di Federica Nardi
Mozione per dedicare alle donne vittime di violenza l’area verde di via Spalato diventata tristemente nota dopo l’omicidio di Pamela Mastropietro. E proprio da quel dramma nasce la mozione votata all’unanimità dal Consiglio comunale di Macerata per parlare con i proprietari e arrivare a dedicare quella zona verde a chi ha subito violenze. Per la prima volta da tempo il Consiglio ha trovato una sintesi dialogata e pacata su uno degli episodi più terribili che la città ricordi. I consiglieri questo pomeriggio, dopo aver discusso brevemente della possibilità (poi accolta con un emendamento dalla stessa proponente, Deborah Pantana), di non ricordare solo Pamela ma tutte le donne vittime della violenza, si sono anche lasciati andare ad un applauso. Per Pantana (Forza Italia) si tratta di apporre «Un simbolo per dire: da qui in poi faremo meglio. Cercheremo di fare di più». Trasversalmente condiviso anche l’intervento di Bruno Mandrelli (gruppo misto).
Mandrelli ha in parte replicato anche a Omar Cherqaoui, rappresentante degli stranieri in Consiglio che chiedeva di non riaprire, con questa intitolazione, una ferita ancora aperta. «Non è stata uccisa da un nigeriano ma da un pusher che non merita di portare nessuna bandiera e merita tutte le condanne», ha detto Cherqaoui riferendosi a Innocent Oseghale, il nigeriano accusato di aver ucciso la 18enne romana lo scorso 30 gennaio. «Se uno spacciatore è nigeriano è nigeriano – ha risposto Mandrelli – questi sono fatti. Ma è assolutamente secondaria la nazionalità così come il colore della pelle. Un delinquente è un delinquente. Il fenomeno dello spaccio può essere spiegato con la fame ma non può essere giustificato.
Ci sono regole morali da rispettare a costo della propria vita. Come quella di non fare del male. Pensiamo a quanta malvagità può esserci nella nostra cultura, pensiamo a cosa le hanno fatto nel breve tratto da Corridonia alla stazione. Macerata è una piazza di spaccio e prima c’è stata una sottovalutazione del problema. Abbiamo anche tanti informatori nigeriani che stanno dalla parte giusta. Un ricordo di Pamela che possa spiegare alle future bambine quello che è successo mi farebbe molto piacere». In chiusura di discussione David Miliozzi ha ricordato che il problema della droga dipende anche dalla poca informazione e preparazione sull’argomento: «Dobbiamo formare e informare i giovani».
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Son personaggi incredibili: con la stessa logica si potrebbe affermare che non è giusto ricordare solo Gesù Cristo dimenticando gli innumerevoli altri poveracci crocifissi prima e dopo di lui… sempre questo bisogno di creare una notte in cui tutte le va.cche sono nere, questo bisogno di non vedere le differenze: Pamela non è una donna vittima di violenza, è una sconosciuta, un’italiana, uno spirito altro squartato e fatto il più possibile a pezzi come Prajapati, come Osiride, come Dioniso… il delitto di Pamela è un delitto arcaico, mitico, misterico… come caz.zo si fa a non capire mai un caz.zo?
!!!!Ho letto proprio bene..”Il fenomeno dello spaccio può essere spiegato con la fame”!!!! Il signor Mandrelli forse non è al corrente che le risorse, di cui siamo pieni (che fortune che abbiamo..), tutto possono patire meno che la fame, a differenza di tanti italiani pensionati da fame ed altri poveri, sempre italiani, in canna; lo spaccio ha un’unica spiegazione e, per chi non vive solo di castelli in aria pur di avere sempre ragione per pura convenienza, non serve neanche che io lo spieghi, per gli altri, be’..ai paccheri, come al solito, l’ardua sentenza. gv
Informare i giovani che le droghe fanno male? Ma dove vivono? Non lo sanno? Si sapeva bene anche 50 anni fa, senza Internet e company.
…le droghe fanno male!? Ma veramente!? Non me lo sarei mai creso!! gv