di Maurizio Verdenelli
L’incontro è casuale, breve ma intenso questa mattina dopo mezzogiorno in via XX Settembre davanti alla caserma dei carabinieri di Macerata. Quasi si urtano l’un l’altra: da una parte Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro (ha saputo solo da poco che la figlia prima di morire ha dovuto subire pure violenza sessuale), dall’altra una signora, ex commerciante di corso della Repubblica, ora pensionata, che come tantissime maceratesi vive con partecipazione emotiva questa terribile storia di cronaca che tanto da vicino tocca la propria città Lina Ceselli, 75 anni, due figlie ed altrettanti nipoti. Saluta con affetto Alessandra Verni mentre il fratello, l’avvocato Marco Valerio Verni attende sulla soglia della caserma. «E’ lei la mamma di Pamela?». «Sì, sono io». Le due madri si scambiano d’istinto un abbraccio affettuoso. «Venga domani all’obitorio per un saluto alla mia Pamela. Siate vicini alla mia famiglia, voi maceratesi. Fateci sentire ancora una volta il vostro affetto. Siate numerosi domani all’ospedale prima della nostra partenza per Roma. Vi aspettiamo io, mia madre, mio fratello, con affetto» fa Alessandra. «Ci saremo» promette Lina. «Voglio chiedere a voi maceratesi anche e soprattutto dell’altro: datevi da fare. Il male è ancora qui, non dategli tregua, combattetelo. Non è finita qui con la definitiva uscita di scena di mia figlia da questa città. Mi raccomando, non abbassate la guardia». Lina si commuove, ha il cuore a pezzi mentre vede quella madre in blue jeans che potrebbe essere sua figlia che scompare nell’androne della caserma insieme al fratello avvocato.
Un abbraccio di cuore a questa madre che ha subito un dolore immenso troppo grave! Un bacio grande
Un abbraccio anche se virtuale a tutta la famiglia di Pamela.
Un abbraccio alla famiglia
Leggendo non si può trattenere le lacrime....è stata compiuta la cosa più terribile che l'essere umano possa fare. Non ci sono parole. Un abbraccio a mamma Alessandra
Coraggio grande mamma,siamo tutti con te
Un grande abbraccio
Tutto il nostro cordoglio, coraggio ❤
Poveri genitori, li vedo e li piango
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Non dobbiamo dimenticare e perdonare… I responsabili veri di questo delitto sono a piede libero e sono di razza bianca.
Perdere una figlia è un dolore atroce, perderla in questa maniera è un dolore per cui non riesco a trovare un aggettivo.
Tutti dobbiamo essere vicini a questa madre, un abbraccio a mamma Alessandra
Sig.a Alessandra se non è possibile esserle vicino fisicamente, sicuramente in tantissimi le siamo vicini col cuore. Lei poteva essere ognuna di noi mamme e Pamela rappresenta tutti i nostri figli perché tutti potevano essere al suo posto.
Dalle nostre parti si dice “triste a chi tocca” ma poteva toccare ad ognuna di noi mamme e la morte di un figlio non si dimentica. Come non si dimenticherà la morte di Pamela, per il modo, per il fine, per il senso che non c’è!
L’abbraccio della sig.a Lina rappresenta l’abbraccio mio e di tutte le mamme del mondo perché lei possa sentirci tutte al suo fianco in questo dolore incolmabile.
Le parole non servono a nulla ma, se potessi, la terrei stretta per ore perché il suo dolore possa attraversare i vestiti e uscire per pesarle di meno.