Morte di Pamela Mastropietro, un anno dopo i fatti. Il procuratore di Macerata, Giovanni Giorgio fa il punto su quella vicenda ma anche sulla morte avvenuta ieri sera di una ragazza di trent’anni, stroncata da una sospetta overdose all’Hotel House di Porto Recanati, e sul raid di Luca Traini. Il procuratore sulle indagini per l’omicidio di Pamela dice che qualora emergessero nuovi elementi «siamo pronti a indagare su eventuali complici», del nigeriano Innocent Oseghale, imputato per l’omicidio. Sull’indagine comunque, al momento «non ci sono novità». Il processo prenderà il via il 13 febbraio. Sugli altri nigeriani che erano stati indagati: «Abbiamo chiesto l’archiviazione per il concorso nell’omicidio. È ancora al vaglio del gip, ancora non credo abbia provveduto».
Una vicenda, quella di Pamela, che ha portato a galla la diffusione dello spaccio di droga a Macerata: «Sono rimasto impressionato per i fenomeni di spaccio diffuso – dice il procuratore –, coltivato in particolar modo da cittadini nigeriani, che evidentemente erano sfuggiti all’attenzione degli operatori di polizia giudiziaria, che pur avrebbero dovuto vigilare su quanto accadeva, specie in una piazza centrale del capoluogo. Questo va detto per obiettività autocritica. La vicenda comunque, ha determinato subito un incremento esponenziale dell’attività investigativa, facilitata dall’arrivo di parecchi rinforzi per i carabinieri e la polizia, che hanno rimpolpato le forze ordinariamente presenti, a mio parere meritevoli di rinforzi qualitativi e quantitativi. E’ stato così possibile svolgere approfondite indagini, che non sarebbero state possibili con le forze di polizia giudiziaria ordinariamente a disposizione del mio ufficio».
Sullo spaccio di droga, il procuratore sottolinea, come dice da tempo che «continua a essere un fenomeno molto consistente e grave a Macerata e provincia e che richiederebbe anche un rinforzo nell’organico dei magistrati del mio ufficio, di recente addirittura ridimensionato. Non a caso a Porto Recanati, nei pressi dell’Hotel House, è stata trovata ieri sera un’altra ragazza morta per overdose (Alessandra Ercolani,3oenne di Civitanova ndr), in relazione a cui gli accertamenti sono appena iniziati. Sotto questo aspetto, purtroppo abbiamo un poco invidiabile record regionale di morti per overdose». Una morte che è avvenuta proprio ad un anno di distanza dalla tragica fine di Pamela Mastropietro: «La vicenda di Pamela è stata la spia di una situazione che, peraltro, ho segnalato da tempo: i consumatori di sostanze stupefacenti di questa provincia sono molti ed a loro vanno fatti ancora una volta presenti i gravissimi rischi a cui si espongono con il consumo delle sostanze stupefacenti, visto che si rivolgono – per ottenere la droga – a persone spesso prive di scrupoli». Pochi giorni dopo l’omicidio di Pamela, il 30 gennaio, c’è stata la sparatoria di Luca Traini, il 3 febbraio. «E’ stata una tempesta quella verificatasi tra la fine gennaio dell’anno scorso e gli inizi di febbraio 2018.
Dopo la vicenda di Pamela c’è stata quella di Traini: fatti scatenanti di altri poi accaduti, tra l’altro, con telefonate minatorie a sfondo razziale, che hanno determinato ulteriori indagini, conclusesi tutte positivamente con l’individuazione degli autori delle stesse. Ho cercato – come metodo investigativo, recepito da quanti hanno collaborato con me – di tenere saldamente i piedi per terra e di svolgere indagini che fossero fondate su prove univoche e non su illazioni o pregiudizi anche di natura razziale, nonostante le fortissime pressioni mediatiche che abbiamo subito, sia pur comprensibilmente in considerazione dello sdegno suscitato dall’orribile morte della Mastropietro».
Chiuso il processo di Traini, il 13 febbraio si aprirà quello per l’omicidio di Pamela: «Dopo la tempestiva conclusione del processo di primo grado – dice il procuratore –, che ha accolto integralmente l’impostazione accusatoria, con il riconoscimento dell’aggravante razziale, andiamo ad affrontare quest’altro processo in Corte d’assise, dopo un anno dal fatto. Riteniamo di aver costruito – in tempi investigativi ragionevoli – un’ipotesi accusatoria, frutto di accurate indagini ed evitando di prospettare ipotesi accusatorie azzardate, fondate su suggestioni e, quindi, sul nulla probatorio. Saranno ovviamente i giudici della Corte di Assise a dire se la nostra ricostruzione sia o meno fondata. Naturalmente, siamo pronti a svolgere ulteriori indagini circa eventuali complici, al momento da noi non individuati, qualora dovessero emergere nuove risultanze, purché non fantasiose».
(redazione CM)
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C’è un proverbio che recita: “A mali estremi, estremi rimedi”. Non ci vorrebbe qui una legislazione speciale, d’emergenza?
Egregio signor Procuratore, con sincerità, mi permetta di scrivere che, personalmente, non sono per nulla meravigliato dello spaccio e del consumo di droga nella nostra provincia, e questa mia consapevolezza deriva dal fatto che, soprattutto negli ultimi anni, mi è bastato tenere gli occhi aperti sul mondo circostante, e la realtà si è mostrata a me più chiara, e tremenda, oltretutto, che mai; inoltre, nel corso della mia vita, non ho mai avuto tempo per indossare “robusti paraocchi”, che sicuramente mi avrebbero permesso di vivere con delle pie e candide illusioni e, quindi, forse anche “meglio”, ma, ahimè, non ho avuto mai né la forza e la pazienza e né il “coraggio” di indossarli. Ossequi. gv
Veramente che Oseghale abbia avuto dei complici non è un’idea stravagante o fantasiosa ma una deduzione logica di un’evidenza lampante, che poi le indagini siano difficilissime o impossibili è un altro discorso e allora il problema è: come è potuto accadere d’essere precipitati in questo incubo?
Sicuramente le Autorità competenti hanno perso di vista il fenomeno dello spaccio,ma quanti genitori come me hanno perso di vista i loro figli e il fenomeno dello sballo?
L’immigrazione è una causa scatenante della violenza e della diffusione della droga soprattutto della colonia nigeriana. L’amministrazione comunale e il GUS ed altre organizzazioni dell’accoglienza non si sono accorti di nulla? È difficile crederci.
A questo punto l’unica difesa del cittadino onesto e pacifico sono la Magistratura e le Forze dell’Ordine. Insieme alle Forze Armate, a cui dovrebbero aggregarsi civili armati e addestrati sul territorio, per evenienze negative future.