualsiasi giooco,a fronte della decisione del centrodestra di presentarsi unito,questo sembra soprattutto un assistattit.La smania di disntiunguersi anzichè di confrontarsi in una logica dialogante!
In un'economia globalizzata tutto si lega ed ogni parte,ancorchè marginale,è coinvolta.Si presenta un problema di reimpostazione generale che va anche oltre l'iniziativa imprenditoriale privata.Ma non credo che per noi marchigiani possa risultare molto benefica una certa logica di nuova autonomia regionale
A mio modesto parere questa impostazione attiene ad un aspetto,seppur importante,della questione lavoro, da guardare alla luce di tutti gli elementi che oggi caratterizzano il quadro generale e che la rendono sempre più complessa,fino ad investire gli stessi fondamenti classici del processo economico.
Altro non è che la dimostrazione di quanto sia stata affrettata,abborracciata,posticcia la formazione del PD,che ha preso il posto della ricomposizione unitaria della sinistra su basi moderne e democratiche dopo il tramonto del comunismo.
E' mancata una vera visione strategica,una indispensabile apertura culturale,e adesso è una fatica ardua sistemare le cose,ma possibile.Non si dovrebbe perdere altro tempo per mettersi ad elaborare un progetto serio ed articolato,che non può essere improvvisato ed annacquato dal vuoto unanimismo,pena lo stesso risultato ottenuto con il PD.
Premesso che non sono ostile a nessuna espressione politica se rispettosa del metodo democratico,davanti a questa nuova fornmazione messa in piedi da Renzi che apertamente si dichiara il nuovo centro,mi chiedo,aspetto importante perchè in politica non credo possa esistere una equidistanza perfetta,se vuole essere un centro che guarda con proposte concrete e verosimili a sinistra,come teorizzava De Gasperi,seppur in un contesto profondamente diverso dall'attuale,o che guarda a destra,intesa come destra economica?La situazione attuale obbliga ad esser assolutamente chiari di fronte a questa domanda,senza furbeschi o abili accorgimenti per raccogliere voti
Opportuno citare Giacomo Leopardi,del quale è assolutamente importante valorizzare il lucido pessimismo come base di partenza per ogni iniziativa finalizzata al miglioramento,che è nelle potenzialità dell'uomo.
A Jacobini.Non vorrei essere frainteso.La lotta all'evasione è giusta quando è giusta la tassazione,che fondamentalmente deve essere progressiva,aspetto poco presente nella situazione attuale.In questo contesto se uno non ce la fa per non evadere una tassazione obiettivamente ingiusta non ha alternativa alla chiusura dell'attività,che non mi pare un bel risultato a livello sociale.Non crede?
Sempre attuale la battuta di Petrolini : i soldi bisogna prenderli dove si trovano,cioè presso i poveri,ne hanno pochi ma sono tanti.
Indubitabile che in queste fasce ci sia evasione,ma dato il giro di affari,fortemente diminuito con la crisi che è ormai certo essere strutturale,il presupposto,anche morale,per combatterla è una plausibile riduzione della tassazione,caso diverso si va incontro soltanto all'incremento della disoccupazione.
Una notizia che mi rattrista pur trattandosi di persona persa di vista da decenni.
Era la metà degli anni '70 quando si creò l'occasione di allacciare rapporti politici e di amicizia tra me e Gabrio.
Ambedue bancari,io in Carima e lui in BNA,ci trovammo nello stesso Sindacato,la UIL bancari,come noto caratterizzata da componenti politiche,finalizzate soprattutto agli equilibri organizzativi.Io socialista,Gabrio repubblicano.
Si aprì subito la contesa per la leadership,ma fu sempre aperta e leale,mai cattiva,certamente per i caratteri personali,ma anche per i valori ideali che a quei tempi per noi giovani,molto diversamente di oggi e me ne rammarico sempre,erano alla base degli impegni politici che ognuno assumeva.
Ora non mi resta che un gradito ricordo.Ciao,Gabrio.
Sono un vecchio socialista per nulla pentito,avvicinatosi alla politica fin dai primi anni cinquanta,ma sono certo di non parlare come nostalgico,anzi!, dicendo che la strada del PD e di tutta la sinistra democratica non può che essere quella del PARTITO SOCIALISTA EUROPEO,strettamente legato al più generale movimento socialista internazionale,per porre riparo ai guasti di una globalizzazione economica mal posta ed alle egemonie mondiali vecchie e nuove.Finiamola di giocherellare,pensando soprattutto alla propria sorte personale,come sempre più spesso mi pare di avvertire.
Con la marcia travolgente del neo liberismo,che a parer mio non è una strategia di largo respiro perchè molto mirata al profitto immediato,che sta portando la storia sociale indietro di secoli,che ha messo radici perfino in un Paese ancora comunista,non solo per l'Italia c'è il serio problema di ciò che debba essere,in quest'epoca,una sinistra democratica,alla quale sono convinto non si mpossa rinunciare.Non posso assolutamente condividere la tesi del superamento delle categorie destra/sinistra.Nell'attuale contesto l'impostazione renziana,con marcati elementi centristi,anche ora reiterati,non mi convince molto,ma un riconoscimento è dovuto a Renzi : con la sua iniziativa il campo di ricerca di una precisa identità della sinistra italiana,al momento divisa e confusa,viene semplificato.
Io mi auguro che questa occasione non venga sprecata.
UbiBanca è gestita con la logica di una banca nazionale,se non di più,e tutto il settore marcia verso trasformazioni straordinarie.I danni del default di Banca Marche,che non avrebbe potuto mai cancellare le sue antiche radici territoriali,pur tenendo nella dovuta considerazione le esigenze di bilancio,diventano sempre più rilevanti e non solo per i dipendenti,peraltro coinvolti in un fenomeno complessivo,con ricadute negative,che investe tutto il settore del lavoro dipendente.Le logiche attuali dell'economia si stanno rivelando devastanti perchè non mediate con filtri sociali che,poi,costituirebbero i veri pilastri per una strategia,ed a queto punto deve riprender fiato la politica,ma beninteso quella con la maiuscola.
Signor Vallesi,Lei sostiene che ormai è anacronistico parlare di sinistra,io,al contrario,sostengo che oggi di sinistra,preparata e seria,ci sia più bisogno di prima,visto l'andamento del processo economico,che con la precarizzazione del lavoro ha reso precaria l'esistenza di tante persone,che due volte al giorno hanno diritto di mangiare e non a giorni alterni,che,con i bassi salari,ha buttato nell'indigenza anche chi ha la fortuna di avere un lavoro,che con il trasferimento dell'attività produttiva in Paesi dove te la puoi cavare con un salario giornaliero di quqttro/cinque euro ha buttato sulla strada migliaglia di persone,e non vado oltre per non allungare il brodo.Nell'ambito dei problemi economici e,quindi politici,in un sistema libero e democratico sarà sempre necessaria la diade destra/sinistra,indispensabile in una società aperta e dialettica.E tutto ciò per realizzare un'economia sociale di mercato,che ha il pregio di una strategia,a differenza di un liberismo selvaggio.Cordialmente.
Sig.Vallesi,mi fa piacere continuare questo scambio di idee per la sua garbatezza,che sarebbe ben ora recuperare nel dibattito politico,oggi caratterizzato dalle offese,gli insulti,le forzature dogmatiche,e per questo di ben poca utilità.Quì non si tratta di distruggere il capitalismo,che addirittura prospera in Paesi dichiaratamente comunisti o pressapoco,ma di sbarrare la strada a quello selvaggio,di fatto distruttivo per la sua insaziabile voracità.Per me dovrebbe essere un imperativo categorico la giustizia sociale,il doveroso rispetto per tutti,che,poi,è la democrazia sostanziale.A me sembra interessante l'esperienza tedesca nella quale rappresentanti dei dipendenti siedono nei Consigli di Amministrazione delle aziende.Quello è un padronato meritevole,guidato anche dai valori religiosi del protestantesimo.Sarei il primo ad apprezzare il capitalista aperto che sa confrontarsi anche con le esigenze degli altri e non esclusivamente con la logica esasperata del suo profitto ed in questo ha ragione a dire che non abbiamo punti di vista così diversi.Cordialmente.
Sig.Vallesi,io chiamo revisionismo non la storia ma una chiave di lettura della stessa.Quanto ai sindacati ,la loro origine,la loro funzione,è naturale che esistano solo nei paesi capitalistici e democratici,altrimenti non avrebbero una funzione reale,che è di confronto e di scontro.Esistono grazie al capitalismo,e può darsi pure suo malgrado.
Sig.Vallesi,le chiavi di lettura della storia sono e possono essere molteplici,ma che la redistribuzione del reddito sia una questione risolta autonomamente dal capitalismo,specialmente quello domestico,senza apporti delle forze di sinistra mi pare tesi leggermente forzata.Anche al revisionismo vanno imposti dei limiti.Con serena cordialità.
Io,Sauro Micucci,non condivido tanto pessimismo perchè la sinistra,della quale fa parte l'ipotesi comunista,è cultura,oltrechè opzione politica,ed anche se oggi quella è alquanto bistrattata non verrà mai cancellata.Per questo motivo resto fiducioso sulla sua ricomposizione su basi aggiornate proprio per la sua componente culturale.E' quel sole dell'avvenire al quale pensavano i nostri nonni ed al quale,almeno in parte,sono riusciti a riscaldarsi.
Leggo il commento di Bommarito a proposito delle prospettive di eventuali accordi regionali PD/5S, e penso quale dispiacere provocherebbe in molti l'eventuale ristrutturazione della sinistra italiana,specialmente se fatta in maniera seria e lungimirante.
Sono dell'opinione che un grande limite alla nostra politica deriva dal fatto che sia stata portata a livelli esasperati la questione del leader che,oltretutto,ha il grave difetto di deresponsabilizzare,di eccedere con la delega,di impoverire di senso il metodo democratico.
Anche per una certa logica economica e per ricavarne un reale beneficio personale le ferie andrebbero spalmate per tutti nell'arco di quattro/cinque mesi.
Recanati bis ?Caratteristica culturale della sinistra dovrebbe essere una dialettica positiva,che è capacità di confronto sostenuto da autentico spirito critico.Invece si sono sempre verificati scontri e fratture insanabili.A me non andrà mai giù che la teoria sia una cosa e la pratica un'altra.
+Menghi.Spero convenga ,al fine di elevare il livello del confronto,sul punto se la presa di distanza sia sincera e spontanea o meno.Non ritengo che nel PD ci siano solo deficenti ed io,per questo,darei credito ai distinguo.
Mi spiace,ma non vedo il salto di qualità da parte di chi giustamente ha condannato le affermazioni contenute nel gioralino del PD dato che gli stessi non ritengono di dare alcun peso alla presa di distanza piuttosto netta manifestata da esponenti di primo piano del PD.Chissà se fosse bastata la richiesta di fucilazione in Piazza della Libertà dell'autore dell'articolo incriminato? Questo povero Paese è davvero degradato soprattutto sul piano politico ed io me ne rammarico molto.
Non ho alcuna incertezza nel giudicare assolutamente volgare ed ulteriormente distruttivo dell'immagine della politica mescolare vicende personali tanto dolorose quanto delicate al confronto di portata politica.Il PD farebbe bene a dissociarsi perchè la sinistra nella quale continuo a credere non può avallare certi orientamenti.
Le reali difficoltà che la situazione presenta,l'insufficente preparazione per mettere a punto progetti adeguati,anche da noi lo scimmiottamento di modelli esterni,hanno finito per aprire una comoda,quanto illusoria via di fuga : il leaderismo.Esperienze ripetute da ogni parte politica,dovrebbero aver dimostrato a sufficenza che l'individuazione dei portabandiera è problema davvero secondario,che conduce,inoltre,ad esasperare la logica della delega,mentre sarebbe indispensabile una diffusa e consapevole partecipazione alla elaborazione delle linee politiche.Magari passerò da conservatore affermando che la nostra democrazia dei tempi passati mi sembrava migliore confrontata a quella attuale.
Per Jacobini-Sicuramente sono queste le domande,cui è sempre più urgente rispondere,ma insieme al PD dovrebbe essere tutta la diaspora di sinistra a porsele per tentare,finalmente,di vedere unita in un unico soggetto tutta la sinistra,e questa non è questione secondaria.Credo di non sbagliare sostenendo che,oggi,questa prospettiva unitaria trova robusti ostacoli nel protagonismo personale che,tranne rare ,rarissime,eccezioni,non ha il suo pilastro nella passione,com'era in un lontano passato.
Per me,oggi, il problema politico fondamentale per questo versante è restituire un'anima,un impianto chiaramente riconoscibile,ed unitario,ad una sinistra democratica adeguata al terzo millennio.Quello degli uomini e della loro selezione è un tema a seguire e necessariamente correlato.Con queste tematiche si è giocherellato a livello di vertice e l'elettorato naturale si è frantumato.
Quello bancario,fondamentale per un Paese moderno,sotto l'aspetto occupazionale,purtroppo,è un settore destinato molto più di altri a risentire delle innovazioni tecnologiche.Per il mondo del lavoro,cui è legato il destino della stragrande maggioranza degli uomini,si aprono prospettive allarmanti che non possono dipendere dalla sola logica economica di natura privata.E' questo,oggi,il compito primario della politica,se non vuole rassegnarsi al semplice ruolo di stampella,svuotando del tutto la filosofia della polis come organismo vivo.
Per tutta una serie di motivi,economici e tecnici,questi fenomeni sono destinati a crescere,con grandi ricadute di portata sociale.A meno che non si pervenga ad un profondo cambiamento del'attuale modello di sviluppo.Il mercato libero,cioè la libertà economica ha un'unica legge : il PROFITTO,che si dimostra sempre privo di qualsiasi altra sensibilità,come affermava lo stesso Einaudi.
Sulla base della considerazione che l'intervento pubblico in economia non ha ottenuto risultati brillanti è stata imboccata senza alcuna remora la strada delle privatizzazioni che hanno come presupposto il profitto a spese del consumatore.Al contrario,per mettere giusti freni al mercato che,come diceva anche Einaudi,non tiene conto di valori morali,era e sarebbe necessario rivalutare l'intervento pubblico in campo economico,riprendendo concretamente la logica della programmazione il cui accantonamento segna il mezzo fallimento della strategia delle forze politiche democratiche.
La corruzione in Italia dilaga e quanto riesce ad emergere è solo la punta dell'iceberg.Purtroppo nessuno ne è indenne.Non riesce ad esserlo nemmeno la Magistratura,come recenti episodi dimostrano.Da questa deve cominciare una decisa opera di risanamento,accompagnata da una necessaria revisione dei meccanismi processuali affinchè le sentenze definitive escano non in tempi biblici.Realizzato questo obiettivo,accertata la responsabilità dell'eventuale politico coinvolto si tragga ogni conseguenza sul ruolo dello stesso,fino alla sua definitiva espulsione dalla scena pubblica.E' l'etica di un Paese civile sul piano reale.
Spero vivamente che si parli soprattutto delle cause che danno luogo a questo fenomeno di emigrazione caotica,anche se l'argomento è pieno di passaggi difficili.Senza questo approccio di Sea Watch ne avremo a migliaia e con crescente disagio degli emigranti.A me questo sembra il solo modo per affrontare il problema con una logica politica progressista.
Un risvolto che non mi pare secondario.Un fiume di vendite ed un fiume di soldi spesi per comprare.E la tanto sbandierata crisi economica?Dati falsi?Due realtà profondamente diverse?Si rinuncia a tutto per disporre della liquidità necessaria all'acquisto di droga?
Andiamo al nocciolo.Il senso dell'omelia,che avrebbe potuto anche essere incentrato sulla vicenda storica di Sam Vito,ma avrebbe scarsamente interessato i presenti,è l'appello al dialogo,al confronto,per me da non collegare alle modalità del risultato causa il valore assoluto che ha il dialogo.Io,e mi considero laico nel senso vero del termine,proprio come tale condivido in pieno l'appello del Vescovo Marconi.Nel nostro Paese in questa fase così lacerato,sull'orlo di una crisi economica e sociale devastante,con valori morali culturali e spirituali in caduta libera,solo il recupero di una disponibilità al confronto serio,aperto,onesto,tra tutti potrà essere una verosimile via d'uscita.Giudico altamente positivi appelli al dialogo e prescindo del tutto dal profilo della fonte.
Seppur non coinvolto nelle vicende interne al PD,da elettore orientato a sinistra ho seguito con una certa attenzione quanto avveniva nel PD recanatese,ma soprattutto nel PD nazionale.Al di là di personalismi,che localmente hanno avuto di sicuro un ruolo,dietro vedo come causa scatenante la questione che ha caratterizzato la nascita stessa del PD,cioè il suo profilo politico.Questione sulla quale è stato imperniato anche l'ultimo Congresso.Partito di sinistra che guarda a sinistra o partito di sinistra che guarda al centro?L'affermazione di Zingaretti al momento sposta il baricentro verso il primo corùno,ma il secondo,logicamente,medita sulla rivincita.Questa tensione non fa che allontanare la prospettiva della formazione di un soggetto unitario di sinistra,moderno ed avanzato,all'altezza di sfidare l'impostazione che sta prevalendo dei gravissimi problemi che stanno investendo l'intera umanità e,quindi,anche la nostra realtà.Questo mi procura molto sconforto.
Io dubito molto che con una sinistra già molto divisa ed in profondo stato confusionale,a fronte anche di una probabile chiamata anticipata alle urne per elezioni politiche generali,che mi auguro non troppo ravvicinate,questo indicato sia il percorso migliore.Meglio confrontarsi onestamente e seriamente,capire gli errori che ci sono stati e farne ammenda ricavandone utili insegnamenti per il futuro,sapendo che nella vita c'è sempre da imparare.La sinistra in Italia è stata sempre inconcludente perchè divisa in nome di purezze sempre pretese negli altri ma sorvolando sulle ombre delle proprie.Il discorso dovrebbe essere molto più lungo es articolato,in termini storici ed altro,ma non attiene ad un commento.
Nel corso del decennio amministrativo precedente senza alcun dubbio sono stati commessi errori da tutti,anche per la dinamica politica generale interna al PD,e questo ha portato alla deprecabile e pure eccessiva divisione del partito alle elezioni per il rinnovo dell'Amministrazione.Al ballottaggio l'appello dei diversi livelli del PD di appoggio ad Antonio è stato rispettato,come dicono i numeri,a meno che non si voglia sostenere che i voti che hanno consentito ad Antonio di vincere siano venuti da destra tesi difficilmente dimostrabile ed in via teorica alquanto assurda.Ora,senza troppe recriminazioni,segno quasi di masochismo,bisogna metter mano alla ricostruzione perchè lo impone la situazione politica generale nel cui contesto entra pure Recanati,nonostante sia centro mondiale della poesia. Il Paese si trova sull'orlo del precipizio,elezioni politiche generali potrebbero scattare da un giorno all'altro,le forze di sinistra,vincendo una cronica tendenza alla cupio dissolvi,debbono unirsi .Secondo la mia opinione più che un orientamento politico deve essere un orientamento etico.
Che ci sia estremo bisogno a sinistra di riordinare per bene le idee è fuori discussione,ma non mi pare la strada giusta quella di affermare che al ballottagio il PD si sia schierato contro Antonio Bravi.Anche perchè le dichiarazioni ufficiali non sono state di quel tono.
A me piace andare al cuore delle cose.Per la piega che oggi ha assunto la politica la distinzione tra i diversi livelli di consultazione elettorale ha perso parecchia consistenza e non smentisce questa considerazione il fenomeno delle liste civiche.Ogni dato,infatti,viene poi valutato in termini di confronto destra/sinistra.Ci si confronta sui temi amministrativi ma in realtà il confronto è di natura squisitamente politica.
Seppur consapevole della totale inutilità di questa considerazione perchè non è possibile rimettere nel tubetto il dentifricio che ne è uscito,non posso far a meno di dire che l'attuale disastro politico italiano,ben illustrato nell'articolo,in larga misura deriva dalla mancata capacità dei partiti di un tempo di rigenerarsi.Avevano i requisiti fondamentali per fare politica,costruiti nel corso di decenni.I nuovi,di fatto,sono sorti sull'improvvisazione,espediente precario in se,e precario al massimo grado in quest'epoca di trasformazioni straordinarie.Al momento ci vedo immersi in una nebbia fitta ed anche molto poco disponibili al dialogo.
A Jacobini che mi onora di una citazione immeritata.Per ogni cosa di questa portata c'è sempre un limite e qualche scampolo di verità emergerebbe sempre.
Nè storico,nè archeologo,nè conoscitore dei libri del Prof.Carnevale,ma a me pare strano che muore un imperatore del prestigio di Carlo Magno e nessuno all'epoca ricordi che l'evento avviene a San Claudio dove viene sepolto.
Il nocciolo del problema è la causa di qualsiasi fenomeno.Se un malato trovasse in loco le prestazioni terapeutiche che trova altrove che motivo avrebbe di fare centinaia di chilometri per fare la stessa terapia?
A prescindere dal caso specifico,che non conosco,ma in termini generali, data la grande ed indiscriminata diffusione del fenomeno,io sono dell'idea che si debba fare ogni sforzo da parte di tutti per evitare lo scioglimento di un matrimonio e,quindi del nucleo famigliare,quando c'è la presenza di figli minori.La libertà degli adulti in tali casi viene pesantemente pagata dai figli,è grave sottovalutarlo perchè diventa moltiplicatore di effetti.
Senza una seria presa di coscienza della situazione generale da parte di tutti e la messa a punto di provvedimenti adeguati al contesto complessivo tanto ingarbugliato,il quadro può anche peggiorare.Ed io ho la sensazione che la politica stia scherzando con il fuoco,guardando soprattutto indietro per delegittimare qualcuno e lanciando solo messaggi confusi ed approssimativi per il futuro.
Io credo che se il settore del lavoro dipendente continua ad essere fortemente penalizzato come lo è attualmente,la ripresa resterà difficile,perchè ne consegue una depressione del mercato.E ciò non crea nemmeno i presupposti necessari per aprire spazi a quanti cercano lavoro.Tutto si lega.
Arrivati a questo punto di accanito revisionismo,che prova a valorizzare anche le virgole,non vorrei che qualcuno venisse fuori con la proposta di fare del 25 aprile una giornata di lutto nazionale!A chi si accanisce tanto contro la lotta di Liberazione che ci ha assicurato la democrazia,purtroppo non testimoniata al meglio,chiedo se il sistema politico abbattuto con quella lotta oggi consentirebbe a chiunque di esprimere liberamente la propria opinione come a lui permesso.
Un'Europa che non riuscisse a fare un grosso balzo in avanti sul piano di un serio,accorto,efficente federalismo,finirebbe stritolata nello scontro economico e politico tra Cina e Usa,con l'aggravante della pressione migratoria dal continente africano che ha come sbocco naturale l'Europa tutta,ma in partcicolare quella meridionale,Italia in testa.Un suicidio politico la riedizione di vecchi nazionalismi,peraltro mai realmente debellati e che hanno continuato ad agire sotto la cenere.
Un soggetto politico di sinistra,che per esser tale non può fare a meno di certe caratteristiche,adeguato ai tempi che corrono è da creare ex novo.Il modello PD,partorito in fretta e furia,ha dimostrato troppe lacune,non a caso deludendo tanti elettori ed in tanti casi scadendo a semplice strumento di potere di determinati gruppi,poco animati da autentiche e dignitose tensioni politiche.Situazione drammatica che richiede un'urgente cambiamento di rotta.
E' di tutta evidenza che ci troviamo ad assistere al clou del profondo dibattito politico che ruota attorno alla natura di sinistra di questo PD.Da recanatese vivo esperienze analoghe.Come vecchio socialista che sogna una nuova sinistra unitaria gioisco a fronte di tanta intensità di dibattito!
Sul testo della poesia riportato da Sauro Micucci " Di Civitanova Marche" vanno messi in evidenza i forti riferimenti a temi leopardiani,molto incisivamnente approfonditi dal Fortini critico,con analisi anche in parte divergenti dalle valutazioni prevalenti nelle correnti di sinistra.
Non parteggio per nessuno dicendo che nel giudicare i cambiamenti individuali sull'orientamento politico bisogna sempre andare un po'più a fondo.I cambiamenti sono disdicevoli solo quando sono forti gli elementi che fanno ritenere che dietro siano presenti motivazioni di opportunismo,calcoli di convenienza.Arrivare sempre e comunque ad un giudizio di condanna significa delegittimare il senso critico,che nell'uomo è un valore essenziale.
Che per il modo con il quale oggi si affronta la politica non resti che rifugiarsi nel miserere me lo fa pensare la maggior parte dei commenti che leggo.Il problemna che veramente può diventare di una drammaticità assoluta per la piega che sta prendendo il modello di sviluppo è il lavoro,unica fonte di reddito per la stragrande maggioranza degli uomini.Una politica responsabile deve dare priorità assoluta a questo problema,per niente facile risolvere,e forse per tale motivo confuso in mezzo a tanti altri.
Parlo da dirigente sindacale del settore di tempi lontani.Ho già affermato e ribadisco che se la sentenza che attesta un errore incredibile della Commissione ha un valore è doveroso chiedere alla UE un totale ristoro,che è anche ben difficile quantificare considerato lo straordinario danno subito a livello economico dall'intero territorio della Provincia e della Regione.Basta pensare alla fascia collinare,già ridotta al collasso dal terremoto.Fermarsi alle leggi impietose del mercato come hanno fatto con estremna pignoleria i Commissari addetti è fuori da ogni elementare accorgimento sociale.Con forza dobbiamo reclamare giustizia,rivedendo non superficialmente anche i criteri dello sviluppo economico.
Il Governo Renzi non avrebbe voluto o potuto reagire alla posiziome dell'Unione,condannando alla fine le quatrro Banche.Quindi non ha dato coperture a Banca Etruria,come è stato sostenuto.
Se l'intervento della Commissione è illegittimo ,dato che ha determinato danni ingenti che non si limitano a quelli dei risparmiatori,forse inferiori ad altri,si dovrebbe promuovere azione legale contro la Comunità europea per un risarcimento adeguato.
Troppe,veramente troppe,le cautele con le quali si sta affrontando una questione socialmente rilevante come è diventata questa.C'è molta più determinazione da parte della politica in altri settori che forse hanno un impatto minore a livello sociale,se valutiamo con onestà tutti gli aspetti di ogni questione.
Analisi ineccepibile.Lo Stato come ha autorizzato la diffusione incontrollata delle slot,in combutta con noti esponenti della malavita,se non vuole mantenere questi collegamenti,proceda in senso inverso,non delegando pilatescamente alle Regioni ed ai Comuni il compito di mettere qualche freno.I moralizzatori oggi al timone escano dal mondo delle parole,non fermandosi ai soli scafisti.
So bene di essere un ingenuo a pensare certe cose,ma non mi astengo dal dire che se io fossi un sindaco revisore,convinto della mia levatura professionale,vedendo vistosamente disattese le mie osservazioni rivolte agli Amministratori,per non destare sospetti di complicità e connivenza,rassegnerei le dimissioni dopo un secondo.
Quello che starebbe succedendo nella Lega locale è quanto in Italia succede sempre ed è successo sempre in un Partito che entra nell'area del potere.Emergono interessi,ambizioni personali e non si va tanto per il sottile,oggi forse più che mai per i consistenti vantaggi legati alla carriera politica.Sotto questo aspetto una vera rivoluzione è di là da venire ed i tanti cambiamenti che si sono succeduti,fino a questi ultimi,sono state prese per i fondelli.Il danno veramente grosso è che tutto ciò andrà ad incrementare sempre più lo scetticismo verso la politica a tutto danno del metodo democratico.
Questo è indubbiamente un grande serbatoio di voti per la Lega,alla quale diventa difficile dar torto quando si batte con energia per ostacolare l'arrivo di queste persone nei nostri territori.Probabilmente è la feccia dei Paesi di provenienza.Purtroppo le conseguenze le pagano tutti i loro simili,tra i quali ci saranno pure persone a modo.
A parer mio basterebbe consentire l'introduzione delle slot soltanto nei casinò ufficiali e non in ogni locale pubblico,ma sono troppi gli interessi in gioco,leciti e molto meno leciti,compreso quello dello Stato,che,almeno,sapesse utilizzar bene queste entrate che gli vengono da autentiche sofferenze per tante famiglie!
Nelle spaccature a destra c'è una strategia chiara che non attiene a personalismi.Ciò dovrebbe ridar fiato al bipolarismo.Ma in proposito vedo attardato l'altro fronte,fortemente frantumato.
Io ho sempre pensato che il PD,anche per la fretta con la quale è stato costituito,sia stata più che altro un'operazione di potere e chi vi è emerso sia stato mosso dalla stessa logica.Purtuttavia,nello sfacelo generale,nel grande rimescolamento di carte,nel travisamento di tanti valori,nei tanti contraccolpi sociali determinati dall'esplosione del liberismo economico,il PD poteva rappresentare qualcosa di affidabile,almeno con l'ottimismo della volontà.Ora mi pare sia necessario andare oltre,rivedere a fondo tutta la materia,perchè non vedo il problema come questione di uomini ma di progetto,ritornando,modernizzandolo,al concetto destra-sinistra,il vero pilastro della storia,piaccia o non piaccia la terminologia.
Io considero fondamentale la partita sull'Europa,la chiave di volta se opportunamente impostata,ipotesi che non passa attraverso rivalutazioni di sovranismo,ma di integrazione ed armonizzazione reali.
Trovo semplicemente allucinante l'affermazione che vedo fatta da qualcuno che il salario debba essere assimilato nella sua formnazione a quello di un qualsiasi prezzo.Basterebbe riflettere sul fatto che il mercato,fondato sui consumi,stenterebbe a sopravvivere comprimendo i salari oltre misura.Questo aspetto mi porta a considerare il neo liberismo una non strategia.
L'aspetto secondo me più preoccupante :la tesi sbrigativa che la nostra economia può reggere soprattutto grazie alle misure adatte a ridurre il costo del lavoro,che poi si riducono alla precarizzazione del rapporto di lavoro,che equivale a quella dell'esistenza.Il rapporto di lavoro precario o a termine trova agevole applicazione in epoca di pieno impiego,ma ne siamo ben lontani.Problema assolutamente serio e complicato questo del lavoro,al quale ogni forza politica dovrebbe dare la precedenza in uno sforzo(non sarebbe male)congiunto.
Se il corpo della ragazza è stato sezionato scientificamente,come afferma il medico,è stato accertato se il nigeriano accusato dell'omicidio poteva avere la competenza necessaria per sezionare scientificamente il corpo della ragazza?Se tale competenza non l'aveva,ci debbono essere necessariamente dei complici da scoprire in tutte le maniere.Quale motivo bloccherebbe ,se questo fosse,tale elementare tentativo?
A mio modo di vedere da questi aspetti emerge la necessità assoluta di una seria inchiesta sulla formazione del prezzo finale di vendita dei prodotti agricoli,di certo molto elevati.
Il problema più serio,rilevante sul piano sociale ed anche economico,è la chiusura delle filiali nei piccoli centri dove viene a scomparire del tutto il servizio bancario.Infatti per questi centri,già fortemente degradati,potrebbe essere il colpo di grazia,con una serie di ricadute in molti altri settori,comopreso l'ambiente.
Sulla stregoneria e la magia,in particolare sulla Sibilla,ha scritto un libro molto interessante Joyce Lussu,del quale mi è capitato di leggere alcune parti.
Il disagio è tanto e credo anche destinato a crescere,le analisi sono davvero numerose,così pure le denuce,ma non riesco a vedere una proposta organica e coerente,all'altezza dei tempi estremamente complessi che stiamo vivendo.Ho la viva sensazione che si cerchi qualche argomento ad effetto per sfondare sul piano politico pressochè personale.A me pare urgente e possibile aprendo un confronto serrato tra quanti avvertono sensibilità comuni mettere a punto una strategia di fondo per gestire la realtà presente in tutta la sua complessità ed intorno alla stessa fondare un soggetto politico unico e non un fiore con mille petali,ognuno dei quali ,poi,tende a mantenere una sua individualità con la conseguenza che il discorso si sfilaccia.
Purtroppo la caratteristica morale di fondo del nostro Paese è il lassismo,che è riuscito anche a snaturare il concetto di coerenza.Tale caratteristica è sopravvissuta anche ai numerosi cambiamenti politici che sono avvenuti,ironia della sorte,proprio in nome del risanamento.Mi da particolare fastidio ed anche disgusto proprio questo riferimento al risanamento,facile pretesto per gli avvicendamenti,di fatto vergognosa turlupinatura delle persone.E non mi riferisco solo agli ultimi tempi.
Sullo spoill system non avrei niente da eccepire se non fosse spunto di retribuzione con denaro pubblico.Ma alla attuale impostazione vedo che non si rinuncia nonostante radicali cambi di guardia che sembrano avvenire al motto " ora tocca a me".
Sarei curioso di sentire da parte di chi condivide l'analisi del Vescovo un'opinione anche sull'impostazione dell'omelia natalizia del Papa,per me più pregnante.
Troverei più stimolante,a costo di diventare ripetitivo,riflettere con forte determinazione sul fatto fondamentale della nascita in una stalla e con il riscaldamento assicurato dal fiato di un bue e di un asinello.E' volersi identificare nella situazione dei poveri per stimolarne la doverosa tutela.Auspicio,purtroppo,vistosamente ignorato dagli uomini,e questo potrebbe essere un valido e condivisibile motivo per la decisione del Salvatore di tornare in Cielo.
A me sembra che il vero approccio proprio in termini morali al fenomeno dell'immigrazione,in tutte le sue manifestazioni temporali e territioriali,debba esser politico in quanto legato alla questione economica,cioè lo squilibrio economico che da sempre esiste a livello mondiale.Il problema non va affrontato in termini di accoglienza che poggia o sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo o,nel caso migliore,sul movente dell'elemosina,succedaneo di una morale autentica,bensì in quelli di profondo rovesciamento del modello di sviluppo economico mondiale che metta tutti gli uomini in condizioni di vivere con il proprio lavoro anche in casa propria,dove,magari,potrebbero anche preferire di restare,senza soffrire nemmeno di probabile nostalgia,che è un sentimento doloroso.Capisco bene la portata utopistica di questo taglio,ma se neanche se ne parla,e parlarne significherebbe anche esaltare quel concetto di giustizia che era tanto presente nelle prediche di Gesù Cristo,passeranno secoli con gli stessi problemi attuali.Il primo passo sarebbe dotarsi di Organismi internazionali con forti poteri politici,altro che tornare ai sacri principi della Nazione.
Sauro Micucci.Probabile che non abbia spiegato abbastanza chiaramente il mio pensiero e,quindi,provo a riproporlo con la speranza di riuscire a spiegarlo.Il mio auspicio,che dovrebbe vedere tra gli interpreti promotori il PD,checchè se ne possa dire,è che si arrivi ad un nuovo soggetto di sinistra,unitario ed all'alltezza dei tempi,nel quale veder confluire tutte le varie espressioni che in qualche modo si rifanno alla sinistra,naturalmente comoreso il PD,oltre il quale si andrebbe.Lei è padronissimo,ci mancherebbe,di vedere questa ipotesi come fumo negli occhi,ma a me piace pensarla come mio vecchio sogno onde superare un'anomnalia tipicamente nostrana.
Sono convinto che il PD,che per quanto ha fatto non merita una condanna radicale,abbia ancora una straordinaria carta da giocare che ne esalterebbe il ruolo politico : promuovere la creazione di un nuovo soggetto di sinistra che unisca le tante espressioni sparpagliate ed insignificanti intorno ad una proposta seria,articolata,praticabile,priva di massimalismi cervellotici non più all'altezza deri tempi,ma ispirata ad un sano riformismo,senza riserve aperta ad un'incisiva integrazione europea anche in nome dell'antico internazionalismo della sinistra.Si tratterebbe,anche,di un evento di portata storica : finalmente in Italia ci sarebbe un solo soggetto di sinistra democratica,come nel resto dei paesi europei.Che ognuno sia pronto a rimettere se stesso in discussione,con generosità,apertura mentale,vera sensibilità verso i bisogni di tutela dei più deboli,oggi più che mai esposti ai pericoli del cataclisma sociale ed economico in atto a livello mondiale.
In nome del principio di redditività,valido sotto il profilo tecnico meno sotto quelle sociale, questo succede ed altro potrà ancora succedere,specialmente se prendesse corpo la prospettiva del peggioramento del ciclo economico,come molti indicatori prevedono.E' l'antico dilemma tra l'economia libera e quella in qualche modo soggetta a condizionamenti,cioè la programmazione a suo tempo frettolosamente accantonata,seppur sostenuta da menti illuminate.Oggi la politica,purtroppo tutta,a me pare che si confronta e si scanna su problematiche diverse,ma molto meno essenziali.
Sicuro che l'offerta debba essere combattuta con determinazione nettamente maggiore a ogni livello della stessa,ma si tratta sempre di un mercato fatto di domanda ed offerta.E' molto più difficile combattere la domanda che,però,nasce da tante cause sulle quali bisognerebbe interrogarsi per cercare almeno di attenuarle al fine di ridurre se non spegnere la domanda,senza la quale questo mercato dannato finirebbe.Non dimenticherei nemmeno che la domanda spesso per i mezzi finanziari che richiede è fonte di altri comportamenti illeciti,come si legge nelle cronache.
Io credo che alla base ci sia nella grande maggioranza una grave caduta del senso critico,come dimostra la reazione più diffusa alle tante novità degli ultimi tempi,compresa la crisi economica.Molto dipende dalla scarsa considerazione della cultura,soppiantata da altri status symbol coltivati con cura estrema.
Mi rendo ben conto che per questo occorrerebbe una gran dose di ottimismo,ma non accantonerei la prospettiva di avere anche in Italia,come avvenuto da tempo in tutti i Paesi dell'Europa occidentale,un unico soggetto politico di sinistra democratica,moderna capace di gestire efficacemente le ragioni delle parti più deboli della società,aspetto riemerso con grande virulenza con il nuovo passo preso dall'economia.Questo,per me,l'obiettivo principale per chiunque militi a sinistra animato da intenti seri e lungimiranti.
La tentazione,l'attrattiva verso il male,che tuttavia per le sue manifestazioni reali non è dimostrabile sia una categoria morale assoluta e basterebbe pensare che non era evidentemnente considerato un male bruciare viva una persona accusata di eresia,è una spinta potente che scaturisce dalla natura umana,imperniata sull'egoismno.L'eventuale rigore morale soggettivo non è sufficente per vincere il contrasto male e bene,ed il solo pensarlo è segno di miope immodestia,onde la necessità di un ulteriore concorso di un'energia superiore,spirituale,metafisica,ispiratrice di bene che io identifico in Dio,al quale da tempo mi rivolgo per essere aiutato ad evitare le tentazioni e non per chiedere di non essere indotto in tentazione.Mi fa piacere e vi trovo conferma che fosse donna di valore che la mamma di Donatella,che ebbi insegnante alla Scuola Media a Recanati in anni che si perdono in nebbie lontanissime,fosse contraria a quel vecchio passaggio del Padre Nostro.
La globalizzazione nei suoi sviluppi nel tempo ha determinato sconvolgimenti profondi nell'ambito economico,contesto nel quale la politica trova i suoi spunti principali.Di fronte a tali sconvolgimenti la sinistra,ma non solo quella italiana,non ha dimostrato,almeno fino ad ora,di essere sufficentemente preparata per tutelare la fascia sociale più debole,la sua ragion d'essere,onde al massimo tentativi di qualche addolcimento delle logiche economiche liberiste,nettamente vincenti,o il ritorno su vecchi passi del tutto superati dagli eventi e perciò velleitari.Quindi un problema enorme per una politica di sinistra,ripeto di portata ultranazionale : una piattaforma sui generis,specifica,che tenga ben conto della realtà e dei suoi futuri,prevedibili,sviluppi,da costruire coinvolgendo concretamente tutti i destinatari in uno sforzo unitario e senza prime donne,non consentite dalla novità assoluta del quadro.Servirà tempo,ma se ne può venir fuori.Nelle alternative di governo in atto,che contano sull'apporto consistente di elettori di sinistra,non vedo strategie di fondo,tantomneno di sinistra.
Non solo seguendo il web trovo sempre più stravagante ma anche divertente star dietro a tante dichiarazioni politiche.Una spinta in questa direzione mi viene adesso dalla lettura di certi commenti a difesa delle parole incommentabili di questo tizio.
A ben riflettere a me sembra si possa arrivare alla conclusione che tanti ,se non tutti,fenomeni attuali risalgono agli sviluppi oggi assunti dal sistenma economico,che hanno scatenato competizioni senza freni di sorta e grande insicurezza per il futuro di ognuno,donde una diffusa aggressività che genera consenso.
Mi vien da pensare che se tutto finisce così per i responsabili il danno vero e proprio è il mancato guadagno.Pazienza : questa volta è andata male,andrà meglio un'altra volta
A me pare che sia uno dei molteplici aspetti di un problema di fondo : la carenza di una vera tensione morale.Questa può nascere soltanto dal'educazione,ruolo che compete alla famiglia ed alla scuola,istituzioni,purtroppo,in crisi crescente da non attribuire ad un destino cinico e baro,ma alla nostra superficialità,posticciamente mnascherata da belle parole,oggi come ieri.
Un lavoro stabile,che non può scaturire dal precariato dilagante,e sufficentemente remunerato,con il nostro tradizionale modello di sviluppo e la globalizzazione dell'economia,è un problema angosciante che sta avvicinando la nostra Regione al meridione d'Italia.La presa d'atto serve a poco se non viene messa a punto una strategia profondamente innovativa e lungimirante,compito che compete a tutte le forze politiche e sociali,che,invece di dialogare costruttivamente,fanno solo sforzi incredibili per delegittimarsi a vicenda.Urge capire che nessuno ha la ricetta magica e che è in atto una vera guerra mondiale sul piano economico che passa anche attraverso l'adozione di nuove e rivoluzionarie innovazioni tecnologiche che impattano il mondo del lavoro.
Un po' di logica.Un partito che ha un tracollo come quello capitato al PD se non vuole rassegnarsi alla totale estinzione è obbligato a ridiscutere tutto : progetto e,di conseguenza,dirigenza.Bisogna augurarsi che da questo travaglio scaturisca qualche utile conclusione per rimettere in corsa una sinistra democratica e moderna,soprattutto unita,a parer mio indispensabile in una democrazia all'altezza dei tempi oltremodo difficili come gli attuali.
Anche secondo me il problema di fondo è quello indicato dall'articolista.Ma bisogna tener presente che è un problema molto impegnativo per tutti perchè si tratta di definire con contenuti concreti il profilo di un soggetto politico di sinistra e quelli non possono essere i vecchi,magari riverniciati,o i nuovi in realtà copiati dai libri del pensiero liberista.Di più : è un problema da affrontare in sede sovranazionale,almeno a livello di PSE.Il punto centrale di tutta questa problematica deve restare una vera giustizia sociale,senza la quale la sinistra non ha ragion d'essere.La difficoltà del problema non giustifica la latitanza.
A me sembra che tutto dipenda dai profondi cambiamenti che si sono verificati nel mercato : con la globalizzazione,da una parte,e la crisi del mercato interno dovuta alla forte perdita del potere d'acquisto della massa dei lavoratori dipendenti e dei pensionati,dall'altra,gli spazi economici per le piccole attività autonome si sono ridotti a zero,ma i vari oneri sono rimasti inalterati.Solo in parte qualche possibilità di ripresa può venire da una ricomposizione della capacità d'acquisto della massa,che resta impresa molto,ma molto complicata,condizionata da una caterva di fattori.
Queste realtà periferiche e minori esistono e credo sia opportuno resistano per più di una ragione,anche d'ordine economico,come per esempio la manutenzione del territorio che andrebbe in degrado definitivo con l'abbandono dei residenti.Al fine di scongiurare l'esodo i servizi primari in qualche modo debbono essere garantiti,anche accantonando l'idolo del profitto a prescindere da ogni altro elemento di valutazione.Anche un servizio ad orario ridotto con personale viaggiante potrebbe essere sufficente.
Senza una forte ripresa economica,della quale,purtroppo,non riesco a vedere segnali,sarà ancora peggio,considerato che oggi l'attività imprenditoriale è incentrata sulla massimizzazione del profitto.La vecchia e gloriosa Cassa di Risparmio,e parlo con cognizione di causa,teneva in vita anche filiali in paeselli sperduti di montagna,dove certo non guadagnava e chiudeva ,tuttavia,con bilanci attivi,per una sensibilità sociale, già presente alla nascita di queste particolari strutture creditizie, che non idolatrava il profitto.
L'impostazione attuale della politica economica,sempre più vincolata al principio liberista nei suoi aspetti meno positivi,è destinata a provocare l'ulteriore marginalizzazione delle zone periferiche che finiranno nel completo abbandono creando,anche,nuovi problemi economici di vario ordine,compreso un pericoloso dissesto del territorio complessivo.Opportuno guardare a certi problemi periferici di questo tipo come problemi politici nazionali.
Trascurare e abbandonare zone economicamente periferiche con la concentrazione in zone maggiormente vocate,nel tempo significa creare problemi anche d'ordine economico per queste ultime per il degrado territoriale ed ambientale delle prime e per i problemi di congestione delle seconde.Da questo la ragione di qualche freno all'interesse privato,per sua natura poco interessato alla prospettiva.
I toni assunti dallo scontro politico sono diventati veramente avvilenti.Si arriva anche a non tener in conto alcuno il dispositivo di una sentenza.Io sarei indotto a credere che questo avviene,e riesco anche a comprenderlo almeno in parte,dalla grande difficoltà ad affrontare nel merito i numerosi e gravi problemi politici che dovremmo fronteggiare ad ogni livello.
A Valerio Banci e chi ragiona come lui.Il confronto politico viene mortificato,anzi annichilito, quando si auspica,oltrechè della formazione politica,la scomparsa degli stessi aderenti a quella fornazione.Spero non sfugga che con tale approccio si torna ai tempi precedenti l'arrivo dell'homo sapiens.Vista la prospettiva serve ben altro,ma il clima generale non alimenta grandi speranze.
Ormai la legge del profitto non riconosce più remore di sorta e l'interesse privato spazza via quello pubblico,senza alcuna perplessità.Difficile capire a quali esiti può condurre queste logiche,ma ciò dovrebbe essere motivo di seria riflessione per tutti.
Il dirigente di un partito è l'espressione di una determinata linea politica.Il problema attuale del PD,e con esso di tutta la sinistra,dal quale dipende ogni forma di rappresentatività politica di qualche riluievo,è,appunto,la linea politica.E' da superficiali nascondersi l'assoluta complessità di tale problema,specialmente per chi intende operare con alto senso della giustizia sociale,ed in questa drammatica ricerca riverserei ogni energia,altrochè nella configurazione di una dirigenza,che rischia ddi montare la guardia al Monumento del Milite Ignoto.
Io sarei portato a credere che le cose denunciate,inoppugnabili,smuovono poche coscienze fuori dalla cerchia delle persone direttamente coinvolte,come sta avvenendo a livello generale per tante altre questioni.Senza addentrarmi nella ricerca delle svariate responsabilità ritengo di poter affermare che non è elevata la generale tensione morale,la sensibilità politica e civile,prevale l'indifferenza ed un forte egoismo : la dirigenza politica non viene dalla luna e tutto trova spiegazione.Vedo impegnativo,purtuttavia possibile, un lavoro di ricostruzione morale di massa e sono escamotages i ripetuti ricambi politici cui mettiamo mano volta per volta.Ragionamento complesso e difficile chiarir bene in un semplice commento.
Tutto ciò mi porta a riflettere sulla posizione di certe forze politiche nostrane, non marginali, che puntano strategicamente su queste tecniche per fissare proposte politiche,azzerando tradizionali istituzioni rappresentative.
Seppur implicita ( la chiarezza è cosa da sprovveduti ) c'è la smenita della decisione presa allora dalla Giunta Spacca,che,se la memoria non mi tradisce,era sostenuta dal PD.Troverei apprezzabile che oggi fosse il PD stesso a pronunciarsi sull'iniziativa della quale parla l'articolo.
Jacobini-la replica è assolutamente semplice : si tratta nella stragrande maggioranza dei casi di adesione formale e tradizionale.Inoltre il mio riferimento va oltre le indicazioni del cattolicesimo,in buona parte,peraltro,meritevoli di grande attenzione.
Un basso livello medio morale di tutto il Paese è alla base dei tanti mali che affliggono lo stesso.Troppo perdonismo,giustificazionismo,minimalismo,ingredienti di prim'ordine di tale situazione che ci colloca tra i paesi più corrotti al mondo,disonorando l'alta tradizione di civiltà dell'Italia.La rinascita dai centri educativi di base : la scuola e la famiglia che,invece,fanno paurosamente acqua.
Io incomincio ad avere riserve sull'uso delle etichette centrodestra e centrosinistra perchè la questione centrale è quella dei contenuti,nei quali potrebbero anche mancare o essere marginali elementi di moderatismo centrista,cosa che confonderebbe colpevolmente l'elettore.Detto questo,preferirei parlare di fronte progressista,che è quello che mi interessa.Ne vedo e ne auspico la ripresa onde prevenire il rischio che si vada verso una forma di regime di cui avverto qualche sintomo.Si tratta di riaprire un dialogo,un confronto,aperto e libero di pregiudiziali,tra tutti i progressisti,giovani e vecchi,questi depositari di utili esperienze,che devono essere completamente consapevoli dei profondissimi cambiamenti che hanno sconvolto il mondo e che hanno nuovamente reso acuta,anche nei nostri Paesi,la questione degli emarginati,che deve restare la loro stella polare.E' possibile : doveroso provarci.
Forse Toninelli ha acquisito grandi titoli primeggiando nella battaglia,poi vinta,contro il tentativo del Governo Renzi di abolire il bicameralismo perfetto,meccanismo raro guardandosi tutto intorno e segno di raffinata sensibilità costituzionale anche adesso scaturita da un contesto politico del tutto identico a quello del 1947,quando era in ballo il vero e proprio sistema.
Io non sottovaluto per niente il fatto che sulla scena politica attuale sono attivi raffinati tessitori di trame che riescono a camuffare molto bene le cose.Certi freschi elementi di giudizio potrebbero aver spinto qualcuno a creare le condizioni per una consultazione elettorale a breve,ma senza metterci la faccia riuscendo a metterci quella di altri.E' la politica,cari miei!
Profondamente sbagliato sorvolare sulla figura del consumatore sul quale si basa ogni mercato.C'è un problema educativo, non inferiore a quello repressivo del reato di spaccio,che si impone a tutti per l'accertato danno fisico che produce il consumo di droga,ma anche ,e pure questo è provato,per lo spunto offerto verso altri reati al fine di procacciarsi il denaro necessario.Una certa superficialità nella repressione mi fa tornare alla memoria un aneddoto di tanti anni addietro che ho vissuto.Ero a Napoli ed una sera passeggiavo con degli amici del posto sul lungomare;vedendo all'orizzonte una fila interminabile di luci chiesi di che si trattava e mi si rispose che erano barche di contrabbandieri.Alla mia osservazione sul perchè non ci fossero tentativi di repressione mi fu risposto che si chiudeva un occhio se non due per evitare sollevazioni contro il Comune dei tanti che vivevano di contrabbando.Un modo per mantenere la tranquillità sociale?Chissà?!
Secondo un concetto corrente del principio di libertà,a parer mio troppo avanzato per certi aspetti e troppo arretrato per altri,quindi ampiamente lacunoso,mi si risponderebbe a te che ti fraga se io consumo droga che mi da piacere.Ma questo infame commercio che procura numerosi danni vistosi e che rappresenta una fonte di alimentazione primaria per le più potenti organizzazioni malavitose che inquinano,poi,tutto il tessuto sociale del Paese,verrebbe meno se non ci fosse consumo,secondo la classica legge di mercato.Il consumatore non merita un giudizio diverso rispetto a quello sullo spacciatore : concorre in ugual misura a tenere in vita la malavita organizzata che non è proprio una benedizione di Dio.
Ho lavorato per diverso tempo,in tempi ormnai lontani,nell'Ufficio diretto dal Rag.Cioli e mi fa molto piacere leggere dei grandi successi della figlia.
Piaccia o no il 25 aprile è la data che segna il concepimento della Repubblica democratica italiana,il cui impianto articolato consente agli eletti nei vari organismi di esprimere liberamente il proprio pensiero e di esercitare un ruolo politico.Sottovalutare o cancellare questo aspetto può significare voler mettere in discussione l'origine del tutto.
L'impostazione attuale di un mercato globalizzato svincolato da ogni condizionamento politico,a mio modesto parere invece indispensabile,puntando sulla riduzione dei costi preme l'acceleratore su quello del lavoro,ed all'orizzonte si profilano tempi sempre più duri per il lavoro subordinato,fenomeno che,allargandosi inevitabilmente a macchia d'olio,finirà per inquinare tutto il processo produttivo per carenza di domanda da parte della maggioranza dei consumatori.Ma quanti vivono di lavoro si difendono sparpagliandosi su mille direttrici d'ordine politico,di norma tra loro in conflitto.
Se veramente fosse avvenuto anche quì si finirebbe certamente per parlare di cene eleganti tipiche negli ambienti benestanti,occasioni,peraltro,dalle quali scaturiscono episodi di beneficenza,quindi addirittura lodevoli.Tutt'altro che fatti disdicevoli,tanto meno penalmente rilevanti,pazienza per la presenza di qualche minorenne,alla quale,date le circostanze,diventerebbe volgare chiedere la carta d'identità.
Vedo avvicinarsi una monarchia diversa da quelle storicamente sperimentate e che si nasconde dietro la proclamazione della democrazia diretta : quella digitale,che ai miei occhi appare piena di insidie in quanto difficile da controllare.E non è Di Maio a gestirla.A me pare consigliabile tenere gli occhi aperti per non cadere dalla padella di oggi,che brucia,nella brace di domani,che brucia di più.
Non riesco a spiegarmi perchè la comunità internazionale,sapendo da dove parte questa jattura,la cui fonte di produzione è sotto la luce del sole in campo aperto ( la coltivazione del papavero )non interviene per distruggere la fonte stessa.O anche in questo caso si tiene in considerazione un concetto eccessivo di libertà?
Se fosse errata la tesi di Vitali che M5S e Lega sono " lontani dai valori etici e sociali fondanti della traduizione progressista e riformista " bisognerebbe dimostrare in termini inoppugnabili e convincenti che dette formazioni sono vicine a quei valori,cosa che a me non sembra così facile.A parer mio il PD,piuttosto,dovrebbe capire e,semmai,spiegare quanto di quei valori giustamente rivendicati come patrimonio fondante della corrente di pensiero politico del quale è erede sono stati trasferiti nell'azione di Governo.Azione,non escludo,magari per certi aspetti giudicata un po' troppo frettolosamente con conseguente esito elettorale eccessivamente penalizzante.
Pur non conoscendolo debbo interloquire con Rapanelli per affermare che se il marxismo è morto nella teoria e nella pratica non si può considerare morto il problema della giustizia sociale,per il quale il marxismo ha tentato di trovare risposte,ma al quale mai potrà rispondere in termini accettabili il singolo,da sempre e fino ad oggi governato dal suo egoismo.La sinistra dovrà modificare il suo profilo per non restare superata dai tempi,ma della stessa ci sarà sempre bisogno fino a che il problema della giustizia sociale resterà,probabilmente per sempre.Di sfuggita dico che sul M5S,che poco mi convince per molteplici aspetti,non posso esprimere un giudizio tanto drastico come il Suo.
In un Paese ed in una regione in questo momento messi male come mai in passato di certo servirebbe,sarebbe indispensabile,una sinistra ben diversa di quella che oggi occupa la scena,che,beninteso,non può scaturire dal richiamo della foresta,ma da un severo sforzo di aggiornamento progettuale rapportato alle realtà attuali del tutto inedite,mai privo,però, di un altissimo contenuto etico che deve restare un costante elemento di fondo della sinistra,purtroppo con il tempo finito troppo trascurato.
A me sembra che il processo economico globale in corso imponga alle forze politiche più avvedute,sia in Italia che negli altri Paesi della Comunità europea dove i problemi non sono tanto diversi dai nostri,di procedere speditamente ed incisivamente verso una reale integrazione economica e politica continentale.Pensare a significative soluzioni interne è alquanto velleitario ed illusorio,non potrebbero essere altro che palliativi,e può provocare ulteriori delusioni,anticamera di esiti politici indesiderabili.
Bene riflettere più a fondo.Vista la distribuzione geografica del voto non insisterei tanto sulla richiesta di cambiamento,certamente motivata, e meno sulla protesta,quanto sulla riedizione del conflitto storico,mai sanato,tra il Nord Italia, dove ha prevalso la Lega,ed il Sud d'Italia,dove ha prevalso il M5S.Per me questa può essere premessa di ingovernabilità,in assenza di mediazioni al momento inesistenti,la iattura peggiore per il Paese.
Tutti gli esseri umani hanno diritto di vivere,ma la strada non è questa di un'immigrazione senza regole adeguate.L'immigrazione ha sempre avuto come base la richiesta di manodopera,carente nel Paese ospitante,e su questa carenza,se oggi ci fosse realmente quì in Italia ed in termini oggettivi ( la storia della nostra disoccupazione andrebbe più approfondita)andrebbe fondata una politica di accoglienza.Eccezione a questo discorso l'asilo politico per chi viene da Paesi in guerra,ma anche in questo caso accorgimenti che impediscano devianze.
Non è facile ,ma è possibile.Si riuscisse a far capire al consumatore,quì sta il nodo,che scientificamente è dimostrato che ogni droga porta danni definitivi alla propria salute ed al proprio portafoglio,come pure che il suo vizio alimenta le mafie,che non sono organizzazioni umanitarie,tutto si dissolverebbe.Ma è possibile continuare ad accreditare un concetto di libertà tanto cervellotico come quello che vedo prevalere?La libertà è una cosa molto seria che richiede un approccio molto impegnativo e merita ogni sforzo da ognuno,se si vuole evitare lo sfascio della società civile.
Senza dover investire tanti capitali per costruire le carceri che mancherebbero sperimenterei campi di lavoro ben sicuri dove sistemare per qualche decennio questi spacciatori con la conseguenza che si dovrebbero alimentare con i soli prodotti che riuscissero a ricavare dalla terra.Si tornerebbe al medioevo,ma con i trattamenti civili questo fenomeno non lo stronchi.
Tutto largamente condivisibile,ma il problema dell'immigrazione in ogni sua sfaccettatura,comprese le strumentalizzazioni, è di portata nazionale.Date le grosse difficoltà che presenta mi pare si preferisca affrontarlo con tagli particolari con il rischio che potrebbe da ultimo finire in cancrena.
Come recanatese ho guardato queste foto,che inquadrano una piazza Leopardi strapiena,per vedere quanti recanatesi vi figurassero.Dalle fato non mi è riuscito di individuarne tanti,magari erano defilati.Per quanto posso voglio mantenere ogni distanza dallo spirito di parte e per questo motivo non respingo in partenza il ruolo politico che intende darsi il M5S,ma disapproverei certi comportamenti se imitassero quelli di tanto tempo addietro che consistevano nel trasferire da un campo all'altro un certo numero di aerei per dimostrare la propria forza,ingannando la gente.
Il fenomeno di questa immigrazione ,indubbiamnente caotica,che ne produce molti altri in buona parte negativi,ha cause molteplici e ritengo sbagliato soffermarsi soltanto su alcune delle stesse,magari perchè più appariscenti,per il motivo che,sorvolando sulle altre,si rischia di non fronteggiare adeguatamente la materia o di lasciarne marcire altre.Penso,ad esempio,che servirebbe molto una seria riflessione sul modello di sviluppo economico prevalente che continua a non dare risposte al vecchio problema del rapporto Nord-Sud;che l'interesse a non ostacolare il fenomneno non sia solo di chi organizza traffici illeciti ma anche di certi imprenditori,come gli agricoltori meridionali ma forse non solo,che speculano pesantemente sul costo del lavoro;che in certi ambienti c'è ancora un concetto della solidarietà che risale a quello antico dell'elemosina.Accanto a queste ci sono altre cause che magari mi sfuggono,ad esempio d'ordine culturale,tra le quali per certi aspetti di reazione annovero il razzismo ed il fascismo,volendo andare oltre la sua organizzazione di natura strettamente politica.
Non c'è dubbio che la sinistra,e per certi aspetti non solo quella italiana,si è trovata impreparata a fronte degli sconvolgimenti economici e quindi politici che hanno colpito tutto il mondo,non a caso in contemporanea alla fine muiserevole del comunismo che,ci si rifletta,è crollato sulle sue fondamenta.A sinistra,sicuramente da noi,non è stato fatto spazio a sufficenza ad impostazioni più lungimiranti,come ad esempio quelle genialmente intuite da un Carlo Rosselli tutt'ora meritevoli di tutta l'attenzione se meditato con cura,ed ora se ne paga lo scotto.Di una sinistra all'altezza ci sarebbe maggior bisogno oggi che al suo esordio,con un quadro tanto complicato come quello attuale,ma le improvvisazioni che vedo mmesse in atto hanno basi fragili,mentre con le nostalgie si può animare solo qualche serata davanti al caminetto.Se c'è lucidità e gran buona volontà si può ancora provvedere,ma occorre agire con la massima fretta.
Mi spiace ,ma trovo ideologicamente più corrotto l'uomo di sinistra che non si sofferma soprattutto sulle cause che mettono in moto questo caotico flusso di migranti che,poi,finisce per aggiungere problemi ed appesantire una situazione non certo ideale.Il fascismo va comnbattuto,ma con contromisure adatte a seccarne la radice,i cortei sono poco più che sfogatoi se non sono seguiti da concrete iniziative politiche imperniate sopra una seria coerenza.
Nessun ulteriore dubbio che il problema debba essere affrontato alla radice,considerato anche che il fenomeno non coinvolge soltanto gli immigrati.Di lavoro ce n'è poco,quel poco,soprattutto se non qualificato,è pesante e mnal pagato,non può sorprendere più di tanto se non pochi si orientano in attività illecite,peraltro molteplici.
Preferibile l'esasperazione,lo scontro ad una generale,responsabile ponderazione, in nome di principi che,seppur indiscutibilmente validi,vanno tuttavia conciliati con la realtà contingente?Deprimente,poi, se in vista di raccattare qualche voto.
Credo di essere persona sensata sostenedo che tutta la normnativa riguardante gli immigrati debba essere rivista in profondità,dovendo esser tenuto in conto il fatto che una volta arrivati nel nostro territorio essi cercano un reddito da qualsiasi fonte,anche se assistiti.
Non sono un sostenitore di Salvini,ma trovo queste battute completamente fuori luogo ed inopportune.La situazione non ha bisogno di essere ulteriormente infiammata,secondo il mio modesto parere.
Viviamo a livello generale una fase veramente difficile,confusa,con tanti pericoli,non escluso quello di una nuova guerra mondiale,ed i tragici episodi di Macerata rientrano in tale contesto.,Io credo che per uscire da questa situazione in termini di civiltà e non di barbarie occorra valorizzare in pieno tutte le immense risorse di un dialogo che scaturisca da profonda e responsabile riflessione.
Le problematiche sollevate fondatamente dall'articolo sono molteplici,ma non riesco a vederne una che a me da motivo di riflessione.Il giro della droga mette in circolo un fiume di denaro che non sembra proprio stia scemando.Stento a credere che il grosso della domanda e del denaro che la alimenta venga da quei 13 milioni di cittadini che,secondo le ultime statistiche vivono nella miseria.
A me sembra che il mondo,tutto,per logiche economiche esasperate,sia sempre più ingiusto,sempre più carente di senso della misura,sola garanzia di convivenza,sempre più spoglio di valori morali e spirituali,donde una nera disperazione che dilaga e che porta alla fine a svuotare di significato la vita stessa,perfino la propria,facilmente messa in gioco in diverse forme come dimostrano certi fenomeni in corso.Occorre reagire energicamente contro questa situazione,almeno per riaccendere la speranza,anche se,più che altro,può essere considerata illusione,caso contrario il futuro rischia di diventare sempre più fosco.
A me sembra che l'attuale politica dell'accoglienza abbia basi logiche molto deboli, con grande sforzo enfatizzate o per ingenuità o per interessi particolari.Da tale carenza scaturiscono reazioni anche emnotive che,in termini anche accettabili ma non del tutto appropriati,si scaricano sulle scelte politiche nel migliore dei casi,ma che,invece ed in termini assolutamente inaccettabili,si scaricano in comportamenti violenti ed illegali come in questo episodio.Siamo giunti alla vigilia dell'imbarbarimento?O anche sotto questo profilo stiamo adeguandoci a certe incongruenze della civiltà statunitense?
In barba a tutti gli approfondimenti credo scontato un effetto : il 4 marzo questa vicenda porterà molti voti ai partiti xenofobi.Io ho la convinzione che il fenomeno di questa immigrazione disordinata deve essere aggredito da tutti i Paesi europei alla radice,intervenendo sulle cause originarie che lo determinano,di facile individuazione e di non proibitiva soluzione.Caso contrario la situazione è destinata a peggiorare,rinnovando l'esperienza della fine dell'Impero Romnano.
Un aspetto mi lascia perplesso : se un immigrato com permesso provvisorio diventa noto alle forze dell'ordine sicuramente non per il motivo che è uno stinco di santo perchè non viene subito rispedito nel suo Paese d'origine? La filantropia non può giustificare tali reazioni tanto permissive.
A me sembra preoccupante il fatto che in questa degenarazione tanto diffusa inerente le candidature la vera politica finisce in un cantuccio giacchè non sento parlare di confronti sulle idee,sulle proposte come richiederebbe la grave situazione nella quale si trova il Paese.Hai voglia a parlare,poi, di disaffezione dalla politica !
Se il no alle correnti,e mi piacerebbve saperlo,significa no alle degerazioni correntizie che significano opachi accordi di potere mi trovo d'accordo,mentre sono in disaccordo se significa ostilità al libero confronto delle idee che è il sale di un partito democratico,oggi,purtroppo,tanto offuscato da più parti con l'ubriacatura del leaderismo,deleterio alla crescita,alla maturazione,all'emancipazione dell'individuo,sola garanzia di una società evoluta.
Non sono forte in enigmistica e questa volta mi piacerebbe esserlo per capire queste vicende politiche.Bersani dice che il PD a guida renziana non è più il suo partito,lo lascia e forma un altro partito,sperando, ma anche consapevole di correre rischi di insuccesso.Chi non lo segue penso che si riconosca nel partito a guida renziana,ma capita,come a Macerata,che si scontra con un altro gruppo della stessa ispirazione renziana, fino al punto di escluderlo totalmente dalle candidature.Ai miei occhi,la vista potrà anche farmi difetto,la vicenda mi appare molto opaca,a meno che non ci siano pentimenti,peraltro colpevolmente troppo tardivi per vecchie operazioni soltanto opportunistiche che hanno procurato danni forse irreversibili alla sinistra italiana.
A sentire queste cose temo che abbia proprio ragione Cacciari,che recentemente ha sostenuto che questo PD è da chiudere.Ma quello che a me procura veramente tanta tristezza è la fine miserevole che certa sinistra intellettualmente disonesta ha causato alla sinistra italiana che si è trasformata in un colabrodo sfondato.Impossibile esser compresi dai vecchi padri nobili,se mai ci si tenesse.
La politica ha perso gran parte della sua dignità da quando per chi vi si dedica,fatte poche eccezioni,da una questione di passioni,di ideali,di spirito di servizio si è trasformata in questione di portafoglio,di ricco sbocco professionale,nella venerazione del dio denaro sempre più diffusa.
Non indicare chiaramente tutte le variabili,interne ed esterne,delle quali è indispensabile tener conto e che limitano fortemente ogni scelta,è molto pericoloso,può diventare un boomerang.Un'abile propaganda può garantire consensi al momento della consultazione,ma dopo può subentrare la delusione,come è avvenuto nella storia degli ultimi decenni con tanti avvicendamenti sempre annunciati da grandi proclami.Ideale sarebbe un approccio improntato a moderazione e realismo.Qualche cosa certamente si può sempre fare ,ma guai a promettere miracoli,lusingando gli elettori.
Il problema dell'immigrazione è globale riguardando la questione di fondo del rapporto Nord-Sud,è ineludibile e per affrontarlo in termini concreti,se si vuole evitare un fenomeno di portata inimmaginabile,bisogna rivedere a fondo il modello di sviluppo economico adottato dai Paesi avanzati.Fuorviante la critica al Pontefice che,comunque,accortamente solleva un problema reale e,credo,con la consapevolezza che la sola accoglienza non risolve il problema,che,per di più,coinvolge centinaia di milioni di esseri umani che hanno diritto ad una vita non miserabile.
Giusto e pienamente condivisibile,anche sotto il profilo sentimentale,,il rimpianto ed il rammarico per la fine avvilente di un pezzo importante della storia economica del maceratese.Lo affermo anche come vecchio dipendente di quella che ai miei tempi era Cassa di Risparmio della Prov.di Macerata,forse la sola vera presenza bancaria nel territorio con la sua capillarità di rete e perno,parlo degli anni '60, dello straordinario sviluppo economico della nostra provincia.Giovava molto,perchè gestito in termini accorti ed accettabili,come non è più avvenuto nella fase finale,la personalizzazione del rapporto con la clientela,imperniata sulla fiducia reciproca collaudata nel tempo.Con i cambiamenti intervenuti si è aperto un processo di ridimensionamento,certamente legato anche all'evoluzione dei tempi,del quale,temo,non abbiamo ancora visto la conclusione.La nuova piega generale dell'economia e la gravissima crisi che ha generato,il tramonto del nostro famoso modello di sviluppo che ci colloca tra le Regioni più colpite dalla crisi,l'insufficente padronanza dei problemi economici da parte delle forze politiche poco sensibili alla programmazione specialmente in questa fase di liberismo galoppante,l'assorbimento della vecchia Cassa da parte di una banca nazionale animata ovviamente da logiche gestionali complesse,a me danno qualche pensiero non molto rassicurante.
Ritengo che si giudichi politicamente conveniente continuare con gli sdoganamenti,visti i brillanti risultati di quelli precedenti.Solo che l'antifascismo,per me fondatamente, trova spazi anche in settori diversi da quello strettamente politico.
Vado oltre le sottigliezze giuridiche per dire che trovo arduo sperare nella rinascita di questo Paese se nel 2017 c'è ancora gente che ignora quale sia la natura di un titolo come l'azione,a meno che il proponente l'acquisto non abbia architettato una vera e propria truffa.
Non entro affatto nel merito della questione,ma uno spunto di riflessione mi viene da un particolare che emerge dal presente dibattito.Vedo trattare in termini di chiaro disprezzo la figura del c.d.politico di professione,cosa che nella sua assolutezza non condivido fino in fondo,anche se in determinati casi può avere un fondamento.Secondo me conta più di tutto il modo con il quale viene svolto il ruolo del politico,a prescindere dalla durata dello stesso che può anche far diventare il titolare un c.d.politico di professione.Chiaro che maggiore è la durata,maggiore è il rischio di scadimento della qualità del servizio offerto ma quì deve subentrare la sensibilità del soggetto coinvolto che non dovrebbe concorrere a screditare la figura del politico,soprattutto se opera in un sistema democratico che bisogna difendere,ancorchè imperfetto,dagli attacchi che può subire e che possono avere i conenuti più diversi,ivi compresi quelli puramente strumentali.
Come riportato nella recente relazione della Banca d'Italia sulla situazione economica della nostra Regione,la crisi economica marchigiana è ancora molto elevata.Ciò dovrebbe far pensare ad un calo consistente del commercio molto costoso degli stupefacenti ed è veramente sorprendente che non si sia verificato.Stento a trovare spiegazioni.
Quando investi puoi guadagnare o perdere,è il rischio senza il quale non esisterebbe l'investimento.Se hai guadagnato o perso lo sai soltanto dopo.La pretesa del rimborso quando perdi sarebbe uguale all'obbligo di restituire quando guadagni,che sarebbe un paradosso,a meno che non ci sia di mezzo una truffa che altera le regole del gioco.
Ma questi esimi personaggi potranno sempre dire di aver fatto il massimo a sostegno della Banca non lasciando nulla di intentato nei confronti dei clienti minori spolpati fino all'osso senza alcuna misericordia,secondo logiche ampiamente consolidate nel sistema bancario.
Ho la sensazione che per le dimensioni e le caratteristiche assunte dal fenomeno,lo stesso non possa essere gestito adeguatamente nella sua interezza.Non c'è da stare allegri se poi si pensa che probabilmente siamo ancora di fronte alle avvisaglie iniziali.Tutta la comunità internazionale deve pensare ad intervenire sulle cause che sono all'origine dei movimenti migratori.Su questo piano deve essere sollecitata la vera solidarietà.
Con un quadro generale non molto incoraggiante dovrebbe preoccupare almeno un poco il fatto che il resto dell'affresco degli schieramenti politici è altrettanto caratterizzato dal grigio o peggio,mentre noto diffusi toni trionfalistici da parte di chi si accinge a subentrare,secondo me con poca e preoccupante consapevolezza della gravità dei problemi da affrontare.
Il mercato,come diceva Einaudi,non si pone problemi morali,ma applica tecniche puramente economiche.Si delocalizza,si chiude,si accorpa,si adotta tecnologia sempre più avanzata,e così via.Ma alle inevitabili flessioni occupazionali che ne conseguono che risposta viene data?Gli attuali livelli di disoccupazione non sono già tragicamente elevati?Non mi pare quella imboccata la strada migliore per rilanciare il mercato interno,premessa indispensabile per la ripresa economica,senza la quale alla fine gli stessi investitori sarebbero penalizzati.A me pare sia interesse di tutti rivedere in profondità tutta la logica economica oggi dominante,rivalutando una programmazione coinvolgente nella massima misura.
A leggere questa ricostruzione tanto ben dettagliata uno direbbe mettiamo fuori gioco il PD e tutto va a posto.Temo che non funzioni,e lo dico con forte rammarico.Nella sua breve storia unitaria l'Italia è passata dalla Monarchia al Fascismo alla Prima e Seconda Repubblica,Centro,Destra,Sinistra si sono avvicendati al potere e porcherie,affari loschi con poteri pubblici coinvolti si sono sempre verificati.Nelle classifiche internazionali l'Italia figura tra i Paesi più corrotti,talvolta perfino la Chiesa è rimasta coinvolta.Molto nasce dal basso dove mai è stata curata una vera educazione al rigore morale,scomodo per i poteri costituiti.Ci vorrebbe tempo,ma una ricostruzione sotto questo profilo si potrebbe fare se si volesse.
Mi sorprende amaramente che nessuno,Rettore compreso,si soffermi per una parola di commento sul presupposto dal quale è partita l'iniziativa della Docente,cioè il problema della pace che,poi,è figlia legittima della giustizia,oggi tanto vistosamente calpestata,il cui valore travalica di gran lunga lo strumento utilizzato nel caso specifico.Ma di questi tempi l'importante pare comunque fare polemica,e,secondo me,proprio da questo nasce il populismo dilagante,che va a tutto danno dei problemi reali,veramente gravi.
La c osa non mi interessa proprio,ma,se ho ben capito,lo scontro non riguarderebbe la linea politica,bensì la primogenitura probabilmente per andare ad occupare i primi posti,con relativi vistosi vantaggi materiali,in caso di vittoria della coalizione.Saremmo alle solite : l'impegno politico per i propri vantaggi personali,ma è questo che sta rendendo indigesta la politica alla maggioranza e sarebbe ora passata di farla finita e restituire dignità alla politica.
Io penso proprio che non sia di alcuna utiltà palleggiarsi le responsabilità per la situazione nella quale ci troviamo,italiani ed immigrati,senza capire prima le ragioni che hanno dato origine a questa situazione.Queste sono di portata planetaria,come sarebbe troppo lungo illustrare in un semplice commento ma ormai abbastanza conosciute,e singole Istituzioni da sole,ancorchè rappresentative,non sono in grado di far altro che scalfire i problemi presenti.Servirebbe un doveroso sforzo generalizzato nel segno di una vera solidarietà universale,destinato,purtroppo, a restare nel mondo delle illusioni.Però buttiamo capitali immensi negli armamenti.Evviva!
Nella sua autobiiografia Monaldo Leopardi scrive che mentre infuriavano gli scontri tra insorgenti e soldati francesi la sua famiglia in un primo momento si era spostata in una casa di campagna prossima al centro abitato e successivamente,ritenendolo rifugio poco sicuro,in una casa nel territorio di Montelupone.Ma lì non andò nè lui,nè la moglie,nè uno zio.Il punto,però,è che questo fatto avviene nel mese di giugno del 1799,e non nel mese di giugno del 1798,quando nacque Giacomo. Giovanni Bonfili.
Mi pare si possa ben dire che se certe approfondite motivazioni,che,perdipiù,affonderebbero nel tempo,poste alla base della sconfitta di Mandrelli avessero una base solida,sarebbe problematico capire perchè Mandrelli non ha vinto al primo turno per soli 19 voti : un'inezia.Sono estraneo a tutta la vicenda in quanto non maceratese.Giovanni Bonfili.
Non mi sento di condividere l'affermazione di considerare "fuori moda " l'esaltazione del ruolo dei partiti attribuita a Mandrelli,che,poi,sarebbe un suo errore tattico.Se infatti,come sta avvenendo da tempo,il protagonismo politico si concentra sui leaders con il conseguente declassamento dei partiti avremo sempre una gestione provvisoria dell'attività poilitica perchè le persone passano molto velocemente per i più svariati motivi,mentre i partiti che,però,dovrebbero rapidamente e concretamente recuperare la loro ragion d'essere che è quella di elaborare linee programmatiche continuamente approfondite che mirano a dare un assestamento ai problemi sociali di fondo,restano,pur nei nacessari cambi di testimone..Ma i rischi derivanti da una forte personalizzazione dell'attività politica non finiscono quì,e quelli non indicati possono essere ancor più seri. Giovanni Bonfili.
Non si riuscirebbe a capire perchè è vietato e punito il gioco d'azzardo,in termini,peraltro,molto ampi,praticato nelle cosiddette bische clandestine e non quello del tipo riferito dall'articolo,se non per il motivo che soltanto questo garantisce una rendita allo Stato.Davvero un bell'esempio di coerenza!! Giovanni Bonfili.
Se nella vera campagna elettorale che a breve vedrà contrapposti schieramenti alternativi come destra e sinistra non si registreranno scontri,mobilitazioni,asprezze polemiche minimo doppie di queste che si riferiscono ad una competizione interna al PD,significa che il PD è infetto di una malattia seria che non sarà facile curare,cosa che mi da pochi motivi per rallegrarmi e che,spero,stimoli qualche seria riflessione da parte di tutti per mettere a fuoco le migliori iniziative del caso. Giovanni Bonfili.
Per avviare il risanamento della presente disastrosa situazione economica del Paese senza imperversare sulle solite vittime bisogna razionalizzare la spesa pubblica ed i servizi necessari,smettendola una buona volta di trasformare l'impegno politico personale in un'opportunità di lauti guadagni.L'antipolitica è figlia della politica come oggi concepita,purtroppo dai più.Giovanni Bonfili.
Anche studi seri molto recenti hanno confermato che l'uso prolungato delle droghe,comprese quelle leggere, che poi sono propedeutiche a qulle più impegnative,intacca la salute del cervello.Fino a che questa verità scientifica non entra nella testa della gente gli spacciatori,attratti dai facili guadagni e dalle scarse occasioni occupazionali,diventeranno sempre più numerosi con impegno sempre maggiore delle forze dell'ordine.L'offerta,come noto da semopre,dipende dalla domanda e su questa va fatto ogni sforzo,con la speranza che non prevalga un concetto per me poco condivisibile di libertà individuale,secondo il quale ognuno può rovinare la sua esistenza come meglio crede,con l'annesso corollario che ognuno sia abbandonato a se stesso.Giovanni Bonfili.
In fin dei conti mi pare si possa dire che Marcolini non dovrebbe esser sostenuto perchè già Assesore della Giunta Spacca.Ma la Giunta Spacca era sostenuta dai singoli Assessori o dal Partito che li esprimeva?Se era sostenuta,come in realtà lo era,dal Partito di provenienza dei singoli,cioè il PD,questo Partito dovrebbe prendere le distanze da quella motivazione di fondo contro Marcolini,non per sostenerne la candidatura,ma per tutelare la propria credibilità e dignità politica,cui un Partito protagonista non può rinunciare.Giovanni Bonfili.
Io non mi sentirei di escludere a priori qualche ripresa dell'economia marchigiana.magari lenta e con benefici diluiti nel tempo.Per questo non mi pare l'ideale l'inserimento di un fondo speculativo che vive proprio sulla rapidità.Mi pare strano che a livello internazionale non sia stato possibile trovare niente di meglio,in fondo per una cifra di 250 milioni di Euro che è l'apporto del Fondo e che non è la fine del mondo e che la stessa comunità locale con qualche sforzo avrebbe potuto reperire. Giovanni Bonfili.
Tutto questo lancio di accuse e controaccuse non credo giovi molto al PD e non depone un granchè a favore della sua attuale dirigenza.Il confronto esterno,se vuole essere apprezzabile,avvenga sui programmi per tirar fuori seriamente il Paese dai gravi problemi che sta vivendo.Giovanni Bonfili.
Per la crisi di rappresentatività dei pariti guardavo con un certo favore alle primarie,ma vista la brutta piega che stanno prendendo nel partito oggi centrale dello schieramento politico incomincio ad avere i più seri dubbi.Che fiducia può ispirare un partito che non riesce nemmeno ad essere una confederazione,che è sommatoria di gruppi che si azzannano,che debbono mettere in campo,per giustificare in qualche modo la loro presenza,programmi alternativi che darebbero vita a partiti diversi in legittima competizione tra loro? La crisi pesantissima che sta vivendo il Paese richiede una filosofia politica profondamente diversa costruita intorno al massimo spirito costruttivo. Giovanni Bonfili.
Qualcuno potrà dire che sono bloccato su vecchi schemi,ma credo che le differenze,in partcolar modo in politica,abbiano ancora un senso ed una reale consistenza.Ognuno può a pieno diritto cambiare opinione e ritrovarsi su posizioni diverse dalle precedenti,ma questo va dimostrato in termini convincenti.Senza queste verifiche che,poi,si riscontrano in progetti che non siano figli della fantasia,certe ammucchiate mi lasciano perplesso e mi portano a pensare che si tratti soltanto di operazioni di mero potere.A parer mio è indispensabile cambiare nettamente lo spartito. Giovanni Bonfili.
Il discorso secco sul nuovismo,e l'esperienza degli ultimi venti anni ce lo insegna abbondantemente se sappiamo guardare freddamente i fatti,è denso di incognite e direi pericoloso.Il nuovo,praltro necessario almeno per ragioni fisiologiche ma non solo,deve rapportarsi con il vecchioi come il vecchio deve saper accompagnare il nuovo.Se si creano cesure si rischia molto seriamente di ripetere esperienze negative e questo non lo insegna la dinamica politica,ma la vita.Bisogna imparare a valorizzare,con la necessaria modestia,le immense risorse del dialogo,utile a chiunque. Giovanni Bonfili.
Quello del Presidente della Repubblica italiana non è un ruolo puramente tecnico e notarile,ma di notevole portata politica.Occorre,perciò,una persona di grande esperienza politica,considerando anche il fatto che oggi la politica si esprime soprattutto tramite singole personalità.Con l'aria che tira non vedo semplice la soluzione del problema di eleggere il successore di Napolitano che,secondo me,non si è mosso male alle condizioni date,certamente non esaltanti. Giovanni Bonfili.
Se,come sostiene Sgarbi,si tratta di un Tintoretto,ora la Chiesa,periferica ed isolata,dovrà affrontare e risolvere adeguatamernte seri problemi di sicurezza.Giovanni Bonfili.
Le separazioni ed i divorzi sono in continuo aumento perchè c'è poca ponderazione all'atto di compiere un passo importante della vita come è il matrimonio,che non equivale all'acquisto di un vestito,perchè difetta quella necessaria capacità di giusta sopportazione dei difetti dell'altro,tenuto presente che nessuno è perfetto,difetti che,invece,dovrebbero costituire spunto di maggior collaborazione,perchè ormai l'individualismo non ha più freni di sorta ed ha prevalso un concetto approssimativo della libertà.Il danno diventa veramente rilevante quando ci sono figli,specialmente se in tenera età,che hanno bisogno di crescere in una famiglia dove siano presenti madre e padre,come recentemente ha detto anche Papa Francesco.La separazione deve tornare ad essere un caso eccezionale,non di ordinaria amministrazione.Ma,forse,per la superficiale cultura oggi dominante,scambiata per progresso,le mie sono parole al vento. Naturalmente non faccio alcun riferimento al caso specifico ma ad un fenomento ,purtroppo,molto diffuso. Giovanni Bonfili.
Un'immigrazione mai seriamente disciplinata che ha consentito l'ingresso in Italia di numerose migliaia di persone senza arte nè parte,una disoccupazione in continua crescita,leggi piuttosto inadeguate in nome di una civiltà giuridica forse eccessiva per i tempi attuali,ed altro ancora,provocano quasi per forza naturale il fenomeno dei reati contro il patrimonio,come il furto o la rapina.La questione non mi pare per niente semplice per un fattore quantitativo,ma maledettamente complicata e le scorciatoie non arrivano alla radice,anche se convengo che è meglio poco che niente. Giovanni Bonfili.
Se la misura è già stata adottata in tante parti ed è risultata utile e priva di conseguenze negative per i territori di competenza sarebbe altamente responsabile e meritevole di apprezzamento procedere con iniziativa autonoma alla eliminazione della nostra Provincia,unica superstite a livello regionale,anche prima della scadenza naturale. Giovanni Bonfili.
Io non voglio apparire un retrogado reazionario,ma se non si decide di adoperare il pugno di ferro,ma veramente il pugno di ferro, nei confronti di queste canaglie che cinicamente speculano sulle disgrazie degli altri( la dipendenza è solo una disgrazia ) questo triste fenomeno non si sconfigge ed il Paese va definitivamente in rovina,considerato che a questa manifestazione di malaffare,purtroppo,se ne accompagnano tante altre da parte di personaggi delle più disparate estrazioni.L'Italia deve essere radicalmente ripulita e restituita ai buoni cittadini,che non mancano.Giovanni Bonfili.
E' del tutto irresponsabile,se non addirittura collusivo,non allarmarsi per i tanti scandali di cui ogni giorno sono piene le cronache italiane riguardanti un settore come questo del quale parliamo.In presenza di un elemento ancor minimo di non assoluta chiarezza è altamente consigliabile non dare un via libera, anche costasse sacrifici.Senza svolte nette e radicali questo Paese mai tornerà in piedi,pur avendo tante risorse che dovremmo esser capaci di sfruttare meglio,visto anche che non siamo proprio tutti in brache di tela.Personalmente condivido la scelta del Comune di Porto Recanati e della maggioranza che lo amministra.Giovanni Bonfili.
A colpo d'occhio 40 € al giorno per ogni ospite non mi sembra tanto poco,al punto da richiedere chissà quale sacrificio da parte dell'associazione ospitante.Almeno si eviti di prenderci per deficenti volendo farci credere che ci troviamo di fronte a manifestazioni umanitarie,come avveniva secoli addietro con le strutture ospedaliere che erano ricoveri per bisognosi e viandanti.Giovanni Bonfili.
Se ragionassimo,visto che non ci possiamo permettere un ospedale efficente,come pretenderebbe il vero diritto alla salute,per ogni centro della provincia,non dovremmo aver dubbi di sorta nel preferire una struttura centralizzata,valida al cento per cento,completamente attrezzata,al passo con i tempi,lasciando una diffusa rete di pronto soccorso per le minime necessità,al posto di tanti presidi ospedalieri malridotti e non all'altezza.E'finita la stagione della botte piena e la moglie ubriaca.Giovanni Bonfili.
Ogni persona perbene pretende dalla politica serietà,onestà e competenza,caratteristiche sempre più snobbate causa lo sbiadimento delle passioni.Se in questa vicenda non tutto è chiaro e legittimo,come sembra di capire da certe allusioni,anche non fosse del tutto evidente,meglio sarebbe lasciar cadere la cosa, anche costasse qualche sacrificio alla collettività.Giovanni Bonfili.
Se il discorso viene doverosamente esteso ad ambiti più vasti,si scopre che questa denuncia non è,poi,una grande novità.Il nostro è un Paese dove il predicar bene ed il razzolare male è un atteggiamento che ha radici forse non estirpabili perchè viene da lontano..Servirebbe una rigenerazione morale,vera rivoluzione,della quale,purtroppo,non si riesce a vedere segni premonitori. Giovanni Bonfili.
Sono andato qualche volta,raramente,a trovare Giampaolo che conoscevo da tanto ed ho trovato veramente straordinaria la sua serenità nella sopportazione della sua malattia di fatto progressivamente debilitante ed ancora incurabile.Sono convinto che debba meritare la piena ed incondizionata ammirazione di tutti,conoscenti ed estranei,e costituire un'autentica lezione di vita. Giovanni Bonfili.
Premetto di non essere un addetto ai lavori,ma un semplice lettore che si sente di sostenere che la dolcezza del naufragio nell'infinito che Leopardi confessa di assaporare sia il sentimento che prova un vero intellettuale,consapevole che il suo sforzo di approfondimento assume il suo vero significato,la sua valenza più autentica,proprio di fronte all'infinito,alla relatività del tutto,che rappresentano lo spunto principale,se non l'unico, per il suo lavoro di ricerca. Giovanni Bonfili.
Sarei felice di sbagliare,ma penso che i responsabili del disastro non abbiano avuto la tempra morale di mantenere le loro sostanze,ben consapevoli di tutte le conseguenze della loro gestione della Banca,e che abbiano avuto tutto il tempo,volendo,di far sparire anche la pigna della colla.C'è di mezzo anche la proverbiale lentezza della nostra giustizia,tanto invisa,a ragione,agli investitori stranieri.L'unico valore,secondo me il più alto,del quale è ben difficile liberarsi è la libertà personale,da tirare ora in ballo secondo previsioni legali,non per spirito di vendetta ma per rivalutare il principio di responsabilità,etico prima che giuridico,ridotto ai minimi termini per una grande maggioranza.Secondo me la strada preferibile per tutti è la sopravvivenza e l'auspicabile ripresa della Banca,grazie alle quali si potrebbe e si dovrebbe evitare il temuto azzeramento dei valori azionari ,con possibilità del loro recupero,anche se lento e lungo. Giovanni Bonfili.
Ho l'impressione leggendo i commenti che a troppi sfugga un dato fondamentale,e la cosa a parer mio è davvero preoccupante : responsabili di questa vicenda devastante sono ancora sulla scena e di questo passo altri se ne presenteranno.Il gattopardismo per la nostra morale corrente è duro a morire e si procede con il vecchio adagio di " passata la festa gabbato lo santo".Ci si sazia di qualche strepito,magari diretto verso bersagli sbagliati.Giovanni Bonfili.
Sig.Nardino,La prego di prender atto che le mie osservazioni non facevano riferimento alle Sue posizioni,che,anzi,ho trovato piuttosto equilibrate,nè in maniera specifica a quelle di altri commentatori,ma ad un diffuso atteggiamento di fondo che,giustamente negativo nei confronti di certi centri di gestione dell'attività della Banca,per eccessivo radicalismo,in certi casi magari senza intenzione,finiscono per trasformarsi in un attacco micidiale ala Banca in sè con incalcolabili danni generalizzati,in partiocolare per i Dipendenti che campano lavorando nella stessa. Giovanni Bonfili.
Tralascio i miei personali trascorsi in questa Banca,allora Cassa di Risparmio,perchè,con mio grande dispiacere,ormai troppo lontani,seppur ricchi di esperienze interessanti in un contesto per diversi aspetti molto diverso e stimolante da quello di questi ultimi anni,e tengo,pure,a sottolineare di non sentire ostilità alcuna verso gli azionisti,in particolare se piccoli,ai quali,però,non mi sembra fuori luogo ricordare che si assume qualche rischio quando si investe. Ribadisco di trovare molto negativa la reazione di chi,danneggiato da una gestione sciagurata della Banca,quasi smania per la scomparsa della stessa incitando ad abbandonarla,senza la minima preoccupazione per le gravi ricadute occupazionali.Viene da pensare al "muoia Sansone con tutti i Filistei"Anche nelle disgrazie occorre ponderazione.Bonfili Giovanni.
A me pare inaudito ed ennesimo sintomo del gravissimo degrado morale di questo Paese mettere sullo stesso piano azionisti e dipendenti di Banca Marche.Per un motivo semplicissimo : i primi innanzitutto hanno provveduto a mangiare e dopo ad investire quanto avevano potuto accantonare,spero con la consapevolezza del normale rischio finanziario,mentre i secondi se perdono il lavoro non saprebbero come mangiare.Mi domando : c'è o no differenza?La giusta considerazione per gli azionisti non può e non deve esser messa alla stregua di quella per i Dipendenti,se vogliamo mantenere un minimo di logica alle cose.,se non altro per farsi carico della straordinaria crisi occupazionale che ci ha colpito. Giovanni Bonfili.
Alla luce di tutti gli aspetti che stanno emergendo sul conto di amministratori e sindaci potrebbe essere molto interessante conoscere anche gli importi che questi signori hanno percepito per lo svolgimento del loro incarico,voci che,peraltro,figurano nei bilanci della Banca.e che dovrebbero diventare oggetto di rivalsa nel caso fossero definitvamente accertate le responsabilità degli stessi.Giovanni Bonfili.
Resto letteralmente allibito sentir parlare uno che si propone di rappresentare il PD,l'unico vero Partito strutturato della sinistra,seppur ricco di pecche,che lascia sullo sfondo la questione sociale,sempre più grave in particolare nelle nostre zone.La sinistra è nata per fronteggiare l'emergenza sociale e muore quando va oltre,cosa che può succedere quando si cerca di riunire sotto uno stesso tetto troppe istanze che non siano animate da identici stimoli di fondo.Personalmente sono favorevole al dialogo che,però,non comporti indigeste commistioni. La storia non può esser mandata tutta in soffitta,in nome del rinnovamento.Giovanni Bonfili.
Giovanni Bonfili
Utente dal
23/7/2013
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